Classificazione del personale, apicali e formazione
professionale certificata.
Questo pomeriggio, anche alla presenza di alcuni segretari di importanti Federazioni Sportive, abbiamo come da calendario avviato un primo confronto sul tema della revisione del sistema di classificazione del personale, degli apicali e della formazione.
Abbiamo scelto di ripartire dall’allegato verbale di incontro del 16 gennaio 2018; verbale all’interno del quale si dava conto delle diverse tematiche che erano state oggetto di confronto tra le OO.SS. e la delegazione di parte datoriale, tra le quali il sistema di valutazione, lo sviluppo professionale, i passaggi di area, i trattamenti economici, la classificazione del personale e la formazione certificata quale leva strategica per aumentare/orientare la conoscenza e le professionalità del personale agli obiettivi della società e delle FSN.
Nel corso dell’odierno incontro, visti gli sfidanti obiettivi che il legislatore ha posto alla società e alle FSN, abbiamo ribadito alla delegazione di parte datoriale la necessità di non far passare altro tempo e di affrontare nel merito le problematiche aperte. Obiettivo di tale impegno deve essere quello di innescare un reale processo di cambiamento rivolto a risolvere il problema degli ostacoli che oggi impediscono al personale inquadrato nelle posizioni apicali delle aree di accedere a sviluppi di carriera e, più in generale, ad ammodernare, rendendolo più motivante ed inclusivo, il complessivo impianto del sistema di classificazione. Come puntualmente fatto rilevare oggi al tavolo, necessitano volontà di innovare per crescere ed investimenti sulla valorizzazione delle professionalità presenti in Sport e Salute e nelle FSN.
Le scriventi OO.SS. hanno ribadito che la leva della formazione professionale certificata è la chiave di volta per legare/connettere le esigenze della società e delle FSN, ossia, il raggiungimento degli obiettivi quali quantitativi fissati dal legislatore, alle sentite esigenze di crescita professionale e motivazionale manifestateci dai colleghi.
Per tenere insieme il sistema e farlo evolvere abbiamo rappresentato all’Amministrazione l’esigenza indifferibile di inquadrare gli obiettivi societari, lo sviluppo professionale, le declaratorie, i livelli economici, il sistema di valutazione, la formazione professionale certificata, la trasparenza, la motivazione, l’inclusione, il benessere organizzativo, le risorse economiche, COME UN INSIEME ORGANICO, sul quale agire a 360°.
Questa è la strada maestra che le OO.SS. hanno indicato alla delegazione di parte datoriale nella convinzione che sia adesso il tempo di raccogliere questa sfida!
Sui temi e sugli argomenti sopra citati, che saranno ulteriormente approfonditi martedì 16/2 p.v., abbiamo con favore registrato la condivisione della delegazione di Sport e Salute e delle Federazioni Sportive Nazionali.
A conclusione dell’incontro abbiamo nuovamente sollecitato l’Amministrazione ad onorare l’impegno che si era assunta in merito all’attivazione delle domande per i benefici assistenziali, il bonus internet, la premialità per il Cura Italia, provvedendo quanto prima al loro pagamento. L’Amministrazione ci ha confermato che a breve saranno avviate le procedure semplificate.
Vi terremo costantemente informati degli ulteriori sviluppi.
FP CGIL CISLFP UILPA CISALFIALP UGL UBS
QUINTI BRUNI LIBERATI CAROLA PALLADINO FOFI
Pubblichiamo le note di convocazione in merito le mobilità Capo Squadra, Capo Reparto specialisti, assegnazione “leggi speciali” e per i trasferimenti per esigenze di servizio ex art 42 d.P.R. n.64 del 2012
Pubblichiamo il resoconto dell’incontro del Tavolo Tecnico per la Formazione tenutosi in data 04 febbraio 2021, riguardo la convocazione la discussione, estensione ADR e modulo formativo CFBT
PIANO ORGANIZZATIVO PER IL LAVORO AGILE (POLA)
GLI ESITI DEL CONFRONTO CON LE ORGANIZZAZIONI SINDACALI
Si è svolto il 3 febbraio scorso l’incontro tra rappresentanze sindacali e amministrazione in ordine all’approvazione del Piano organizzativo per il lavoro agile (P.O.L.A.). Per l’amministrazione erano presenti il Segretario generale e il Direttore generale del personale.
Come è certamente noto il Pola trae fondamento dall’art. 263 del decreto-legge n. 34 del 2020, convertito con modificazioni dalla legge n. 77 del 2020, il quale stabilisce che le amministrazioni pubbliche, entro il 31 gennaio di ciascun anno (a partire dal 2021), redigono, sentite le organizzazioni sindacali, il Piano organizzativo del lavoro agile (POLA), quale sezione del Piano della performance.
L’obiettivo del Pola è quello di definire le modalità attuative del lavoro agile a regime, cioè dopo la fase emergenziale e prevede che almeno il 60% dei dipendenti, in relazione alle attività che possono essere svolte da remoto, possa svolgere la propria prestazione lavorativa in modalità agile.
La discussione si è incentrata sulla bozza di documento precedentemente inviata in visione alle organizzazioni sindacali. Nel corso della riunione CGIL CISL e UIL hanno espresso il loro apprezzamento per l’importanza che l’amministrazione ha riconosciuto allo sviluppo delle infrastrutture tecnologiche, alla digitalizzazione dei processi lavorativi, all’utilizzo del Desktop virtuale e di tutti gli altri strumenti informatici che hanno consentito e consentiranno ai lavoratori del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali di lavorare da remoto assicurando piena funzionalità all’amministrazione, mantenendo i più elevati livelli di efficienza e di produttività come già dimostrato durante tutta la fase emergenziale.
Tuttavia il sindacato confederale non ha mancato di evidenziare alcuni aspetti della bozza che non hanno convinto fino in fondo. In particolare CGIL CISL e UIL hanno chiesto di dare maggiore rilievo alla formazione della dirigenza ritenendo necessaria l’implementazione di uno specifico percorso formativo sulla gestione delle risorse umane e sull’organizzazione del lavoro in costanza di prestazione lavorativa in modalità agile; Sempre sulla formazione CGIL CISL e UIL hanno altresì chiesto di ampliare l’offerta formativa per il personale di area II e di area I. Abbiamo altresì chiesto di assicurare al personale che svolge attività smartabile che la prestazione lavorativa in modalità agile non venga messa in discussione dal dirigente dell’unità organizzativa o del reparto.
In ordine alla prospettata rivisitazione degli spazi dei luoghi di lavoro CGIL CISL e UIL hanno manifestato netta contrarietà alla dematerializzazione della postazione di lavoro e all’utilizzo di open space. Infine ma non perché meno importante le scriventi oo.ss. hanno contestato il documento redatto dall’amministrazione nella parte in cui afferma che il 90% del personale potrà continuare a lavorare (solo!) uno/due giorni a settimana in modalità agile. Per CGIL CISL e UIL, considerando l’esperienza maturata durante tutto il periodo emergenziale, esperienza che ha permesso all’intera amministrazione di operare a pieno regime, questa limitazione è assolutamente inaccettabile e per tale motivo hanno chiesto di ampliare il numero di giornate di possibile utilizzo o di espungerla dal documento e rimandarne la definizione ad un successivo confronto. Le stesse sigle sindacali hanno rappresentato all’amministrazione che lo smart working presso il MLPS è divenuto una realtà strutturale dell’organizzazione del lavoro interna e che per tale motivo non può essere mortificata da scelte al ribasso, scelte poco coraggiose che contrastano con gli attuali modelli organizzativi e con i più moderni orientamenti del mondo del lavoro pubblico e privato.
Concluso il confronto sul Pola, a margine della riunione, l’amministrazione ha comunicato che le graduatorie delle progressioni economiche sono state firmate lo scorso 31 dicembre e inviate all’UCB in data 7 gennaio 2021.
Quanto all’annunciata riorganizzazione interna, per la quale CGIL CISL e UIL lo scorso 29 gennaio avevano avanzato una ulteriore richiesta di confronto, l’amministrazione ha comunicato che lo schema di DPCM ha avuto l’assenso delle amministrazioni concertanti ma allo stato, anche a causa della intervenuta crisi di governo, non ha ancora superato il vaglio del Consiglio dei Ministri.
Restiamo a disposizione per ogni ulteriore chiarimento.
Cordiali saluti a tutti.
Roma, 8 febbraio 2021
FP CGIL CISL FP UIL PA
Giuseppe Palumbo Michele Cavo Bruno Di Cuia
Francesca Valentini Marco Sozzi Orlando Grimaldi
Autonomie Locali, focus con oltre 650 delegate e delegati delle funzioni locali della FP CGIL per discutere le priorità di un pezzo fondamentale della pubblica amministrazione, gli enti territoriali, il livello di maggiore prossimità nella filiera di servizi fondamentali per le comunità: dal sociale all’educativo, dalla sicurezza urbana ai demografici, alla gestione delle attività tecniche e procedurali che riguardano gli appalti pubblici, di opere e servizi.
Temi centrali sono stati il piano straordinario per l’occupazione, un piano straordinario di assunzioni per superare le gravi carenze di personale nei servizi pubblici sempre più oberato da carichi di lavoro al limite della sostenibilità e dal progressivo incremento dell’età media, nel solo settore dei comuni e province sono oltre 12 mila i lavoratori ultreasessantacinquenni al 2019.
Turn over predittivo più che selettivo, saper leggere il cambiamento di competenze e funzioni e adeguare gli organici, questa una vera rivoluzione per la definizione dei fabbisogni della Pa.
Sappiamo che nelle autonomie locali c’è un vuoto di quasi 75 mila unità, ma ciò che occorre è selezionare non solo competenze giuridiche ma funzionali alla programmazione dei servizi: sociali, gestionali, nuove frontiere digitali, sostenibilità ambientale e rigenerazione urbana, sicurezza urbana sempre più orientata alla dimensione sociale che di mera vigilanza.
Oggi la domanda di innovazione è si digitale ma soprattutto organizzativa, su questo abbiamo molta strada da fare, non basta qualche pc e lo smart working, occorre ragionare di una nuova cittadinanza.
Il valore delle competenze e delle politiche contrattuali devono essere orientate a questo cambiamento epocale, valorizzando le persone: lavoratori e cittadini, serve la riconquista degli spazi di contrattazione decentrata, limitati dalle controriforme dei decenni precedenti, quanto il tema, attraverso la contrattazione, ad ogni livello, della revisione complessiva del sistema di classificazione e delle carriere e attraverso essa la della valorizzazione dell’apporto professionale, delle competenze richieste, del ruolo decisivo della formazione continua e dell’esperienza. Il tutto orientato ai bisogni di comunità. Una Pa intelligente e reagente, dinamica ed efficacia.
Oggi bisogna cogliere l’opportunità, che a partire dal Recovery Plan, del ruolo degli investimenti pubblici per l’uscita dalla crisi pandemica e cambiare la pubblica amministrazione con un’attenzione al ripensamento delle funzioni e delle competenze fino alla revisione dei procedimenti amministrativi per una vera sburocratizzazione, a partire da quelli più prossimi al cittadino.
Sappiamo che il comparto delle Funzioni locali negli ultimi anni è stato interessato da profondi cambiamenti sia sul piano istituzionale, sia sul piano economico che però hanno provocato un forte indebolimento nella loro capacità di fornire servizi fondamentali ed universali al cittadino e alle comunità territoriali, mentre per il sistema delle Regioni un aumento di competenze in virtù di un regime di sussidiarietà che alla luce di un bilancio a vent’anni dalla legge 3/2001 ( riforma del Titolo V) e della pandemia, meritano una riflessione puntuale e approfondita sulla riforma degli assetti istituzionali .
Decine di interventi hanno spaziato nel grande ventaglio di lavori e professioni che operano nel settore delle funzioni locali: polizia locale, settore educativo, servizi sociali, tecnici, demografici, legali, centri per l’impiego, servizi amministrativi e molto altro dimostrando che le lavoratrici ed i lavoratori sono pronti al cambiamento ma chiedono diritti, giusta valorizzazione professionale, riforma delle carriere.
Il rilancio del paese si può fare con il lavoro pubblico, coinvolgendo tutta la filiera istituzionale, rilanciando il decentramento amministrativo senza incorrere nella segregazione legislativa territoriale e ridando centralità al territorio come prima articolazione della vita pubblica, della relazione con le istanze sociali, culturali e l’animazione economica, con la partecipazione delle lavoratrici e dei lavoratori, attraverso il contratto e la contrattazione ed un grande progetto di riforma.
Bisogna rivedere il TU degli enti locali, si è discusso di un nuovo rapporto ed equilibrio tra stato e regioni, di aggiornamento della regolazione e della concorrenza nel settore dei servizi pubblici locali riportando nel perimetro pubblico tutte quelle attività essenziali esternalizzate e regolando in maniera più giusta e sostenibile la relazione tra pubblico-privato nelle aree in cui le Autonomie Locali sovraintendono servizi a rilevanza economica e settori dell’assistenza, tra il 2018 e 2019, sempre guardando a comuni e province, il tasso di gestione diretta dei servizi è passato dal 66% al 60% percentuale di indebolimento del perimetro pubblico dei servizi essenziali che continuerà a ridursi se non si provvede a reinvestire nei comuni, province, aree metropolitane e regioni potenziandone personale e nuove competenze.
Dott.ssa Barbara Fabbrini
Capo Dipartimento dell’organizzazione Giudiziaria
Dott. Renato Romano
Direttore Generale degli Archivi Notarili
e per conoscenza
On. Vittorio Ferraresi
Sottosegretario alla Giustizia
Dott. Raffaele Piccirillo
Capo di Gabinetto
Con nota del 14 gennaio scorso le scriventi organizzazioni sindacali hanno chiesto a codeste
Amministrazioni, a seguito delle iniziative poste in essere dall’Amministrazione Penitenziaria, prima, e dalla Giustizia Minorile, poi, ed in ragione della specificità delle attività svolte negli uffici centrali e periferici che hanno imposto la piena ripresa delle attività a partire dal mese di maggio con un ricorso
minimale allo smart working, di definire, “oltre alla mera ricognizione rispetto alla volontà di adesione da parte dei lavoratori, le necessarie priorità, riferite alle specifiche condizioni di esposizione al rischio in ambito lavorativo, coerenti con quelle definite nel Piano Nazionale predisposto dalle Autorità competenti in relazione ai lavoratori addetti ai servizi essenziali, in particolare nella individuazione delle tempistiche previste per tali specificità”, ferma restando la volontà del lavoratore di aderire alla vaccinazione (allegato 1).
Orbene, la Corte di Appello di Milano, il 5 febbraio scorso, ha comunicato ai capi degli uffici giudiziari del distretto nonchè alle organizzazioni sindacali che “a seguito di interlocuzioni con gli organi competenti della Regione Lombardia…. il personale degli Uffici giudiziari è stato inserito nella somministrazione prioritaria prevista dal Piano Vaccini fase 2” e si è riservata “di fornire, appena disponibili, “indicazioni circa i tempi e le modalità logistiche di somministrazione” (allegato 2).
Le Scriventi Organizzazioni Sindacali, che apprezzano il comportamento della Corte di Appello di Milano, chiedono di conoscere, fermo restando il principio di volontarietà, se e quali iniziative codeste
amministrazioni hanno posto in essere a seguito della citata richiesta del 14 gennaio scorso.
Roma, 8 febbraio 2021
FP CGIL CISL FP UIL PA
Russo Marra Amoroso
URGENTISSIMO
A UFFICIO GABINETTO DIFESA
– SEGRETARIATO GENERALE DELLA DIFESA / DNA
– DIREZIONE DEI LAVORI E DEL DEMANIO
– AL CAPO DI STATO MAGGIORE DELLA MARINA
Amm. G. Cavo Dragone
E, P.C. COMANDO MARITTIMO SUD
Oggetto: Sentenza n 19/2021 Corte di Appello di Lecce. Sottrazione beni demaniali indisponibili.
OPS MM dipendenti civili Ministero Difesa. Stabilimento balneare Saint Bon Taranto.
Premessa:
– L’OPS del personale civile denominato “Stabilimento Balneare Saint Bon di Taranto”, costituisce il più importante organismo di protezione sociale del territorio ionico, garantendo a migliaia di famiglie di lavoratori civili, militari e ospiti di usufruire della struttura a prezzi contenuti;
– Il terreno attiguo lo stabilimento, denominato “ex Deposito di Saint Bon”, è stato interessato da un preliminare di vendita con la società Domus srl nell’ambito della dismissioni degli immobili, affidato nel 2003 alla Consap Spa per conto del Ministero della Difesa;
– Il richiamato preliminare, però, non dava atto dell’avvenuta rettifica da parte del Ministero della Difesa sullo scorporo dal compendio da vendere di un’area su cui ricadeva una strada carrabile, asservita ad una fascia costiera di demanio militare e utilizzata da uno stabilimento balneare costituente l’OPS, nonché di un’ulteriore area adibita a parcheggio, e pertanto Consap Spa prometteva in vendita un area non solo già formalmente “scorporata” dal compendio ma con una superficie di gran lunga superiore rispetto a quella indicata nell’avviso di vendita del 17.07.2003;
– Con atto di citazione del 25.05.2005 la Domus s.r.l. conveniva in giudizio dinanzi al Tribunale di Lecce il Ministero della Difesa (che aveva negato la definizione del preliminare per gli errori evidenziati nella consistenza ed individuazione dei beni) chiedendo l’emissione di sentenza per la conclusione del contratto di vendita, richiesta che il Tribunale respingeva accogliendo la tesi del Ministero;
– Con la sentenza n 19/21 pubblicata il 20/01/2021 la Corte di Appello di Lecce ha, invece, accolto la tesi della società privata disponendo l’esecuzione del trasferimento dell’intero complesso immobiliare, con la motivazione che la nota di rettifica sulla errata consistenza ed identificazione dell’immobile fosse stata avanzata da Maridipart Taranto e non dallo Stato Maggiore Difesa e Geniodife, definiti nella circostanza inerti, sottolineando altresì difetti di incoerenza/incongruenza tra queste articolazioni del Ministero della Difesa;
– La sottrazione delle aree erroneamente messe in vendita, impedendo finanche l’accesso allo stabilimento, integrerebbe ora la scomparsa dell’Organismo di Protezione Sociale e priverebbe migliaia di famiglie, e l’intera città, del godimento di un bene di utilità pubblica a favore di una società privata;
– E’ evidente la straordinaria gravità delle conseguenze, sia dal punto di vista del contenuto che della stessa immagine del Ministero della Difesa, del quale rimarrebbe non l’impegno profuso nel procedimento, ma lo sconcerto su come e perché sia riuscito a vendere beni non in vendita, con una consistenza maggiore a quella prevista, lasciando irrisolti gli interrogativi tratteggiati dai giudici nel descrivere l’inerzia e l’incoerenza tra le varie articolazioni dello stesso Ministero (emblematico l’assunto riportato nell’ultima sentenza “di aver appreso da ambienti informati” dell’Ops, organismi che sono invece istituiti dal Capo di SMD e di FFAA e disciplinati dall’art 547 del TUOM!);
Tanto premesso, le scriventi OO.SS. nella consapevolezza che il ricorso è ora possibile solo per motivi di legittimità, ritengono che il carattere abnorme della vicenda, gli interessi pubblici coinvolti, la sua evoluzione opaca devono impegnare il Ministero della Difesa, responsabile degli errori iniziali, a ricercare sia le motivazioni che sostengono un ricorso in Cassazione, sia la sospensione dei suoi effetti immediati.
Il Ministero della Difesa lo deve alla sua componente più debole e con sempre meno tutele, ai dipendenti civili, alle loro famiglie e ad una comunità intera che non comprenderebbe un diverso finale.
Si invita a dare urgentissimo riscontro a quanto rappresentato.
Distinti saluti
FP CGIL CISL FP UIL PA
Francesco Quinti Massimo Ferri Carmela Cilento
Roberto De Cesaris Franco Volpi
Pubblichiamo la nota inviata all’Amministrazione in merito alla nota della Campagna vaccinale per l’emergenza epidemiologica COVID 19, con la quale si chiede una modifica della circolare e del modulo di adesione, nel rispetto dei lavoratori tutti.
Pubblichiamo l’informativa della Direzione Centrale per la Formazione del 05 febbraio ed inviata in data 08 febbraio 2021, in merito al possesso del modulo base SAF Basico per accedere ai corsi
Al Direttore dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli
Dott. Marcello Minenna
Egregio Direttore, come avrà appreso dagli organi di stampa, il personale dell’Ufficio delle Dogane di Modena ha proclamato lo stato di agitazione, minacciando di inasprire ulteriormente le forme di proteste se nel breve periodo non verranno trovate le soluzioni per superare il grave stato di difficoltà alla operatività dell’ufficio. La causa che ha determinato una decisione così estrema è la forte diminuzione di personale (da un organico di 52 nel 2017 alle attuali 34 unità) che ha dovuto, al contempo, garantire gli stessi risultati del passato in termini di obiettivi assegnati. Una tale situazione è divenuta insostenibile con l’avvio della Brexit, dal momento che un importante corriere internazionale ha deciso di creare nella provincia di Modena un Hub nazionale per l’arrivo e le partenze dalla Gran Bretagna. Tale circostanza ha determinato, solo nel mese di gennaio, un aumento del 400% dell’attività di sdoganamento (da 6000 a 25000 operazioni rispetto al 2020).
Ciò posto riteniamo di dover stigmatizzare che – di fronte alle citate condizioni nelle quali il personale si è trovato ad operare – l’Agenzia non abbia ad oggi assunto alcuna iniziativa per risolvere il prevedibile aumento del movimento delle merci in import-export.
Tuttavia questa situazione non può essere circoscritta ad un episodio locale, anzi ripropone ancora una volta tutta l’urgenza della assegnazione di personale presso le tante realtà in cui la carenza di personale è conclamata, ricorrendo allo scorrimento delle graduatorie della mobilità intercompartimentale come più volte, anche in riunioni formali, avevamo richiesto.
Tale richiesta, peraltro oggetto degli impegni reciproci, assunti con l’Intesa programmatica sottoscritta lo scorso 13 gennaio, diventa oggi una priorità assoluta e, in tal senso, ribadiamo che senza immediate risposte circa l’acquisizione urgente di personale attraverso lo scorrimento delle graduatorie e procedure di comando, l’iniziativa assunta dai colleghi della Dogana di Modena, che ha il nostro pieno sostegno, rischia di estendersi a livello nazionale.
Roma, 6 febbraio 2021
FPCGIL CISLFP UILPA
Iervolino De Caro- Fanfani Procopio
Pubblichiamo la nota di richiesta di chiarimento, nella quale ribadiamo a tutela e sicurezza del personale del Corpo, come ancora oggi manchi di formazione in particolare quella base di autoprotezione, per il personale proveniente dai corsi in ingresso 87° e 88° per AA.VV.F.
Roma, 6 /2/2020
Valutazione dirigenti MIT, tutti dalla stessa parte
Giovedì scorso si è tenuto un incontro con i Capi Dipartimento , dott.ssa Speranzina De Matteo e
ing. Pietro Baratono sulla valutazione dei dirigenti 2020 , con le modalità introdotte dal DM del 7
agosto 2020 che prevedono c he parte del punteggio sia attribuito attraverso u n a formul a devia-
zione standard ) in base al grado di differenziazione dell a valutazione dei propri collaboratori.
I Capi Dipartimento ci hanno informato d i aver scritto , lo scorso 28 gennaio, una nota al l O n. M i ni-
stro chiedendo di sospendere la valutazione con il nuovo manuale perché la revisione dello stesso
è intervenuta a metà anno e in un anno particolare legato alla pandemia. Tutti i presenti
hanno apprezzato tale inter vento che va nella stessa direzione di quanto sostenuto
dalle rappresentanze sindacali nel la riunione d i giugno scorso durante la quale le OO.SS . si era no
dichiarate contrarie all’ introduzione del la formula.
In particolare noi avevamo sostenuto che la proposta di revisione del manuale della dirigenza era inaccettabile perché imponeva al dirigente di effettuare un’artificiosa differenziazione delle valutazioni del personale, al solo fine di tendere al massimo del risultato, sulla scorta di un algoritmo matematico basato su evidenze puramente statistiche.
Come è noto, nonostante il confronto non si fosse chiuso attraverso le procedure prescritte dall’art.5 del CCNL, l’amministrazione, il 7 agosto, ha emanato il DM di adozione del manuale che, come avevamo previsto, sta creando notevoli criticità che, peraltro, sono state oggetto di note redatte da molti dirigenti periferici.
Al termine della riunione, si è deciso di inviare all’On. Ministro una nota, che alleghiamo, per chiedere un incontro urgentissimo sull’argomento affinché sia adottato, per il 2020 e per i soli dirigenti, il sistema di valutazione differenziato previsto dalla normativa ex ante, avendo cura di allineare lo stesso alle modifiche intervenute nel 2020 per il personale dei livelli.
Da ultimo, il Capo del Personale ci ha informati che, finalmente, il regolamento dell’incentivo è tornato dal Consiglio di Stato, vi terremo informati sugli sviluppi.
La Coordinatrice Fp Cgil Mit p. la Fp Cgil Nazionale
Carmen Sabbatella Paolo Camardella