“No alla regionalizzazione dei Vigili del Fuoco del Friuli Venezia Giulia”. È la posizione di Fp Cgil Vvf, Fns Cisl e Confsal Vvf nell’esprimere “forte preoccupazione per la presunta proposta dell’Amministrazione regionale del Friuli Venezia Giulia tesa a regionalizzare i Vigili del Fuoco in servizio in quel territorio che da sempre sono parte del Corpo nazionale”.

“Il dissenso – affermano Mauro Giulianella, coordinatori nazionale Fp Cgil Vigili del Fuoco; Massimo Vespia, segretario generale Fns Cisl; e Franco Giancarlo, segretario generale Confsal Vigili del Fuoco – nasce dalle tante rimostranze manifestate dal personale interessato che ci chiede di intervenire presso il governo, il ministro dell’Interno e il sottosegretario incaricato per scongiurare tale scellerato disegno. Se da un lato chiediamo di nazionalizzare i Vigili del Fuoco in servizio presso la ragione Valle d’Aosta dall’altro, c’è chi chiede in maniera del tutto illogica di regionalizzare quelli del Friuli Venezia Giulia”, concludono.

Pubblichiamo la comunicazione della Direzione Centrale per l’Amministrazione Generale l’avviso concernente l’esito della prova scritta e la pubblicazione del calendario della prova orale del concorso pubblico, per esami, a 53 posti nella qualifica di Ispettori informatici .

Roma, 12 novembre 2021

Al Ministro dell’Economia e delle Finanze

dott. Daniele Franco

Roma

 

OGGETTO: ​Richiesta di incontro – D.E.F. – Relazione sull’Economia non osservata e sull’evasione fiscale e contributiva – anno 2021

Con riferimento a quanto riportato nella Nota di Aggiornamento al DEF 2021, deliberata dal Consiglio dei Ministri del 29.09.2021, che riporta specifiche relativamente a poteri assegnati alla Guardia di Finanza che si sovrapporrebero all’Autorità Doganale attualmente riconosciuta, ovvero l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, configurando una sovrapposizione di compiti e di attività che potrebbero anche inficiare sull’impatto nei controlli verso la stessa utenza, chiedono la convocazione di un urgente incontro con le scriventi  OO.SS..

Certi della Vostra attenzione, si resta in attesa della convocazione.

 

FP CGIL                            CISL FP                      UILPA

Serena Sorrentino              Maurizio Petriccioli          Sandro Colombi

 

 

 

Un piano straordinario di assunzioni è da sempre la nostra battaglia.
La manovra prevede l’assunzione dei precari covid.
Una giusta risposta ma non basta!
Bisogna stabilizzare tutto il personale precario e assumere ulteriori professionisti, ne servono più di 100 mila per garantire i livelli essenziali di assistenza e attuare il Pnrr. Occupazione stabile e di qualità in Sanità.
Per tutte e tutti!

Le nostre battaglie

Assunzioni da sempre una nostra priorità, le cose fatte

 

Nella giornata del 10 novembre, presso la sede di Anaste a Roma, si è tenuto il previsto incontro tra le organizzazioni sindacali FP CGIL, CISL FP, UIL FPL, Fisascat CISL, UILTucs e la delegazione trattante di Anaste, per la costruzione del nuovo CCNL.

Nella prima parte della riunione le organizzazioni sindacali hanno ribadito alla controparte che il nuovo contratto nazionale dovrà necessariamente contenere istituti normativi ed economici in linea con gli altri CCNL sottoscritti, tendendo progressivamente ad un allineamento con gli altri articolati di settore.

Il contratto dovrà essere lo strumento per valorizzare servizi e lavoro svolto da professionisti, abbandonando la logica del dumping contrattuale e salariale che finora ha contraddistinto il settore. Questo percorso se condiviso potrà portare le parti ad un’azione di sensibilizzazione delle Istituzioni per un nuovo assetto dei servizi socio-sanitari.

Effettuato tale chiarimento le parti hanno ripreso il confronto entrando nel merito degli articoli relativi a diritti sindacali, garanzia dei servizi minimi essenziali e sciopero e rappresentanza.

Il negoziato proseguirà con il prossimo incontro che si terrà il 1 dicembre, nel quale le organizzazioni sindacali presenteranno proposte utili per la prosecuzione del confronto.

FP CGIL
Michele Vannini
CISL FP
Franco Berardi
FISASCAT CISL
Aurora Blanca
UIL FPL
Bartolomeo Perna
UILTuCS
Paolo Proietti

L’approvazione di un piano straordinario di assunzioni nei servizi pubblici è da anni una nostra battaglia. Ancora prima della pandemia, e in ragione di un prolungato e dannoso blocco del turn over che ha ridotto all’osso i servizi pubblici, abbiamo con forza sostenuto l’esigenza di implementare l’occupazione nel settore pubblico.

A inizi del 2019, dopo aver prodotto studi sullo stato dell’occupazione, abbiamo lanciato la prima fase della nostra campagna #AssunzioniSubito, a sostegno di un piano straordinario di occupazione nei settori pubblici, che passasse da nuova occupazione e dalla stabilizzazione dei precari.

L’arrivo della pandemia da Coronavirus ha mostrato da un lato lo straordinario valore delle lavoratrici e dei lavoratori pubblici e dall’altro ha reso chiara l’esigenza di un investimento straordinario, sul fronte delle risorse e su quello dell’occupazione, soprattutto in sanità. Ancor prima del fatidico 9 marzo, giorno del varo del primo ‘lockdown’, il 5 marzo chiedevamo risorse e assunzioni nel servizio sanitario nazionale. Da marzo a oggi, in questi lunghi 20 mesi di emergenza pandemica, il nostro impegno per garantire risorse, valorizzare le lavoratrici e i lavoratori coinvolti e stabilizzare i precari è stato costante. Cerchiamo di riepilogare in parte il percorso fatto.

Sempre nei primi giorni di marzo del 2020 abbiamo promosso con la Cgil Nazionale una petizione, dietro le parole ‘Operatori Ssn, sosteniamo chi lotta contro il Coronavirus’, che partendo dallo straordinario lavoro svolto in una assoluta emergenza, rivendicava la necessità di implementare, tra le altre cose, l’occupazione, stabile e di qualità. Raccogliendo in pochi giorni oltre 60 mila firme.

Nei mesi successivi, da aprile a maggio dello scorso anno, caratterizzati dal varo di provvedimenti emergenziali, abbiamo chiesto unitariamente e insieme alle Regioni, e poi ancora unitariamente, interventi che dessero risposte ai lavoratori della Sanità, dal tema della salute e della sicurezza, passando per le risorse da destinare al Sistema sanitario, fino al tema dell’occupazione.

A settembre del 2020 è poi partito il percorso che ci ha condotto alla grande manifestazione del 10 ottobre: ‘Sanità: pubblica e per tutti! Le nostre proposte per il Servizio socio sanitario nazionale’. Prima con l’assemblea quadri e delegati della Fp Cgil ‘La nuova Sanità, da costruire insieme!’, poi con i tre focus che hanno prodotto la nostra proposta per il servizio socio sanitario nazionale (Focus 1: “Il valore della prevenzione e della promozione della salute in un nuovo Servizio Socio Sanitario Nazionale”; Focus 2: “Dalla centralità del territorio una nuova dimensione della CURA: distretto, case della salute, continuità assistenziale”; Focus 3: “Bisogni di salute e cura nei luoghi della vita, integrazione sociosanitaria, salute di comunità”).

Il 10 ottobre del 2020, infine, in piazza del Popolo, alla presenza del segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, e del ministro della Salute, Roberto Speranza, la manifestazione ‘Sanità: pubblica e per tutti! Le nostre proposte per il Servizio socio sanitario nazionale’. Al centro della manifestazione la nostra proposta per un ‘New Deal per la salute’.

Il 29 ottobre dello scorso anno lanciavamo poi una campagna, dietro le parole ‘Sicuro Io Sicuro Tu’ che tra le rivendicazioni, per implementare le misure di sicurezza, aveva tra le richieste il tema di buona e stabile occupazione.

Pochi giorni dopo partiva poi la mobilitazione che ci avrebbe condotto allo sciopero generale del 9 dicembre che aveva in piattaforma il tema delle assunzioni. A partire dalla mobilitazione unitaria ‘Pubblico per il Pubblico’ per arrivare alla giornata del 9 dicembre ‘Rinnoviamo La PA. Sicurezza. Assunzioni. Contratti.’. Tra queste due iniziative si inseriscono le Giornate del Lavoro della Cgil che vedevano, il 15 novembre del 2020, un protagonismo della categoria con la proposta, alla base della manifestazione del 10 ottobre: GdL 2020: Dall’emergenza sanitaria al ‘new deal’ della Salute. L’anno si chiudeva poi puntando il dito contro una manovra che non investiva sulla valorizzazione del lavoro pubblico.

Il 2021, dopo aver riproposto il tema di un piano straordinario per l’occupazione, si caratterizza per la centralità della rivendicazione occupazionale, con diverse iniziative messe in campo. Al governo Draghi, appena insidiato, abbiamo avanzato precise proposte: ‘I primi passi da compiere sul fronte Salute‘. A giugno ci siamo confrontati con diversi attori sul tema ‘Fuori dall’emergenza pandemica: buona amministrazione e solidarietà‘. Serena Sorrentino è poi intervenuta alle Giornate del Lavoro della Cgil, alla presenza del ministro della Salute, Roberto Speranza, rivendicando più occupazione e maggiori risorse per il servizio sanitario.

 

Infine, parallelamente all’avvio delle trattative per il rinnovo del contratto e al varo del Pnrr, abbiamo promosso due iniziative “Tra pandemia e futuro: il servizio sociosanitario nazionale al bivio del Pnrr” (-> ) e l’attivo della Sanità Pubblica ‘Ci siamo e partecipiamo. Contratto. Assunzioni. Sicurezza.’. Al momento, mentre è in fase di presentazione la legge di Bilancio, continua la nostra petizione per la stabilizzazione dei precari: ‘C’è Speranza?’, mentre unitariamente è partita la mobilitazione: ‘Vogliamo risposte per il futuro del lavoro e dei servizi pubblici’.

Al Capo del Dipartimento
Amministrazione Penitenziaria
Pres. Dott. Bernardo PETRALIA
ROMA

E, per conoscenza;

Al Direttore Generale
del Personale e delle Risorse
Dott. Massimo PARISI
ROMA

All’Ufficio Relazioni Sindacali
con il Pubblico del Dipartimento
Amministrazione Penitenziaria
Dott.ssa Ida DEL GROSSO
R O M A

Oggetto: Richiesta dati percentuale incidenza dei carichi di lavoro personale impiegato al servizio di traduzione e scorta riferiti agli anni 2020/2021 dopo l’introduzione delle videoconferenze e processi telematici.

Gent.le Presidente,
in riferimento a quanto specificato in oggetto, siamo a chiederle di volerci  fornire i dati statistici, su base percentuale, dei carichi di lavoro riferiti agli  anni 2020/2021 per il personale impiegato nei servizi di traduzione e scorta, differenziandolo da traduzioni effettuate a pieno organico e sotto scorta, piantonamenti, udienze di presenza e tutte quelle espletate in video conference.

Tale richiesta, nasce dalla perplessità scaturita a seguito di una risposta fornita alla nostra Segreteria Regionale della Sicilia, dove la Direzione della Casa Circondariale di Catania Bicocca, ha attestato uno
sgravo dei carichi di lavoro per il personale impiegato nei servizi di Traduzione pari al 92,6% (copia esibita e prodotta) che, di fatto, è stato assorbito dal personale del reparto.

Un dato che se riprodotto in ambito Nazionale necessita inevitabilmente di un confronto con la parte sindacale visto che, ad oggi, la distribuzione del carico di lavoro tra il personale del Corpo di Polizia
Penitenziaria è frequentemente causa di conflitti.

Purtroppo, già in passato è capitato spesso che sulla spinta della necessità di contenere particolari servizi la durata complessiva di un turno o delle attività che compongono il percorso critico venga arbitrariamente accorciata senza valutare attentamente le ricadute sull’impiego di risorse ad esse assegnate, trovandosi, alla fine in una situazione in cui la gestione del carico di lavoro ha determinato la presenza di risorse sottoassegnate e risorse sovraccariche.

In questo modo si producono tensioni cui non sempre si riesce a porre rimedio adottando interventi di crashing in quanto non ci sono risorse aggiuntive da assegnare.
Inoltre, spesso c’è la necessità di allocare in modo ottimizzato risorse particolarmente costose che non devono risultare sotto o sovra allocate.

In definitiva si tratta di eliminare i picchi di utilizzo del personale distribuendone il lavoro in un arco temporale più ampio attraverso il livellamento delle risorse.
Per quanto sopra, si ringrazia sin d’ora per la cortese collaborazione e si rimane in attesa di tempestivo cenno di riscontro.

Cordiali saluti


Il Coordinamento Nazionale
Branchi/Manna



Pubblichiamo l’organizzazione e le indicazioni operative del Dipartimento per lo svolgimento del  lavoro  per l’emergenza sanitaria ancora in atto

Il nostro resoconto della trattativa, insieme al comunicato unitario

Si sono tenuti due incontri del tavolo contrattuale per le Funzioni Centrali oggi, giovedì 11, e l’altro martedì 9 novembre, dove l’Aran ha aggiornato la sua proposta relativa al sistema delle progressioni economiche all’interno delle aree di inquadramento giuridico del nuovo sistema di classificazione.
In sintesi, la proposta tiene conto di alcune nostre sollecitazioni rispetto alla necessità di rendere evidenti gli effetti della nuova struttura della retribuzione, fatti salvi alcuni principi fondamentali, quali la salvaguardia delle retribuzioni individuali, frutto delle vecchie progressioni economiche; la riduzione delle differenze esistenti nelle retribuzioni medie tra i vecchi comparti, che ora fanno parte dell’unico comparto delle Funzioni Centrali; la possibilità di convertire quote di salario accessorio (indennità di ente/amministrazione) in trattamento stipendiale fondamentale; assicurare a tutti i lavoratori la concreta possibilità di accedere alle nuove progressioni economiche (i cosiddetti differenziali stipendiali).

Dagli incontri, ancora di tipo interlocutorio, sono venuti utili chiarimenti che rendono la proposta più apprezzabile.
Innanzitutto, si è definito che il passaggio dall’attuale struttura della retribuzione a quella nuova avverrà solo dopo che saranno intervenuti:
1. Gli incrementi contrattuali con le decorrenze 1.1.2019; 1.1.2020; 1.1.2021. Quest’ultimo pari al 4,07 per cento della retribuzione in godimento al 31.12.2018.
2. Il conglobamento dell’elemento perequativo nella retribuzione stipendiale tabellare, che riguarda i lavoratori ministeriali dalla I Area F1 alla II F4; quelli delle Agenzie Fiscali dalla I F1 alla II F4; per gli Epne da A1 a B3; per il CNEL da A1 a B3; per ENAC da A1 a B4; per AGID da I F1 a II F4.
3. La rivalutazione delle indennità di amministrazione per effetto di legge, che riguardano, tra gli altri, i ministeri della Difesa, delle Infrastrutture e della Mobilita Sostenibile, dell’Interno, eccetera.

Partendo quindi dai nuovi valori economici così rideterminati, si procederà a individuare un valore economico comune a tutte le indennità di amministrazione/ente esistenti (nella proposta sarebbe di circa 200 euro), da far confluire nel nuovo stipendio tabellare di area giuridica (che nella proposta Aran sono: area degli operatori, area degli assistenti, area dei funzionari. La nuova area delle elevate professionalità non rientra in questo meccanismo).
Al netto della quota confluita nel tabellare, si determinerà la nova indennità di amministrazione/ente unica di area prendendo a riferimento il valore inziale delle attuali aree (gli F1).
Così rideterminati il tabellare unico di area e l’indennità di amministrazione/ente unica di area, ciascun lavoratore, già in servizio all’entrata in vigore del nuovo sistema, vedrebbe riconosciuto poi un differenziale stipendiale individuale, che assieme al tabellare di area costituirà il nuovo stipendio, in sostituzione dell’attuale valore economico della retribuzione tabellare corrispondente all’inquadramento giuridico ed economico (ad esempio: I F3, II F4, III F6, ecc.). Nel differenziale stipendiale individuale sarà compresa la differenza sia rispetto al tabellare sia rispetto all’indennità di amministrazione già in godimento.

Infine, l’Aran ha ipotizzato i valori economici dei differenziali unici di area attribuibili, per effetto della contrattazione integrativa, a titolo di progressione economica interna all’area nei valori e per un numero massimo ottenibile nel corso della propria vita lavorativa indicati di seguito:
* Attuali terze aree: differenziale di 2.153, 07 euro, per un numero massimo di 5 progressioni.
* Attuali seconde aree: differenziale di 1.168,81 euro, per un numero massimo di 5 progressioni.
* Attuali prime aree: differenziale di 792,42 euro, per un numero massimo di 2 progressioni.

Come da tempo sosteniamo, pur apprezzando la proposta, perché presenta degli indubbi vantaggi per i lavoratori in servizio (il consolidamento di quote di indennità di amministrazione/ente nella retribuzione tabellare ha effetti positivi di natura previdenziale e riduce le quote di trattenuta in caso di malattia inferiore a dieci giorni, ad esempio. Il differenziale stipendiale individuale permette anche agli “apicali” di accedere alle nuove progressioni economiche che prima erano impedite), riteniamo che i valori finora indicati per i differenziali non soddisfino ancora una dinamica di crescita retributiva nelle seconde aree coerente con quella delle terze aree.

In più, le progressioni economiche nelle aree rappresentano solo un aspetto del passaggio dal vecchio al nuovo sistema di classificazione. La discussione sulle nuove progressioni tra le aree, che pure abbiamo ottenuto nella conversione in legge del dl 80, ancora non è partita. Noi attribuiamo un’importanza strategica, infatti, alla ricollocazione dei lavoratori dalle attuali prime aree, fino allo “svuotamento”, nelle nuove seconde aree.
Così come riteniamo che il CCNL dovrà individuare procedure certe e agevolate per permettere in tutte le amministrazioni la collocazione del personale oggi di seconda area nell’area dei Funzionari in ragione del reale utilizzo in attività diverse da quelle per cui erano stati assunti o per effetto della oggettiva trasformazione del proprio lavoro.

Infine, ribadiamo che l’istituzione dell’area delle elevate professionalità possa rappresentare concretamente una opportunità di riconoscimento professionale anche per lavoratori oggi inquadrati nelle terze aree per analogia dei requisiti richiesti per l’accesso (titoli di studio, procedure concorsuali particolari effettuate, assolvimento di incarichi di responsabilità), sia perché già oggi inquadrati come professionisti negli attuali sistemi di classificazione (l’esempio più evidente in ENAC e AGID).
La trattativa va avanti e continueremo a lavorare per il buon esito e le migliori risposte alle aspettative delle lavoratrici e dei lavoratori.

Il Segretario nazionale
Florindo Oliverio

 

Pubblichiamo il Comunicato stampa del Coordinatore regionale Fp Cgil VVF con il quale evidenzia ancora una volta la gravosa situazione sulla mancanza di organici nella Regione, tale situazione oltre a gravare sul personale mette a dura prova il soccorso alla cittadinanza …Il corpo ha necessità di assunzioni immediate, serve solo l’autorizzazione …

“In Liguria mancano 130 vigili del fuoco, 86 solo a Genova” è questo l’allarme di Luca Infantino Coordinatore regionale dei Vigili del Fuoco per la Funzione Pubblica Cgil Liguria. “È una situazione insostenibile che si protrae da troppo tempo – aggiunge -. Il nostro è un mestiere rischioso e faticoso, è inaccettabile che il personale debba rinunciare alle ferie o al riposo psicofisico per non lasciare scoperti i turni”. I dati elaborati dal comparto dei vigili del Fuoco della Funzione pubblica Cgil sul territorio regionale non lasciano dubbi – viene spiegato -: negli ultimi anni gli organici dei vigili si sono assottigliati sino ad arrivare ad un ammanco di 130 unità. “Nonostante le recenti assunzioni – continua Infantino – i ritardi procurati dalla burocrazia hanno rallentato l’iter assunzionale a tal punto che oggi non si riesce nemmeno a coprire il turnover di chi va in pensione”. I vigili del fuoco della Liguria sono costretti ai doppi turni, agli straordinari per coprire il servizio di soccorso che, a causa anche dei cambiamenti climatici, sono diventati sempre più frequenti e intensi. Tutto questo mentre rimangono bloccate in attesa di autorizzazione da parte del Dipartimento della Funzione Pubblica e del MEF circa 800 assunzioni già finanziate. Per Infantino si tratta di una beffa “800 assunzioni sono già garantite e attendono solo l’autorizzazione degli organi competenti – così come attendono per lo stesso motivo gli idonei al concorso in numero di 250 che, grazie alla proroga della graduatoria chiesta e ottenuta nel Decreto Incendi, potrebbero trovare un posto di lavoro subito. In questa graduatoria ci sono ben 3 mila idonei. Ora la volontà di venire incontro alle necessità dei vigili del fuoco con nuove assunzioni, è solo politica”. (ANSA).

Al Direttore Generale AID
Dott. Nicola LATORRE

Oggetto: rientro in presenza e lavoro agile personale civile.

Egregio, ancora una volta ci troviamo a dover prendere visione di provvedimenti e/o circolari che riguardano i lavoratori civili, senza il necessario preventivo confronto con le OO.SS.
Più volte abbiamo data la nostra ampia disponibilità ad un dialogo sereno e costruttivo, utile alla risoluzione, anche in anticipo, di problematiche e criticità sui temi dell’organizzazione del lavoro, della salute e della sicurezza nei posti di lavoro.
Tuttavia, siamo ora costretti ad intervenire in merito alla informativa datata 02 novembre 2021, relativa alla Circolare n. 135 firmata dalla S.V. in data 27 ottobre 2021.
La quale, oltre a definire il lavoro agile come una forma organizzativa residuale operabile solo dopo essere passata attraverso una inconsueta gincana di divieti e cause ostative, ribaltando addirittura la stessa impostazione, peraltro di per sé già non molto favorevole, del D.M. del 08 novembre 2021 – dimentica di citare e ribadire tutte quelle tutele previste da norme di legge specifiche e da protocolli
nazionali di Amministrazione e di singolo Ente, tuttora in vigore, in merito alla sicurezza e alla salute dei lavoratori richiamati in presenza, nonché quelle esistenti nei confronti del “personale fragile”.
Per quanto sopra, al fine di approfondire i temi sopra esposti e concordare una più dettagliata e coerente organizzazione del rientro in presenza e del lavoro agile per tutti i lavoratori che ne facciano richiesta o che ne hanno diritto come misura a tutela della loro salute, le scriventi richiedono un incontro urgente con la S.V.

Certi di un celere riscontro, cordialmente salutano.

FP CGIL                       CISL FP                     UIL PA
Francesco Quinti      Massimo Ferri       Carmela Cilento
Roberto De Cesaris    Franco Volpi

Pubblichiamo la circolare della Direzione Centrale per il Soccorso Tecnico e l’Antincendio Boschivo riguardo l’organizzazione del settore Cinofilo

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