A seguito della richiesta unitaria Fp Cgil VVF, Fns Cisl e Confsal VVF, di chiarimenti sulla gestione della campagna vaccinale per il personale della Direzione Centrale per la Formazione, pubblichiamo la nota di risposta della stessa
Pubblichiamo la nota unitaria delle strutture Regionali Fp Cgil VVF, Fns Cisl e Uil PA VVF, con la quale richiedono la modifica dell’orario di lavoro in h 24, visto il perdurare dell’ emergenza sanitaria in atto
Pubblichiamo l’informativa della Direzione Centrale per le Risorse Umane in merito al congedo straordinario per i genitori in caso di sospensione attività didattica in presenza nelle scuole secondarie di primo grado
Pubblichiamo la nota di chiarimento della Direzione centrale per l’Emergenza, il soccorso Tecnico e l’Antincendio Boschivo in merito all’utilizzo delle ore straordinarie concesse per l’emergenza sanitaria in atto
Pubblichiamo la nota n. GDAP 0076352.U del 26/2/2021 di cui all’oggetto.
“Basta demagogia sulle spalle dei lavoratori del Ssn. Non c’è bisogno, infatti, di ‘spezzare’ alcun vincolo di esclusività del personale sanitario pubblico, come leggiamo attraverso stampa e campagne social, per poter esercitare volontariamente la somministrazione di vaccini. Già da gennaio di quest’anno la legge di Bilancio ha messo a disposizione delle Regioni 100 milioni di euro a favore di medici, infermieri e assistenti sanitari del Ssn che si dovessero rendere disponibili per la somministrazione dei vaccini anche se, come sindacato, riteniamo indispensabile individuare una indennità di esclusività a favore delle professioni sanitarie del comparto, come indicato anche nella piattaforma per il rinnovo contrattuale”. Ad affermarlo è la Fp Cgil Nazionale.
Infatti, sottolinea il sindacato, “il comma 464 dell’art.1 della legge di Bilancio sancisce che, qualora il numero dei professionisti sanitari non risulti sufficiente a soddisfare le esigenze di somministrazione dei vaccini contro il SARS-CoV-2 in tutto il territorio nazionale, le aziende e gli enti del Servizio sanitario nazionale, anche in deroga ai vincoli previsti dalla legislazione vigente in materia di spesa del personale e fino alla concorrenza dell’importo massimo complessivo di 100 milioni di euro, possono acquistare prestazioni dal personale medico, infermieristico e dagli assistenti sanitari. Si tratta ad oggi di almeno 600 medici e 2.000 tra infermieri e assistenti sanitari in più a disposizione per 6 mesi”.
“Come Fp Cgil – precisa – non abbiamo mai favorito lo svolgimento di orario aggiuntivo da parte dei lavoratori, privilegiando in tal senso sicurezza e assunzioni ma, a fronte della emergenza sanitaria in atto, crediamo sia giunto il momento che le Regioni comincino ad usare quelle risorse disponibili già da subito, anche se, in questo momento, il problema non sembra essere il reclutamento del personale per la somministrazione ma l’approvvigionamento degli stessi vaccini”, conclude.
I dati che descrivono lo stato di salute della Pubblica amministrazione dimostrano, ancor di più in questa lunga fase di emergenza pandemica, la necessità non più rinviabile di un piano straordinario di nuova occupazione nei servizi pubblici, che garantisca i diritti dei cittadini e dei lavoratori. Da tempo sosteniamo, attraverso la nostra campagna ‘Assunzioni Subito’, che l’emorragia di dipendenti pubblici nel nostro paese è tale da far cadere progressivamente a pezzi l’intero sistema pubblico. Una tendenza che si aggrava ogni anno e che va invertita assicurando l’inserimento stabile nelle pubbliche amministrazioni di almeno 500 mila persone nei prossimi tre anni, per poter garantire un’adeguata offerta di servizi ai cittadini.
La Pubblica amministrazione, infatti, come dimostrano i dati del Conto annuale dello Stato, così come rielaborati da FPA, potrebbe già nel corso di questo anno avere più pensionati che dipendenti, per effetto del continuo calo del personale e un equilibrio fra ingressi e uscite che, nonostante lo sblocco del turnover, non è ancora stato raggiunto. A fronte di 3,2 milioni di impiegati pubblici italiani (in termini assoluti il 59% di quelli francesi, il 65% di quelli inglese, il 70% di quelli tedeschi) i pensionati pubblici sono già 3 milioni.
Un numero in crescita costante e destinato a salire perché i “pensionabili” oggi sono molti. Da una nostra elaborazione sui dati dell’ultimo Conto annuale disponibile (2018), escluso il comparto Istruzione e Ricerca, le lavoratrici e i lavoratori nella fascia d’età dai 55 agli oltre 68 anni sono più di 600 mila (al netto delle assunzioni Covid e delle stabilizzazioni non contemplate nel Conto annuale 2018). Di questi poco più di 395 mila maturano i requisiti per la pensione nei prossimi due anni, determinando quindi – insieme alla restante parte probabilmente già in congedo – una voragine occupazionale.
Il risultato di questa traiettoria non viene scalfita dalle 112 mila nuove assunzioni registrate dal 2018 a oggi e alla stabilizzazione di 1.700 stabilizzazioni nel solo 2018. C’è sì lo sblocco del turnover, ma le procedure sono lente e la media dei tempi tra emersione del bisogno e effettiva assunzione dei vincitori dei concorsi è di oltre 4 anni. E così, con in più il blocco imposto dal Covid-19, da settembre del 2019 ad oggi sono state messe a concorso meno di 22 mila posizioni lavorative: di questo passo ci vorrebbero oltre dieci anni a recuperare i posti persi.
Per riflettere sull’esigenza di invertire il trend che vede una Pa sempre più anziana – in cui l’età media del personale è di 50,7 anni, con il 16,9% di dipendenti over 60 e appena il 2,9% under 30 – con la Rivista giuridica del Lavoro e della Previdenza sociale abbiamo promosso per venerdì 5 marzo un convegno online (sulle pagine Facebook della Fp Cgil e di Collettiva) dietro le parole ‘Rinnovamento delle Pa e nuovo reclutamento’ per discutere, con il contributo di autorevoli esperti, di nuove assunzioni e diverse procedure, ma anche di rilancio della formazione. I dati, su questo punto, dimostrano che gli investimenti in formazione, necessari per aggiornare competenze e conoscenze, si sono quasi dimezzati in dieci anni, passando dai 262 milioni di euro del 2008 ai 154 milioni del 2018: 48 euro per dipendente, che consentono di offrire in media un solo giorno di formazione l’anno a persona.
Da tempo lo denunciamo, ma ora siamo alle soglie di un punto di non ritorno. Senza un piano straordinario di nuove assunzioni stabili, senza porre un freno al precariato cresciuto anche nel corso di questo anno per effetto della pandemia, il perimetro di intervento dei servizi pubblici continuerà ad arretrare, ci saranno meno servizi per i cittadini e il sistema finirà al collasso, a vantaggio delle privatizzazione dell’aumento delle disuguaglianze. Da qui la nostra rivendicazione, per tutte e tutti: un piano straordinario di nuova occupazione nei servizi pubblici che garantisca i diritti dei cittadini e dei lavoratori.
A tutte le lavoratrici e a tutti i lavoratori del MiBACT
Oggi si è svolto il tavolo nazionale tra Amministrazione e OO.SS. Questi i temi trattati.
PROTOCOLLO SUL PIANO DI VALORIZZAZIONE 2021
È stato definito il protocollo sul Piano di Valorizzazione 2021 che, come per gli anni
precedenti, vede risorse per € 5 milioni. Il protocollo verrà sottoscritto in presenza nei
prossimi giorni. Le attività previste riguardano:
1. Domenica di carta (10 ottobre 2021): impegno complessivo € 340.900 – DG
Archivi (€ 208.600); DG Biblioteche e diritto d’autore (€ 125.600); DG Educazione,
ricerca e istituti culturali (€ 6.700). Il compenso previsto è di € 135 (al lordo oneri
dipendente; € 179,14 al lordo degli oneri dell’amministrazione) per l’area III e di €
110 (al lordo oneri dipendente; € 145,97 al lordo degli oneri dell’Amministrazione)
per l’area I/II.
2. Eventi diurni della durata di quattro ore con visite guidate a monumenti e aree
archeologiche, aperture di luoghi della cultura normalmente chiusi al
pubblico, presentazione di progetti nelle due Giornate Europee del Patrimonio
2021 (25-26 settembre 2021): impegno complessivo € 1.105.400 – DG Archivi (€
208.600); DG Biblioteche e diritto d’autore (€ 125.600); DG Educazione, ricerca e
istituti culturali (€ 20.200); DG Archeologia, belle arti e paesaggio (€ 161.000); DG
Musei (€ 534.500); DG Bilancio (€ 7.000); Segretariati (€ 43.500); DG
Organizzazione (€ 5.000). Il compenso previsto, per attività di quattro ore da
svolgersi al di fuori del normale orario di lavoro, è di € 135 (al lordo oneri
dipendente; € 179,14 al lordo degli oneri dell’amministrazione) per l’area III e di €
110 (al lordo oneri dipendente; € 145,97 al lordo degli oneri dell’Amministrazione)
per l’area I/II.
3. Eventi serali di tre ore per le Giornate Europee del Patrimonio (25 settembre
2021) e per la Notte europea dei Musei (15 maggio 2021, da confermare) –
Impegno complessivo: € 823.700 – DG Archeologia, belle arti e paesaggio
(€129.500); DG Musei (€ 691.700); DG Creatività contemporanea (€ 2.500). I
progetti riguardano tutti i luoghi della cultura accessibili al pubblico, ad esclusione di
archivi e biblioteche. Il compenso previsto è di € 135 (al lordo oneri dipendente; €
179,14 al lordo degli oneri dell’amministrazione) per l’area III e di € 110 (al lordo
oneri dipendente; € 145,97 al lordo degli oneri dell’Amministrazione) per l’area I/II.
4. Aperture straordinarie dei luoghi della cultura: impegno complessivo €
2.730.000 – DG Archivi (€ 203.600); DG Biblioteche e diritto d’autore (€ 120.600);
Segretariati (€ 77.500); DG Educazione, ricerca e istituti culturali (€ 48.000); DG
Archeologia, belle arti e paesaggio (€ 346.000); DG Musei (€ 1.934.300). Il
compenso previsto è di € 135 (al lordo oneri dipendente; € 179,14 al lordo degli
oneri dell’amministrazione) per l’area III e di € 110 (al lordo oneri dipendente; €
145,97 al lordo degli oneri dell’Amministrazione) per l’area I/II per le aperture
straordinarie diurne di quattro ore e serali di tre ore, mentre di € 160 (al lordo
dipendente; € 212,32 al lordo degli oneri dell’amministrazione) per l’area III e di €
135 (al lordo dipendente; € 179,14 al lordo degli oneri dell’amministrazione) per l’area I/II, per le aperture serali di quattro ore.
TURNAZIONI
È stato firmato l’accordo definitivo che permette di pagare l’indennità di turnazione in continuità con il 2020. Abbiamo rappresentato all’Amministrazione l’urgenza di chiudere quanto prima l’accordo per l’incremento delle tariffe ancora legate al CIM del 2009.
DG TURISMO
Come tutti saprete con la nascita del nuovo Governo è stata modificata la denominazione del nostro Ministero che non si chiamerà più MiBACT ma Ministero delle Cultura. Questa modifica ha comportato anche il passaggio delle competenze del MiBACT all’istituendo Ministero del Turismo. Su questo punto abbiamo chiesto la massima attenzione all’Amministrazione, in particolare per i colleghi della DG Turismo, per i quali è necessario prevedere il diritto di opzione, come già fatto in passato, per poter rimanere nel nostro Ministero. In relazione ai lavori di riassetto della sede ICCU, che avrebbe dovuto ospitare l’ex DG Turismo, abbiamo poi chiesto urgenti aggiornamenti, considerato che sono sempre più insistenti i segnali di allocazione presso la medesima sede del nuovo Ministero del Turismo. Una ipotesi francamente inaccettabile sotto ogni punto di vista. Su entrambi i punti l’Amministrazione si è impegnata a darci quanto prima riscontro.
INCENTIVI FUNZIONI TECNICHE –– ART. 113 D.LGS. 50/2016
Abbiamo sollecitato l’Amministrazione sull’argomento. Ricorderete che il DM su questi incentivi era stato oggetto delle osservazioni del Consiglio di Stato. Da quanto ci è stato comunicato la nuova versione rivisitata è stata ritrasmessa al Consiglio di Stato per il parere positivo finale.
BUONI PASTO
L’Amministrazione ha comunicato che entro giugno 2021, con oltre 1 anno di ritardo, dovrebbe arrivare la nuova convenzione CONSIP per i buoni pasto, responsabile di questo clamoroso ritardo. Con tutti i tempi tecnici c’è il rischio che la nuova convenzione diventi operativa solo in autunno. Per evitare di rimanere senza buoni pasto per tutto l’anno, la DG Bilancio, che ringraziamo per questo lavoro, sta cercando di azzerare tutti i lotti ordinari per poi attivare poi i lotti accessori. Sul punto la DG Bilancio ci darà continui aggiornamenti.
RECLUTAMENTO DEI 500 OPERATORI TRAMITE CENTRI PER L’IMPIEGO
Purtroppo sono poche le Regioni che hanno formalizzato le graduatorie definitive ai rispettivi Segretariati regionali e pertanto ci sono forti ritardi. La Commissione centrale comunque ha iniziato il proprio lavoro ed emanato le direttive per le sottocommissioni presso i Segretariati regionali che dovranno fare poi le selezioni. La procedura si prospetta purtroppo ancora tortuosa e complessa.
FP CGIL CISL FP UIL PA
Claudio Meloni Giuseppe Nolè-Valentina Di Stefano Federico Trastulli
“L’operazione antidroga condotta a Salerno dalla Polizia di Stato, insieme al corpo della Polizia Penitenziaria Nucleo Investigativo Centrale, e che ha portato alla luce una vera e propria ‘piazza di spaccio’, come affermato dal procuratore Giuseppe Borrelli, dimostra ancora una volta il bisogno di investire sull’intero sistema penitenziario”. Ad affermarlo è la Fp Cgil Polizia Penitenziaria.
Da tempo, prosegue il sindacato, “denunciamo situazioni, insieme a diversi fattori, che influiscono negativamente sulla gestione degli istituti penitenziari italiani, specie sul regime poco organizzato della vigilanza dinamica. Riteniamo fondamentale e necessaria la costituzionale attività trattamentale, ma bisogna urgentemente investire sull’intero sistema penitenziario, per assicurare un’adeguata e giusta sicurezza per gli operatori e la collettività tutta, partendo da una sana perequazione delle vacanze organiche, seri interventi strutturali, innovazioni tecnologiche avanzate, risorse finanziarie e mezzi”.
“Solo così potremo finalmente coniugare le varie esigenze istituzionali e arginare le illegalità consumate all’interno delle carceri, situazioni lavorative stressogene e una molteplicità di annose problematiche che investono tutto il sistema”, conclude.
Pubblichiamo la nota delle Organizzazioni Sindacali Fp Cgil VVF, Fns Cisl e Confsal VVF in merito alla calendarizzazione visite mediche per la procedura speciale di reclutamento riservata al personale volontario del C.N.VV.F.
GRATITUDINE? NON SE NE PARLA!
Abbiamo visto e ascoltato ieri il videomessaggio del Prof. Tridico sulle progressioni verticali e sulla legittima e più che giustificata soddisfazione dell’Amministrazione, sentimento che condividiamo appieno, per il risultato raggiunto dopo 12 anni dagli ultimi passaggi di area, risultato da completare nell’arco del 2021, come ha sottolineato il Presidente, con il passaggio dei colleghi non rientrati nella progressione in prima battuta (discorso questo che riguarda le progressioni verticali da B a C, ma che purtroppo, stante la politica dell’INPS di non fare assunzioni dall’esterno in area B, non riguarda i colleghi di area A), ma presenti nelle stesse graduatorie. A questo riguardo ribadiamo quanto già scritto in un nostro precedente comunicato circa la fattibilità di un meccanismo, analogo a quello utilizzato ed autorizzato dalla Funzione Pubblica in passato, che si sostanzia nel bandire, già quest’anno, una nuova selezione, assumendo, per chi ha già sostenuto le prove, il punteggio conseguito nelle ultime prove integrato con l’attualizzazione dei titoli, consentendo, nel contempo, la partecipazione di chi nel frattempo abbia conseguito i requisiti per l’accesso all’area superiore.
Spiace che in quel videomessaggio non vi sia stata neppure una parola di ringraziamento verso le scriventi organizzazioni sindacali che, con la firma di due verbali di intesa, istitutivi di nuovi profili professionali, tra il 2017 ed il 2018, consentirono non solo all’INPS di procedere in tempi celeri all’assunzione di oltre 3.500 nuovi colleghi immessi nei ruoli del personale a dicembre 2018 ed a luglio 2019, evitando in questo modo il concorsone gestito dal FORMEZ che tanti problemi ha creato, e sta creando, in altre pubbliche amministrazioni (basta citofonare all’indirizzo dell’INAIL e chiedere informazioni sul concorso per l’assunzione di 635 funzionari C1 per averne una prova!), ma soprattutto hanno permesso nel nostro Istituto di riaprire la discussione sulle progressioni verticali facendo firmare all’allora Presidente Boeri un impegno ad avviare i passaggi di area una volta terminate le assunzioni dall’esterno, dando così attuazione al disposto dell’articolo 22, comma 15, del D.lgs. n.75/2017: primo caso di applicazione di quella norma, entrata in vigore nel maggio 2017, nella pubblica amministrazione.
Peccato che qualche anno dopo, siamo nel mese di settembre 2020, dando alle stampe, assieme a Sergio Rizzo, il pamphlet dal titolo “Riprendiamoci lo Stato – Come l’Italia può ripartire”, il prof. Boeri se ne sia dimenticato (le amnesie, come vede Presidente, ricorrono sempre quando ci sono dei meriti da riconoscere in quota-parte alle organizzazioni sindacali brutte, sporche e cattive!) arrivando a scrivere un autentico falso laddove afferma (pagina 99 … “Inoltre non si è riservata alcuna quota ai candidati già all’interno dell’istituto, nonostante le fortissime pressioni del sindacato in tal senso. Capaci di
smuovere anche le montagne, con qualunque governo”.) che negli ultimi concorsi le organizzazioni sindacali avrebbero fatto pressione perché nei relativi bandi vi fosse la riserva per gli interni! Una scelta masochistica questa che avrebbe tagliato fuori dall’accesso all’area C i colleghi privi dei titoli richiesti in quei bandi: solo un pazzo avrebbe potuto sostenere una simile tesi.
Nulla di più falso: se quelle assunzioni si sono fatte, ed in correlazione le progressioni verticali ad esse legate per effetto dell’art.22, comma 15, del D.lgs. n.75/2017, è per merito anche di quelle organizzazioni sindacali conniventi, complici, firmaiole e pronte a vendersi per un piatto di lenticchie come fu abbondantemente scritto dai sindacati conflittuali o gialli, pronti, successivamente, a fare la voce grossa sui cambi di profilo, dal profilo amministrativo a quello informatico, per qualche loro dirigente di primo piano che un computer lo ha visto forse in foto sui dépliant!
Gli accordi del biennio 2017/2018 istitutivi dei nuovi profili professionali, caro Prof. Tridico, hanno segnato sul piano politico e giuridico l’avvio dell’operazione progressioni verticali e ci saremmo aspettati da Lei non un ringraziamento, non siamo abituati a tanto, ma un passaggio quanto meno per ricordare che un ruolo lo abbiamo avuto con l’Amministrazione!
Questo voler ignorare il ruolo del sindacato e percepirlo come un peso, la sua amnesia Presidente ne è inconsapevolmente una prova, è figlio di una cultura che fa proseliti in molti campi, dalla politica (anni fa, era il 2013, un noto comico assurto al ruolo di leader politico pronunciò le testuali parole “Eliminiamo i sindacati, voglio uno Stato con le palle”) al giornalismo, con il supporto di autorevoli accademici e “maitres à penser”, una cultura alla quale evidentemente non va giù il fatto che le organizzazioni sindacali, assieme ad altre forme di rappresentanza sociale, siano rimaste le uniche organizzazioni di massa in grado di mobilitare milioni di persone da cui la politica, quella con la “p” minuscola, si è progressivamente allontanata. Noi con i problemi quotidiani dei colleghi, che ci rinnovano mensilmente la fiducia, ci confrontiamo ogni giorno cercando di trovare soluzioni in un contesto nel quale, come Lei ben sa, nulla è scontato.
Grati, noi, per quanto viene fatto per l’Istituto, per i colleghi e, indirettamente, per il Paese, risultati ai quali diamo il nostro contributo!
Roma, 26 febbraio 2021
FP CGIL
Matteo Ariano Antonella Trevisani
CISL FP
Paolo Scilinguo
UIL PA
Sergio Cervo
CONFSAL/UNSA
Francesco Viola
Roma, 2 5 febbraio 2021
Al Capo D.A.P.
pres. Bernardo PETRALIA
Roma
Al Vice Capo D.A.P.
cons. Roberto TARTAGLIA
Roma
E, per conoscenza
Al D.G.P.R. D.A.P.
dott. Massimo PARISI
Roma
Alla
Direttrice U.R.S. D.A.P.
dott.ssa Ida DEL GROSSO
Roma
Oggetto: piano vaccinale anti COVID 19
Gentilissimi,
la presente per chiedere urgenti sollecitazioni alla definizione di un piano vaccinale operativo in ogni struttura penitenziaria del territorio italiano a favore di tutti gli operatori di Polizia penitenziaria e la popolazione detenuta.
Quello che accade, invece, è una disomogeneità d’intervento , in alcune regioni si è già iniziata la vaccina zione mentre in altre non si è neanche a conoscenza di un piano vaccinale teorico.
Ricordiamo che questo è un intervento indispensabile alla salvaguardia della salute di tutta la comunità, pertanto crediamo sia essenziale che in breve tempo si definisca un piano operativo di concerto tra i Provveditorati e i responsabili della rete sanitaria penitenziaria.
Sicuri, di un cortese e celere cenno di riscontro, si porgono cordiali saluti
Coordinatore Nazionale FP CGIL
Polizia Penitenziaria
Stefano BRANCHI