Ministero Interno: lettera al Vice Ministro Minniti e al Sottosegretario Pajno

18 Luglio 2011

Ministero Interno: lettera al Vice Ministro Minniti e al Sottosegretario Pajno

CGIL FP   CISL FPS    UIL PA

All’On.le Marco MINNITI – Vice Ministro dell’Interno
Al Cons. Alessandro PAJNO – Sottosegretario di Stato

Illustri Vice Ministro e Sottosegretario,
l’articolo 36 della legge di riforma della pubblica sicurezza (n. 121 del 1981) stabilisce che le funzioni amministrative, contabili e patrimoniali degli uffici, centrali e periferici, della Polizia di Stato devono essere svolte dal personale dell’Amministrazione civile del Ministero dell’Interno, al fine di impiegare i funzionari e gli operatori di Polizia nelle attività investigative e di controllo del territorio.
Nel rammentare che ad oggi sono ancora 25.000 circa le unità di Polizia impiegate negli uffici dell’Interno a svolgere mansioni prettamente amministrative, ci piace ricordare, in questa sede, la lungimirante dichiarazione politica, fatta dal Ministro Amato poche settimane fa in Senato, sulla necessità che i poliziotti devono fare i poliziotti, altrimenti avrebbero partecipato ad un concorso alle Poste.
Bene. Tutti concordano che la legge 121 è stata ed è una grande legge, ed anche noi condividiamo tale giudizio, ma sono in pochi, insieme a noi, a considerare quanto il recupero di 25.000 uomini e donne della Polizia di Stato alle attività di controllo del territorio e di investigazione possa rispondere alla richiesta di maggiore sicurezza che sempre più forte giunge dal Paese. Non utilizzare appropriatamente il personale della Polizia di Stato è un lusso che l’Italia non può più permettersi.
In questo ultimo periodo ne abbiamo ascoltate di tutti i colori: dalle ronde padane, ai dipendenti comunali da prestare alle Questure, alla ricorrente proposta di impiegare l’Esercito per assicurare un maggiore controllo del territorio.
Perdonate la banalità: perché non assumere personale dell’Amministrazione civile dell’Interno, così come stabilisce la legge, per sostituire i poliziotti impiegati negli uffici, che peraltro costa la metà, se consideriamo retribuzione, equipaggiamento ed addestramento delle forze di Polizia?
Per questi motivi, brevemente rappresentati, nella Vostra qualità di nostri interlocutori politico istituzionali, Vi chiediamo un primo incontro su una materia così delicata per avviare un sereno, leale e costruttivo confronto.
In assenza di risposte in tempi brevi, Cgil, Cisl e Uil intendono riprendere con forza, determinazione, convinzione e senza false ipocrisie politiche, che possono essere utili soltanto per un articolo di giornale, la vertenza sulla completa attuazione dell’articolo 36 della legge 121, per tutelare la dignità professionale dei lavoratori che rappresentiamo e per assicurare maggiore sicurezza alla collettività.

Certi della Vostra sensibilità politica al problema, ringraziamo per l’attenzione, e restiamo in attesa della convocazione.

Roma, 8 gennaio 2007

CGIL – Lino CECCARELLI
CISL – Paolo BONOMO
UIL – Enzo CANDALINO

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