Le Organizzazioni Sindacali Fp Cgil VVF, Fns Cisl e Confsal VVF unitariamente chiedono il ripristino del’Osservatorio Bilaterale sulla sicurezza e salute delle donne e degli uomini
Pubblichiamo il resoconto dell’incontro del Tavolo Tecnico per la Formazione tenutosi in data 22 febbraio 2021, riguardo la convocazione la discussione, Albo dei Formatori
E SIAMO A QUATTRO IN UN MESE!
Lo scorso 8 gennaio pubblicavamo un comunicato dal titolo “L’erba del vicino è sempre più verde” per sottolineare il comportamento strabico della nostra Amministrazione che da un lato ci propina in via sperimentale la somministrazione di un reassessment del modello di servizio (a proposito di reassessment, chiediamo una nuova convocazione dell’OPI, per monitorare assieme dati e criticità, essendo oramai trascorsi due mesi dall’ultimo incontro) con al centro l’utente esterno (lo chiamano modello “utentecentrico”), come se l’Istituto in passato non avesse avuto al centro della sua azione amministrativa il destinatario delle prestazioni erogate, ossia l’utente (siamo una Pubblica Amministrazione e fino a prova contraria si agisce, così ci hanno sempre insegnato, per perseguire un interesse pubblico non certo per un interesse privato!), e dall’altro, dimenticando o ignorando l’esistenza al suo interno di un personale professionalizzato che ha dato prova sul campo di capacità di direzione di moduli organizzativi anche complessi, anziché valorizzare l’utente interno (e qui sta lo strabismo), si preferisce guardare nel giardino del vicino con la speranza di trovare l’erba più verde, quando la stessa abbonda tra le mura domestiche.
Fuor di metafora, la nostra riflessione nasce dall’aver appreso che il Consiglio di Amministrazione, nella seduta di ieri 24 febbraio, oltre a deliberare l’approvazione delle graduatorie definitive relative alle recenti progressioni verticali, delibera a lungo attesa e di cui abbiamo già dato notizia, ha deciso di conferire un ulteriore incarico ex articolo 19, comma 5 bis, D.lgs. n.165/2001, per ricoprire un’area manageriale del territorio a Trento dopo che il 10 febbraio scorso aveva già conferito tre incarichi dirigenziali della stessa natura per coprire altrettante aree manageriali in Sicilia ed in Piemonte e precedentemente, tra rinnovi e conferimenti ex novo, aveva attribuito quattro incarichi di aree manageriali a soggetti esterni ai sensi sempre dell’articolo 19, comma 6, D.lgs. n.165/2001.
Ignoriamo le ragioni di questa improvvisa propensione “all’esterofilia” rispetto ad altre Pubbliche Amministrazioni o al mondo accademico, che sembra aver pervaso il nostro Istituto; tralasciamo le valutazioni su questa scelta, che spettano di certo ad altri, ma una cosa certamente sappiamo: questo è l’ennesimo schiaffo al funzionariato del nostro Ente che ha tutte le carte in regola per accedere a quelle funzioni manageriali che si continua ad attribuire fuori dall’INPS.
Ad ogni modo, prendiamo atto dell’approvazione delle graduatorie delle progressioni verticali e della loro pubblicazione odierna. Possiamo, in questo modo, riprendere le relazioni sindacali interrotte la settimana scorsa, anche per poter dire la nostra su questioni delicate come il Piano Organizzativo del Lavoro Agile, argomento per il quale chiediamo una nuova convocazione dell’OPI.
FP CGIL
Matteo Ariano Antonella Trevisani
CISL FP
Paolo Scilinguo
UIL PA
Sergio Cervo
CONFSAL/UNSA
Francesco Viola
Al Segretario generale
Al Vice Segretario generale
Al Cons. Sergio Gasparrini
Al Dirigente generale Risorse Umane
e, p.c.
Al Personale della Corte dei conti
Al Servizio Relazioni Sindacali
LORO SEDI
Oggetto: Circolare n. 32/2020 – Trasformazione del rapporto di lavoro da tempo pieno a tempo parziale. Presupposti, limiti e modalità applicative.
In merito alla Circolare di cui all’oggetto, alle scriventi OO.SS. stanno pervenendo molteplici segnalazioni, da numerose sedi della Corte dei conti, di mancati rinnovi di contratti individuali riguardanti il tempo di lavoro parziale, nonché mancati accoglimenti di nuove richieste.
L’art. 57 del CCNL 2016-2018 del Comparto Funzioni centrali stabilisce tempi e modalità circa la costituzione di rapporti di lavoro a tempo parziale e specificatamente al comma 2 sancisce che “Il numero dei rapporti a tempo parziale non può superare il 25 per cento della dotazione organica
complessiva di ciascuna area o categoria, rilevata al 31 dicembre di ogni anno. Il predetto limite è arrotondato per eccesso onde arrivare comunque all’unità.”
Risulta alle scriventi, invece, che la suddetta percentuale sarebbe applicata alle singole unità organizzative e non calcolata sull’intera dotazione organica di ciascuna area, così come previsto dal citato CCNL.
A tal riguardo, le scriventi OO.SS. chiedono il rispetto del dettato contrattuale, nonché l’avvio di un tavolo negoziale, al fine di elevare il contingente dei rapporti di lavoro a tempo parziale, di cui al citato comma 2, di un ulteriore 10%, ai sensi del comma 7 del vigente CCNL Funzioni centrali.
In attesa di un urgente riscontro, si inviano cordiali saluti.
Susanna Di Folco Alessandro Guarente Fernanda Amidani
Le strutture territoriali Fp Cgil VVF e Uil PA VVF in merito alle non corrette relazioni sindacali tenute dall’Amministrazione, dichiarano lo stato di agitazione
Pubblichiamo la nota unitaria Fp Cgil VVF e Uil Pa VVF riguardo la richiesta sulla campagna vaccinale
AVVIATO A PERSOCIV IL CONFRONTO SU RISORSE 2021, SVILUPPI ECONOMICI, 1^ AREA E INDENNITÀ DI AMMINISTRAZIONE
Si è tenuto quest’oggi il primo incontro a Persociv sulla distribuzione delle risorse 2021, gli sviluppi economici, il personale della prima area e l’indennità di amministrazione.
Come si ricorderà le risorse sono state incrementate dai 50 milioni di euro approvati nella legge di stabilità, grazie alla tenacia del sindacato confederale e dell’attenzione del vertice politico che ha mantenuto gli impegni assunti.
In apertura di riunione FP CGIL CISL FP e Uil Pa hanno precisato che, in via preliminare, è necessario dare seguito all’accordo sottoscritto nel 2020 per i lavoratori della prima area, attraverso un riconoscimento economico che sia risarcitorio della loro irrisolta condizione.
Ma andiamo per ordine:
Fondo Risorse Decentrate
– Le risorse disponibili ammontano a € 75.376.119,00 (nel 2020 erano 51.180.173) compresi i 20 milioni della Legge di bilancio e quelle riservate all’AID.,a cui dovranno aggiungersi le economie dei buoni pasto;
– Le risorse destinate alle 9.660 progressioni economiche, pari al 50% dei dipendenti aventi titolo (il massimo possibile consentito dalla norma, l’anno prossimo altro 50%) sono pari a € 15.917.168,46;
– L’amministrazione, nella sua bozza di lavoro, ha poi ipotizzato un consistente aumento delle posizioni organizzative, lasciando invece immutate- rispetto al 2020- le risorse destinate a remunerare le particolati attività di lavoro.
Fp CGIL Cisl Fp e Uil Pa hanno evidenziato che è necessaria una equilibrata distribuzione delle risorse fra tutti i lavoratori suggerendo:
– L’istituzione di riconoscimento economico annuale, di importo da definire, destinato ai per i lavoratori della prima area;
– Un accantonamento di risorse per remunerare le attività particolari in misura uguale al 2019, anno pre pandemia e dunque più vicino alle reali necessità;
– Una rivalutazione dell’indennità di rischio e di quelle rese per particolari attività tecniche al momento esternalizzate per mancanza di personale specializzato e per le quali, comunque, le risorse da allocare sono impercettibili;
– Una rapida definizione dell’accordo e comunque la previsione di pagare subito, anche in acconto, i destinatari delle particolari posizioni di lavoro, visto che la corresponsione delle somme a fine anno non consente un adeguato prelievo fiscale, con conguagli che spesso lasciano i dipendenti senza stipendio (abbiamo mostrato busta paga da 1 euro!).
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Sviluppi economici
– FP CGIL CISL FP e UIL PA in riferimento ai criteri degli sviluppi economici hanno evidenziato la necessità di alcune modifiche (es sui titoli di studio) e di valorizzare adeguatamente l’esperienza professionale per consentire, a chi è prossimo alla pensione, di conseguire la progressione economica prima di andare via.
Passaggi dalla prima alla seconda area
L’amministrazione ha proposto il passaggio di 50 unità dalla prima alla seconda area. La proposta appare sicuramente disdicevole e desta perlpessità rispetto ai 1370 colleghi della prima area. Ricordiamo però che il limite delle 50 unità non è frutto di contrattazione, non è finanziato dal FRD, ed è l’unico contingente autorizzato dagli organi di controllo, tenuto conto della riduzioni egli organici previsti dalla legge 244/12.
Indennità di amministrazione
Abbiamo richiesto di attivare le procedure per acquisire rapidamente le risorse destinate ad incrementare l’indennità di amministrazione, pari a 30 milioni di euro, subordinate dalla norma alla preventiva conclusione della contrattazione collettiva 2019/2021, che avranno comunque decorrenza dal 1° gennaio 2021.
Su tutti gli argomenti FP CGIL CISL FP e UIL PA si sono riservate di far pervenire proposte dettagliate dopo il confronto con i lavoratori.
L’incontro è stato aggiornato a tempi brevissimi.
Il percorso continua.
Roma, 24 febbraio 2021
FP CGIL CISL FP UIL PA
Francesco Quinti Massimo Ferri Carmela Cilento
Roberto De Cesaris Franco Volpi
Pubblichiamo la nota della Fp Cgil, della FNS Cisl e della Confsal VVF che richiama nuovamente l’Amministrazione al rispetto delle relazioni sindacali.
La lettera circolare n.0003469 del 19.02.2021 riguardante la sicurezza sui luoghi di lavoro del CNVVF doveva essere condivisa con le Organizzazioni Sindacali, in particolare con l’Osservatorio Bilaterale per la Salute e la Sicurezza dei Vigili del Fuoco.
Durante l’incontro richiesto unitariamente dalle Organizzazioni Sindacali Fp Cgil VVF, Fns Cisl e Confsal VVF , abbiamo ribadito la necessità di una condivisione e di un vero confronto
Una tragedia che ci ha sconvolto e ci addolora, la morte dell’Ambasciatore italiano in Congo Luca Attanasio, del carabiniere Vittorio Iacovacci e dell’autista Mustapha Milambo. Il nostro pensiero va sia a loro, caduti mentre adempivano ad un difficile compito come servitori dello Stato in favore della pace fra i popoli, che alle loro famiglie.
Da questa tragedia, siamo costretti a ricordare quali siano i rischi di servire lo Stato in scenari di crisi. È necessario comprendere che da una maggiore stabilità del continente africano – come di altre aree disagiate del mondo – dipendono anche il benessere e la sicurezza dell’Europa e dell’Occidente tutto.
La cooperazione internazionale si fonda sulla solidarietà e tutela della vita e della dignità dell’uomo. È uno strumento volto a migliorare e consolidare le relazioni tra i diversi Paesi e comunità. Quindi, oltre a favorire la conoscenza tra i popoli, persegue una maggiore crescita economica, sociale ed umana – compresa l’uguaglianza di genere e le pari opportunità – nel rispetto dell’ambiente, delle culture locali e dei beni comuni (acqua, cibo ed energia).
L’Italia ha aderito all’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile, per eliminare la povertà e promuovere la crescita economica su scala globale. La cooperazione allo sviluppo italiana fornisce inoltre assistenza e aiuto, in situazioni di emergenza, alle popolazioni sofferenti per eventi catastrofici naturali o di origine umana.
Da non dimenticare l’impegno della cooperazione nei confronti delle persone con disabilità che rappresentano circa il 15% della popolazione mondiale, di cui circa l’80% vive nei Paesi del Sud del mondo e l’impegno per contrastare le mutilazioni genitali femminili.
I finanziamenti pubblici per la Cooperazione allo sviluppo vanno pertanto mantenuti e rafforzati, perché costituiscono una leva fondamentale per trovare soluzioni ai temi citati.
Rinnoviamo il nostro cordoglio e la nostra vicinanza alle famiglie di Luca Attanasio, di Iacovacci e di Milambo.
L’Italia, che oggi ha oltretutto in carico l’importante impegno della presidenza del G20, ha sempre lavorato per un’Europa spazio di pace, aperta al partenariato con l’Africa in una prospettiva euro-mediterranea di integrazione e convivenza.
Pubblichiamo la graduatoria finale del concorso pubblico, per titoli ed esami, a 11 posti nella qualifica di vice direttore sanitario del ruolo dei direttivi sanitari del C.N.VV.F. emanata dalla Direzione Centrale per l’Amministrazione Generale