Pubblichiamo le bozze dell’accordo e le relative tabelle di riferimento inviate dall’Amministrazione, riguardo la distribuzione del FA 2018
La struttura territoriale Fp Cgil VVF, ribadisce ancora una volta la necessità di provvedere ad una vera sorveglianza sanitaria nel rispetto della salute e sicurezza delle donne e gli uomini
L’associazione ‘La Nostra Famiglia’ ha deciso unilateralmente di procedere per 1.600 lavoratori ad un cambio di contratto di lavoro, verso uno peggiorativo, e lo ha deciso unilateralmente. Un’operazione di divisione dei lavoratori, perché il cambio interesserà molti ma non tutti. Uno scarico di responsabilità a motivare il tutto, che neanche a dirlo non contempla errori gestionali da parte dei vertici. È in estrema sintesi la vertenza che riguarda ‘La Nostra Famiglia’, ovvero quell’associazione che, come si legge sul loro sito, si dedica alla cura e alla riabilitazione delle persone con disabilità, soprattutto in età evolutiva. Presente in sei regioni italiane con 28 sedi (12 in Lombardia, 8 in Veneto, 2 nel Friuli Venezia Giulia, 1 in Liguria e Campania, 4 in Puglia), annovera 2.468 lavoratrici e lavoratori.
Una vertenza che si trascina da un anno, come peraltro abbiamo raccontato in una lettera aperta indirizzata ai familiari dei piccoli pazienti, e che si è acuita nel corso delle passate settimane quando l’associazione presieduta da Luisa Minoli, esattamente il 6 novembre dello scorso anno, comunicava la proposta di suddividere l’applicazione del contratto: a circa 1.600 lavoratori quello di Aris Rsa e ai rimanenti 400 quello della Sanità Privata, appena rinnovato. Il tutto adducendo motivazioni di tenuta occupazionale, anche in ragione di perdite di bilancio, imputabili, invece, alla mancanza di un vero controllo di gestione. Come Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl ribadivamo quindi la volontà di ricercare soluzioni alternative, possibili nel caso ci fosse una effettiva volontà, ma respingevamo al mittente l’ipotesi di diversificare il contratto nazionale di riferimento, rivendicando per tutti i 2.000 dipendenti il nuovo contratto della Sanità Privata.
Lo scorso anno in numerosi incontri, come sindacati, abbiamo sollecitato La Nostra Famiglia ad aprire le interlocuzioni necessarie con le Regioni, ma senza nulla di fatto. E a dicembre, quindi, ci siamo rifiutati in maniera categorica di sottoscrivere un accordo che non riconosce ai lavoratori quello che legittimamente aspettano da 14 anni, ovvero il contratto nazionale della Sanità privata. Ovviamente dopo le lettere ricevute dai lavoratori sul cambio di contratto, la vertenza ha preso una piega diversa: sono partite le diffide nei confronti dell’associazione sull’applicazione contrattuale e una battaglia legale per riconoscere a questi lavoratori ciò che gli è stato negato.
In questi mesi di battaglie non è mai mancato il sostegno da parte delle famiglie dei pazienti alla lotta delle lavoratrici e dei lavoratori. Decine e decine di messaggi sono infatti arrivati presso le strutture dell’associazione da parte dei familiari dei bambini assistiti in solidarietà con la lotta delle lavoratrici e dei lavoratori: uniti, utenti e operatori, per rivendicare dignità e rispetto per i lavoratori dell’associazione. Tra i messaggi anche quello del campione interista Javier Zanetti che per ben due volte, con una netta scelta di campo, ha scelto di stare dalla parte dei lavoratori. La lotta continua quindi perché in ballo non c’è “solo” il diritto dei lavoratori a vedersi riconosciuto il giusto contratto ma anche la cura che questi ultimi garantiscono, con professionalità e abnegazione, alle bambine ai bambini interessati.
Questa vertenza rappresenta con maggiore evidenza la necessità di andare a rivedere il sistema di accreditamento sanitario, dell’urgenza di andare verso l’erga omnes dei contratti per evitare dumping contrattuale, di andare verso una riforma del sistema sociosanitario nazionale come proposto dalla Fp Cgil insieme alla Cgil con il position paper New Deal per la Salute.
Le strutture terrigoriali Fp Cgil VVF, Fns Cisl e Confsal VVF,nel comunicato stampa unitario, ribadiscono la carente situazione di organici e degli aumezzi in particolare le autoscale, del Comando di Roma.
Tale situazione oltre mettere a repentaglio la sicurezza e la salute delle donne e degli uomini del Corpo, non garantisce il soccorso all’intera cittadinanza.
Pubblichiamo la nota di richiesta di chiariemnti della strutura territoriale Fp Cgil VVF, in merito i criteri per l’ adesione del settore UAMA
Il numero di idonei ai concorsi pubblici alla data del 2018 (ultimo dato disponibile) ammontava a circa 150mila unità. Ma la legge di Bilancio 2020 ha stabilito che si potessero prendere in considerazione solo i concorsi svolti non prima del 2011, quasi dimezzando il bacino di idonei cui attingere per assumere nei servizi pubblici. Si è infatti passati dai precedenti 150mila a circa 80mila idonei.
Il nuovo sistema delle scadenze delle graduatorie
Il Governo ha inoltre stabilito una data di scadenza progressiva per queste graduatorie. Quelle relative al 2011 sono praticamente in scadenza, avendo validità fino al 30 marzo 2020, con obbligo di frequenza per gli idonei a corsi di formazione e aggiornamento e al superamento di un esame-colloquio di idoneità. A seguire, le graduatorie approvate tra il 2012 e il 2017 avranno validità fino al 30 settembre 2020, senza condizioni specifiche per gli idonei. Infine le graduatorie approvate tra il 2018 e il 2019 saranno valide per i successivi 3 anni.
Nodo da dirimere: la presunta assenza del diritto
Si fa appello, inoltre, ad una fantomatica “assenza di diritto” all’assunzione, da parte dell’idoneo non vincitore che, al massimo, può avanzare “un’aspettativa o un legittimo interesse” (ma non un diritto).
A tal riguardo, si dimentica con una certa facilità che la legge 125/2013, al contrario, riconosce un vero e proprio diritto all’idoneo di graduatorie e pone il divieto all’avvio di nuove procedure concorsuali per profili simili se presenti in graduatorie vigenti di vincitori o idonei.
I mostri giuridici: gli idonei nel limbo del precariato
Purtroppo l’assenza di visione politica ha prodotto dei mostri giuridici che difficilmente si è riusciti a sistemare. Si pensi alla situazione dei vincitori e idonei precarizzati, ovvero coloro che pur inseriti in graduatorie per assunzioni a tempo indeterminato, sono stati assunti a tempo determinato e, per mancanza di proroga, hanno visto scadere la propria graduatoria perdendo il diritto ad essere assunti a tempo indeterminato.
Le nostre soluzioni
Comparando i due dati storici (gli idonei al 2018 e le carenze di organico nella Pa) si ha la reale portata del danno causato alla tenuta del sistema dei servizi pubblici, per mano di scelte politiche scellerate e prive di qualsiasi logica.
Da anni si sta cercando di accentrare tutte le procedure concorsuali all’interno di un unico soggetto (RIPAM – Formez) al fine di avviare una campagna concorsuale in grado di operare un radicale ricambio generazionale all’interno delle pubbliche amministrazioni.
Tuttavia, nonostante l’evidente ostilità da parte della politica a voler recuperare le graduatorie scadute, noi abbiamo voluto ugualmente ipotizzare delle soluzioni per ripristinare un bacino di persone cui poter attingere rapidamente per far fronte all’emergenza dell’esodo della Pa e degli uffici svuotati.
Il Censimento di vincitori e idonei disponibili
Oltre alla proroga retroattiva di tutte le graduatorie vigenti al 31 dicembre 2018, secondo noi doverosa e risolutiva, abbiamo pensato ad un vero e proprio Censimento di tutti i vincitori e idonei ancora interessati, mediante l’apertura – da parte del Dipartimento della Funzione Pubblica – di un interpello nazionale, con domanda online (che contenga l’indicazione dei dati del soggetto, della graduatoria di appartenenza, qualifica e professionalità oggetto del concorso e contestuale dichiarazione di immediata disponibilità).
Si potrebbe poi procedere ad assorbire i vincitori e gli idonei rilevati con l’interpello, in un apposito portale web, trasparente e visibile a tutti i cittadini.
Sia chiaro, il ripristino, la proroga e l’esaurimento delle graduatorie concorsuali (vigenti e scadute) sarebbero solamente un piccolissimo sostegno all’emorragia di personale pubblico. Un sostegno, per altro, che permetterebbe di risparmiare risorse. Cosa che, in un periodo di forte crisi, non è mai argomento secondario.
Pubblichiamo la nota di convocazione della Direzione Centrale per la Formazione, in video conferenza, per trattare l’argomento Albo Formatori
Al Segretario generale
Al Vice Segretario generale
Al Cons. Sergio Gasparrini
Al Dirigente generale Risorse Umane
e, p.c.
Al Presidente della Corte dei conti
Al Personale della Corte dei conti
Al Servizio Relazioni Sindacali
LORO SEDI
Oggetto: Ripresa Contrattazione FRD 2019 e Procedure PEO 2020.
Le scriventi OO.SS. esprimono un forte disappunto per l’inerzia dell’Amministrazione nel
riavviare il tavolo negoziale, fermo al 20 novembre u.s., per la definizione dell’Ipotesi di
Accordo per la ripartizione del Fondo Risorse Decentrate 2019, finalizzato a
remunerare le attività svolte, ben due anni fa, dal personale della Corte dei conti.
Un ritardo incomprensibile, anche in considerazione delle proposte di modifica inviate dalle
scriventi OO.SS. in data 26 novembre 2020, senza ricevere alcun riscontro.
In questo tempo di emergenza sanitaria, sociale ed economica, questo ritardo non ce lo
possiamo assolutamente più permettere! Pertanto, le scriventi OO.SS. chiedono
l’immediata ripresa della Contrattazione, al fine di dare risposte concrete ai bisogni
economici del personale.
Inoltre, il personale è ancora in attesa di ricevere il saldo dei residui del Fondo 2018, che
andrebbe, pertanto, liquidato al più presto.
Per quanto riguarda le Progressioni Economiche Orizzontali 2020, ed in particolare con
riferimento alle procedure disciplinate dalla circolare n. 7 del 4 febbraio u.s., le scriventi
OO.SS., nel prendere atto delle “finestre” temporali individuate dall’Amministrazione per
l’espletamento in sicurezza della prova di esame “(la prima nell’ultima decade di Maggio e la
seconda nell’ultima decade di Giugno pp.vv.)”, ribadiscono la necessità di dare maggiore
certezza al personale interessato, sia in termini di realizzazione delle legittime
aspettative professionali ed economiche, che di tutela della sicurezza e della salute. A tal
riguardo, chiedono l’impegno all’Amministrazione ad adoperarsi fin da subito affinché le prove
di esame previste dall’Accordo sottoscritto in data 24 settembre 2020, possano essere
anche svolte in modalità telematica da remoto entro maggio 2021, così come previsto dall’art. 1, comma 10, lettera z) del dPCM del 14 gennaio 2021, laddove l’evoluzione epidemiologica non consentisse l’espletamento in sicurezza delle prove in presenza. A titolo di esemplificazione si allega la modifica del bando per l’attuazione del Progetto RIPAM.
Mentre, una selezione su base curriculare potrebbe essere presa in considerazione solo se la sottoscrizione di un nuovo accordo nel 2021, rispetto a quanto già sottoscritto nel 2020, non comportasse rischi per la realizzazione delle Progressioni Economiche Orizzontali 2020, con decorrenza economica 1° gennaio 2020 e, allo stesso tempo, non comportasse la variazione della ripartizione dei punteggi tra le categorie che concorrono alla formazione della graduatoria, affinché il sistema di valutazione, disarmonico nella sua applicazione sul territorio nazionale, non danneggi il personale che ne ha subito gli squilibri. Inoltre, la previsione della sessione malati, in tempo di pandemia, è assolutamente necessaria ed indispensabile.
Il vincolo del 50% degli aventi diritto alla riqualificazione, non consente di far slittare di un solo anno il percorso di riqualificazione avviato nel 2019 in favore del personale della Corte dei conti.
Queste OO. SS., a fronte di quanto detto, ribadiscono e sottolineano l’esigenza di porre mano al sistema di valutazione, così come sottoscritto nella dichiarazione congiunta del FRD 2018.
Riguardo alla liquidazione dei Sussidi, le scriventi chiedono di conoscere lo stato di avanzamento dei lavori della Commissione competente, al fine di dare risposte concrete ai bisogni urgenti del personale.
Infine, queste OO.SS. sono pronte fin da subito ad aprire un tavolo negoziale con l’Amministrazione sulle risorse destinate a remunerare le prestazioni di lavoro straordinario non utilizzate nel corso del 2020, nonché sui risparmi derivanti dai buoni pasto non erogati nel medesimo esercizio, previa certificazione da parte dei competenti organi di controllo, per finanziare, nell’ambito della contrattazione integrativa relativa al 2021, i trattamenti economici accessori correlati alla performance e alle condizioni di lavoro, ovvero agli istituti del welfare integrativo, così come previsto dalla legge di bilancio del 2021.
Cordiali saluti.
Susanna Di Folco Alessandro Guarente Fernanda Amidani
Pubblichiamo la richiesta di sospensione della nota della Direzione Centrale per la Formazione in merito al mantenimento e re-training inviata alle Direzioni /Comandi
PROGRESSIONI VERTICALI: SIAMO ALL’ULTIMO MIGLIO
Venerdì scorso il Consiglio di Amministrazione dell’Istituto, in seduta straordinaria, ha deliberato, dopo il nulla-osta del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali che faceva seguito al via libera da parte del Dipartimento della Funzione Pubblica e del MEF, l’approvazione definitiva del Piano Triennale dei Fabbisogni di Personale 2020/2022 quale atto propedeutico all’approvazione finale, la seduta è fissata per mercoledì 17 febbraio p.v., delle graduatorie relative alle progressioni verticali bandite lo scorso mese di agosto.
La delibera del Consiglio di Amministrazione, essendo intervenuto anteriormente il via libera dei Ministeri vigilanti con le note del 25 gennaio e del 9 febbraio scorso, non necessita di alcuna ulteriore placet ministeriale per cui è da ritenere che la sua trasmissione al Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali abbia un valore meramente notiziale e non autorizzatorio rispetto ad un atto che gli uffici della Direzione centrale Risorse Umane hanno predisposto da tempo e che solo la burocrazia delle Istituzioni vigilanti, con interpretazioni che alla fine hanno dato ragione alle argomentazioni dell’INPS, ha sino ad oggi ritardato.
Giunge in questo modo a conclusione, con la seduta di mercoledì prossimo, l’iter delle progressioni verticali avviato lo scorso mese di agosto che darà una risposta parziale alle legittime aspettative dei colleghi inseriti nelle relative graduatorie. Infatti, i numeri previsti ed autorizzati dai Ministeri vigilanti, 14 posti per i passaggi verso l’area B e 1.083 (di cui 12 destinati alla sede di Bolzano per i cui dipendenti dovrà essere espletata una apposita selezione) posti per le progressioni verso l’area C, non consentono nell’immediato l’inquadramento nell’area superiore per tutti i colleghi presenti nelle rispettive graduatorie. In particolare, per le progressioni verso l’area C chiediamo sin da adesso all’Amministrazione di attivarsi per predisporre gli atti propedeutici ad una procedura selettiva interna che opportunamente calibrata consenta da un lato agli idonei di poter utilizzare la già conseguita idoneità per il passaggio a C1 e nel contempo di far partecipare tutti coloro che abbiano maturato il requisito di accesso, compresi coloro che non abbiano superato la selezione. Per le progressioni verso l’area B, non essendo previsti nel Piano approvato concorsi per nuove assunzioni in quell’area a causa di una sciagurata scelta politica dell’Istituto risalente alla presidenza del prof. Boeri, scelta da noi contestata a suo tempo in ragione della grave carenza di personale, ad oggi non sono previste ulteriori estensioni, ma noi chiediamo che nel Piano del Fabbisogno 2021-2023 ci sia spazio per prevedere posti in area B. Allo stesso modo resta irrisolto il nodo dei colleghi, rappresentano oltre i 2/3 dell’area B, privi del titolo di studio per l’accesso all’area C per i quali sono auspicabili, in sede di rinnovo del CCNL di comparto, in un quadro normativo esterno da modificare, soluzioni alternative in grado di valorizzare ambiti, es. l’esperienza maturata negli anni e le attività formative svolte, non adeguatamente considerati dal legislatore nell’ordinamento del pubblico impiego.
Roma, 15 febbraio 2021
FP CGIL
Matteo Ariano Antonella Trevisani
CISL FP
Paolo Scilinguo
UIL PA
Sergio Cervo
CONFSAL/UNSA
Francesco Viola
A seguito dell’incontro in videoconferenza con il Dipartimento pubblichiamo il resoconto unitario Fp Cgil VVF, Fns Cisl e Confsal VVF sui temi della convocazione