01.11.2007 – In tarda serata di ieri, 31 ottobre 2007, si è chiuso il primo tempo relativo al rinnovo contrattuale, per la sola parte economica. Per quanto ci riguarda l’esito è stato decisamente negativo, tanto è vero che abbiamo deciso di non apporre la firma.
Di seguito le ragioni di tale scelta particolarmente sofferta e gli allegati relativi, appunto, all’accordo che le altre OO.SS. hanno deciso comunque di sottoscrivere.
PERCHE’ LA FP–CGIL NON HA FIRMATO
IL RINNOVO DEL CCNL VVF?
Ieri, 31 ottobre 2007, dopo alcuni incontri tecnici in Amministrazione – nel corso dei quali ci sono state fornite cifre e tabelle diverse – il tavolo negoziale ha subito una brusca accelerazione finalizzata alla firma del rinnovo contrattuale, ma solo per la parte economica: prendere o lasciare, e senza troppe storie, altrimenti i soldi non potranno essere distribuiti! La proposta avanzata dalla Funzione Pubblica – di concerto con Tesoro e Amministrazione dell’Interno – è stata identica a quella del “tavolo tecnico” e, sui contenuti di seguito evidenziati, ha portato ad una discussione lunga ed accesa, iniziata alle 15 e terminata attorno alle ore 22.30.
TABELLARE, INDENNITA’ DI RISCHO ED AMMINISTRATIVA
Il miglioramento contrattuale verrebbe spacchettato in un rapporto consistentemente a favore dell’indennità di rischio/amministrativa, cosa che noi avevamo già duramente contestato, poiché, com’è universalmente noto, tutti i soldi sottratti al trattamento tabellare, producono una riduzione sui compensi di salario accessorio, dello straordinario e sul calcolo della pensione. L’arcano, infine, è stato svelato ieri sera: poiché le risorse aggiuntive (i tanto enfatizzati 6,5 milioni di euro) non sono sufficienti per chiudere il nostro contratto come quello delle Forze di Polizia (123 euro medi) la controparte – in accordo con le altre OO.SS. – ha scelto di posizionare una quota consistente dell’aumento (il 30% circa, contro il 10% dei precedenti contratti) sull’indennità, che però, per il personale amministrativo è ridotta di circa il 50%. Le risorse così “recuperate/rubate” all’area non operativa avrebbero, si, consentito agli operativi di chiudere strategicamente come la Polizia – a 123 euro – ma a spese del restante personale, al quale, a questo punto, probabilmente non verrebbe garantita nemmeno la quota minima di aumento salariale derivante dall’accordo del 29 maggio u.s.. Infine, quale ulteriore elemento negativo, nella proposta della controparte neppure le decorrenze verranno rispettate: mentre per tutto il Pubblico Impiego il miglioramento a regime parte dal febbraio 2007, per quei “tapini” dei VVF partirà da agosto 2007.
INDENNITA’ DI TURNO/FUA/INDENNITA’ NOTTURNA E FESTIVA
L’istituto – 3 euro turno – è stato finora finanziato con una quota di risorse aggiuntive conquistate nel precedente rinnovo contrattuale (10 milioni di euro ottenuti nel tanto vituperato sistema privatistico, contro i 6,5 attuali). Bene: come si sono inventati di incrementare l’indennità senza recuperare ulteriori risorse fresche? Semplice: utilizzando il FUA, cioè quella parte di salario di produttività (lo 0,50 accantonato nel precedente contratto, da sommare ad un altro 0,50 previsto nell’attuale) pensato, invece, per incentivare, attraverso la contrattazione decentrata, particolari condizioni/funzioni dei lavoratori turnisti e/o giornalieri, operativi, tecnici o SATI. Certo, la proposta avanzata – che a prima vista sembra allettante – prevede un incremento di euro 2,5/turno per l’indennità di turno e l’istituzione di euro 1/giornata per il restante personale, ma sono briciole, in particolare per questi ultimi, anche perché legate esclusivamente alla presenza e, comunque, inferiori alle quote medie una tantum erogate nelle precedenti contrattazioni dei FUA! Ma allora se questo è il punto, è dunque così peregrina la proposta della CGIL che sostiene: di riassorbire le risorse investite sull’indennità di turno – ovvero, chiudere un istituto che duplica, malamente, la stessa platea che percepisce il notturno e festivo – e spalmarle sull’indennità di rischio e di amministrazione di tutto il personale (circa 15/20 euro mensili appunto, ma stabili, non legati alla presenza); di raddoppiare l’indennità notturna e festiva; di utilizzare il FUA per gli scopi originari, ovvero, incentivare le particolari responsabilità (capi distaccamento, responsabili di uffici, funzioni, settori…), piuttosto che le eccellenze maturate con specifici percorsi formativi (istruttori, TLC, SAF, NBCR…).
IL RICATTO DELLA MANCATA CORRESPONSIONE
Ci è stato detto che avremmo dovuto firmare tutti, senza esclusione alcuna, poiché solo così si potranno distribuire, entro il 2007, i miglioramenti contrattuali. Questa condizione, oltre a speculare sulla legittima aspettativa del personale che attende il contratto da più di 20 mesi, cancella, di fatto, la possibilità di qualsiasi rivendicazione o richiesta alternativa ed è anche particolarmente vessatoria perché non consente di sviluppare alcuna mediazione, cosa che noi, comunque, abbiamo cercato puntualmente e disperatamente di fare. Siamo partiti da una nostra proposta finalizzata al miglioramento contrattuale spalmato sul tabellare in un rapporto 90-10% come è avvenuto nei rinnovi precedenti e, comunque, non inferiore alla chiusura del precedente contratto (91 euro sul caposquadra/assistente SATI, a cui aggiungere l’indennità nelle proporzioni note); dal consolidamento dell’indennità di turno nell’indennità di rischio/amministrativa; dal raddoppio del notturno-festivo per premiare il maggior rischio e disagio del settore operativo; dall’utilizzo del FUA per incentivare le particolari mansioni/funzioni. Ci siamo resi disponibili, ad un certo punto, ad una mediazione che di tutto quanto suaccennato avrebbe mantenuto intatti i soli tabellari (90/10) ed avremmo anche accettato l’incremento sull’indennità di turno e l’istituzione di quella di presenza – tante care a qualche altra O.S. – dirottando il finanziamento dell’indennità notturna e festiva, a nostro rischio e pericolo, sulle “molto” eventuali risorse del “patto per il soccorso”. Ma anche questa ci è stata rifiutata!
INFINE, LA DEMOCRAZIA!
Abbiamo fatto un lungo percorso di consultazione su una piattaforma che abbiamo confrontato con i lavoratori e le lavoratrici del Corpo. Correttezza vorrebbe che soluzioni così controverse possano e debbano essere valutate dai destinatari, prima della firma definitiva. Anche questo ci è stato negato, visto che avremmo dovuto apporre una firma (in bianco), senza il conforto di un confronto, quanto meno, più approfondito.
Per tutte queste motivazioni, la FP–CGIL VVF ha deciso di non firmare l’accordo che è stato tentato in tutti i modi di imporci. I miglioramenti economici saranno, comunque, corrisposti al personale celermente, fermo restando che i tempi tecnici, in ogni caso, non consentono la liquidazione degli stessi prima di dicembre e – così non fosse – comunque per gennaio ci sarebbe la tassazione separata per i miglioramenti degli anni precedenti!
E’ una decisione, ovviamente, sofferta, ma ci rimane la soddisfazione di essere riusciti almeno a rinviare la traduzione della parte normativa nei prossimi mesi e questo ci consentirà di affrontare più serenamente la partita, per nulla facile, relativa al mantenimento delle condizioni di maggior favore contenute nei precedenti contratti.
Il lavoro che ci attende è lungo e faticoso ma non abbiamo dubbio che i colleghi e le colleghe capiranno l’importanza e la delicatezza del momento: dobbiamo riscrivere un contratto senza sicurezze e tutele consolidate, con molte materie – prima contrattate, oggi “scippate” dalla 252 e dal 217 – che vincoleranno la nostra vita lavorativa per i prossimi decenni.
E se questa è la posta in gioco, con tutto il rispetto, qualche giorno in più di lavoro per raggiungere un prodotto migliore ed una maggiore condivisione poteva ben essere speso!
Allegata di seguito la versione stampabile della nota di cui sopra da far circolare sui posti di lavoro.
Dirigenti e Direttivi: alleghiamo di seguito anche il preaccordo per quanto riguarda l’area contrattuale dei dirigenti e direttivi, per i quali, ferme restando le ragioni generali sopra riportate ed ulteriori elementi di dettaglio che forniremo nei prossimi giorni, i punti di caduta principali sono stati soprattutto legati, da un lato al mancato accorpamento in un unico Fondo delle risorse dei Dirigenti e dei Direttivi, dall’altro, ad una redistribuzione delle risorse contrattuali che ha determinato, per la parte dei direttivi, una chiusura inferiore a quella del precedente contratto.