La FP CGIL incontra il nuovo Direttore di Agenzia Industrie Difesa.
Si è da poco concluso il primo incontro avuto con il Sen. Nicola LATORRE, neo Direttore
Generale dell’ AID, a suo tempo richiesto dalla FP CGIL con le altre organizzazioni sindacali confederali.
Nella sua relazione introduttiva il D.G. ha sottolineato l’importanza che attribuisce al corretto
esercizio delle relazioni sindacali tra le parti, e ha inteso sottolineare la necessità di dare inizio
ad un percorso di collaborazione finalizzato alla definizione e alla risoluzione delle annose criticità
che allo stato persistono in Agenzia e negli stabilimenti produttivi.
Da questo punto di vista, almeno tre sono le priorità che ha inteso individuare e partecipare
alle organizzazioni sindacali presenti: in termini di prossimo intervento.
– L’elaborazione di un piano industriale aggiornato, in grado di esprimere una strategia complessiva
da adottare come Agenzia, seppure tenendo conto delle singole specificità rappresentate dagli
Stabilimenti;
– La messa in sicurezza delle infrastrutture degli Stabilimenti, e l’avvio di una campagna di interventi
di manutenzione ordinaria e straordinaria;
– La stabilizzazione dei precari, e la valutazione di particolari criticità esistenti soprattutto negli Stabilimenti di Fontana Liri e Castellammare di Stabia.
La FP CGIL nel proprio intervento ha replicato accogliendo positivamente la disponibilità
del Sen. Latorre, ma chiedendo al contempo disponibilità e impegno sull’osservanza e rispetto delle
relazioni sindacali e del vigente C.C.N.L., soprattutto in ambito territoriale; una maggiore trasparenza
e condivisione del Piano Industriale, da discutere prima che venga poi trasmesso al Ministro
per l’approvazione, sugli investimenti e sulle procedure di reclutamento e stabilizzazione dei lavoratori
interinali, oltre all’esigenza di avviare un piano straordinario di assunzioni che colmi le gravi
lacune di organico esistenti in pressoché tutte le strutture di AID.
Sul tema riferito alle assunzioni, è stata da noi illustrata – e poi anche trasmessa – al neo
Direttore di AID la proposta unitaria di contratto di formazione lavoro a suo tempo consegnata alla
valutazione dei Ministri della difesa che si sono fin qui succeduti e, da ultimo, anche al Ministro
Guerini, al fine di agevolare percorsi di assunzione di giovani che escono in particolare dal percorso
di studi compiuto negli istituti professionali, e che possono essere formati nelle ex scuole allievi
operai della difesa, oggi centri per la formazione, per essere impiegati negli stabilimenti, creando
così i presupporti per aumentare l’offerta di lavoro e rispondere ai bisogni dei territori.
Nella circostanza, sono poi state sollevate dalla FP CGIL questioni quali:
a) la necessità di definire e condividere quanto prima possibile – quantunque con grande e colpevole
ritardo, essenzialmente dovuto alla mancata convocazione delle organizzazioni sindacali da
parte di AID – il Protocollo d’intesa sulla sicurezza e lavoro agile dei lavoratori;
b) l’esigenza di affrontare con immediatezza talune situazioni che più di altre allo stato attuale manifestano bisogni di attenzione, e che in particolare riguardano gli stabilimenti di Gaeta, Fontana
Liri e Capua, evidenziando al contempo alcune significative criticità, che di seguito riportiamo.
Su Gaeta: considerata l’importanza e la valenza delle attività assicurate nello stabilimento,
abbiamo sottolineato la necessità di programmare quanto prima urgentemente interventi sul versante
occupazionale, gravemente compromesso. In tal senso, abbiamo inteso anche richiamare e
valorizzare il documento di impegno condiviso dalle parti a livello territoriale e fatto pervenire nei
giorni scorsi al Direttore di AID da quello stabilimento che evidenzia proprio quelle criticità.
Su Fontana Liri: grande e storica struttura produttiva, abbiamo chiesto di capire e se possibile contribuire all’avvio della discussione sulle prospettive – anche occupazionali – dello stabilimento,
fornendo un’ipotesi progettuale di rilancio, che peraltro gli abbiamo già trasmesso, con l’auspicio che possa contribuire a ridefinirne gli obiettivi favorendo una ripresa delle attività e dell’occupazione.
Su Capua: abbiamo sollevato diverse problematiche, essenzialmente riconducibili, a nostro
giudizio, all’assenza di corrette relazioni sindacali, evidenziando al contempo la natura di alcune
decisioni non preliminarmente partecipate alle rappresentanze sindacali dei lavoratori che invece
rientrano appieno nell’obbligo di osservanza delle regole contenute nel vigente Contratto collettivo
nazionale di lavoro.
Il Direttore di AID ha concluso i lavori ringraziando le OO.SS. per il contributo che hanno saputo conferire alla discussione odierna e che vorranno fornire nel prossimo futuro, impegnandosi
a lavorare insieme al proprio staff sugli obiettivi che realisticamente e concretamente potranno realizzarsi, senza nascondere le difficoltà esistenti su alcuni temi e Stabilimenti che comunque intende
affrontare e sulle quali ha chiesto di ragionare insieme, con l’impegno a rivederci presto per avviare
il confronto tra le parti.
Vi terremo come sempre aggiornati.
p. la FP CGIL Nazionale
Francesco Quinti
Roberto De Cesaris
Con l’approvazione del vaccino di AstraZeneca, Governo, commissario Arcuri e Regioni hanno ridefinito il piano di vaccinazioni. Si è deciso che alla vaccinazione dei soggetti più a rischio già ricompresi nella fase 1 (operatori sanitari, ospiti delle Rsa e anziani), si affiancheranno anche quelli della fase 3.
Da quanto apprendiamo dalle notizie di stampa, AstraZeneca sarà somministrato al personale scolastico e universitario, docente e non docente (1.107.174 persone), a forze armate, polizia, guardia di finanza, guardia costiera e vigili del fuoco (551.566). Ci sono poi detenuti, personale carcerario e agenti di polizia penitenziaria (97.724), luoghi di comunità sia civili che religiosi (circa 200 mila) e infine coloro che lavorano in altri servizi essenziali per la comunità (2.167.200). Scelte sicuramente positive, ma va chiarito se nelle forze di polizia sono comprese – come rivendichiamo – anche quelle di polizia locale.
In queste settimane abbiamo più volte sollecitato incontri al Ministero della Salute per segnalare l’urgenza di ricomprendere alcune categorie di lavoratori dei servizi essenziali, qualunque sia il loro rapporto di lavoro, particolarmente esposti: quelli dell’igiene ambientale, a diretto contatto con lo smaltimento dei rifiuti Covid e in generale con le condizioni di igiene urbana; gli educatori e le educatrici, le maestre della scuola dell’infanzia che hanno continuato a lavorare in presenza e alle quali viene negata la possibilità di una protezione adeguata con la fornitura di mascherine FFP2; le lavoratrici e i lavoratori del terzo settore che fanno assistenza alla persona; gli psicologi e gli assistenti sociali tutti; i lavoratori dei servizi pubblici addetti ad attività che coinvolgono il pubblico (sportelli, assistenza diretta, etc).
Siamo molto soddisfatti che la nostra battaglia per la somministrazione del vaccino alla comunità penitenziaria sia stata vinta: è questione di salute ma anche di civiltà per i lavoratori del sistema carceri e per i detenuti.
Auspichiamo che si apra al più presto un tavolo di confronto sul dettaglio delle categorie di lavoratori pubblici e privati che rientrano nella platea dei cosiddetti “servizi essenziali” per non escludere nessuno.
Rimane una grande preoccupazione sulla tenuta del sistema sanitario – sulla necessità di sostenere il piano vaccinale, l’assistenza Covid e le prestazioni ordinarie – con la carenza di personale e risorse che ancora registriamo: la soluzione non può e non deve essere il ricorso al precariato, con l’uso massivo della somministrazione, ma va ripensato l’intero modello di formazione per le professioni sanitarie, di reclutamento e di valorizzazione professionale.
Ci sono le risorse e le competenze per rispondere al bisogno di potenziamento della sanità, non possiamo più avere né incertezze né perdere altro tempo.
Vi inviamo in allegato gli ultimi documenti che sono stati oggetto di informativa ,confronto e di contrattazione con l’Amministrazione.
L’Amministrazione ci ha dato informativa in ordine al Piano operativo del lavoro Agile che per legge deve essere adottato dalle Amministrazioni entro il 31 gennaio.La mancata attuazione del Piano entro il 31 gennaio avrebbe comportato l’impossibilità di riconoscere il lavoro agile al 60% del personale limitandolo al solo 30%.
Vi evidenziamo i seguenti aspetti contenuti nel Piano.
La quasi totalità delle attività è stata considerata “smartabile”, ad eccezione:
delle attività di segreteria per le quali è necessaria la presenza fisica;
delle attività proprie degli autisti
in riferimento alle strutture territoriali, delle attività di sportello fisico aperto al pubblico
E’ evidenziato che tutto il personale, a rotazione, può lavorare in SW. fungibilità del Personale di contatto e del livello tecnologico raggiunto.
Ciò anche in virtù della
Il disciplinare del lavoro agile e tutti gli istituti di gestione del personale non sono stati definiti nel Pola ma saranno definiti in sede di Organismo paritetico per l’innovazione e sul tavolo di contrattazione nazionale con le OO.SS.
Vi è inoltre la disponibilità dell’ Amministrazione a valutare la possibilità di pagare il buono pasto per la prestazione lavorativa in modalità agile.
E’ stata sottoscritta la quarta integrazione del protocollo sulla sicurezza.
Nel testo sono stati aggiornati i riferimenti normativi , è stata introdotta la zona bianca che sarà però successivamente disciplinata , si è meglio specificata la procedura da seguire per i casi di covid e per il rientro delle persone che hanno avuto il covid.
Con riguardo all’organizzazione si è specificato che in caso di passaggio di una regione da una zona ad un’altra , l’adeguamento dell’organizzazione, anche in riferimento alle prenotazioni agli sportelli PRA e Tasse, troverà
applicazione nell’arco temporale di una settimana.
E’ stato sottoscritto l’accordo che proroga fino a fine dello stato di emergenza il pagamento delle seguenti indennità:
indennità di rischio correlata all’attività, prestata in presenza fisica, di sportello esterno PRA e di sportello esterno Tasse
indennità di responsabilità correlata allo svolgimento dell’attività di cassiere principale degli Uffici territoriali
c. indennità di rischio maneggio valori sportello interno al personale delle strutture territoriali e di sede centrale, che presta l’attività in presenza fisica
d.indennitàdirischiomaneggiovaloricorrelataallosvolgimentodell’attivitàdicassiere
principale per l’Ufficio Amministrazione e Bilancio, che presta l’attività in presenza fisica
CASSA DI PREVIDENZA ED ASSISTENZA
MINISTERO INFRASTRUTTURE E TRASPORTI
Lo scorso 2 febbraio si è riunito il Consiglio della Cassa di Previdenza ed Assistenza. Nel cor –
so dei lavori il Presidente, il Dott. Marco Guardabassi, ha presentato ai componenti della CPA la
nuova Segretaria della Cassa di Previdenza e Assistenza, la Dr.ssa Sonia Licata, chiedendone la ratifica.
La Dr.ssa Licata è laureata in Economia e Commercio e proviene da un Ente Locale dove ha
maturato esperienza all’interno della gestione del bilancio. Sia a livello personale che per conto
della FP Cgil abbiamo avallato la scelta dell’Amministrazione e rappresentata dal Presidente dott.
Guardabassi, esprimendo parere favorevole parimenti al parere espresso da tutti gli altri componenti
della CPA.
Come più volte sollecitato, da noi consiglieri della FP Cgil, l’Amministrazione si sta impegnando
nell’annoso e ormai improcrastinabile problema, di reperire nuove risorse umane da affiancare
alle poche risorse rimaste; così come sta, anche, provvedendo a creare nuove procedure
atte a informatizzare la lavorazione delle pratiche presentate attraverso l’adeguamento del Sito e
dei relativi processi.
Tenuto conto che l’Istituto di Credito “Banca Intesa”, quale banca incaricata a gestire il deposito
della CPA, non ha manifestato alcuna disponibilità sulla possibilità di automatizzare la richiesta
dei bonifici da inoltrare ai singoli dipendenti da parte della CPA – tutte le volte che vengono deliberate
le pratiche da parte del consiglio della CPA -, l’Amministrazione sta provvedendo a fare un
verifica presso altri Istituti di Credito che possano essere interessati alla richiesta in argomento.
Per concludere auspichiamo che quanto prima e speriamo già dal prossimo incontro,
l’amministrazione, alla luce delle iniziative promesse, avanzerà delle sostanziali proposte per una
corretta ed innovativa crescita della gestione della Cassa di Previdenza e Assistenza.
I Consiglieri Fp Cgil della CPA
Deborah Pompili
Massimo Bassani
Passaggi di area: nessuno sia lasciato “indietro”
Si è tenuto nella mattinata del 3 febbraio il previsto incontro avente al centro della discussione i passaggi di area.
L’argomento, voluto con fermezza da questa Organizzazione e tema oggetto della più articolata vertenza unitaria con CISL FP – UILPA – FLP e Confsal Unsa, è inserito nel percorso di valorizzazione delle professionalità interne all’Agenzia e al potenziamento dell’organico.
L’Agenzia ha rappresentato, schematicamente, alcuni elementi del piano assunzionale 2021-2023 che potremmo riassumere così: a fronte di uscite previste nel triennio 2021-2023 pari a circa 5200 unità, l’Agenzia intende procedere* all’inserimento di circa 4100 unità (compresi 379 dirigenti) e procedere a 700 passaggi da seconda a terza area.
Come FP CGIL abbiamo preso atto delle informazioni di contesto condivise dalla delegazione datoriale evidenziando, però, una contraddizione nel ragionamento da questa sviluppato: se la capacità di valorizzare il personale, stimolandolo ad accrescere le proprie capacità, competenze e motivazioni, contribuisce in modo significativo al successo di un’organizzazione e, se è vero come crediamo, che la motivazione del personale è un elemento essenziale per conseguire gli obiettivi che l’organizzazione si prefigge… perché non sono previsti nei documenti aziendali passaggi dalla prima alla seconda area per i colleghi (poco meno di 180) in possesso del titolo di studio di accesso ai profili professionali di questa area?
L’obiettivo che la FP CGIL si è sempre posta (e nel tempo lo ha sempre rappresentato al Tavolo negoziale) è lo svuotamento della prima area e non il suo ripopolamento come sembra voler procedere l’Agenzia!
Il Decreto Madia (D.Lvo 75/2017) ha offerto la possibilità alle Amministrazioni di indire procedure selettive riservate agli interni al fine di valorizzarne le professionalità acquisite negli anni.
La norma generale, quindi, consente i passaggi di area pur mantenendo il vincolo del possesso del titolo di studio diploma per accedere alla seconda e laurea per accedere alla terza; pertanto non comprendiamo le ragioni per le quali l’Agenzia non sia orientata – in questa fase – ad offrire una possibilità di valorizzazione delle competenze acquisite anche ai colleghi di prima area.
Riteniamo importanti e non scontate le prospettive assunzionali e di valorizzazione interna formalizzate dall’agenzia, frutto del recepimento di istanze sindacali, ma come FP CGIL riteniamo che tutti i dipendenti concorrendo al raggiungimento dei risultati che ogni anno l’autorità politica individua per l’Ente abbiano il diritto -se ricorrono i presupposti di legge – a vedersi valorizzati.
Alla luce del ragionamento sviluppato abbiamo chiesto all’Agenzia di avviare il percorso amministrativo interno per poter concretizzare un bando per i passaggi dalla prima alla seconda area. Su questo aspetto, l’Agenzia, si è detta disponibile ad effettuare le opportune verifiche a testimonianza che tali passaggi non devono essere intesi esclusi a priori.
Il percorso relazionale avviato procederà su due binari convergenti: il primo “esterno” all’amministrazione relativo alla certificazione del Piano dei Fabbisogni, il secondo “interno” all’Ente relativo ai criteri e alle modalità da adottare per la selezione.
La FP CGIL, unitariamente ad altre OOSS, è attiva sul piano negoziale e legislativo per individuare le migliori soluzioni per la valorizzazione delle professionalità inserite nella seconda area, in possesso di diploma, consentendo anche a questi colleghi un percorso di sviluppo professionale.
*dato desunto dalla programmazione triennale 2020-2022
FP CGIL Nazionale
Agenzia delle entrate
Daniele Gamberini
Direzione Regionale Sardegna
Comunicato incontro 2 febbraio 2021
Il giorno 2 febbraio si è svolto l’incontro con il Direttore Regionale e le organizzazioni sindacali sullo
sportello virtuale, incontro che abbiamo esplicitamente richiesto nella precedente riunione del 20 gennaio u.s..
Prima di tutto, a seguito della presentazione mostrata dalla direzione per informarci sui risultati raggiunti nei mesi passati, in particolare per quanto riguarda l’alto gradimento dell’utenza e dei colleghi che si sono volontariamente candidati, abbiamo ritenuto necessario evidenziare che le nostre iscritte e i nostri iscritti hanno non poche perplessità su quello che potrebbe essere il futuro del proprio lavoro e l’azione dell’agenzia.
Per questo abbiamo puntualizzato tutte le criticità che sono emerse dal confronto proficuo con tutti voi iscritte e iscritti, condividendo con il Direttore il documento che vi inviamo in allegato.
Abbiamo evidenziato le criticità legate alla mancanza della dotazione di strumenti che deve essere garantita ai lavoratori per lo svolgimento del servizio, alla necessità di una regolamentazione di questa nuova modalità di lavoro, anche dal punto di vista delle indennità, alla onerosità del carico di lavoro aggiuntivo che si è venuto a creare e che diventerà insostenibile alla fine dell’emergenza sanitaria, alla responsabilità di chi svolge il servizio verso il contribuente, spesso senza neppure un adeguato inquadramento e alla totale mancanza di supporto da parte di un team leader.
Abbiamo anche affrontato il delicato tema, da sottoporre all’attenzione del tavolo di trattativa nazionale, legato all’Anticorruzione, dal momento che il Piano Anticorruzione dovrebbe prevedere che il contraddittorio tra il contribuente e l’Agenzia venga svolto sempre in presenza di testimoni.
Anche su quello che nella presentazione è stato definito “tracciamento” (la compilazione del file excell) abbiamo evidenziato tutte nostre perplessità perché sembra essere più uno strumento di controllo che non di rilevazione statistica o di valorizzazione del lavoro svolto.
Abbiamo espresso la perplessità sul servizio in generale e sulla necessità di portarlo al tavolo della
contrattazione nazionale, perché ai sensi dell’art. 7 del contratto collettivo tutto ciò che ha una dimensione progettuale, complessa e sperimentale, di carattere organizzativo dell’amministrazione deve essere oggetto di coinvolgimento delle organizzazioni sindacali da parte dell’Organismo paritetico.
Sentiamo forte la preoccupazione, che in questo momento delicato per il futuro dell’Agenzia si crei
confusione tra lo strumento dello smartworking e le sperimentazioni di sportelli virtuali: sono infatti due strumenti profondamente diversi e confonderli può solo creare potenziali danni a tutti.
E anche sullo smartworking adottato dall’agenzia, ribadiamo le nostre perplessità anche sull’impossibilità di usare i permessi brevi (ed es. L.104). Ancor di più se l’orario diventa rigido come nello sportello virtuale ma l’agenzia considera la lavoratrici o il lavoratore in “smartworking” vietandone l’utilizzo, come già da noi denunciato a tutti i livelli di contrattazione.
La direzione ha dichiarato che riconvocherà le organizzazioni sindacali per affrontare e provare ad affrontare le criticità sollevate. Vi terremo aggiornati.
La delegazione FP CGIL Sardegna
Pubblichiamo la nota dell’Ufficio di Coordinamento delle Attività Sanitarie e di Medicina Legale in merito alla campagna volontaria vaccinale, per il contrasto dell’emergenza sanitaria in atto per tutto il personale del Corpo
– COMUNICATO ESITI RIUNIONE TECNICA
SPORT E SALUTE –
Care colleghe e cari colleghi,
questo pomeriggio anche la presenza di alcuni segretari di importanti federazioni sportive, abbiamo di fatto avviato – seppure ancora in sede tecnica – una prima discussione sugli assetti contrattuali afferenti il rinnovo dei contratti collettivi nazionali di lavoro del personale delle aree professionali e della dirigenza, che le scriventi OO.SS. avevano chiesto di affrontare a Sport e salute con la nota inviata lo scorso 12 gennaio.
In tale contesto, anche considerate le conseguenze generate dalla pandemia nell’attuale contesto storico-sociale, abbiamo inteso consegnare alla discussione alcune innovative proposte di miglioramento del contratto che, preservando gli attuali livelli retributivi, introducono e valorizzano diversi e più adeguati livelli di trattazione delle istanze raccolte dalle parti, anche in termini funzionali, pur nell’esercizio delle diverse prerogative rappresentate. Idee che hanno trovato anche nella parte datoriale una generale condivisione e disponibilità a discuterne nelle prossime occasioni.
Nella circostanza, abbiamo poi voluto richiamare l’attenzione dell’amministrazione sul welfare contrattuale, ovvero anche sulla necessità di riconoscere con estrema sollecitudine al personale che ne ha maturato titolo i benefici e i bonus concordati nell’ultimo Protocollo sottoscritto il 30.10.2020.
Contestualmente, abbiamo anche voluto riprendere la discussione sullo studio Bain, sul quale abbiamo chiesto un aggiornamento dello stato dell’arte, considerati i possibili nefasti riflessi generati sul mondo del lavoro sportivo. Su quest’ultimo punto il dr. Meloni ci ha comunicato che lo studio è attualmente all’attenzione del Presidente di Sport e Salute, e che successivamente verrà sicuramente partecipato alle scriventi OO.SS. Infine, si è parlato della proroga degli effetti, anche economici, conseguenti la sottoscrizione del Protocollo del 30 ottobre 2020, che diverranno oggetto di un ulteriore approfondimento da tenere entro il 15 febbraio p.v.
È stato inoltre deciso dalle parti di rivederci tutti i prossimi martedì alle ore 15.00, a partire dal 9 febbraio p.v., giornata in cui si tratterà – come hanno chiesto le scriventi – il tema della revisione del sistema di classificazione e il problema degli apicali, per poi proseguire con gli incontri rivolti all’individuazione degli strumenti contrattuali innovativi, al welfare contrattuale e allo smart working ecc.
Vi terremo come sempre puntualmente informati circa l’esito delle predette discussioni.
Cari saluti
Roma, 2.02. 2021
FP CGIL CISL FP UILPA CISAL FIALP Francesco Quinti Alessandro Bruni Paolo Liberati Dino Carola
Pubblichiamo la nota dell’Amministrazione con la quale comunica la convenzione tra l’Ufficio Sanitario del Corpo e le ferrovie dell Stato, in merito agli accertamenti sanitari per tutto i personale del Corpo
Pubblichiamo la nota inviata all’Amministrazione, nella quale ribadiamo la necessità di un incontro in merito alle selezioni per formatori patenti terrestri VVF
Il Mibact e il Piano Operativo Lavoro Agile
è scaduta ieri la data entro cui le Amministrazioni avrebbero dovuto inviare alla Funzione Pubblica le
loro specifiche relazioni propedeutiche all’avvio del Pola, sulla base delle linee guida licenziate dal governo.
Per tale motivo siamo stati contattati in fretta e furia e il documento predisposto dall’Amministrazione
ci è stato trasmesso solo a ridosso della riunione stessa. Quindi non era possibile fare altro che
una presa d’atto, nel senso che la scadenza avrebbe reso inutile ogni approfondimento e richiesta di riflessione specifica.
Ma il documento predisposto dall’Amministrazione non ci ha convinto in molte sue parti e ci è parso di cogliere una certa sottovalutazione del valore strategico che allo stesso Piano ha assegnato il legislatore, con l’indicazione secca della percentuale del 60% del personale che a regime potrà operare da remoto.
Non solo questo, ma le Linee guida governative esplicitano in maniera molto dettagliata un percorso
che parte dal monitoraggio delle condizioni organizzative nelle quali ci si trova ed arriva alla programmazione, nei termini di investimenti sulle risorse umane e sulla innovazione tecnologica e organizzativa.
Sotto questi punti di vista il documento ci è apparso carente, ad esempio in riferimento ai livelli di dotazione di materiale software nell’infrastrutturazione tecnologica delle reti e degli strumenti messi a disposizione del personale (l’ultimo dato a noi conosciuto, relativo alla fase iniziale della pandemia, relegava ad una percentuale del 1% i lavoratori che operavano con dispositivi dell’amministrazione) e nella programmazione con riferimento alla qualità e quantità di investimenti valutabili per la messa a regimedel lavoro agile.
Investimenti tecnologici, nella formazione e nella dotazione professionale che devono necessariamente avere un carattere straordinario e che certamente non possono essere quelli indicati nel documento dell’amministrazione.
Per questi motivi abbiamo chiesto maggiore coraggio ed attenzione rispetto ai passi successivi che
l’Amministrazione dovrà compiere, se veramente vuole avviare seri processi di innovazione organizzativa.
E abbiamo formalmente chiesto che, in riferimento alla evoluzione del Piano, venga convocato
l’Organismo Paritetico per l’Innovazione, che, non figurando, per motivi di mera opportunità politica, tra gli organismi citati dalle Linee Guida per la consultazione, è stato un’altra volta bellamente ignorato. E poco importa che il lavoro agile e i riflessi dell’innovazione organizzativa rientrino tra i suoi temi specifici riconosciuti dal CCNL.
Infine non abbiamo trattato alcun tema inerente i diritti contrattuali perché questo è demandato ad un accordo quadro, da sottoscrivere a livello di comparto, per il quale da lungo tempo ed ancora inutilmente stiamo sollecitando il ministro della Funzione Pubblica.
Allo stato lo smart working emergenziale risulta essere stato prorogato fino al 31 marzo prossimo e pertanto permangono applicabili tutti i criteri contenuti nel Protocollo di Intesa di riferimento. Vedremo invece come proseguirà il confronto su un tema la cui importanza strategica sembra evidente a tutti meno che ai vertici politici del Ministero, visto che, a differenza di altri Ministeri, sul lavoro agile non stanno investendo un centesimo bucato.
FP CGIL Nazionale Mibact
Claudio Meloni