Si è svolto oggi il previsto incontro di trattativa per il rinnovo del CCNL sanità pubblica.
Il confronto, come riportato nella nota unitaria, si è sviluppato a partire dai contenuti di un testo in materia di relazioni sindacali e lavoro agile che Aran ha aggiornato anche a seguito della riunione precedente.
Il testo proposto rappresenta certamente un avanzamento, recependo su procedure di rinnovo, informazione, confronto regionale e organismo paritetico per l’innovazione una quota non residuale delle proposte che unitariamente abbiamo costruito.
Solo a titolo di esempio vale la pena di sottolineare l’inserimento fra gli elementi di confronto regionale le ricadute applicative dei progetti collegati al Pnrr; questo punto, per noi importante per presidiare nei prossimi mesi processi che avranno ricadute significative sull’organizzazione dei servizi, dopo essere stato proposto da noi è progressivamente diventato patrimonio di tutte le OO.SS., tanto da portare Aran a recepire la nostra richiesta.
Così come va segnalata la breccia che abbiamo aperto in materia di politiche per la tutela della popolazione più anziana portando Aran ad inserire l’eventuale esclusione dei maggiori di 62 anni dalla pronta disponibilità fra gli argomenti oggetto dei lavori degli organismi paritetici. Anche questo un tema di cui non parlava nessuno, prima che fosse inserito nella piattaforma unitaria, e che ora è fra le materie oggetto di discussione al tavolo, anche se le misure devono essere allargate.
Non possiamo invece essere ancora soddisfatti dei passi in avanti che si sono compiuti riguardo alle materie oggetto di confronto aziendale e di contrattazione stante una resistenza dei datori piuttosto evidente di fronte alla prospettiva che il contratto allarghi il perimetro dell’intervento delle OO.SS. e delle Rsu al di là delle riserve di Legge che il d. Lgs. 165/01 garantisce loro.
Se da un lato, infatti, salutiamo con soddisfazione l’inserimento di salute e sicurezza sul lavoro fra le materie oggetto di contrattazione aziendale, resta grande la distanza fra le nostre richieste e le risposte della controparte.
Poiché, però, come ha ribadito il Presidente di Aran, “nulla è chiuso fino a che il contratto non viene firmato”, continueremo a lavorare per colmare le distanze che restano.
L’incontro è poi stato l’occasione per discutere anche della proposta che Aran ha aggiornato sui temi del lavoro agile e del lavoro da remoto.
Il testo, che risente degli avanzamenti già prodotti nella discussione che si è svolta fino ad ora al tavolo delle Funzioni Centrali, ci ha consentito di evidenziare alcune incongruenze, in particolare nelle previsioni del lavoro da remoto rispetto al lavoro agile, che contiamo possano essere utilmente recepite.
Il prossimo incontro, nel quale Aran si è impegnata a fornirci una prima illustrazione dell’idea datoriale in merito alla revisione del sistema di classificazione, ha tutte le caratteristiche per costituire un passaggio significativo. Oltre a capire, finalmente, qual è l’idea di impianto che le controparti hanno e quanto questo possa o meno dialogare con le richieste della nostra piattaforma, ci sarà probabilmente occasione per discutere anche delle proposte che abbiamo avanzato in materia di rapporto di lavoro nelle settimane scorse e sulle quali non abbiamo avuto che parzialissime risposte.
Il Segretario Nazionale
Michele Vannini
Al Direttore Generale AID
Dott. Nicola LATORRE
Oggetto: rientro in presenza e lavoro agile personale civile.
Egregio, ancora una volta ci troviamo a dover prendere visione di provvedimenti e/o
circolari che riguardano i lavoratori civili, senza il necessario preventivo confronto
con le OO.SS.
Più volte abbiamo data la nostra ampia disponibilità ad un dialogo sereno e
costruttivo, utile alla risoluzione, anche in anticipo, di problematiche e criticità sui
temi dell’organizzazione del lavoro, della salute e della sicurezza nei posti di lavoro.
Tuttavia, siamo ora costretti ad intervenire in merito alla informativa datata
02 novembre 2021, relativa alla Circolare n. 135 firmata dalla S.V. in data
27 ottobre 2021.
La quale, oltre a definire il lavoro agile come una forma organizzativa residuale –
operabile solo dopo essere passata attraverso una inconsueta gincana di divieti e
cause ostative, ribaltando addirittura la stessa impostazione, peraltro di per sé già
non molto favorevole, del D.M. del 08 novembre 2021 – dimentica di citare e
ribadire tutte quelle tutele previste da norme di legge specifiche e da protocolli
nazionali di Amministrazione e di singolo Ente, tuttora in vigore, in merito alla
sicurezza e alla salute dei lavoratori richiamati in presenza, nonché quelle esistenti
nei confronti del “personale fragile”.
Per quanto sopra, al fine di approfondire i temi sopra esposti e concordare una più
dettagliata e coerente organizzazione del rientro in presenza e del lavoro agile per
tutti i lavoratori che ne facciano richiesta o che ne hanno diritto come misura a
tutela della loro salute, le scriventi richiedono un incontro urgente con la S.V.
Certi di un celere riscontro, cordialmente salutano.
FP CGIL CISL FP UIL PA
Francesco Quinti Massimo Ferri Carmela Cilento
Roberto De Cesaris Franco Volpi
DM II Livello, smart working e passaggi di area
Oggi si è tenuta la riunione convocata per l’attuazione di quanto previsto nel DM di II livello circa la Div. III Edilizia Statale – Gestione Programmi della Direzione Generale per l’Edilizia Statale, le Politiche Abitative, la Riqualificazione urbana e gli interventi speciali, che prevede che alcune competenze del Provveditorato alle Opere Pubbliche di Roma (gestione ed esecuzione diretta degli interventi di costruzione, ampliamento, manutenzione, adeguamento, risanamento e restauro sul patrimonio immobiliare adibito a sede di organi di rilevanza internazionale ubicati nell’area di Roma) siano trasferite alla citata Direzione. Abbiamo contestato la non attivazione delle procedure di informazione alle OO.SS. previste dall’art.4 del CCNL per l’esecuzione fattiva di quanto previsto dal citato DM. Ancora, abbiamo sottolineato come, per quel che attiene lo spostamento del personale, le procedure prevedono l’emanazione di interpelli a cui tutti i lavoratori interessati potranno partecipare, ovviamente su base volontaria, spendendo, per tal verso, la propria esperienza lavorativa e la propria professionalità.
Da ultimo abbiamo evidenziato il problema del sotto organico che già affligge il Provveditorato di Roma su cui bisognerà intervenire rapidamente, con tutti gli strumenti previsti, al fine di consentire a quella struttura periferica di porre in essere la propria missione istituzionale. La discussione di è conclusa con il direttore che si è impegnato, in ogni caso, ad emanare i necessitati interpelli.
A margine dell’incontro abbiamo richiesto, come Fp Cgil, di rintrodurre nella circolare di rientro in servizio l’inciso “almeno il 15% del personale” che era stato soppresso in quanto trascritto in forma errata nella circolare (almeno il 15% delle presenze). Il direttore ha affermato che non lo ritiene indispensabile perché si tratta di un periodo transitorio che durerà solo fino al 31 dicembre, quando si auspica entri in vigore il nuovo CCNL. Sul punto esprimiamo il nostro dissenso perché, a nostro modo di vedere, sarebbe stato utile far sì che l’Amministrazione attuasse un’organizzazione che avesse già come orizzonte quanto previsto dal DL n.56 del 30/4/2021 che testualmente dispone “che le Amministrazioni Pubbliche adottano misure organizzative che permettano ad almeno il 15% dei dipendenti di avvalersi del lavoro agile”. Per quanto detto, invitiamo l’amministrazione a rivedere la propria posizione, fermo restano il rispetto di quanto previsto dal DM dell’8/10/2021 (che prevede la possibilità di svolgere sw per un massimo due giorni a settimana).
Per quanto attiene alle progressioni dalla prima alla seconda area, abbiamo preso atto dei 110 vincitori e dei 55 dichiarati idonei. Ora, tenendo conto del fatto che 110 rappresenta il 20% del piano del fabbisogno triennale su cui è stato emanato il bando, e considerato altresì che in sede di
conversione del decreto milleproroghe (162/2019 ) è stata inserita la possibilità di elevare dal 20 al 30% la quota dei posti previsti nei piani dei fabbisogni, e ancora, tenendo conto che elevando dal 20 al 30% tutta la graduatoria dei 165 (vincitori e idonei) risulterebbe vincitrice con relativo passaggio alla II area, abbiamo sostenuto la necessità che l’amministrazione addivenga alla nostra richiesta avvalendosi di quanto previsto dalla norma, dando così una risposta importante alla valorizzazione delle professionalità dei colleghi.
Sui passaggi dalla seconda alla terza area, le cui prove sono previste a metà mese, abbiano chiesto che venga messa a disposizione dei lavoratori interessati l’intera batteria di domande dalle quali saranno estratte quelle relative all’esame che, lo ricordiamo, si terrà nelle sedi di assegnazione utilizzando il pc in dotazione. L’amministrazione ha convenuto sulla proposta e ci ha informato che metterà a disposizione, circa una settimana prima della prova, tutte le domande relative al profilo per cui si concorre, senza indicare le risposte. Un risultato questo, a nostro avviso, estremamente importante, fortemente voluto e sostenuto dalla nostra organizzazione, che in qualche modo prova a ridurre il rischio di sperequazione derivanti da percorsi culturali diversi che conducono allo stesso profilo professionale.
La Coordinatrice nazionale MIMS per la Fp Cgil Nazionale
Carmen Sabbatella Paolo Camardella
La pandemia COVID-19 pone nuove sfide ai servizi sanitari di tutto il mondo. Da un lato il proliferare di varianti, sempre più difficili da contrastare e gli effetti di lunga durata sulla salute dei pazienti una volta superata la fase acuta, dall’altro lato la sfida ai servizi sanitari per una riorganizzazione della prevenzione e della rete centrale e territoriale.
Ma la sfida riguarda anche gli squilibri, nell’accesso alle cure, tra paesi ricchi e paesi poveri, squilibri che si sono acuiti per i costi dei vaccini, ancora soggetti a brevetti che ne limitano la diffusione ai soli paesi in grado di sostenere ingenti spese. Anche sul piano etico e della riflessione filosofica, sociale e politica, gli strumenti adottati per combattere la pandemia (vaccinazioni, green-pass, lockdown) hanno suscitato e stanno suscitando un vivace dibattito non solo in Italia.
Su tutti questi temi il corso intende fornire al personale che opera nei servizi sanitari contributi per una riflessione critica, utile sia per il loro ruolo di operatori sia in quanto cittadini consapevoli. 28 crediti 20 ore formative per tutte le professioni, gratuito per gli iscritti alla Fp Cgil. Attivo dal 16 novembre 2021 al 31 gennaio 2022. Iscrizioni tramite la piattaforma: www.proteoformazione2.it/moodle.
Ing. Vincenzo De Lisi
Direttore Generale per i servizi informativi automatizzati
e per conoscenza
On.le Anna Macina
Sottosegretario alla Giustizia
Dott. Raffaele Piccirillo
Capo di Gabinetto
Dott.ssa Barbara Fabbrini
Capo Dipartimento dell’organizzazione Giudiziaria
Dott. Alessandro Leopizzi
Direttore Generale del personale e della formazione
Oggetto: informatizzazione UNEP
In questa complessa fase storica la Giustizia è chiamata a contribuire fattivamente al PNRR e al rilancio del sistema-paese. Per quanto riguarda lo specifico degli Uffici Notifiche Esecuzione e Protesti non occorre grande sforzo di fantasia progettuale: l’informatizzazione passa attraverso alcuni progetti da lungo tempo elaborati e in attesa di implementazione.
In primo luogo l’applicazione 492 bis (ricerca telematica dei beni da pignorare). Ci giungono voci di contatti in corso da parte di Codesto Ministero con il MEF per sbloccare una vicenda da troppo tempo ferma. Non possiamo che rallegrarcene: questa riforma genererebbe effetti grandemente positivi sull’efficacia e sull’efficienza del processo esecutivo e sul recupero del credito, un settore in cui l ’Italia è oggi purtroppo agli ultimi posti in Europa. Riteniamo che ora occorra avviare un ragionamento per evidenziare tutti gli ostacoli e le problematiche da superare. Tra le varie, la questione della sicurezza e della privacy non può essere risolta con la limitazione dell’accesso a pochi ufficiali giudiziari: vi sono aspetti retributivi connessi all’espletamento della funzione.
Altro aspetto fondamentale è il cosiddetto Progetto Tablet, con l’inserimento organico dell’attività degli
UNEP nell’ambito del Processo Civile Telematico, che significa interlocuzione telematica sia con le
cancellerie che con gli avvocati. L’UNEP di Milano era stata individuata come sede-pilota per la
sperimentazione. Nonostante l’acquisto di cento tablet (con una spesa di oltre centomila euro), dispositivi forniti al personale dopo un percorso formativo, l’assenza del software ha bloccato il progetto, impedendo, tra l’altro, di rispondere nella maniera più adeguata alle esigenze di remotizzazione dei servizi e dei processi lavorativi che la pandemia ha fatto emergere.
Segnaliamo infine la questione dell’attivazione della funzione contabilità nell’ambito del programma GSU, ovvero l’istituzionalizzazione di un programma ministeriale che superi il ginepraio delle convenzioni con aziende private e delle soluzioni patchwork sul territorio nazionale. Tutto Ciò consentirebbe una standardizzazione delle procedure e una maggiore trasparenza delle stesse, agevolando le attività di verifica e sorveglianza da parte del Ministero sulle attività delle sedi periferiche.
Su tutte queste tematiche CGIL CISL e UIL chiedono un incontro a breve anche per creare quel canale di
collaborazione, elemento essenziale per la buona riuscita di ogni progetto che a tutt’oggi manca
Nell’attesa di un positivo riscontro, si porgono distinti saluti.
Roma, 4 novembre 2021
FP CGIL CISL FP UIL PA
Russo Marra Amoroso
Diverse sono le questioni che questa Amministrazione ha lasciato in sospeso in questi anni. Accanto a queste, nuove se ne propongono, nel frattempo, e noi riteniamo utile che si inizi a dare delle risposte ai dipendenti.
L’ultima in ordine di tempo riguarda le norme introdotte dal DL 146/2021: pur nella consapevolezza che trattasi di norme ancora suscettibili di modifiche – essendo inserite in un decreto-legge in fase di conversione – chiediamo che nelle more siano date indicazioni univoche agli uffici, per garantire uniformità e omogeneità di condotte nei territori.
A questo tema se ne aggancia immediatamente un altro, quello dei profili professionali.
Più volte, nel corso di questi anni, quest’argomento è stato affrontato e poi chiuso dall’Amministrazione, senza mai approdare a nulla. Si era perfino vagheggiato di un ruolo unico dei funzionari, così da avere dei jolly pronti a qualunque esigenza: dalle ispezioni, al legale, alla contabilità, alla gestione del personale, ai rapporti col pubblico e molto altro ancora. “Fluidità” era la parola magica dei novelli seguaci di Baumann.
Ora, anche alla luce delle importantissime novità normative non ancora definitive e della volontà del vertice dell’Amministrazione di dare un fortissimo impulso alla formazione continua del personale, chiediamo di avviare un confronto per la definizione dei profili professionali, tenendo ferma la distinzione tra funzionari amministrativi,funzionari ispettivi ordinari e tecnici, sottoscrivendo anche un accordo per il cambio di profilo e individuando in modo chiaro ed estensivo i requisiti di accesso ai suddetti profili. Per intenderci: già in tempi non sospetti, come FP CGIL avevamo chiesto di ampliare i titoli di accesso al profilo di ispettore tecnico, ricevendo un secco “no” (ma il tempo ci ha dato ragione).
Avevamo anche proposto di ampliare i titoli di accesso al profilo di ispettore ordinario, ad esempio reintroducendo le lauree in materie economiche. Neanche quello si fece. Inoltre, similmente a quanto fanno da tempo altre Amministrazioni, perché individuare solo alcune lauree come titolo di accesso al profilo di funzionario amministrativo? Se/quando partirà una massiccia opera di formazione del personale sarà quello l’elemento centrale su cui puntare, proprio come accade in altri Enti.
Nelle prossime settimane, inoltre, diverse centinaia di lavoratori entreranno negli uffici dell’INL: questa sigla chiede nuovamente di conoscere per tempo la distribuzione territoriale di questi lavoratori, al fine di poter dare un proprio contributo per una loro ottimale dislocazione.
Al termine dell’iter delle progressioni orizzontali – rispetto alle quali chiediamo di sapere se ne è confermato il pagamento in busta paga novembre – diverse decine di posizioni messe a bando sono ritornate all’Amministrazione. Più precisamente, dai nostri conti – considerando i tanti colleghi pensionati presenti nelle graduatorie e che in diverse graduatorie i posti disponibili erano maggiori delle domande presentate – risulterebbero oltre 160 posizioni ritornate al Fondo.
Per questo, riproponiamo l’idea che si possa arrivare in tempi rapidi alla sottoscrizione di un nuovo accordo che garantisca ulteriori passaggi economici ad altro personale, senza che questo pesi in modo eccessivo sul Fondo Risorse Decentrate, visto che 160 posizioni sono già “pagate”.
Chiediamo, pertanto, la convocazione in tempi rapidi del tavolo sul FRD 2021, così da prevedere il relativo stanziamento e avviare subito altre progressioni economiche.
Relativamente al FRD 2021, avvertiamo sin d’ora l’Amministrazione che la questione delle assenze equiparate per noi è tutt’altro che chiusa, anche a seguito della discussione avvenuta all’interno del CUG in queste settimane. Ci aspettiamo, pertanto – anche alla luce del Sistema di Misurazione e Valutazione della Performance, secondo cui per accedere alla valutazione occorrono almeno trenta giornate di presenza effettiva – che nel concetto di “presenza effettiva” rientrino anche tutte le giornate di presenza equiparate che sono state sottratte ai lavoratori: assistenza a familiare disabile (anche figlio e coniuge), ex art. 33, comma 3, della legge 104/92; congedo per malattia del figlio fino a tre anni; congedo parentale.
Roma, 4 novembre 2021
Il coordinatore nazionale FP CGIL INL
Matteo Ariano
Al Segretario Generale
Dott. Andrea Bianchi
Alla Direttrice Generale PIOB- UPD
Dott.ssa Stefania Cresti
e p.c.
Alla Dirigente DG PIOB – UPD , Div. II
Dott.ssa Emanuela Cigala
OGGETTO: MANCATA EROGAZIONE BUONI PASTO ED ACCERTAMENTO FRAGILITA’
Le scriventi sigle intendono rappresentare la situazione del personale che, nelle giornate in cui effettua lavoro agile, non riceve più i buoni pasto.
Tale comportamento dell’Amministrazione è incomprensibile e inaccettabile, posto che fino a pochi giorni fa il buono pasto era erogato sia per le giornate di lavoro in presenza che da remoto, senza alcuna discriminazione per la seconda ipotesi, considerato anche che l’Amministrazione è da tempo dotata della strumentazione tecnologica che permette ai lavoratori di poter svolgere la propria attività lavorativa anche in modalità agile.
È opportuno sottolineare che la modalità di lavoro agile richiesta ai lavoratori, anche a seguito di sottoscrizione dell’accordo, prevede l’intero orario lavorativo configurando un home working come quello svolto fino al 15 ottobre sorso.
Inoltre, si sta compiendo una ulteriore discriminazione ai danni sia dei lavoratori fragili – che per motivi di salute sono esonerati dal rientro in presenza – sia verso i lavoratori che, non per loro volontà, non possono rientrare in presenza per mancanza di sede e quindi di postazioni idonee al rientro in sicurezza.
Si chiede, pertanto, di riprendere l’erogazione dei buoni pasto. Nel caso l’Amministrazione prosegua in questo suo atteggiamento a danno dei suoi dipendenti, che in tutti questi mesi hanno garantito il normale svolgimento delle attività e addirittura migliorato la produttività,
daremo indicazione al personale di rivedere gli accordi individuali riducendo la fascia di reperibilità nelle giornate di lavoro agile.
Relativamente ai lavoratori “fragili”, poi, stiamo registrando un repentino cambio di atteggiamento da parte dei medici competenti nella valutazione delle condizioni di salute dei colleghi. Chiediamo quantomeno che tali lavoratori vengano sottoposti ad ulteriore visita.
Sembrerebbe inoltre, ma chiediamo che ciò venga verificato rapidamente, che si stia pensando di disporre il rientro in presenza perfino di quelle categorie di lavoratori per i quali la legge 133/2021 ha previsto lo svolgimento della prestazione lavorativa in modalità agile, almeno fino al 31 dicembre 2021. Situazione che sarebbe a dir poco inspiegabile tenuto conto anche della particolare situazione logistica in cui versa la nostra amministrazione.
In attesa di riscontro alla presente, si porgono cordiali saluti.
Roma, 3 novembre 2021
FP CGIL
Matteo Ariano
Francesca Valentini
CISL FP
Michele Cavo
Marco Sozzi
UIL PA
Bruno Di Cuia
Orlando Grimaldi
A seguito della richiesta unitaria, pubblichiamo con compiacimento la nota Fp Cgil VVF, Fns Cisl e Confsal VVF in merito la conversione in legge DL 8 settembre 2021 per le funzioni DOS al solo CNVVF
All’INAIL
All’INL
Al Ministero del Lavoro
Oggetto: utilizzo graduatorie
Si stanno tenendo in questi giorni le sessioni concorsuali previste dal bando unico RIPAM Lavoro
per l’assunzione a tempo indeterminato di 1.514 (elevato a 1541) unità di personale nei diversi profili
del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, dell’INL e dell’INAIL.
Da anni, come Funzione Pubblica Cgil, sosteniamo la necessità di avviare con urgenza un piano
straordinario di nuove assunzioni nella Pubblica Amministrazione per interrompere il continuo restringersi
dello spazio pubblico e garantire i diritti dei cittadini e dei lavoratori.
Ed è in coerenza con ciò che riteniamo fondamentale, una volta completato l’iter assunzionale dei
vincitori, procedere ad un utilizzo delle graduatorie di merito fino ad esaurimento delle stesse, anche
attraverso lo strumento legislativo di condivisione previsto dall’art. 3 comma 61 della legge 24
dicembre 2003 n. 350.
A tal proposito, siamo ad invitare le Amministrazioni in indirizzo ad adottare tutte le iniziative idonee
affinché ciò possa avvenire in tempi certi con l’urgenza di andare a sanare parzialmente il grave
vuoto organico che ad oggi sta mettendo a serio rischio la tenuta dei servizi pubblici resi quotidianamente
ai cittadini/utenti.
Grazie per la collaborazione
Il Segretario Nazionale
Florindo Oliverio
In apertura dell’incontro odierno del tavolo di trattativa per il rinnovo contrattuale 2019/2021 del Comparto delle Funzioni Centrali, il presidente dell’Aran ha evidenziato le risorse che, nel disegno di legge di bilancio presentato nei giorni scorsi dal governo, sono ipotizzate a sostegno del buon esito del negoziato, in coerenza con gli impegni assunti dal presidente del consiglio e dal ministro della PA con i segretari generali di CGIL CISL UIL con il Patto per il lavoro pubblico e la coesione sociale del 10 marzo scorso.
In particolare, si tratta di 200 milioni di euro per il nuovo ordinamento professionale e 200 milioni finalizzati al superamento dei tetti imposti finora alla consistenza dei fondi per la contrattazione integrativa, che si sommano, a valere dal 2022, alle risorse già disponibili per incrementi contrattuali nell’ordine del 4,07 per cento e a quelle già stanziate nella legge di bilancio 2021 e in quella del 2020 per permettere un riallineamento dei valori delle indennità di amministrazione più basse.
L’Aran ha poi presentato una nuova proposta economica, rispondendo alle richieste sindacali fatte nel precedente incontro, per tenere conto delle differenze retributive oggi maturabili per effetto delle PEO, nei vecchi comparti dei ministeri e delle agenzie fiscali, nella definizione dei valori economici dei cosiddetti “differenziali stipendiali” acquisibili con le nuove procedure di progressioni economiche nelle aree.
La nuova proposta conferma la previsione di 6 differenziali acquisibili nelle nuove aree “Assistenti” e “Funzionari” (che sostituiscono le attuali seconde e terze, ovvero B e C) e 3 differenziali nella nuova area degli “Operatori” (che sostituisce la prima, ovvero l’area A). I rispettivi valori economici dei singoli differenziali stipendiali per Aran diventerebbero di circa 1.697, 952 e 481 euro rispettivamente nelle aree “Funzionari”, “Assistenti” e “Operatori”.
Allo stesso modo, anche il valore stipendiale tabellare di area si incrementerà di un valore minimo comune alle indennità di amministrazione oggi esistenti, corrispondente ad una misura percentuale dell’indennità di ente degli Enti pubblici non economici.
Per tutte le lavoratrici e i lavoratori già in servizio al momento di entrata in vigore del CCNL l’intero valore economico in godimento, comprensivo di attuale stipendio tabellare e indennità di amministrazione/ente, sarà mantenuto nella somma delle voci stipendiali di tabellare di nuova area; indennità di amministrazione rideterminata per area (dopo le rivalutazioni di legge e a seguito del parziale conglobamento nel tabellare di area); differenziale stipendiale individuale (pari alla differenza tra quanto oggi in godimento – stipendio tabellare + indennità di amministrazione/ente meno il nuovo valore tabellare e la nuova indennità di amministrazione/ente).
Abbiamo espresso apprezzamento sulla proposta di Aran perché produce alcuni effetti coerenti con gli obiettivi delle nostre richieste. In particolare: salvaguarda le retribuzioni complessive oggi esistenti permettendo al tempo stesso di ottenere migliori benefici (previdenziali ma non solo) per il passaggio di parte dell’indennità di amministrazione/ente (finora considerata salario accessorio) nella retribuzione fondamentale; riapre una prospettiva di progressioni economiche all’interno delle aree per tutte le lavoratrici e i lavoratori, anche per gli “apicali”.
Abbiamo però evidenziato che occorre ancora lavorare per rendere effettivamente appetibile il nuovo sistema di classificazione a chi può aspirare a entrare nelle pubbliche amministrazioni e a quanti attendono da anni il giusto riconoscimento della propria professionalità maturata. Per questo abbiamo giudicato ancora insoddisfacente la proposta e abbiamo chiesto di continuare a lavorare sulle possibilità di incremento ulteriore dei valori dei differenziali al fine di permettere un maggiore apprezzamento economico delle progressioni, così come abbiamo chiesto di prevedere un numero maggiore di differenziali acquisibili durante la vita lavorativa di ciascun lavoratore, per dare concreta effettività di crescita economica a tutte e tutti, evitando che ci sia chi ottiene più differenziali e chi nemmeno uno.
Come abbiamo ribadito unitariamente con CISL e UIL (si veda il comunicato unitario), la trattativa sta progressivamente incamminandosi verso il percorso da noi auspicato, ma ancora non ci permette di esprimere un giudizio complessivamente positivo.
Dopo aver definito ulteriormente e meglio valori e meccanismi delle progressioni economiche, infatti, bisognerà entrare nel merito dell’utilizzo delle risorse che la prossima legge di bilancio stanzia, nella direzione di una rivalutazione delle retribuzioni tabellari oltre l’incremento del 4,07% e il conglobamento dell’elemento perequativo; realizzando gli effetti per i quali già nel 2018 indicammo quali obiettivi del nuovo ordinamento professionale lo “svuotamento” delle prime aree, il riconoscimento e la valorizzazione delle professionalità già esistenti nelle attuali seconde aree e che possono essere ricollocate utilmente nella nuova area dei “Funzionari”; la reale prospettiva di carriera per le lavoratrici e i lavoratori, oggi inquadrati nelle terze aree e che già ricoprono responsabilità professionali elevate della istituenda quarta area.
Relativamente a quest’ultima, in conclusione della riunione di oggi, l’Aran ha ulteriormente precisato che essa comincerà ad essere utilizzata a partire dalla definizione dei nuovi piani assunzionali, con i quali si renderanno disponibili le risorse necessarie per il reclutamento che, secondo le nuove regole, potrà vedere la partecipazione del personale già in servizio.
Il Segretario nazionale
Florindo Oliverio