EPSU Enti Locali Progetto Nuove forme di erogazione dei servizi per i Comuni (Barcellona 14 novembre 2016)

21 Dicembre 2016

EPSU CEMR progetto "Nuove forme di erogazione dei servizi per i Comuni"

Foto di gruppo

Barcellona 14 novembre 2016

(16.11.2016) La giornata conclusiva del progetto congiunto EPSU – CEMR ““Nuove forme di erogazione dei servizi per i Comuni, contributo del dialogo sociale e buone pratiche di benessere sul luogo di lavoro” è iniziata con la relazione introduttiva di Jane Lethbridge (esperta del progetto), Lethbridge ha riassunto le sfide da affrontare per gli Enti locali che erogano servizi fondamentali per garantire la coesione sociale in un’epoca in cui le politiche di austerità hanno avuto ripercussioni in molti Paesi, ed anche alla luce delle variazioni demografiche che  sempre di più stanno modificando  il mercato del lavoro (invecchiamento popolazione e migranti).
Quattro gli  ambiti analizzati in questo anno e mezzo di lavoro. 4 relazioni, 4 seminari, 4 documenti su: digitalizzazione, sicurezza sui luoghi di lavoro, migrazione e inclusione sociale. Occorrono nuove linee guida per adattarci ai cambiamenti e garantire il successo: dialogo sociale e contrattazione collettiva sono le parole d’ordine.

Dopo la presentazione della bozza di documento finale, come stimolo alla discussione,  una sessione di domande e di risposte ha  dato indicazioni e ulteriori spunti per la stesura definitiva della relazione finale del progetto, per  mettere in evidenza cosa fare per avere un buon livello dei servizi, un “lavoro decente”, in grado di affrontare i cambiamenti, per il benessere dei lavoratori che erogano i servizi stessi. 

Dunque, una relazione che rifletta l’esito delle discussioni avute nei  quattro seminari, che faccia chiarezza sulla terminologia adottata soprattutto sulle parole  “flessibilità” e “ristrutturazione” (non sempre hanno una valenza positiva, anzi in Francia è negativa) e che identifichi tra le sfide per il prossimo futuro, (con un focus su uguaglianza di genere e pari opportunità):l’impatto sulla qualità dei servizi e sul  lavoro della digitalizzazione (buone pratiche) tempo di vita lavorativa professionale e vita privata  senza più limitazioni (reti sociali, email, digitalizzazione fanno sì che non ci sia soluzione di continuità tra l’una e l’altra) istruzione e formazione (apprendimento permanente)importanza della Contrattazione Collettiva (in questi anni di austerità spesso negata)

TAVOLA ROTONDA:Il rappresentante del Comune di Barcellona racconta l’esperienza del progetto SAIR (Sportello Assistenza Immigrati e Rifugiati), fiore all’occhiello, che il Comune di Barcellona  affronta con le ONG e i Sindacati,  non finanziato dalla Comunità Europea. Uno sportello unico che si occupa di mobilità, documenti, programmi di riconoscimento professionalità, assistenza giuridica, informazioni generali a Immigrati e Rifugiati, senza distinzione, con politiche specifiche di integrazione e formazione. Problema dei finanziamenti della CE per questi progetti che vengono dati agli Stati membri, ma che poi non vengono  redistribuiti a livello locale.
Il rappresentante della Commissione Europea sottolinea che i loro interlocutori sono gli Stati membri e che i fondi stanziati (4mld di euro) dovrebbero essere ridistribuiti dagli stessi Stati ai loro Governi locali.Nonostante le riforme continuino non si è ancora visto il cambiamento: ormai austerità permanente quindi tagli costanti. Uno dei problemi maggiori è la corruzione che si può combattere solo attraverso la trasparenza. 
Nel suo intervento il segretario generale dell’EPSU, contento della presenza del rappresentante della CE,  sottolinea che sono anni che l’EPSU sostiene che le Amministrazioni locali devono essere investite e finanziate direttamente.Dopo una visione generale sulla situazione politica e economica: dai cambiamento climatici (ricaduta su città e regioni: acqua, incendi, ecc.), al referendum in Gran Bretagna e la Brexit, alle elezioni americane, l’intervento si centra sulla richiesta alla Commissione Europea di considerare il punto di vista delle Amministrazioni locali e insieme a  EPSU e CEMR definisca un’agenda europea in un quadro congiunto di cooperazione  per la giustizia sociale e la solidarietà. 
E’ fondamentale che la spesa per i servizi pubblici delle Amministrazioni locali (case di riposo, scuole, ecc,) venga tolta dalle politiche di austerità. La mancanza di investimenti nel sociale crea rabbia e frustrazione non lasciando spazio per crescita e benessere. A lungo termine, con l’esternalizzazione dei servizi (per risparmiare) aumenterà il precariato, la povertà, le ineguaglianze e il non rispetto delle pari opportunità.

Insieme a CMRE,  EPSU sta lavorando già, attraverso il dialogo sociale, per la costruzione di un Europa sociale, ma la Commissione deve capire l’importanza dei fondi a livello locale. Sulla corruzione non c’è da sottovalutare che l’aumento del partenariato privato negli investimenti pubblici crea maggiore rischio di corruzione quindi, va bene la trasparenza  e la democrazia,  ma anche l’informazione, la consultazione, la partecipazione in un contesto normato, con il dialogo sociale, con accordi collettivi:  uno dei primi effetti dell’austerità è la riduzione dei diritti sociali e dei contratti.  . 

L’intervento di un  rappresentante di UDITE (  Federation of European Union Local Authority Chief Executive Officers ) pone l’accento sulla crisi del progetto europeo dalla quale, dice, si può uscire solo cambiando i parametri, rafforzando il potere locale e superando il livello di Stato e offrendo più garanzie per io servizi ai cittadini (sulle persone, gli alloggi) in un nuovo quadro da elaborare per lo sviluppo e a garanzia dei diritti sociali.Quindi più Europa, pianificazione infrastrutture a livello locale, sviluppo delle forniture energetiche  e idriche, l’Europa come alleato non come nemico o in opposizione.Fondamentale rimunicipalizzare i servizi pubblici contro i processi degli ultimi 15/20 anni.

Ultimo l’intervento è stato quello del rappresentante delle Associazioni dei governi locali della Gran Bretagna,  che mette l’accento sull’importanza del dialogo sociale e di come questo deve avere maggiore spazio in Europa, nella politica. Ancora non si sa bene quali saranno le implicazioni della Brexit,  sicuramente avrà implicazioni a lungo termine, per il momento  il Regno Unito sarà sempre insieme a sostenere il dialogo sociale, poi si vedrà.
(Susanna Giuliani) 

 
 

 
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