Si è svolto a Madrid, articolato in due giornate di studio e dibattito, il secondo seminario sulla violenza ad opera di terzi nella Amministrazioni centrali, che fa seguito al primo seminario che si era tenuto a Vilnius.
Durante la prima giornata nella mattinata, vi è stata prima la relazione del prof. Yves Grasset della associazione “Violence Travail Environment”, che ha evidenziato la differenza fra violenza e conflitto, nonché il dovere delle istituzioni di proteggere i propri dipendenti dalla violenza, e poi l’intervento di Jesús Alvarez Hidalgo, della Commissione Europea, sull’attuazione del quadro normativo dell’UE e dell’Accordo delle parti sociali sulle molestie e la violenza sui luoghi di lavoro, il quale ha posto l’attenzione sulla valutazione dei rischi e sulla successiva procedura da attuare.
Subito dopo si è aperto il dibattito sul ruolo della parti sociali, con un intervento di José María López di TUNED Spagna e della Dr.ssa Roberta Fabrizi, della Direzione generale per l’attività ispettiva, EUPAE Italia.Dalle relazioni è emerso come dall’avvento della crisi sia peggiorata la violenza verso i lavoratori pubblici che rappresentano lo Stato, e sono il primo interfaccia che il cittadino ha con l’autorità. L’attacco è a ciò che un lavoratore rappresenta e non per come è oppure per come lavora. Tale violenza non è solo fisica, ma spesso consiste anche in minacce, insulti, intimidazioni, vendette e ricatti. Tutto questo causa nella vittima un calo dell’autostima e un senso di sfiducia verso gli altri che, a volte, può portare a gesti estremi come il suicidio. Per questo i datori di lavoro devono assumersi l’onere del rischio psico-sociale che la violenza comporta e intervenire prima che la situazione arrivi al limite della sostenibilità. Nel primo intervento sono state sollevate molte problematiche relative alla Spagna ed alla mancanza di attuazione di norme esistenti e di progetti in grado di contrastare il problema. Sulla questione violenza delle carceri siamo intervenuti come TUNED Italia ravvisando molte similitudini con le problematiche sollevate dal compagno spagnolo, mettendo dunque in evidenza come l’austerity ed i tagli imposti alle Amministrazioni centrali abbiano avuto come conseguenza una certa indifferenza verso il problema e mancati investimenti sulla prevenzione. In un contesto in cui, malgrado la diminuzione della popolazione detenuta, le aggressioni verso gli operatori aumentano e si registra un incremento continuo dei casi di burn out.La Dr.ssa Fabrizi ha illustrato invece il progetto, scaturito appunto da un linciaggio mediatico di cui sono stati oggetto gli ispettori del lavoro italiani, che partendo dal Lazio verrà esteso a tutta Italia e si pone come obiettivo di rendere consapevoli i lavoratori della gestione di alcune emozioni negative. Rispetto a questo, come TUNED Italia abbiamo evidenziato la necessità di ulteriori misure quali una corretta e adeguata valutazione dei rischi cui gli ispettori del lavoro sono soggetti, da cui far discendere specifiche misure, nonché una campagna informativa sul ruolo degli ispettori.
Subito dopo Lionel Fulton, ricercatore del Regni Unito ha illustrato i risultati della ricerca relativa al progetto elaborando dati provenienti da Stati dell’Unione, dove si evidenzia come il settore pubblico sia maggiormente esposto al rischio violenza rispetto al privato e con un maggior numero di casi riscontrati nelle donne rispetto al genere maschile. Dopo aver elencato i numeri relativi agli episodi di violenza, sono stati proposti alcuni possibili rimedi relativi ai posti di lavoro (maggiore illuminazione, possibile introduzione di video sorveglianza, uscite di emergenza) o al personale (maggiore informazione e formazione).
Nel pomeriggio si sono svolti due seminari paralleli; il primo, a cui abbiamo partecipato come TUNED Italia, verteva su come pervenire gli atti di violenza sul luogo di lavoro nelle amministrazioni Pubbliche centrali. All’inizio del seminario gli esperti di Elidea Psicologi Associati hanno illustrato come si è svolto il progetto degli ispettori del lavoro in Italia, dove si è teso a rendere consapevolezza ai lavoratori e a insegnar loro una corretta gestione della rabbia e della aggressività da parte di terzi. Il progetto ha suscitato molto interesse e sviluppato un vivace dibattito sull’utilità di estendere progetti simili a tutte le altre Amministrazioni finalizzandoli e rendendoli intimamente legati alle professionalità specifiche. Si è discusso anche su quali altre misure debbano essere parallelamente intraprese per prevenire la violenza, come l’edilizia e la sicurezza o l’adeguamento degli organici per rendere un servizio maggiormente efficiente, dopo la lunga crisi che ha impoverito gli organici delle Amministrazioni centrali. Su questo abbiamo dato un contributo importante come TUNED Italia, con l’esempio di alcuni casi specifici e proponendo misure ulteriori per la prevenzione, come ad esempio l’implementazione del dialogo sociale per trovare misure condivise.Si è parlato inoltre della importanza della dinamica del gruppo, con un esempio interessante riguardante i vigili del Fuoco, e dell’importanza che i lavoratori non affrontino alcune situazioni in solitudine ma con il sostegno reciproco dei colleghi o del gruppo.
Il secondo seminario riguardava invece “Quali misure adottare dopo una violenza sul lavoro'” con la presentazione di una esperienza introduttiva, da parte del segretariato TUNED, Nadja Salson, sulle linee guida delle parti sociali multisettoriali sulla violenza di terze parti e le molestie sul lavoro nel governo locale, l’istruzione, l’ospedale, il commercio e la sicurezza privata”. Si è discusso di come applicare le linee guida anche alle amministrazioni centrali e dell’importanza del dialogo sociale per affrontare ex post episodi di violenza.Il giorno successivo, dopo un breve report sui seminari del giorno precedente arricchiti dal dibattito, si è passati alla lunga e dettagliata relazione, definita alquanto teorica dai compagni di TUNED Spagna, di Angelo Lara Ruiz dell’Istituto nazionale spagnolo per la salute sul lavoro.
Alla fine del seminario TUNED ed EUPAE, sulla base delle discussioni e dei seminari, nonché degli interventi dei relatori hanno tirato le fila della due giorni raccogliendo una lista di di proposte e raccomandazioni per le linee guida da stilare integrandole e rapportandole anche con quanto emerso e discusso nel primo seminario a Vilnius su impatto delle nuove tecnologie e nuovi comportamenti, spesso violenti attraverso i servizi “social”.Il confronto e l’analisi costruttiva dei problemi, i progetti virtuosi e le molteplici proposte suindicate hanno arricchito il progetto che si concluderà il prossimo marzo a Berlino.
Tutti i documenti sono tutti reperibili alla pagina del sito EPSU.
(Matteo Ariano, Nicoletta Grieco, Roberto Morelli, Massimiliano Prestini, per la FP CGIL, TUNED Italia)