Mentre il Ministro Brunetta continua imperterrito a lanciare guerre improbabili alla cattiva educazione dei dipendenti pubblici e crociate legalitarie tutte mediatiche contro la cattiva amministrazione pubblica, il Governo avanza nella sua opera di smantellamento dello Stato, delle sue articolazioni più sensibili, quelle che garantiscono la tutela e la salute dei cittadini. Il processo di privatizzazione di pezzi dello Stato appare ineluttabile.
Dopo aver ceduto al mercato l’acqua ed il ciclo dei rifiuti, sottraendoli al controllo pubblico, dopo aver ridato le redini della pubblica amministrazione alla politica nazionale e locale, adesso si mette in atto un inesorabile processo di privatizzazione che, partendo dal Ministero della Difesa, e passando per la Protezione Civile e La Croce Rossa Italiana, “esternalizza” alcune competenze di questi soggetti pubblici, tra l’altro quelle più redditizie.
Difesa Servizi Spa è stata inserita in Finanziaria, e adesso si avanzano, in un clima generale di confusione, proposte di privatizzazione mediante lo strumento della società per azioni per la Protezione Civile, ed un analogo processo per quel che riguarda la Croce Rossa Italiana, del quale ai sindacati ed ai lavoratori non è dato sapere alcunché. Un processo che non possiamo accettare in linea di principio, e che non può certo avvenire in totale assenza di confronto o, come nel caso della Difesa, scavalcando ogni procedura dopo un lungo iter, inserendo nottetempo una riforma così importante con un emendamento in Finanziaria.
Chiediamo al Governo un’immediata convocazione per discutere di questi provvedimenti in sede formale, dato che il confronto finora si è giocato su comunicati stampa e indiscrezioni giornalistiche. Il perpetrarsi di un atteggiamento omissivo e superficiale rischia di dare adito a dubbi troppo pesanti per essere sottaciuti, apparendo una tale gestione dei beni e delle strutture dello Stato personalistica ed autoreferenziale, poco ispirata al bene comune, e spesso più indirizzata a costruire nuove possibilità di profitto per pochi a scapito della collettività che non alla razionalizzazione delle spese ed all’efficientamento della pubblica amministrazione.
Roma, 30 Novembre 2009