La busta paga – che può avere nomi diversi: stipendio, cedolino, prospetto paga o compenso – è il documento che illustra in modo analitico tutte le voci e gli importi – in positivo e in negativo – che compongono la retribuzione che ti spetta per il periodo di attività e per il lavoro che hai svolto per conto del datore di lavoro sia esso pubblico che privato.
Oltre a questo aspetto, la busta paga può essere utile per assolvere molte altre funzioni, come ad esempio:
È un documento obbligatorio previsto dalla legge n. 4 del 1956 la quale, tuttavia, non indica le voci che devono essere presenti nella B.P. Per queste occorre rifarsi alla nozione di retribuzione prevista nei singoli CCNL. La Busta paga soprattutto nel mondo del lavoro privato può quindi risultare diversa perché vi sono voci che devono essere indicate obbligatoriamente e altre, invece, che il datore di lavoro non è obbligato ad indicare.
I CONTRATTI COLLETTIVI NAZIONALI DI LAVORO
Sono i Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro (CCNL) che disciplinano i vari aspetti del rapporto di lavoro sia dal punto di vista normativo che da quello retributivo.
Le retribuzioni dovute alle lavoratrici e ai lavoratori derivano però da una pluralità di fonti normative, oltre il CCNL: disposizioni di legge, circolari, prassi, giurisprudenza, disposizioni fiscali, etc.
Per leggere e comprendere la busta paga, quindi, non è sufficiente – per quanto indispensabile – riferirsi a quanto stabilito dai CCNL. Va ricordato, infatti, che diversi sono gli aspetti di natura tecnica che incidono sulla retribuzione: i divisori contrattuali, le assenze dal lavoro retribuite e non retribuite, il calcolo delle ore di lavoro straordinario e così via e che di particolare rilevanza, a tal fine, sono gli orari di lavoro.
In caso di necessità è consigliabile rivolgersi alla FPCGIL della tua città (vedi mappa), oltre ai servizi di patronato della CGIL.