La struttura territoriale Fp Cgil VVF a seguito delle problematiche irrisolte riguardo il servizio mensa ha proclamato lo stato di agitazione
Pubblichiamo la nota unitaria delle strutture territoriali Fp Cgil VVF, Fns Cisl, Uil Pa VVF e Conapo, in merito la problematica del servizio di lavanderia, a seguito della rinuncia della società appaltatrice
Pubblichiamo l’informativa e i relativi allegati emanati dalla Direzione Centrale perle Risorse Umane, riguardo la scelta sede per il personale partecipante al concorso Capo Squadra decorrenza 2020
Pubblichiamo la richiesta unitaria Fp Cgil VVF, Fns Cisl e Confsal VVF di modifica ai regolamenti concorsi interni a Capo Squadra decorrenza 2021
Nell’incontro svoltosi nella mattinata di oggi, Aran ci ha presentato un primo parzialissimo testo in materia di nuova classificazione del personale del comparto sanità. Il testo si misura solo con due questioni, in parte preliminari: quella relativa alle nuove aree e quella – direttamente collegata – dei profili ad esse collegate con relativi requisiti di accesso.
Non ci sono, al momento, proposte relative a incarichi, progressioni all’interno delle aree e fra le stesse, norma di prima applicazione, cosa che Aran ha spiegato affermando la necessità di confrontarsi preliminarmente su un documento che – per sua stessa ammissione – è da considerarsi esclusivamente un testo base.
Come CGIL-CISL-UIL abbiamo espresso, nella nota unitaria, una consistente dose di perplessità nei confronti dell’impianto proposto che non coglie, al momento, la maggior parte delle rivendicazioni e proposte che sono state oggetto della nostra piattaforma unitaria.
Più in generale tutte le OO.SS. presenti al tavolo hanno valutato inadeguata, seppur con argomentazioni non sempre coincidenti, la proposta avanzata. In particolare, al di là delle ipotesi decisamente incongrue relative a Bs e Ds di cui trovate conto nella nota unitaria (che abbiamo stigmatizzato perché vanno nella direzione opposta – ad esempio – alla necessaria valorizzazione di una figura come quella degli Oss) e al di là della totale assenza di riferimenti alla figura dell’autista soccorritore, un tema che ha impegnato la discussione è stato quello relativo all’area di elevata qualificazione che il D.L. 80/21, come convertito in legge, indica alla contrattazione di individuare e che, per come la ipotizza Aran, rischia di ingenerare più di un problema per le professioni sanitarie, soprattutto a fronte di alcune rivendicazioni irrealistiche avanzate da alcuni sindacati autonomi.
Il testo contiene, poi, alcuni segnali di attenzione rispetto a questioni che abbiamo posto da tempo, quali il superamento della vecchia categoria A oppure, ad esempio, la creazione di un nuovo profilo di collaboratore tecnico ambientale, anche se, pure in questo caso, la soluzione prospettata non convince del tutto.
Si prospetta quindi, ed era difficile pensare il contrario, una discussione complessa e piena di variabili che andranno tenute in considerazione per poter giungere ad un risultato che sia in linea con la nostra impostazione e che giunga nei tempi più brevi possibili.
Pubblichiamo il regolamento recante modalità di svolgimento del concorso pubblico per l’accesso alla qualifica di vice direttore tecnico-scientifico ai sensi dell’articolo 173 del decreto legislativo 13 ottobre 2005, n. 217
OPI: CHANGE MANAGEMENT
Nell’incontro dell’8 Novembre, l’Organismo Paritetico per l’Innovazione ha discusso il programma di Change Management, un percorso di ampio respiro che dovrebbe portare in Inps, nel medio periodo, ad una profonda trasformazione digitale e culturale. Attraverso l’ausilio di 18 video, la delegazione di parte datoriale ha presentato altrettanti progetti innestati nei quattro pilastri che reggono il percorso di cambiamento: sincerità, crescita professionale, semplicità di linguaggio e senso di sicurezza dei lavoratori.
Nel nostro intervento abbiamo sottolineato la necessità, in questa prima fase detta dello “scongelamento”, di riflettere su una serie di criticità poste a freno delle innovazioni e provenienti sia da agenti interni sia esterni.
In primo luogo, deve emergere lo scollamento tra centro e periferia. Il senso di sicurezza dei lavoratori e la nascita di una nuova cultura aziendale potrà cementarsi soltanto difendendo gli stessi dagli attacchi politici, riducendo lo stress produttivo, eliminando le continue carenze in termini di pulizia, migliorando i locali di lavoro, o ancora considerando il lavoro agile un’opportunità e non un “capriccio” del dipendente.
E’ necessario inoltre, contemperare la continua ricerca dei “numeri” con quanto richiesto al dipendente, ovvero interfacciarsi con questi processi innovativi, inviare feedback e partecipare a contest aziendale.
In questo scenario, se da una parte la dirigenza territoriale dovrà essere addestrata(educata) a coltivare il cd. pensiero anticipante abbandonando una vecchia concezione e tendere verso una nuova cultura aziendale, dall’altra, si deve riflettere su quale sia il migliore incentivo da porre innanzi al dipendente, affinché questi partecipi attivamente e proficuamente al percorso avviato.
Infine, attuare un cambiamento significa anche prepararsi ad affrontare resistenze del mondo esterno alla novella organizzazione, implementando la comunicazione con la cittadinanza e chiedendo maggiore efficienza agli stakeholders.
Alcuni progetti rilevano per importanza e potenzialità, ci riferiamo alla piattaforma HR in rilascio a partire dal 2023, alla piattaforma di e-learning, alla biblioteca della formazione o quello delle competenze digitali.
In ordine alla mappatura delle competenze abbiamo richiesto la ricerca di competenze sommerse e non sfruttate, così come riguardo il progetto delle competenze digitali la trasmissione di conoscenze, che vadano oltre quelle di base, prevedendo cioè dei questionari che indichino un livello di competenza dal quale partire.
Siamo stati rassicurati sul fatto che il progetto “nuovi strumenti di lavoro a distanza” non sarà incentrato su nessun algoritmo di machine learning per l’assegnazione delle pratiche in modalità smart working.
Il Change management è soltanto un punto di partenza, potrà essere ben accetto partendo da due pilastri fondamentali:
assicurare il servizio pubblico al cittadino senza tendere ad una deriva meramente aziendalistica;
benessere organizzativo e valorizzazione del fattore umano sopra ogni cosa.
Roma, 17 novembre 2021
FP CGIL
Matteo Ariano
Antonella Trevisani
CISL FP
Paolo Scilinguo
UIL PA
Sergio Cervo
Più volte abbiamo chiesto che tutti gli idonei del passaggio prima/seconda area potessero transita–
re nell’area superiore. Lo ribadiamo ancora.
Grazie alla norma che ha portato dal 20 al 30% la percentuale che è possibile destinare alle pro–
gressioni verticali, oggi è possibile farlo.
I numeri ci aiutano: 110 erano le posizioni previste di seconda area nel bando, 165 sono gli idonei,
con un incremento che porta puntualmente la percentuale dal 20 al 30%. Pertanto, non costituen–
do un incremento di spesa per l’Amministrazione, si tratta solo di individuare la soluzione tecnica
più adatta che possa consentirci di centrare l’obiettivo.
Per quanto ci riguarda, noi ci siamo.
Siamo sempre al fianco dei lavoratori per portare a casa un risultato fondamentale che riconosca
le professionalità e le competenze acquisite nel corso degli anni e valorizzi l’esperienza del perso–
nale interno del MIMS che, per molti anni, non ha avuto alcuna opportunità di progredire.
La Coordinatrice nazionale MIMS per la Fp Cgil Nazionale
Carmen Sabbatella Paolo Camardella
Tutti i soggetti appartenenti ad una delle professioni sanitarie riconosciute dalla legge 1 febbraio 2006 n.43 es.m.i. dall’anno successivo alla data di iscrizione al relativo ordine professionale. Ricordiamo che il professionista sanitario ha l’obbligo di curare la propria formazione e competenza professionale, nell’interesse della salute individuale e collettiva, indipendentemente dal rapporto di lavoro.
L’obbligo formativo è triennale. Per il triennio 2020-2022 (scadenza 31-12-22) è stato definito un debito formativo di 150 crediti, fatte salve le decisioni in materia di esoneri, esenzioni ed eventuali altre riduzioni.
Almeno il 40% del proprio fabbisogno formativo triennale – eventualmente ridotto sulla base di esoneri, esenzioni e altre riduzioni – deve essere acquisito in qualità di discente in eventi erogati da provider, il restante 60% dei crediti mediante le attività di “formazione individuale”.
Si tratta di attività di formazione personale non fornita da provider e non può essere superiore al 60% del debito formativo totale. Consiste in attività di ricerca scientifica (pubblicazioni e sperimentazioni), tutoraggio individuale, attività di formazione individuale all’estero o attività di autoformazione, per una quota non superare il 20%, mentre il restante 40% può essere maturato anche mediante attività di docenza in eventi ECM.
È possibile avere una riduzione del debito formativo triennale se, nel triennio precedente, si sono maturati almeno 80 crediti, si è costruito un proprio dossier individuale o si sono rispettati gli obiettivi in esso contenuto. Solo per il triennio 2020-2022, è prevista una ulteriore riduzione di 50 crediti per i professionisti coinvolti nelle attività COVID-19.
L’esonero o l’esenzione sono diritti che il professionista sanitario può esercitare e consistono in una riduzione dell’obbligo formativo individuale triennale.
L’esonero può essere richiesto nel caso si siano frequentati specifici master o corsi universitari riconosciuti.
L’esenzione può essere richiesto in caso di sospensione dell’attività professionale (es. gravidanza, congedo o aspettativa).
In entrambi i casi il diritto si può ottenere con apposita richiesta accedendo alle sezioni dedicate del portale COGEAPS.
L’esonero o l’esenzione non attribuiscono crediti.
In qualsiasi momento il professionista sanitario può conoscere i crediti maturati, chiederne l’attestazione econoscere anche il proprio debito formativo complessivo, accedendo mediante SPID al sito nazionale COGEAPS o attraverso la APP dedicata.
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Pubblichiamo la nota unitaria Fp Cgil VVF, Fns Cisl e Confsal VVF in merito la richiesta dati procedimenti disciplinari che interessano il personale del Corpo
Incontro con il CIV sul regolamento per il conferimento degli incarichi di coordinamento per i professionisti
Si inoltra la comunicazione del CIV a seguito dell’incontro con le organizzazioni sindacali in
materia di regolamento degli incarichi dei professionisti
Il Consiglio di Indirizzo e Vigilanza ha accolto positivamente, ieri 15 novembre, la richiesta di
incontro che le organizzazioni sindacali Cgil–fp, Cisl–Fp, Uilpa–Uil e Unsa–Fialp–Dirstat hanno
inviata anche al Consiglio d’Amministrazione e al Direttore generale, in merito al regolamento
per il conferimento degli incarichi di coordinamento dei professionisti.
Nel corso dell’incontro sono state illustrate le forti preoccupazioni, da parte delle organizzazioni
sindacali, per il “non ascolto” delle proposte che sono state illustrate nel corso degli incontri con
l’Amministrazione a partire dal rischio della “non salvaguardia”, come peraltro già avvenuto nel
passato, del principio della terzietà della funzione dei professionisti all’interno dell’INPS. In
particolare, è stato sottolineato come non solo vi sia il rischio del non rispetto del rinnovato
Contratto Collettivo di lavoro ma, anche, il superamento del principio di “autonomia” del
professionista.
Il CIV, nel ricordare le criticità più volte segnalate su alcune tematiche di interesse generale,
come le questioni inerenti al contenzioso giudiziario o le attività connesse alla invalidità civile,
ha sottolineato come il principio generale di autonomia e terzietà dei Professionisti interni sia
uno dei caposaldi dell’attività dell’Istituto e che essa debba essere costantemente difesa. Il CIV
INPS ha auspicato, infine, che gli altri organi dell’Istituto procedano all’ascolto delle ragioni
espresse dalle Organizzazioni Sindacali, confidando che il valore, condiviso, della innovazione
sia estesa anche alle relazioni sindacali.
Roma, 16 novembre 2021
FP CGIL
Matteo Ariano
Antonella Trevisani
CISL FP
Paolo Scilinguo
UIL PA
Sergio Cervo
F.C. UNAEP
Oreste Manzi
FONDO RISORSE DECENTRATE ANNI 2020 E 2021
I RISULTATI DELLA RIUNIONE DI IERI
Si è svolto ieri il programmato incontro sulla definizione dei criteri di pagamento del Fondo Risorse
Decentrate relativo agli anni 2020 e 2021. Alla riunione hanno partecipato per la parte pubblica il
Sottosegretario con delega al personale, Macina, i Direttori Generali del personale delle quattro
articolazioni del Ministero (DOG, DAP, DGMC ed Archivi Notarili) nonché il Direttore Generale del
bilancio e della contabilità.
All’inizio della riunione la parte pubblica ha illustrato i contenuti delle proposte di ipotesi di accordo
trasmesse alle organizzazioni sindacali poche ore prima della riunione e, soprattutto, i dati contabili
relativi alla costituzione del fondo. Con riferimento a tale ultimo aspetto il Direttore Generale del
bilancio, in particolare, ha precisato che la consistenza del Fondo relativo all’anno 2020 risulta ridotto
rispetto all’anno 2019 in quanto è venuta a mancare la somma di 18 milioni in quanto erogata, una
tantum, solo per gli anni 2018/2019. Tale carenza solo in parte è stata compensata dalle somme pagate
per le progressioni in favore dei lavoratori cessati dall’impiego nell’anno 2018 (poco meno di sei
milioni) le quali, ope legis, sono ritornate al Fondo a seguito delle cessazioni. Il Fondo 2021,
viceversa, risulta incrementato delle somme provenienti dalla prima tranche di finanziamento del
Fondo Risorse Decentrate della Giustizia prevista dalla legge di bilancio 2020 (sei milioni), dalle
somme pagate per le progressioni in favore dei lavoratori cessati dall’impiego nell’anno 2019 (poco
più di sei milioni) nonché dai risparmi maturati nei mesi del lockdown (per lavoro straordinario non
svolto e buoni pasto non erogati) pari oltre 15 milioni i quali sono stati assegnati una tantum al Fondo
dalla legge di bilancio 2021.
Nel corso dei loro interventi CGIL CISL e UIL:
– hanno rilevato la circostanza dell’invio, solo poche ore prima della riunione, delle proposte di
ipotesi di accordo dell’amministrazione, corredate delle schede tecniche sulla formazione dei
fondi, novità quest’ultima apprezzata, ed hanno chiesto di ridiscutere al rialzo la somma da
stanziare per la terza tornata di progressioni economiche per tutti i dipartimenti (decorrenza
gennaio 2022), al fine di assicurare il passaggio di fascia al maggior numero possibile di
lavoratori a partire da coloro che non ne hanno ancora beneficiato, ridefinendo all’uopo
nuovi criteri per la formazione delle graduatorie nel corso di un apposito incontro di cui
si è chiesta la convocazione entro il prossimo mese di dicembre.
– hanno posto il problema della individuazione, in analogia con quanto avviene per
l’amministrazione penitenziaria e per la Giustizia minorile, delle sedi disagiate anche per
l’organizzazione giudiziaria a partire dagli uffici giudiziari di Venezia, giusta legittima
rivendicazione dei lavoratori e degli stessi capi degli uffici della città lagunare.
– hanno insistito per la previsione anche per l’organizzazione giudiziaria delle posizioni
organizzative, riconosciute da sempre ai lavoratori degli altri dipartimenti.
– hanno chiesto di incrementare la somma destinata agli uffici dell’amministrazione
penitenziaria sub specie di fondo di sede al fine di dare sostanza alla contrattazione di posto
di lavoro.
– hanno chiesto la istituzione di una indennità in favore dei lavoratori incaricati di sostituire i
dirigenti negli IPM sedi dirigenziali e, in analogia con quanto avviene al DOG, in favore dei
conducenti di automezzi.
– per gli Archivi Notarli CGIL CISL e UIL hanno chiesto di assegnare alle sovrintendenze tre
delle dieci posizioni organizzative già assegnate all’Ufficio Centrale e precisamente una di
euro 1.032,91 – attribuita per attività di studio e ricerca in materia di contabilità di stato con
riferimento alle particolarità degli archivi notarili presso l’ufficio Centrale del Bilancio sez
Archivi Notarili, in quanto nel medesimo ufficio da dicembre del 2019 causa pensionamento
non opera più alcun funzionario dell’Amministrazione degli Archivi Notarili – e altre due,
sempre di € 1.032,91 attribuite per attività di studio e ricerca. A tal uopo si è precisato che
all’interno delle Sovrintendenze operano funzionari che, pur avendo ormai da decenni
incarichi di direzione di unità organizzative o svolgendo compiti di elevata responsabilità, non
hanno mai percepito posizioni organizzative a causa dell’esiguità numerica delle stesse.
– si sono dichiarate disponibili a restituire ai lavoratori in qualunque forma (ad es. sub specie
di indennità una tantum) le somme risparmiate in occasione del lockdown.
– hanno dichiarato la disponibilità a siglare un preaccordo per il FUA 2022 al fine di consentire
il pagamento nel corso dell’anno delle indennità maturate nel corso del 2022 medesimo.
Al termine della riunione le parti hanno convenuto di rinviare i lavori del tavolo negoziale al 16
dicembre, previo invio da parte dell’amministrazione di una nuova bozza, al fine di definire
congiuntamente ed al meglio i contenuti delle ipotesi di accordo 2020 e 2021 le quali, dopo la
sottoscrizione, saranno trasmesse agli organi di controllo per la validazione di rito.
Le accuse rivolte al sindacato confederale da una sigla sindacale, secondo cui dal rinvio al 16
dicembre della sottoscrizione della ipotesi di accordo relativa all’anno 2020 deriverebbe un ritardo
nel pagamento delle somme ai lavoratori, sono destituite di ogni fondamento. Ed invero, come è noto,
il pagamento delle somme non scaturisce dalla firma delle ipotesi di accordo, come nel caso di
specie, ma solo dalla firma degli accordi definitivi. Rivolgere accuse alle altre organizzazioni
sindacali per coprire la propria irrilevanza al tavolo negoziale (e più in generale nelle pubbliche
amministrazioni) è una prassi che non appartiene al sindacato confederale.
A margine della riunione CGIL CISL e UIL hanno chiesto notizie in merito all’attuazione dell’accordo
del 26 aprile 2017 con particolare riferimento alle progressioni tra le aree (transito degli ausiliari in
area seconda, passaggio dei contabili, degli assistenti informatici e linguistici in area terza nonché lo
scorrimento integrale delle graduatorie formate ex art. 21 quater L. 132/15 per funzionari giudiziari
e per funzionari NEP) e nelle aree attraverso l’istituto della flessibilità (cambio di profilo: da
conducente di automezzi ad operatore giudiziario; da operatore giudiziario ad assistente giudiziario;
da assistente giudiziario a cancelliere esperto; da funzionario giudiziario a direttore) ed in merito allo
scorrimento delle graduatorie relative al concorso per cancelliere esperto e per direttore. Hanno poi
sollecitato la trasmissione delle informazioni in tema di organici (a partire dal piano triennale di
fabbisogno dell’organizzazione giudiziaria) e la convocazione del tavolo di confronto sulla
informatizzazione degli uffici NEP e sull’attuazione dell’art. 492 bis CPC. Infine CGIL CISL e UIL
hanno chiesto l’apertura di un confronto sulla possibile stabilizzazione dei precari a partire da quelli
il cui contratto scade il prossimo 31 dicembre. Purtroppo, ancora una volta, CGIL CISL e UIL hanno
riscontrato l’assenza di risposte da parte dell’amministrazione su tutti gli argomenti non all’ordine
del giorno.
Vi terremo informati sugli sviluppi.
Roma, 16 novembre 2021
FP CGIL CISL FP UIL PA
Russo / Prestini Marra Amoroso