Roma, 28 ottobre 2021
Alla c.a.
Segretario Generale del MiC
Dott. Salvatore Nastasi

Direttore Generale Organizzazione
Dott.ssa Marina Giuseppone

Dirigente Servizio Relazioni Sindacali
Dott.ssa Sara Conversano

A tutti gli Uffici dell’Amministrazione
centrale e periferica

E, p.c.

al Capo di Gabinetto
Prof. Lorenzo Casini

Consigliere del Ministro
Prof. Giampaolo D’Andrea

Egregio Segretario Generale,
con la Circolare 53 del 2021 sono state date indicazioni agli istituti periferici in merito
all’applicazione del lavoro agile nel Ministero della Cultura a seguito delle recenti
determinazioni in materia.
La circolare richiama in maniera precisa quanto già da Lei disposto in data 6 maggio 2021:
la Circolare 25, nell’indicare le modalità organizzative per il rientro in presenza e per la
definizione nel lavoro agile, evidenziava la necessità di garantire un adeguato rispetto delle
misure di sicurezza.
Allo stato attuale, nonostante le Circolari 25 e 53 e nonostante la disponibilità da Lei
espressa nell’ultima riunione di definire un accordo ponte per regolamentare il lavoro agile
all’esito della definizione delle linee guida da parte della Funzione pubblica e nelle more
della sottoscrizione del CCNL, assistiamo ad atti unilaterali dei direttori centrali e periferici
che disattendono le indicazioni date e prevedono un rientro massivo in servizio.
Tanto si segnala affinché si chiariscano ai dirigenti i contenuti delle citate circolari ovvero
che è intendimento delle OO.SS e dell’Amministrazione definire un accordo ponte per
regolamentare il lavoro agile all’esito della definizione delle linee guida da parte della
Funzione pubblica e nelle more della sottoscrizione del CCNL. In attesa di ciò è inopportuno,
oltre che avventato per ovvi motivi di sicurezza, prevedere un rientro totale del personale in
presenza.
In attesa di un suo riscontro si porgono cordiali saluti.

FP CGIL                  CISL FP               UIL PA                         FLP          CONFSAL UNSA
Meloni                       Nolè                   Trastulli                       Satolli                    Urbino
Di Stefano

“Apprendiamo che la manovra presentata dal Governo conterrebbe parte delle richieste che avevamo avanzato in merito alla specificità delle Forze di Polizia. In particolare si supererebbero le sperequazioni presenti nel comparto Sicurezza e Difesa in materia di trattamenti previdenziali e pensionistici e si estenderebbero anche alle Forze di Polizia le modalità di calcolo previste dall’articolo 54 del Dpr 1092/73 per i trattamenti pensionistici. Si tratta solo del primo passo di un cammino ancora lungo”. Questo il commento della Fp Cgil dopo che il CdM di ieri ha licenziato il testo della prossima legge di stabilità.

“In questo difficile momento – prosegue la Fp Cgil – ognuno deve fare la sua parte e quindi ci aspettiamo che il Governo, di cui apprezziamo lo sforzo fatto fino ad ora per permettere l’avvio dei rinnovi contrattuali 2019/2021, durante il confronto Parlamentare per la definitiva approvazione della legge di bilancio, possa accogliere le nostre proposte su assunzioni, realizzazione del primo contratto di lavoro per la Dirigenza Penitenziaria e istituzione della previdenza complementare anche per il personale della Polizia Penitenziaria e dei Vigili del Fuoco. Noi, per la nostra parte, abbiamo già presentato le nostre proposte su queste materie, compresa quella per l’attivazione della previdenza complementare, ferme restando le condizioni specifiche, già a partire dall’entrata in  vigore del nuovo contratto di lavoro dei comparti sicurezza, difesa e soccorso pubblico. Ci aspettiamo che il governo faccia altrettanto per garantire una pensione dignitosa soprattutto per i giovani di questi comparti”, conclude.

Pubblichiamo la nota n.0399812.U del 28.10.2021 di cui all’oggetto.

“Il confronto sulla parte economica del contratto prosegue a rilento e, per quel poco che ci è stato prospettato oggi, le risorse che sono state messe a disposizione per l’aumento del salario accessorio della Polizia Penitenziaria non sono sufficienti a consentire un aumento adeguato delle indennità previste dal contratto di lavoro”. Lo afferma la Fp Cgil al termine della riunione di oggi sul rinnovo del contratto del personale del comparto Sicurezza e Difesa.

“Ci è stato proposto – prosegue il sindacato – di aumentare esclusivamente l’indennità di missione e le spese documentate dalla stessa, l’indennità di compensazione e quella notturna, festiva e superfestiva. Aumenti che avevamo chiesto nella piattaforma presentata alla parte pubblica ma che trascurano una serie di indennità che sono bloccate da quasi 20 anni, tra cui, vogliamo ricordare, quella per servizi esterni. Continuiamo a ritenere fondamentale prevedere una indennità specifica per il personale che presta servizio nelle sezioni detentive e aspettiamo la proposta sull’aumento della retribuzione del lavoro straordinario. Altrettanto fondamentale è imprimere un’accelerazione al confronto che ad oggi tarda ad arrivare”, conclude la Fp Cgil.

Roma 28 ottobre 2021

Alla Cortese ed Urgente attenzione del Signor

Presidente e ai Signori componenti della Commissione ex art 14 D.Leg. 13 febbraio 2006 n. 63

Al Segretario della Commissione

Dottoressa Antonella Rasola

SEDE

Al Signor Direttore Generale della Direzione Generale personale e risorse

Dott Massimo Parisi

All’ Ufficio delle Relazioni sindacali

Direzione generale del personale e delle risorse

DAP

Oggetto: Convocazione presso la Commissione di valutazione.

Lo scorso 18 ottobre 2021, con nota n. 401/U di questa O.S. indirizzata all’attenzione di codesta Commissione di valutazione per gli incarichi superiori ex art. 14 del D. Lgs. 63/2006, si rappresentava che la reiterazione della audizione di dirigenti che avevano già partecipato alle procedure di selezione per il conferimento dell’incarico di direttore penitenziario della Casa Circondariale di Frosinone non poteva essere espletata per le ragioni ivi contenute (Cfr. nota allegata).

Il giorno successivo avemmo modo di apprendere dai dirigenti convocati che era stato loro comunicato che la programmata audizione era stata rinviata a data da destinarsi. Successivamente, per le vie brevi, questo coordinamento veniva informato che detta convocazione era stata annullata.

In data 27 ottobre u.s. apprendiamo che codesta Commissione ha deliberato di convocare ad audizione, per la seconda volta, i dirigenti penitenziari che hanno partecipato all’interpello per il posto di funzione, incarico superiore, di direttore dell’Ufficio I presso il Provveditorato Regionale del Piemonte, Liguria e Val D’Aosta.

Per quanto sopra esposto, facendo riferimento a quanto già rappresentato da questa OS per analoga situazione lo scorso 18 ottobre (cfr. nota allegata)ed il cui contenuto viene ribadito fermamente anche in tale circostanza, dobbiamo denunciare l’utilizzazione impropria di tale secondo colloquio, per finalità diverse da quelle per le quali il colloquio è previsto, oltre che per introdurre senza alcuna giustificazione, indici di valutazione non previsti normativamente.

Siamo costretti a ribadire, non disponendo di alcun elemento che consenta di comprendere e giustificare “la legittimità della scelta” che, unitamente alle ragioni alla stessa sottesa – a fronte della singolarità e gravità della determinazione conseguenziale – andava quanto meno partecipata alle OOSS.

La procedura selettiva continua ad essere impiegata da questa Amministrazione nonostante la sua sopravvenuta inefficacia: infatti, come più volte ricordato, il DM del 28 settembre 2016 definiva sin dalla sua emanazione la sua durata temporale in tre anni.

Quindi, oltre ad avere proceduto in questi mesi nella selezione dei dirigenti per il conferimento degli incarichi utilizzando una normativa non più vigente , e per ciò stesso priva di alcuna efficacia, codesta Amministrazione e quindi codesta Commissione aggiungono, in un contesto già privo di alcuna valevole disciplina, se non quella di rango legislativo, una nuova modalità procedimentale che non appare rispondere a nessun criterio di legittimità, contro ogni trasparenza ed imparzialità, considerato che tale riconvocazione è decisione dell’ultim’ora, postuma rispetto all’indizione dell’interpello, che produce un impatto negativo sulla sfera di tutela dei dirigenti penitenziari.

Questa OS aveva con nota dello scorso novembre 2020 ( allegato 2) già invitato il Dipartimento a fornire chiarimenti in merito alle procedure che intendeva adottare per il conferimento degli incarichi ai dirigenti che progressivamente erano in scadenza di mandato.

In quella circostanza ci era stato comunicato che era in programma l’emanazione di un nuovo DM. Fatto questo che non si è mai realizzato, prova ne è che l’Amministrazione ha proceduto con la pubblicazione dei bandi continuando a fare riferimento alla procedura già cessata di efficacia!!

Pertanto, se l’Amministrazione continua a considerare, all’evidenza dei fatti, quel DM “ancora vigente”, se cioè a tale DM l’Amministrazione ha ritenuto di auto vincolarsi, allora è inevitabilmente illegittima la determinazione di alterare e modificare le regole del gioco in corso di selezione. Vale la pena rammentare che è proprio quel DM a prevedere un solo colloquio di valutazione al quale il dirigente è convocato al fine di valutare l’attitudine professionale a ricoprire l’incarico per il quale si candida, anche con aggancio al proprio percorso formativo (art. 7).

Per tutto quanto sopra esposto e senza elementi che possano confortare e quindi modificare le gravi considerazioni fin qui rappresentate in aggiunta a quelle che per analoga vicenda abbiamo comunicato nella nota allegata(all.to1 ), questa OS non può che denunciare una chiara violazione dei diritti dei dirigenti penitenziari.

Senza una comunicazione motivata circa le ragioni che legittimano una seconda convocazione e quindi una seconda valutazione con criteri che saranno diversi, aggiuntivi e che ovviamente altereranno le valutazioni già verbalizzate nel corso della precedente audizione, questa O.S. rinnova la richiesta di annullare anche questa seconda audizione disposta per la posizione di dirigente direttore dell’Ufficio I del Provveditorato Regionale del Piemonte e Liguria.

In caso contrario, sosterremo le doglianze di tutti i dirigenti (non solo di quelli che hanno applicato per l’incarico de quo) che per qualunque motivo avranno visto mortificate le loro aspettative legittime non ottenendo l’incarico auspicato e che avvieranno ricorsi giurisdizionali. Ci riserviamo anche di avviare azioni sindacali, anche mediante comunicazione alla Corte dei Conti ed agli organismi di vigilanza preposti per valutare le determinazioni assunte.

E’ bene ricordare sempre che i dirigenti penitenziari per l’ignavia reiterata di questa Amministrazione (dopo 20 anni) sono ancora senza un contratto che ne tuteli e ne disciplini i diritti e i doveri.

Una classe dirigente quella dei direttori penitenziari che ha assunto con oneri morali e personali (anche di salute fisica e psicologica) una responsabilità professionale che nessun altro dirigente pubblico assolve ! Tutto questo viene ricompensato con una reiterata umiliazione agita da questa Amministrazione che vuole sempre e solo assegnare al dirigente penitenziario il ruolo di “capro espiatorio”.

NON pagheremo per gli errori degli altri.

Di tal che, non poche perplessità suscita la determinazione ultima dell’Amministrazione la quale, più che finalizzata alla corretta valutazione di dirigenti già valutati, sembra perfettamente rientrare nel solco di quella attività amministrativa, che da ultimo spesso si registra, la quale attraverso ispezioni e provvedimenti emanati “inaudita altera parte”, spesso oscuri nelle motivazioni e di dubbio contenuto, finisce per scaricare sui dirigenti direttori degli istituti penitenziari la responsabilità di tutte le inadempienze ed  assenze gestionali che l’amministrazione del DAP, in particolare, e della Giustizia in generale non è stata in grado di fronteggiare in questi ultimi 20 anni, omettendo l’adozione di tutte le necessarie iniziative di programmazione, dotazione di mezzi personale e risorse, volte a garantire l’efficacia della gestione operata dal Dirigente il quale, è bene ricordarlo, ancora oggi opera senza contratto, destinatario di incombenze e responsabilità che non trovano corrispondenza in alcun paradigma contrattuale frutto della interlocuzione con la categoria.

Non può consentirsi ulteriormente che i lavoratori della Giustizia, dirigenti compresi, continuino a pagare per colpe che non sono a loro attribuibili!

Alla luce di quanto precede,

Si invitano pertanto le SSLL a sospendere tale abnorme procedura, revocare la convocazione in oggetto procedendo all’ultimazione del procedimento con i dati già disponibili, così individuando il dirigente idoneo e più meritevole a ricoprire l’incarico.

Anche al fine di prevenire la proposizione di ricorsi giurisdizionali potenzialmente abili a compromettere la procedura e altre azioni anche sindacali che saranno proposte da questa OS, anche mediante comunicazione alla Corte dei conti ed agli organismi di vigilanza preposti delle determinazioni assunte.

Con viva cordialità

La coordinatrice nazionale Fp Cgil
Dirigenza penitenziaria
Carla Ciavarella

Pubblichiamo la nota territoriale Fp Cgil VVF in merito la richiesta utilizzo di risorse straordinarie per attività di mantenimento e di re-training

A seguito della nota territoriale Fp Cgil VVF  del 20.10.2021 e il successivo sollecito del 27.10.2021  pubblichiamo la risposta  della Direzione Centrale per la Formazione con la quale dispone che i tamponi (TAR)  per lo screening siano effettuati al personale solamente su base volontaria

Lo scorso 25 ottobre si è riunito il Consiglio della Cassa di Previdenza ed Assistenza.

Nel corso dei lavori il Presidente, il Dott. Massimo Provinciali, ha comunicato ai consiglieri la rivisitazione del sito della CPA diventato ormai obsoleto e non più conforme a tutte le esigenze di tutti gli utenti del web, ivi compresi i lavoratori con disabilità.

Il lavoro di aggiornamento usufruisce anche delle nuove tecnologie assistive come il display braille, screen reader, ingranditori di schermo e vari dispositivi di input.

Il Presidente ha, altresì, comunicato che dopo il recupero di errati pagamenti – ancora da verificare -, sono stati chiusi i conti presso Banco Poste e presso Intesa S. Paolo.

La riunione è proseguita con la presentazione del bilancio di previsione 2022.

Dopo l’esposizione della relativa relazione – risultata esaustiva -, il Consiglio della CPA ha approvato il bilancio di previsione 2022.

È stata determinata la quota annua maturata per l’anno 2021 per tutti i dipendenti in servizio o cessati, a decorrere dal 2 luglio 2021. La quota determinata è pari ad euro 980,96 lordi su 6.128 dipendenti presenti.

Nel corso della riunione il consiglio ha provveduto a deliberare il pagamento delle liquidazioni “indennità una tantum” (fino al 1 luglio 2021), le pratiche di assistenza dei sussidi funerari ed i casi particolari e superiori a 3.000 euro (relativi al primo semestre 2021).

Per quanto riguarda eventuali richieste presentate dal personale e che riguarderanno il rimborso per spese tamponi ai fini del rilascio del green pass, il Consiglio si è trovato in difficoltà a causa:

  • della mancanza di una prescrizione medica, quale documento giustificativo;

  • della non conoscenza dell’entità complessiva della spesa.

Di conseguenza il Consiglio ha ritenuto opportuno rimandare la decisione in argomento ad un futuro prossimo, quando sarà in possesso di maggiori elementi di valutazione.

Visto il protrarsi dell’annoso e diffuso problema della mancanza di personale nell’ Amministrazione ed in particolare presso l’Ufficio della CPA, della quale come consiglieri, anche nelle precedenti riunione, ne è stata più evidenziata la grave criticità , è stato inserito all’interno della previsione di bilancio 2022 e nelle spese di funzionamento alla voce personale, un importo pari a 12.000,00 euro da destinare – in questo momento emergenziale di mancanza del personale – quale incentivo del personale attualmente in servizio. Nelle successive riunioni, il consiglio comunque provvederà, prima dell’eventuale ed effettivo utilizzo della somma individuata, ad effettuare una attenta verifica di monitoraggio sul modo di utilizzo della somma rispetto alle previsioni normative dello statuto ed al contempo il Consiglio ha deciso di presentare, altresì, una formale richiesta al collegio dei revisori.

Il Consigliere supplente Fp Cgil della CPA
Massimo Bassani

Nella riunione programmata questa mattina con il Direttore Flore abbiamo rappresentato in via
preliminare, rispetto all’ordine del giorno, la necessità di fissare, a stretto giro, un incontro per
definire con maggior dettaglio le modalità dello smart working. La necessità manifestata nasce dalle
segnalazioni pervenute dagli uffici circa un’applicazione non omogenea della circolare nelle diverse
strutture territoriali dell’Agenzia.

Abbiamo sottoscritto in via definitiva gli accordi sul Fondo per le risorse decentrate e la ripartizione
del budget di sede per il 2018 e 2019, sottoscrizione necessaria in considerazione dei rilievi fatti
dagli organi di controllo. Nel mese di novembre verranno, pertanto, pagati il premio per la
performance individuale 2018 (circa 170 euro medi pro capite) e il premio di performance
organizzativa per il 2019 (circa 180 euro medi pro capite).

Sono state inoltre oggetto di confronto le linee della Circolare sulla mobilità volontaria come
convenute nel luglio scorso, alla quale sono allegati gli elenchi dei posti disponibili in entrata ed in
uscita. Entro l’anno dovranno essere presentate le istanze di partecipazione alla procedura che si
concluderà a maggio 2022. Nel mese di febbraio/marzo del 2022, ed in ogni caso prima della
conclusione del concorsi in essere, l’Agenzia si è impegnata a stabilizzare il personale attualmente
distaccato che continua a prestare servizio nelle sedi attuali.

Le notizie positive si fermano qui. In effetti dobbiamo aggiungere che ci è stata presentata un’intesa
programmatica per gli sviluppi economici all’interno delle aree. Sulla base delle risorse attualmente
disponibili e di quelle che si renderanno disponibili nei prossimi anni per effetto dei pensionamenti,
l’Agenzia ha ipotizzato di utilizzare € 5.000.000 con decorrenza 1 gennaio 2022, € 5.000.000 con
decorrenza 1 gennaio 2024 e € 4.500.000 con decorrenza 1° gennaio 2026. Risorse
complessivamente sufficienti a coprire solo il 75% del personale, in quanto gli oltre 2.000 colleghi
apicali risulterebbero ovviamente esclusi, in previsione di una rivisitazione dell’ordinamento
professionale. Le risorse dovrebbero essere detratte dalla “produttività” che passerebbe da 24
milioni di euro attuali a un importo a regime di soli 9 milioni. E’ stato per noi chiaro fin dall’inizio che
su una tale proposta si sarebbero prodotte posizioni inconciliabili. A noi è invece sembrato doveroso
verso i lavoratori e le lavoratrici che rappresentiamo arrivare ad una intesa che impegni l’Agenzia
a definire un VERO programma di progressioni che riguardi TUTTO il personale e non solo una
parte, che non ESCLUDA NESSUNO e che non produca una RIDUZIONE al lumicino le risorse per
la produttività. Per questo abbiamo proposto di sottoscrivere un accordo programmatico che
preveda non solo l’individuazione delle risorse in grado di non annullare la produttività collettiva,
ma anche la garanzia di criteri uguali per tutti i lavoratori. Alla fine l’Agenzia si è riservata di presentarci nuove valutazioni sul punto.

Sorprendente è stata la posizione di alcune SIGLE SINDACALI AUTONOME che a dispetto di quanto asserito negli ultimi mesi per raccogliere la simpatia di qualche lavoratore, non volendo sottoscrivere un Accordo di programma sulle progressioni economiche, hanno fatto proposte demagogiche e di fatto irrealizzabili, i cui benefici sarebbero stati indirizzati ad una sola parte di lavoratori, al solo scopo di far saltare qualunque ragionamento costruttivo su un percorso PER TUTTI e strumentalizzando qualunque ragionamento per non addivenire ad una intesa positiva per il personale.

Anche sul CCNI c’è ancora chi vorrebbe riaprire la discussione su tutto l’impianto, mentre l’Agenzia in realtà ha provveduto a modificare solo alcune previsioni del sistema indennitario, ritenendo il testo oramai sufficientemente definito. Alla fine l’Agenzia ha chiesto, per evitare ulteriori perdite di tempo e poter riconvocare un incontro, la presentazione di osservazioni scritte.

Roma 27 ottobre 2021

FPCGIL                 CISLFP                    UILPA
Iervolino               De Caro                 Procopio

Pubblichiamo la nota ottenuta dal capo di gabinetto del Ministro sulle nostre note, presenti sul sito, afferenti la richiesta di estensione dell’assicurazione sanitaria gratuita ai lavoratori civili della Difesa.

Al Segretario Generale Cons. Franco Massi
SEDE

All’Ufficio Relazioni Sindacali
SEDE

Oggetto: Rientri in presenza e rimodulazione dello Smart Working (applicazione circolare del Segretario generale n. 35/2021).

Stanno pervenendo a queste sigle sindacali segnalazioni di disposizioni organizzative che prevedono, a partire dall’inizio della prossima settimana, il rientro “massivo” in presenza del personale degli uffici, e in alcuni casi di intere sedi territoriali dell’Istituto, nelle more della definizione degli accordi individuali per l’accesso al lavoro agile. Tali disposizioni, facendo riferimento in maniera erronea ad alcuni passaggi del Decreto del Ministro della Pubblica Amministrazione dell’8 ottobre u.s. (Modalità organizzative per il rientro in presenza dei lavoratori delle pubbliche amministrazioni), individuerebbero nel 1° novembre p.v. la data a partire dalla quale verrebbe meno la connotazione emergenziale del periodo pandemico e, con essa, il lavoro agile, vale a dire l’istituto che fino ad oggi ha garantito la continuità dell’azione amministrativa attenuando il rischio di contagio negli uffici della Corte dei conti.

A tale proposito, vale la pena precisare che il citato decreto ministeriale all’art. 1, comma 2, prevede che “…le amministrazioni…entro i quindici giorni successivi alla data di cui al comma 1 (15 ottobre 2021) adottano le misure organizzative necessarie per la piena attuazione del presente decreto…” non prevedendo assolutamente il rientro in presenza di tutto il personale degli uffici finché non si arrivi alla stipula degli accordi individuali di smart working per i quali, piuttosto, si stabilisce il termine del 15 novembre p.v. quale data limite per le relative sottoscrizioni.

Queste OO.SS. manifestano, pertanto, massima preoccupazione per un’interpretazione della normativa che sembra anche essere in contrasto con la flessibilità applicativa, ispirata all’art. 87, comma 4, del D.L. 17 marzo 2020, n. 18, convertito, con modificazioni, in L. 24 aprile 2020, n. 27, secondo il quale gli organi costituzionali e di rilevanza costituzionale “ciascuno nell’ambito della
propria autonomia, adeguano il proprio ordinamento ai princìpi di cui al presente articolo”, che caratterizza il testo della circolare del Segretario generale n. 35/2021 e per la quale queste sigle mostrano massimo apprezzamento.

Le preoccupazioni di queste OO.SS. derivano da quanto si apprende proprio in questi giorni dai media circa una costante crescita dei contagi, aumentati nel corso dell’ultima settimana del 33 per cento, nonché dalle criticità che contraddistinguono la mobilità nelle grandi città, con particolare riferimento ai colleghi che sono costretti a spostarsi con i mezzi pubblici per raggiungere le proprie sedi di lavoro.
Alla luce di quanto rappresentato, a salvaguardia della salute di tutto il personale dell’Istituto, si chiede un urgente intervento che garantisca omogeneità nell’applicazione delle norme e della citata circolare, evitando l’adozione di decisioni che potrebbero contribuire ad accrescere i rischi in una fase che, purtroppo, si presenta ancora molto delicata e pericolosa.

Cordiali saluti

Roma, 27 ottobre 2021

S. Di Folco F. Amidani U. Cafiero A. Benedetti M. Centorbi

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