22.11.2008 – Alleghiamo di seguito la nota di CGIL CISL e UIL VVF inviata al Sottosegretario Ministero dell’Interno On.le Nitto Francesco Palma, e p.c., Al Capo Dipartimento VV.F. Dott. Giuseppe Pecoraro, al Vice Capo Dipartimento, Ing. Antonio Gambardella, al Direttore Regionale VVF Puglia, Ing. Davide Meta, al Comandante Prov.Le VVF Bari Ing. Giovanni Micunco, alle OO.SS. CGIL CISL UIL Nazionali.
Egregio On.le,
le Scriventi OO.SS. VV.F. di Bari vogliono con la presente porre all’attenzione della S.V. le difficoltà che i lavoratori Vigili del Fuoco di Bari incontrano nello svolgimento della propria vita lavorativa che privata.
In premessa si tiene a sottolineare che i VV.F. di Bari, malgrado negli ultimi 10 anni abbiano pagato un alto tributo in termini di vite umane e di infortuni più o meno gravi, in conseguenza di numerosi incidenti sul lavoro, in nome del soccorso e della solidarietà alla cittadinanza barese, hanno partecipato compatti alle varie giornate di protesta indette dalle OO.SS., proprio per incrementare l’efficienza e l’efficacia del servizio e sicuramente non si sottrarranno dall’aderire allo sciopero proclamato unitariamente dalle categorie CGIL CISL e UIL del Pubblico Impiego che interesserà il sud più le isole il giorno 14 novembre p.v..
Come primo argomento, si vuole mettere in evidenza le gravi condizioni economiche in cui versano detti lavoratori che ormai non arrivano neanche alla seconda settimana e che sicuramente per gli 8 € per il 2008 e i 60 € mensili per il 2009, previsti come aumento in busta paga, non miglioreranno dette condizioni .
Quindi l’invito è d’intercedere presso gli organi competenti per richiedere altre risorse affinché ci sia un congruo aumento della retribuzione e garantire il giusto compenso per l’alta professionalità che i pompieri, insieme al settore amministrativo, mettono in campo quotidianamente, assicurando alla popolazione, se pur con grande sacrificio, il servizio di soccorso.
Non meno importante è la questione previdenziale: i Vigili del Fuoco sono destinati dall’attuale normativa a maturare il diritto alla pensione con 40 anni di contributi-a partire dal 2016- nonostante i dati sempre più preoccupanti e allarmanti: dall’anno 2000 siamo arrivati a circa 2500 infortuni l’anno, di cui 30 con esiti mortali con una percentuale in forte incremento poiché il numero dei decessi, dal 1979 ad oggi, è di circa 110 unità.
A questo aspetto si aggiungano le patologie che gli operatori del soccorso si trascinano in pensione, legate alle condizioni particolarmente stressanti nelle quali si è costretti a lavorare a fronte, non solo della condizione di rischio personale, ma anche di una inevitabile partecipazione emozionale ad eventi umani drammatici e spesso cruenti.
Per tutto questo, i lavoratori VVF pretendono un sistema assistenziale che tenga conto dell’usura psico-fisica e, di conseguenza, un accesso al trattamento pensionistico con condizioni di maggior favore, sia rispetto al montante contributivo necessario, che all’età anagrafica.
Non meno importante, in questo argomento, è la necessità di istituire la previdenza integrativa per poter permettere alle giovani generazioni di Vigili del Fuoco di andare in pensione con condizioni di vita accettabile, che la futura retribuzione pensionistica, basata sul solo contributivo, sicuramente non potrà assicurare.
Altra problematica che si deve affrontare è la necessità di un serio riordino delle carriere, prevedendo anche passaggi di qualifica all’interno del proprio territorio, ovviando al pendolarismo che sicuramente non porta benefici all’Amministrazione, al servizio stesso ed ai lavoratori tutti.
Poi è bene sottolineare come il Comando Prov.Le VV.F. di Bari, non assicura un Soccorso adeguato ai Cittadini, tamponandolo, come già detto, con il sacrificio che ogni lavoratore è costretto a fare, scendendo, ormai, abitualmente sotto i parametri di sicurezza, solo per non dire no alle richieste di Soccorso.
Del resto, come si può pretendere di assicurare il Soccorso con una pianta organica teorica di 470 unità da dividere in quattro turni, un vigile del fuoco ogni 3.318 abitanti, quando i parametri europei ne prevedono 1 ogni 1.500? A Bari e provincia sono presenti 96.644 imprese, fra industriali e commerciali, 118.720 aziende agricole, 615.383 abitazioni, 1.559.662 abitanti; tutto questo su un territorio di 5.138 kmq (dati Istat).
Infatti il Comando di Bari effettua circa 17.000 interventi l’anno.
Nella provincia di Bari è necessario istituire urgentemente almeno altri tre distaccamenti, in quanto vi sono territori raggiungibili in tempi che stanno molto al di sopra di quelli richiesti dalle norme di sicurezza.
Ci sono zone che rischiano di essere raggiunte, dalle squadre di Soccorso, ben oltre i 40 minuti a partire dalla zona sud, Monopoli, la zona sud-ovest, Acquaviva-Gioia, la zona nord-ovest, Grumo-Binetto-Bitetto.
Poi ancora, c’è bisogno di riclassificare la pianta organica dei distaccamenti extraurbani portandoli alla classe D2b, cioè da una teorica pianta organica di 7 uomini per turno, a 12 (Altamura, Putignano, Molfetta).
Riclassificazione dovuta per il raddoppio del numero degli interventi negli ultimi 10 anni.
Altra necessità è il raddoppio del personale che opera nel territorio nord barese-distaccamento Barletta- in attesa dell’applicazione della legge 148/2004 che prevede l’istituzione della sesta provincia pugliese con conseguente costituzione del Comando Pro.Le VV.F. della BAT.
Altro tema sensibile, peraltro, strettamente legato alle carenze di organico, è l’utilizzo sempre più frequente di Discontinui/Precari, ormai quantificati in una graduatoria di circa 5.000 unità, ma, al momento, ciò malgrado, abbiamo ottenuto solo pochissimi posti disponibili per la stabilizzazione, mentre si continuano ad utilizzare i Discontinui/Precari i cui costi, oltretutto, consentirebbero la copertura immediata di 2.000 posti di lavoro.
Ed infine, si evidenzia come i Vigili del fuoco di Bari sono costretti ad operare con un parco automezzi di soccorso che non risponde più all’attività del Comando, rimarcando che un parco Automezzi rinnovato e ampliato ridurrebbe notevolmente le grandi spese di manutenzione, dimezzerebbe i consumi di carburante, garantirebbe un adeguato servizio di Soccorso e soprattutto garantirebbe la sicurezza per i Lavoratori.
Per il Comando di Bari sono necessarie, oltre a quelle attualmente in dotazione, otto autopompeserbatoio, tre autoscale, due autogrù, tre automezzi boschivi.
Distinti saluti
(CGIL) Carmelo Pesola – (CISL) Leonardo De Marco – (UIL) – Giuseppe Bagnato