22.01.2008 – In data odierna si è tenuta la prima riunione tra OO.SS. e Amministrazione per discutere la bozza del regolamento – di seguito allegata – recante “la disciplina del concorso pubblico di accesso alla qualifica iniziale del ruolo dei VVF“.
Tutte le OO.SS. hanno fatto rilevare il divario tra le modalità di selezione contenute nell’attuale proposta rispetto a quelle tradizionalmente utilizzate nei precedenti concorsi pubblici, tra le quali, le più eclatanti sono l’ipotesi di concorso su base regionale e l’abolizione del reclutamento per mestiere.
Da parte nostra, per quanto riguarda il mancato possesso di un “mestiere” e della manualità ad esso associata, riteniamo che una professione atipica come quella di vigile del fuoco si fonda anche sul saper fare, pertanto, occorrerà calibrare diversamente i punteggi, in modo che la capacità lavorativa del candidato, sia se certificata dal datore di lavoro, sia se certificata con attestati di scuole professionali, abbia un valore meno residuale rispetto alla preparazione atletica (60/100) ed alla conoscenza dell’informatica e della lingua straniera (30/100); in tal senso, i mestieri potrebbero essere appunto valorizzati tra i titoli (allegato A) da rivedere, comunque, nel loro complesso, anche per farli influire in una misura maggiore dei 10/100 per ora proposti.
Abbiamo anche richiesto che la presidenza della commissione d’esame e la gestione delle procedure sia, senza alcun dubbio, assegnata alle carriere del Corpo e che la predisposizione dei quiz relativi alla preselezione – da tarare il più possibile sulle attitudini necessarie al Vigile del Fuoco – non sia affidata a ditte esterne, spesso specializzate su altri contenuti professionali, ma elaborata dagli Uffici del Corpo che ne hanno competenza.
Infine, la parte più scabrosa della discussione è stata senz’altro quella relativa all’ipotesi di concorsi su scala regionale, sulla quale le altre OO.SS. hanno operato un vero e proprio fuoco di sbarramento pregiudiziale, mentre, per quanto ci riguarda, stabiliti alcuni punti irrinunciabili, meriterebbe, almeno, qualche approfondimento: in particolare, fermo restando che il concorso deve rimanere nazionale e che, in ogni caso, andrebbero esaurite preventivamente le aspirazioni di mobilità di tutto il personale attualmente in servizio, stabilire, poi, nuove regole per coloro verranno assunti nel futuro, non è né impossibile, né drammatico, soprattutto se tali regole serviranno a coprire le carenze di ogni singolo territorio senza alimentare i continui processi migratori che tutti conosciamo nei loro effetti più deleteri.
Si tratta di una discussione complessa e delicata che va affrontata senza veti preventivi ma avendo ben chiari gli attuali elementi di criticità del Corpo – mobilità ed organici, sicuramente lo sono – ed i riflessi degli stessi sulla qualità del servizio e sulle condizioni di lavoro.
A fronte di tutte le osservazioni formulate dalle OO.SS. l’Amministrazione si è riservata di emanare una nuova bozza, della quale si discuterà nella riunione già convocata per il 31 p.v..
Resta, ovviamente, intesa la necessità di procedere celermente, anche perché, approvato il regolamento in parola da parte degli organi di controllo, si potrà dare immediatamente seguito al bando del concorso pubblico per 814 VF approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso anno.
Adriano FORGIONE – Franco MORETTI – Michele D’AMBROGIO