Pubblichiamo la nota unitaria delle Strutture nazionali Fp Cgil VVF, Fns Cisl e Confsal VVF con la quale si chiede all’Amministrazione un incontro sulla circolare organizzativa del servizio cinofilo del Corpo
Vi comunichiamo che, a seguito della pubblicazione del DPCM del 15 gennaio e come indicato nell’art. 1, lettera z, sotto riportato, la prova pratica prevista nell’accordo sottoscritto per le PEO 2020, si potrà svolgere, con le modalità indicate, a decorrere dal 15 febbraio 2021.
z) è sospeso lo svolgimento delle prove preselettive e scritte delle procedure concorsuali pubbliche e private e di quelle di abilitazione all’esercizio delle professioni, a esclusione dei casi in cui la valutazione dei candidati sia effettuata esclusivamente su basi curriculari ovvero in modalità telematica, nonché ad esclusione dei concorsi per il personale del servizio sanitario nazionale, ivi compresi, ove richiesti, gli esami di Stato e di abilitazione all’esercizio della professione di medico chirurgo e di quelli per il personale della protezione civile; a decorrere dal 15 febbraio 2021 sono consentite le prove selettive dei concorsi banditi dalle pubbliche amministrazioni nei casi in cui è prevista la partecipazione di un numero di candidati non superiore a trenta per ogni sessione o sede di prova, previa adozione di protocolli adottati dal Dipartimento della Funzione Pubblica e validati dal Comitato tecnico-scientifico di cui all’articolo 2 dell’ordinanza 3 febbraio 2020, n. 630, del Capo del Dipartimento della protezione civile. Resta ferma in ogni caso l’osservanza delle disposizioni di cui alla direttiva del Ministro per la pubblica amministrazione n. 1 del 25 febbraio 2020 e degli ulteriori aggiornamenti, nonché la possibilità per le commissioni di procedere alla correzione delle prove scritte con collegamento da remoto;
Pertanto, abbiamo già chiesto, via mail, all’Amministrazione un incontro urgentissimo per definire le modalità della prova.
Roma, 15 gennaio 2021
La Coordinatrice FP CGIL Corte dei conti
Susanna Di Folco
Agenzia delle Dogane e dei Monopoli La nostra iniziativa unitaria riporta al centro il Contratto Integrativo!
La mobilitazione che abbiamo annunciato con lo stato di agitazione proclamato lunedi scorso ha prodotto, come sapete, un primo importante risultato con la convocazione di FPCGIL-CISLFP-UILPA da parte del Direttore dell’Agenzia, nel quadro del “raffreddamento del conflitto”, convocazione che si è chiusa con la contestuale sottoscrizione di un protocollo di intesa nel quale vengono accolte le nostre richieste di chiudere tutte le questioni – a partire dal Contratto Integrativo di Agenzia – che sono state più volte rappresentate unitariamente, da ultimo con il comunicato dello scorso dicembre. Stamani è dunque ripartita la trattativa sul CCNI, interrotta ad ottobre scorso.
Diciamo subito che le questioni che restano da concordare fanno riferimento essenzialmente alla definizione del sistema indennitario: indennità di confine, di disagiata sede, di rischio, per centralinisti non vedenti, per commissioni giochi, attività particolarmente gravose.
Nel corso della trattiva, per meglio definire l’impatto delle nostre proposte, abbiamo chiesto e concordato che l’Agenzia ci fornisca ulteriori dati – utili per affrontare tra l’altro il tema delle decorrenze dei nuovi istituti – rispetto ai quali valutare la portata delle risorse da assegnare alle indennità, con particolare riferimento alle aliquote dei turni. Abbiamo anche posto, riguardo alle indennità delle commissioni giochi, la necessità di un approfondimento sulla loro cumulabilità con altri istituti incentivanti e soluzioni che permettano la corresponsione degli importi dovuti in tempi più ravvicinati rispetto alle prestazioni rese. La riunione si è conclusa con la presentazione da parte dell’Agenzia di una nuova proposta che esplicita i criteri di individuazione delle sedi di confine, criteri che abbiamo immediatamente valutato come disomogenei e contraddittori. Su questo aspetto anche l’Agenzia alla fine ha ritenuto di dover compiere ulteriori approfondimenti. Abbiamo così convenuto che la prossima riunione venga convocata per avviare la contrattazione del Fondo 2019. Vi terremo aggiornati.
Roma 15 gennaio 2021
FPCGIL CISLFP UILPA
Iervolino De Caro Procopio
Fanfani
Le disposizioni legate alla salute e sicurezza delle donne e degli uomini del Corpo devono essere emanate sempre e comunque mediante la condivisione con le Organizzazioni Sindacali nel attraverso le corrette relazioni.
Per l’ennesima volta constatiamo il perpetrarsi di una prassi ormai consolidata nell’ Amministrazione di una gestione delle relazioni sindacali assolutamente non condivisa, inadeguata e pertanto inaccettabile.
Nel confermare la necessità di avviare uno screening massivo del personale del Corpo, ribadiamo la nostra assoluta contrarietà all’obbligatoria di tale percorso.
Siamo altresì convinti che il personale del Corpo saprà rispondere adeguatamente alle esigenze dell’Amministrazione agevolando, in piena libertà ogni tipo di iniziativa intrapresa dall’Amministrazione al contrasto dell’emergenza sanitaria in atto.
Pubblichiamo la nota unitaria inviata ai vertici del Dipartimento
Al Capo di Gabinetto del Ministro
Prof. Lorenzo Casini
Al Segretario Generale del MiBACT
Dott. Salvatore Nastasi
Al Direttore Generale Organizzazione
Dott.ssa Marina Giuseppone
Al Direttore Generale Musei
Dott. Massimo Osanna
Al Direttore del Servizio II – DG Organizzazione
Dott.ssa Sara Conversano
Oggetto: Riaperture dei luoghi della cultura.
Egregi,
il DPCM appena firmato dispone la fase di riapertura dei luoghi della cultura, a decorrere
dal 18 gennaio, per la quale codesta Amministrazione sta già emanando disposizioni
interne e peraltro risultano attivati in molti Uffici periferici i confronti sindacali preventivi al
fine di verificare le condizioni di sicurezza previsti dal Protocollo di intesa sottoscritto a
livello nazionale.
Siamo consapevoli di cosa abbia comportato, sotto ogni profilo, la chiusura prolungata; sia
per i lavoratori di codesto Ministero che per gli addetti al patrimonio culturale che operano
nelle nostre realtà.
È proprio per questo che, ritenendo non esistano le condizioni di piena operatività per tutte
le strutture, sulla falsariga di quanto elaborato di concerto con l’Amministrazione nella prima
fase dell’isolamento, siamo a chiedere una calendarizzazione che preveda la tempistica per
ogni settore culturale. Sappiamo bene che il dott. Osanna ha già chiesto ai musei di
verificare le condizioni ed, eventualmente, indicare i punti di caduta. Riteniamo che un
fattore di ulteriore difficoltà sia l’armonizzazione con i dipendenti di Ales, la cui
organizzazione del lavoro già ordinariamente molto diversa dalla nostra attualmente
richiede il rispetto di parametri molto più stringenti in quanto connessi all’erogazione della
cassa integrazione; ciò significa, e lo abbiamo verificato, che non sarà possibile riaprire da
lunedì prossimo. È inoltre necessario garantire il dovuto confronto con le OO.SS. per una
verifica attenta e puntuale dei protocolli di sicurezza. Dobbiamo garantire lo stato di salute
dei nostri colleghi soprattutto rispetto al contatto con l’utenza esterna, di cui non è possibile
verificare se abbia o meno praticato uno stile di vita compatibile con la prevenzione da
contagio.
Certi della vostra sensibilità al tema di cui trattasi, con indicazioni operative chiare per la
periferia, in attesa di cortese urgente riscontro inviamo distinti saluti.
FP CGIL CISL FP UILPA
Claudio Meloni Giuseppe Nolè-Valentina di Stefano Federico Trastulli
Pubblichiamo la piattaforma web delle dotazioni logistiche di Colonna Mobile in merito alla Circolare EM 1/2020, emanata dalla Direzione Centrale dell’Emergenza, il Soccorso Tecnico e l’Antincendio Boschivo
Pubblichiamo la circolare di riferimento emanata dal Dipartimento di Protezione Civile in merito all’ attestazioni per eventi emergenziali e la nota della Direzione Centrale per le Risorse Umane per le candidature anni 2018/2019/2020
La crisi politica dovrà risolversi garantendo non solo la continuità ma anche la tutela e il rafforzamento del Servizio sanitario nazionale. C’è bisogno di fornire indicazioni chiare e precise al nostro sistema sanitario che deve essere in grado di far convivere: l’ordinaria attività di assistenza alle cittadine e ai cittadini rispetto agli incomprimibili bisogni di salute, l’attenzione verso le persone più fragili e più esposte al rischio salute, la gestione dell’emergenza Covid – che come ci dimostrano i dati ha ancora bisogno di una straordinaria mobilitazione di impegno e risorse da indirizzare verso il sistema sanitario pubblico – e la gestione del piano vaccinale.
Noi che rappresentiamo le lavoratrici e i lavoratori dei servizi pubblici, che operino nel pubblico come nel privato, crediamo che in questo momento la politica debba dare la priorità a risposte che siano in grado di gestire l’emergenza sia dal punto di vista sanitario che dal punto di vista sociale. Serve soprattutto una inversione di tendenza rispetto a ipotesi che non ci convincono contenute nel Piano nazionale di ripresa e resilienza, in particolare sul potenziamento dell’occupazione nei settori pubblici e nei processi di riforma della pubblica amministrazione, guardando a un progetto di sviluppo fondato sulla sostenibilità sociale e ambientale ma soprattutto sull’innovazione, costruendo un presente di opportunità per le nuove generazioni.
Questo è il momento del confronto, di volgere lo sguardo verso il futuro gestendo un presente difficile. Responsabilità vuol dire farsi carico di mettere l’emergenza della crisi nella quale versa il paese dinanzi agli interessi di parte. Per questo bisogna dare priorità alla costruzione di una coalizione delle forze sociali ed economiche, così come dell’associazionismo diffuso, per avviare un confronto con il governo e con le istituzioni per individuare e intraprendere le direttrici per portare il paese fuori dalla crisi pandemica e accelerare sullo sviluppo, dando un messaggio di speranza alle nuove generazioni.
Una crisi politica non era la risposta più adeguata alla crisi pandemica, ora la politica trovi coesione, e lo faccia velocemente, per restituire fiducia e dare risposte ai cittadini.
Serena Sorrentino
Segretaria Generale Fp Cgil
RIORGANIZZAZIONE MINISTERO
GLI ESITI DEL CONFRONTO CON LE ORGANIZZAZIONI SINDACALI
Si è svolto il 23 dicembre scorso l’incontro tra rappresentanze sindacali e amministrazione in ordine alla riorganizzazione del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Per l’amministrazione erano presenti il Capo di Gabinetto, il Segretario generale e il Direttore generale del personale.
La discussione si è incentrata sulla bozza di schema di DPCM precedentemente inviata in visione alle organizzazioni sindacali. Nella stessa oltre al trasferimento di talune funzioni da una direzione generale all’altra, si prevede la istituzione di due nuove direzioni generali ed un deciso incremento delle competenze dell’attuale Direzione generale dei sistemi informativi che prenderà il nome di Direzione generale dell’innovazione tecnologica, delle risorse strumentali e della comunicazione.
Secondo la bozza di schema di DPCM verrà quindi introdotta una Direzione generale per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro e una Direzione generale delle politiche attive.
La prima avrà competenze in tema di monitoraggio e attuazione della legislazione vigente in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, sulle materie infortunistiche, sulle malattie professionali. Sarà promotrice delle buone prassi in materia di informazione e comunicazione per la prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali. Si occuperà della gestione delle risorse finanziarie da destinare all’INAIL, assicurerà il supporto tecnico amministrativo per la gestione del Fondo speciale infortuni e del Fondo vittime gravi infortuni sul lavoro.
La seconda sarà di supporto al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali nell’esercizio delle funzioni di indirizzo della rete nazionale dei servizi per le politiche del lavoro e per l’Agenzia Nazionale per le Politiche Attive, curerà la gestione delle risorse del Bilancio dello stato da destinare ai centri per l’impiego, avrà la gestione del Fondo per il diritto al lavoro dei disabili, coordinerà la materia degli incentivi all’occupazione. In materia di formazione dovrà vigilare controllare gli enti nazionali di formazione professionale, avrà altresì un ruolo di coordinamento in tema di aiuti di Stato alla formazione.
Sempre secondo la bozza di schema di DPCM illustrata la ridenominata Direzione generale dell’innovazione tecnologica, delle risorse strumentali e della comunicazione assorbirà numerose funzioni attualmente esercitate in altre direzioni fra le quali: la cura e la logistica delle sedi nonché la gestione delle relative spese di locazione, la programmazione degli acquisti di beni e servizi anche non informatici per tutti gli uffici dell’amministrazione attuando altresì le relative procedure, la gestione dell’ufficio del consegnatario, la gestione dell’attività contrattuale e la gestione delle spese di carattere strumentale per il funzionamento dell’amministrazione. La stessa direzione dovrà svolgere altresì i compiti attribuiti al responsabile per la transizione digitale che viene individuato nella figura del direttore generale della medesima direzione, assicurerà i servizi generali per il funzionamento dell’amministrazione e curerà la logistica delle sedi.
La direzione generale del personale, spogliata forse un po’ troppo frettolosamente della gestione del bilancio e delle risorse economiche, assorbirà invece l’ufficio del Responsabile della prevenzione alla corruzione e della trasparenza e con esso svolgerà attività di audit interno orientate al miglioramento della gestione e al contenimento del rischio di corruzione oltre ovviamente alla predisposizione e alla verifica del piano triennale per la prevenzione della corruzione.
CGIL CISL e UIL nei loro interventi hanno manifestato diverse perplessità circa la portata innovativa della esposta riorganizzazione poiché eccezion fatta per la introduzione delle due nuove direzioni generali il resto delle modifiche che andranno a ridefinire l’organizzazione interna di questo importante dicastero, rischiano di apparire come un inutile maquillage da realizzarsi attraverso un balletto di funzioni che si spostano da una direzione ad un’altra.
CGIL CISL e UIL hanno inoltre manifestato tutte le loro perplessità anche sulle possibili ricadute sul personale che d’un tratto potrebbe, in conseguenza del citato balletto, ritrovarsi a doversi spostare repentinamente da un ufficio ad un altro, da un plesso ad un altro. Sul punto CGIL CISL e UIL hanno già anticipato all’amministrazione che in tal caso occorre avviare sin da subito il confronto con le organizzazioni sindacali.
Nel corso dell’incontro che, come detto in premessa è avvenuto il 23 dicembre scorso, quindi prima della definitiva approvazione della legge di bilancio, l’amministrazione ha anche informato le oo.ss. circa l’impegno profuso dal Ministro al fine di ottenere in legge di bilancio l’aumento delle dotazioni organiche con conseguente autorizzazione alle assunzioni, il riallineamento perequativo dell’indennità di amministrazione e l’incremento delle risorse da destinare al Fondo per le risorse decentrate (ex FUA).
Come è noto la legge di bilancio è stata definitivamente approvata il 30 dicembre 2020 (Legge n. 178 del 30/12/2020, pubblicata sulla GU n. 322 del 30 dicembre 2020) e dei tre punti, tutti importanti per la comunità dei lavoratori del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, è “passato” solo quello delle assunzioni e delle dotazioni organiche che autorizza l’amministrazione nell’anno 2021 e 2022 , a bandire procedure concorsuali pubbliche e, conseguentemente, ad assumere con contratto di lavoro a tempo indeterminato, con corrispondente incremento della vigente dotazione organica, 1 unità di livello dirigenziale non generale, 18 unità di personale non dirigenziale da inquadrare nell’Area III, posizione economica F1, e 9 unità di personale non dirigenziale da inquadrare nell’Area II, posizione economica F2.
CGIL CISL e UIL prendono atto per il risultato ottenuto in tema di dotazioni organiche e di assunzioni, ma non possono non stigmatizzare la circostanza che nella stessa norma non v’è traccia di alcun incremento del Fondo per le risorse decentrate e non v’è traccia di alcun intervento teso a perequare l’indennità di amministrazione. Sul punto va detto che sia nella precedente legge di bilancio che in quest’ultima, sono state diverse le amministrazioni che hanno potuto ottenere assunzioni in deroga, incrementi del fondo ed aumenti dell’indennità di amministrazione.
Su questo ultimo punto CGIL CISL e UIL insisteranno ancora, ponendo in essere ogni utile iniziativa, affinché anche il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociale, non meno importante di altri dicasteri, possa ottenere gli incrementi salariali dovuti.
Cordiali saluti a tutti.
Roma, 13 gennaio 2021
FP CGIL
Giuseppe Palumbo
Francesca Valentini
CISL FP
Michele Cavo
Marco Sozzi
UIL PA
Bruno Di Cuia
Orlando Grimaldi
SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE: NON CI SIAMO
Si è svolta ieri, in prosecuzione del precedente incontro del 10 dicembre 2020, la riunione del Tavolo nazionale con all’ordine del giorno il confronto sul tema della performance organizzativa ed individuale per le aree A, B e C. Il documento consegnato dall’Amministrazione, estremamente sintetico, ripropone nella sostanza, al di là di qualche modifica formale di redazione e di copia/incolla, i medesimi contenuti della documentazione già inoltrata precedentemente.
Nel merito abbiamo contestato la bozza del Sistema di Valutazione della Performance Individuale nella parte in cui chiama in causa il contributo individuale ed i comportamenti organizzativi e professionali quali parametri di valutazione della performance individuale in aggiunta agli obiettivi di gruppo intesi, questi ultimi, come obiettivi della struttura organizzativa di appartenenza dei lavoratori. Il nuovo sistema si sbilancia enormemente verso la valutazione discrezionale da parte della dirigenza sui comportamenti del singolo dipendente rispetto all’attività della struttura di appartenenza, generando, in questo modo, una prevalenza dei comportamenti individuali rispetto alla produzione effettiva che dovrebbe costituire, a nostro avviso, il parametro di riferimento in quanto misura della capacità dell’Istituto di corrispondere all’interesse pubblico cui è votata l’azione dell’INPS come di ogni altra Pubblica Amministrazione.
Ciliegina sulla torta, nella parte finale del documento si crea un pericoloso collegamento tra il TEP e la performance individuale: una posizione che abbiamo rispedito al mittente in quanto demolisce la storia contrattuale del TEP nato in passato come assegno di garanzia che remunera e riconosce la professionalità acquisita nel tempo dai colleghi, una voce retributiva già legata ad un coefficiente di merito (CCNI 2014) rispetto alla quale non si comprende la volontà dell’Amministrazione di connetterla alla performance individuale che ne metterebbe a rischio la percezione da parte dei colleghi. L’impatto del sistema di valutazione prospettato dall’Amministrazione si ripercuoterebbe non solo sull’erogazione del Fondo per il salario accessorio, ma, attraverso l’accesso a “percorsi selettivi di alta formazione”, anche sulle future progressioni di carriera. Altro che “impatto contenuto in termini di cambiamento rispetto all’attuale contesto di valutazione”, principio ispiratore del nuovo sistema indicato dall’Amministrazione nella premessa del documento!
In attesa di una revisione e di una caratterizzazione più precisa e puntuale, da noi fortemente richieste, abbiamo manifestato la nostra assoluta indisponibilità all’accoglimento del sistema proposto, tanto più di fronte al palese “ricatto” dell’Amministrazione che l’accettazione di tale meccanismo sia pregiudiziale per la redazione del Piano Organizzativo del Lavoro Agile (P.O.L.A.), una modalità di esecuzione della prestazione lavorativa che ha generato nel corso del 2020 10,5 milioni di euro di risparmi (dato fornito dallo stesso Istituto) ai quali andranno aggiunti le economie derivanti dalla ridefinizione degli spazi logistici delle sedi quale conseguenza dello sviluppo del lavoro in remoto.
Rispediamo al mittente lo scambio lavoro agile con il nuovo sistema di misurazione e valutazione della performance: la retribuzione dei lavoratori, il salario accessorio è retribuzione, non può essere resa aleatoria per corrispondere ai desiderata del Ministero della Funzione Pubblica!
Roma, 15 gennaio 2021
FP CGIL
Matteo Ariano Antonella Trevisani
CISL FP
Paolo Scilinguo
UIL PA
Sergio Cervo
CONFSAL/UNSA
Francesco Viola
On. Vittorio Ferraresi
Sottosegretario alla Giustizia
Dott. Raffaele Piccirillo
Capo di Gabinetto
Dott.ssa Barbara Fabbrini
Capo Dipartimento dell’organizzazione Giudiziaria
Dott.ssa Gemma Tuccillo
Capo Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità
Dott. Renato Romano
Direttore Generale degli Archivi Notarili
e per conoscenza
Dott. Bernardo Petralia
Capo Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria
Con circolare del 13 gennaio scorso, inviata a tutte le strutture periferiche, l’amministrazione penitenziaria, in vista dell’attuazione della campagna vaccinale anti Covid-19 del personale, ha avviato un censimento diretto a conoscere la volontà di adesione alla predetta campagna da parte di ciascun operatore penitenziario (allegato 1).
L’iniziativa dell’amministrazione penitenziaria, che è lodevole, impone alle scriventi organizzazioni sindacali di segnalare la necessità, in ossequio all’obbligo di sicurezza che grava sul datore di lavoro, anche pubblico, che tutte le altre articolazioni ministeriali si attivino per avviare con modalità analoghe la campagna vaccinale anti-Covid su base volontaria per tutti gli altri lavoratori della Giustizia.
Giova precisare che le attività del Ministero della Giustizia, a causa della pandemia, solo in minima parte hanno subito una contrazione in ragione della loro natura di servizio pubblico essenziale: gli uffici giudiziari, soprattutto a partire dal mese di giugno, le strutture penitenziarie, anche minorili e dell’esecuzione penale esterna, e gli archivi notarili non hanno mai smesso di erogare servizi all’utenza e ciò grazie all’apporto dei lavoratori che sono stati chiamati ad effettuare la loro prestazione lavorativa in massima parte on site. La conseguenza di tale abnegazione è sotto gli occhi di tutti: non si contano i casi di contagio (e purtroppo di decesso) tra i lavoratori della Giustizia soprattutto tra quelli che, in ragione della specificità delle mansioni
svolte, hanno operato sul territorio, a diretto contatto con i cittadini, come gli ufficiali giudiziari e gli assistenti sociali, tra quelli che sono stati chiamati a spostarsi perché applicati in altri uffici, perché in missione o perché impegnati in attività ispettive e tra quelli che hanno lavorato in stretto contatto con l’utenza perché impegnati nelle attività di sportello e nelle udienze penali e civili.
Per quanto sopra esposto appare necessario, a parere delle scriventi, che la fase propedeutica alla campagna vaccinale definisca, oltre alla mera ricognizione rispetto alla volontà di adesione da parte dei lavoratori, le necessarie priorità, riferite alle specifiche condizioni di esposizione al rischio in ambito lavorativo, coerenti con quelle definite nel Piano Nazionale predisposto dalle Autorità competenti in relazione ai lavoratori addetti ai servizi essenziali, in particolare nella individuazione delle tempistiche previste per tali specificità.
Per i motivi sopra esposti FPCGIL CISL FP e UIL PA chiedono che ciascun Dipartimento ponga in essere quanto necessario al fine di garantire l’efficacia del processo a tutela della salute e sicurezza dei lavoratori maggiormente esposti ai rischi di contagio.
Confidando in un positivo riscontro, si porgono distinti saluti
Roma, 14 gennaio 2021
FP CGIL CISL FP UIL PA
Meloni / Prestini Marra Amoroso
Pubblichiamo la nota di risposta della Direzione Centrale per le Risorse Umane in merito alla richiesta unitaria di chiarimenti per la trasferimenti temporanei per esigenze di servizio ex art. 42 DPR 64/2012