La campagna #fuoriametà della Fp Cgil si propone quindi di focalizzare particolare attenzione al contesto dell’esecuzione penale esterna e della giustizia minorile che la nuova riforma di riorganizzazione del Ministero della Giustizia vede assemblati e componenti di un nuovo dipartimento, quello della Giustizia minorile e di comunità. Un progetto il cui obiettivo, in linea con i dettami europei, è quello di potenziare il sistema di probation. Quest’ ultimo termine descrive, come riferisce lo stesso dicastero di via Arenula, “l’esecuzione in area penale esterna di sanzioni e misure, definite dalla legge ed imposte ad un autore di reato. Comprende una serie di attività ed interventi, tra cui il controllo, il consiglio e l’assistenza, mirati al reinserimento sociale dell’autore di reato e volti a contribuire alla sicurezza pubblica”.Insomma l’obiettivo è rendere il carcere ultima ratio e di perseguire, attraverso la pena da scontare fuori dalle mura, l’attuazione piena dell’articolo 27 della Costituzione, ovvero la rieducazione ed il reinserimento del reo nella Società.
Nel campo minorile, già da tempo, la parte predominante che ha funzionato come modello anche per gli altri paesi europei, è quella della pena extramuraria. Nella maggior parte dei paesi europei ad oggi una forte percentuale delle pene, anche per gli adulti, si svolgono al di fuori del carcere con risultati confortanti nel campo della prevenzione della recidiva e del reinserimento.La pena fuori dalle mura del carcere non è quindi una pena minore né tanto meno simulata. Si tratta di un diverso strumento, più aderente al mandato costituzionale, e che riduce i costi per la collettività.
Per attuare questo mandato però, secondo la Funzione Pubblica Cgil, ci vogliono risorse e progettualità: il nuovo Dipartimento di Giustizia Minorile e di Comunità deve essere implementato e i lavoratori messi in condizioni di svolgere il proprio mandato. Ed è ciò che il sindacato tenterà di dimostrare in questo viaggio nell’altra pena, parlando con le lavoratrici e i lavoratori, ascoltando le loro esperienze, ricostruendo le condizioni di lavoro, le difficoltà ma anche l’importanza dei progetti svolti dai lavoratori del Dipartimento della Giustizia Minorile e di Comunità per la società.
(6 giugno 2017)
Roma, 5 giugno – Continua a Roma il viaggio di #fuoriametà, la campagna della Fp Cgil su esecuzione penale esterna e giustizia minorile per conoscere, attraverso le parole delle lavoratrici e dei lavoratori, le condizioni di vita e di lavoro di tutti coloro che reggono questo sistema, ovvero‘l’altra pena, fuori dalle mura’.
Una campagna che, spiega la Fp Cgil, “apre lo sguardo al vasto mondo della pena fuori dalle mura del carcere: non una pena minore né tanto meno simulata ma un diverso strumento, più aderente al mandato costituzionale e che riduce i costi per la collettività”.
Domani, martedì 6 giugno, il secondo appuntamento della campagna #fuoriametà è a Roma. “Il centro diurno per minori e giovani adulti, ‘Il Fiore del Deserto’, apre le sue porte dandoci l’opportunità di conoscere le storie degli operatori del servizio sociale, degli utenti e di altri operatori della comunità. Sotto una lente d’ingrandimento saranno poste le condizioni di lavoro del personale, in un contesto politico che non investe per un adeguato funzionamento della professione”.
Alle 11 l’appuntamento si sposta all’Ufficio esecuzione penale Esterna di Roma dove la segretaria generale della Fp Cgil, Serena Sorrentino, incontrerà le lavoratrici e i lavoratori. “Un importante momento di ascolto per un settore in gravissima sofferenza che, ad oggi, non ha ricevuto nessuna risposta dalla politica”, conclude la Fp Cgil.
(19 giugno 2017)
Roma, 16 giugno – A Napoli la terza tappa di #fuoriametà, la campagna promossa dalla Funzione Pubblica Cgil per osservare da vicino il vasto lavoro dell’esecuzione penale esterna e della giustizia minorile, dal punto di vista delle lavoratrici e dei lavoratori che reggono questo sistema ma anche di chi usufruisce di queste misure alternative al carcere: l’altra pena, fuori dalle mura.
Il terzo appuntamento, che arriva dopo le tappe di Milano e Roma, partirà con l’incontro tra Serena Sorrentino, segretaria generale della Fp Cgil, e le lavoratrici e i lavoratori dell’Uepe e dell’Ussm. “Un’irrinunciabile momento di ascolto – spiega la categoria della Cgil – per un settore in gravissima sofferenza che, ad oggi, non ha ricevuto nessuna risposta politica”.
La particolarità di questa tappa sarà nella possibilità di incontro e confronto con chi il #fuoriametà lo vive sulla propria pelle. La Fp Cgil, infatti, con il supporto di un funzionario del servizio sociale, avrà modo di ascoltare il racconto e l’esperienza diretta della famiglia di un detenuto che ha scontato la pena fuori dal carcere.
In conclusione, è previsto un incontro con gli operatori dell’Associazione ‘Figli in Famiglia’ e una visita alla cooperativa ‘Università’, impegnata sul fronte della lotta all’illegalità. “Uno squarcio dell’intreccio imprescindibile tra servizio sociale e associazionismo – spiega la Fp Cgil – che garantisce l’aderenza con il mandato costituzionale relativo al reinserimento del reo. Sarà l’appuntamento finale di un focus sulle condizioni di lavoro e le difficoltà del personale in un contesto politico che non investe per un adeguato funzionamento della professione”.