Alla vigilia dell’incontro con il Ministero della Salute sulla sorte dei
ricercatori precari della Sanità, la segretaria generale della Fp Cgil,
Serena Sorrentino, scrive una lettera aperta alla titolare del
dicastero della Salute, Beatrice Lorenzin.
Sorrentino ribadisce
l’urgenza di affrontare il tema drammatico della precrietà ma si dice
contraria alla proposta del Ministero, ovvero la proposta di un processo
di precarizzazione lungo 15 anni senza certezze sul futuro.
La Fp Cgil, infatti, sostiene il bisogno di un accordo urgente che venga però incluso nel percorso per il rinnovo contrattuale.
Roma, 20 giugno 2016
Onorevole Ministra Beatrice Lorenzin,
Nel
corso degli Stati Generali della Ricerca, Lei ha illustrato una
proposta per affrontare il drammatico problema della precarietà, troppo
presente nel settore sanitario e negli istituti zooprofilattici.
Più
delle parole, a qualificare la sua proposta è la figura geometrica da
Lei utilizzata per rappresentare questo percorso: un triangolo.
Un’immagine che tradotta vuol dire: entrano in tanti e arrivano, a fine
percorso, in pochi.
Nel dettaglio, infatti, la sua proposta
‘triangolare’ prevede tre passaggi che determinano una precarietà
stabile e lunga 15 anni. Al termine di questa spinta ‘flessibilità’ la
sola proposta ‘concreta’ rimane una chimera legata alla dotazione
organica e alle risorse. Dopo 15 anni di assoluta precarietà, insomma,
non c’è alcuna prospettiva certa.
Ad essere coinvolti in questo
processo sono circa 3.500 ricercatori negli IRCCS (Istituto di Ricovero e
Cura a Carattere Scientifico) e negli IZS (Istituti zooprofilattici
sperimentali) impegnati in progetti di ricerca ai quali non si offrono
soluzioni in termini di continuità occupazionale.
La sua proposta non
risolve la questione drammatica della precarietà, tema per altro che
coinvolge tutta la sanità. Al contrario, si opera un processo di
stabilizzazione della precarietà stessa.
Condividiamo che c’è una
urgenza da affrontare immediatamente, ovvero quella che dal prossimo
primo gennaio 2017 non sarà più possibile ricorrere alle collaborazioni
coordinate e continuative. Una misura che rischia di produrre danni
gravissimi al funzionamento degli IRCSS e degli IZS e, quindi, alla
ricerca sanitaria tutta.
L’ urgenza è condivisa ma non la soluzione
proposta. Il tema va affrontato coinvolgendo tutti i soggetti – Regioni,
Ministero e Organizzazioni sindacali – all’interno del percorso per il
rinnovo del contratto nazionale. È questo lo strumento per riconoscere i
diritti, per questi lavoratori così come per tutti gli altri.
Siamo
disponibili al raggiungimento di un intesa che dia risposte
all’emergenza e che sia però, allo stesso tempo, inclusa nel percorso
contrattuale. Un’intesa, ribadiamo, da raggiungere al Ministero della
Salute, con il coinvolgimento di tutti gli attori in campo, da traslare
nel prossimo rinnovo contrattuale. È il contratto il luogo per offrire
risposte strutturali, anche e soprattutto al mondo della ricerca che
deve continuare ad esistere nella sanità.
Su queste basi siamo pronti
al confronto da subito per offrire una prospettiva certa a chi oggi
vive sulla propria pelle una condizione di precarietà pluriennale e a
chi vorrà entrare nel mondo della ricerca sanitaria nei prossimi anni.
Questa
la sfida che lanciamo a Lei e al governo tutto, se, come spesso si
sostiene, la ricerca è un punto dirimente per il futuro del Paese.
Serena Sorrentino
Segretaria Generale Fp Cgil
In allegato la proposta del Ministero, quella sui criteri di valutazione del personale di ricerca e la lettera aperta