Più volte, nel corso delle riunioni del tavolo sindacale, abbiamo rappresentato le diverse criticità che
il programma “Zucchetti” stava presentando. Non avendo avuto risposte, proponiamo un elenco
(non esaustivo) dei vari problemi che ci sono stati segnalati, nella speranza che trovino risposte nella
riunione di oggi:
– I corsi di addestramento allo Zucchetti sono avvenuti principalmente on line, in totale
assenza di un referente al quale proporre tutte le criticità, a mano a mano che si palesano.
Gli utenti gestori sono stati letteralmente “abbandonati” alla propria buona volontà, alla
concertazione tra colleghe, ai tentativi alla cieca.
– Nei tanti casi irrisolti, l’unico riferimento è il servizio di help–desk, che non conosce la
normativa e le molteplici variabili legate alla gestione del personale. Ai quesiti posti all’help–
desk arrivano puntualmente risposte frettolose e non risolutive, con invito, casomai, a
riaprire un nuovo ticket. Spesso il servizio risponde anche dopo due mesi dall’apertura ticket,
e altrettanto spesso c’è un rimpallo di competenze tra i servizi help–desk “Zucchetti” e
“HCM”.
– Fino ad agosto si può dire che il sistema Zucchetti ha quasi funzionato, visto che tutti i
lavoratori, in quel periodo, erano in lavoro agile. I problemi peggiori sono sorti da settembre,
quando improvvisamente, non vedendo computati i buoni pasto in lavoro agile, ci si è resi
conto che il sistema autonomamente cambiava i profili orari di tutti i dipendenti,
principalmente se la giornata veniva lavorata il giorno successivo, come dovrebbe essere in
presenza di timbrature. Questo comporta un grave problema, in quanto gli utenti gestori –
per ogni giornata e per ogni dipendente – devono verificare il profilo orario, districandosi in
una innumerevole sfilza di codici. A titolo esemplificativo, il piano orario delle ore 7:12 +
buono pasto (7:42) ha codice F02; spesso, questo codice è stato automaticamente sostituito
dal sistema con il codice F92 (ovvero ore 7:12 senza buono, per il computo di eventuali
assenze) o da F72 (che non mette il buono pasto e aggiunge anche un bel debito flessibilità
di quasi 50 minuti su un orario di servizio completo di h.7:42, rilevato con il badge). Quindi,
le modifiche ai piani orari avvengono anche in presenza di rilevazione al tornello oltre che
nei casi di lavoro agile. Questa problematica va moltiplicata per ogni dipendente e per ogni
piano orario.
– L’help–desk suggerisce di ripristinare il piano orario originale; ciò vuol dire che ogni giorno ci
si deve mettere prima a verificare che non sia stato modificato dal sistema, e nel caso modificarlo. Ricordiamo che il piano orario DEVE essere sempre quello, a meno che il lavoratore non decida di cambiarlo, con specifica istanza al Dirigente.
Di seguito altre problematiche riscontrate:
● L’utente gestore non vede i riepiloghi dei colleghi, per poter confrontare i saldi con il “GL
Pers”. Può accedere solo al proprio riepilogo.
● Servizio Esterno: pur avendo inserito correttamente le ore su “HCM” (8:00 – 15:42, quindi
7:12+pausa pranzo) non viene riconosciuto il buono pasto. Sulla questione sono stati aperti
tre ticket, senza nessun risultato. Per “Zucchetti” il servizio esterno intera giornata non ha
diritto al buono pasto.
● Art. 32 CCNL vigente: in alcuni casi non si riesce ad inserire su HCM il permesso per mancanza
di disponibilità, assolutamente non veritiera, delle 18 ore; in altri casi, su “Zucchetti” viene
inserito un debito orario di 30 minuti, pur avendo inserito su “HCM” un permesso 8:00–
15:12 (mentre il CCNL prevede un’imputazione di 6 ore).
● Identica situazione si presenta per la visita medica a ore o per l’intera giornata: non si riesce
ad inserirla su HCM per mancanza di disponibilità oraria non corrispondente al vero;
● Lo stesso problema si pone in caso di registrazione delle ore usufruite ai sensi della Legge
104: secondo il sistema, il dipendente avrebbe terminato i giorni di congedo parentale di cui
l’interessato non usufruisce (trattasi di permessi ai sensi della Legge 104…);
● Mancanza di un codice specifico per la malattia, in caso di cc.dd. terapie salvavita (codice
CM3 del GLPers).
A ciò si aggiungono problemi di carattere amministrativo, come ad esempio:
– la mancata attuazione dell’accordo sull’orario di lavoro del 14 ottobre 2020, o l’improvvisa
quanto improvvida introduzione della timbratura on line. L’accordo cita testualmente
”l’inizio della prestazione giornaliera può avvenire, in via straordinaria in concomitanza con
l’emergenza sanitaria, nella fascia oraria dalle ore 7:15 alle ore 11:30 …omissis … L’orario di
uscita sarà diretta conseguenza di quello di entrata” . Purtroppo, a chi entra alle 7:15 senza
la maturazione del buono pasto nella stessa giornata, verranno scartati 15 minuti. A chi
invece preferisce entrare dopo le 9:30, per evitare gli assembramenti sui mezzi pubblici,
verrà addebitato un ritardo su “Zucchetti” non recuperabile nella stessa giornata, ma dal
giorno successivo. Pertanto, a chi si ferma di più per completare l’orario di servizio, si è
costretti a mettere flessibilità positiva, invece che recupero ritardo.
– Quanto alla timbratura on line si pone il problema di come considerare le eventuali
eccedenze effettuate in modalità agile
– In merito alle decurtazioni di orario manca qualunque tipo di indicazione su come le stesse
vadano effettuate e/o inserite a sistema.
Temiamo, peraltro, che con l’introduzione della timbratura on line, NON VISIBILE sul GLPers, si
creeranno ulteriori discrepanze sui riepiloghi e sui saldi individuali di tutti i dipendenti, oltre al fatto
che lo storico GLPers verrà dismesso con la prossima riorganizzazione creando seri problemi a tutti
i gestori e ai loro gestiti.
In sostanza, il nuovo sistema di rilevazione delle presenze non tiene conto delle attuali norme
contrattuali: toglie il buono pasto, non fa prendere permessi cui si ha diritto e non fa recuperare un
ritardo nella stessa giornata. Sembra quindi che la piattaforma “Zucchetti” sia inadeguata alle nostre
esigenze e mal funzionante, tanto che al momento tutti i saldi e gli adempimenti di fine mese
vengono, come prima, estrapolati dal solo “GL Pers”.
Pertanto, queste OO.SS chiedono che il sistema Zucchetti venga “sospeso” fin quando lo stesso
non sia in grado di garantire al pari del GLPers la normale gestione informatizzata del personale
onde evitare inutili contenziosi e rallentamenti della rilevazione informatizzata del personale.
Roma, 23 novembre 2021
FP CGIL
Matteo Ariano
Francesca Valentini
CISL FP
Michele Cavo
Marco Sozzi
UIL PA
Bruno Di Cuia
Orlando Grimaldi
Vogliamo risposte per il futuro del lavoro e dei servizi pubblici. A Roma lunedì 22 novembre a Roma gli esecutivi unitari per sostenere con forza le nostre richieste: dal rinnovo dei contratti all’intervento sulle pensioni, dal rilancio della Pubblica amministrazione alla stabilizzazione di tutto il personale precario, dagli interventi su salute e sicurezza alla prossima riforma del fisco.
La manovra di Bilancio non contiene le risposte adeguate per il mondo del lavoro: le categorie dei servizi pubblici di Cgil, Cisl e Uil si mobilitano a sostegno delle richieste confederali.
A seguire i nostri interventi nel corso degli esecutivi di Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Uil Pa.
Aspettando Godot..
Da qualche tempo nella P.A. è invalsa la sindrome dell’aspettare Godot. Non si perde occasione di
annunciare, praticamente ogni giorno, straordinarie riforme che avrebbero già dovuto produrre ri–
sultati mirabolanti, a partire dall’assunzione del personale che dovrebbe, finalmente, metterla nel–
le condizioni di poter esercitare al meglio le proprie funzioni.
Peccato che, a tutt’oggi, di questi annunciati miracoli non vi sia traccia.
Si pensi al MIMS: a fronte dei 7999 lavoratori previsti nel decreto di II livello, a febbraio 2021 ne
erano in servizio 6.429. Un numero oggi evidentemente ridotto, visti i pensionamenti che si sono
succeduti negli ultimi mesi.
Tutte le strutture periferiche del MIMS sono sottorganico. E’ ora che questo scandalo termini.
Non con i proclami, non con i comunicati stampa, ma con un piano straordinario di assunzioni che,
celermente, restituisca dignità all’amministrazione e ai lavoratori che, in questa situazione dram–
matica, continuano ad agire con responsabilità.
Molto spesso si cade nella retorica degli eroi: vorremmo semplicemente avere persone messe in
grado di poter operare al meglio la propria missione istituzionale.
La proclamazione dello stato di agitazione della FP Cgil di Modena è l’ultimo tassello che si inseri–
sce nelle richieste che stiamo proponendo.
Tutti coloro che ne hanno potestà intervengano con risolutezza, nell’ambito delle politiche generali
soprarichiamate, per individuare le migliori soluzioni possibili che possano dare un ristoro imme–
diato.
A tal fine si chiede un incontro urgente con il Capo Dipartimento e con il Direttore del Personale.
La Coordinatrice nazionale MIMS per la Fp Cgil Nazionale
Carmen Sabbatella Paolo Camardella
“Un attacco ai diritti del bambino, della donna, del padre e della società. Affermazioni che ignorano e sottovalutano sia il diritto di istruzione dei bambini, sia quello ad aver garantiti servizi per la conciliazione di vita e lavoro”. Così la Fp Cgil commenta le parole pronunciate dalla senatrice di Fratelli d’Italia, Diletta Drago, che durante la commissione parlamentare sull’infanzia ha criticato l’aumento di risorse per gli asili nido, proponendo come alternativa l’estensione del periodo di congedo parentale per la madre, da 6 mesi a 3 anni.
Le affermazioni della senatrice Drago, prosegue il sindacato, “sono in totale contrasto con quanto affermano le più recenti teorie pedagogiche: numerosi professionisti italiani e mondiali hanno dimostrato che inserire un bambino in comunità aumenta le possibilità di sviluppare competenze che utilizzerà per l’intero arco di vita. I primi tre anni di vita il bambino assorbe con più facilità conoscenze e fa esperienza, sarebbe come togliere loro la possibilità di imparare per tre anni”. Inoltre, ricorda la Fp Cgil, “la stessa Unione Europea considera l’ampliamento dell’offerta zero sei una priorità, stanziando fondi a sostegno dell’aumento dell’offerta, come leva socio economica anche in chiave di ripresa post pandemia. L’aumento dell’offerta dei servizi educativi e scolastici al 33% su tutto il territorio nazionale è un obiettivo imposto ad ogni nazione”.
Per queste ragioni, osserva ancora la categoria dei servizi pubblici della Cgil, “interventi come quello della senatrice Drago non servono. Al contrario servono importanti investimenti che permettano di portare il servizio dove manca e garantirlo e rinforzarlo dove già esiste. Serve liberare la spesa che i comuni dedicati a questi servizi, superando i limiti alle assunzioni Servono assunzioni dirette, da parte dei comuni, di almeno 20.000 educatrici per poter raggiungere gli obiettivi di copertura del servizio di asilo nido fissato dall’Unione Europea. Serve riconoscere la crescita professionale del personale dedicato a questi servizi, in primo luogo delle educatrici e degli educatori”, conclude la Fp Cgil.
RIPRISTINIAMO LA VIGILANZA TECNICA
L’Ispettorato Nazionale del Lavoro non era ancora stato istituito quando nell’ambito di una
sua riorganizzazione il Ministero del Lavoro pensò di abolire con un tratto di penna le aree
di vigilanza tecnica al proprio interno.
Fu una scelta sbagliata, che mortificava decenni di attività svolta dagli ispettori tecnici,
sempre meno in tutta Italia. Una scelta che sembrava prefigurare la totale rinuncia a
svolgere controlli in materia di sicurezza.
Come CGIL abbiamo da tempo e più volte chiesto all’INL di fare chiarezza e decidere che fare
rispetto a questa parte di vigilanza: se continuare a mantenere gli ispettori tecnici in
“riserve”, come specie in via di estinzione, o decidere di investire in modo serio, tornando a
fare pienamente vigilanza in materia di sicurezza sul lavoro.
La seconda soluzione era quella che auspicavamo, con l’assunzione di centinaia di ispettori
tecnici e siamo quindi contenti che oggi si vada in quella direzione.
Le questioni da affrontare per un pieno ripristino della vigilanza tecnica all’interno di INL
sono, ora, due: anzitutto quella relativa ai titoli di studio per l’assunzione, per la quale
ribadiamo che non riteniamo utile procedere all’assunzione di solo personale laureato in
ingegneria, anzi lo riteniamo controproducente rispetto alle intenzioni dichiarate.
Bisogna allargare il campo dei titoli richiesti, non ridurlo ulteriormente!
Se c’è un problema relativo alla possibile retribuzione di questi futuri dipendenti, la strada
maestra è una sola: chiedere subito lo stanziamento di adeguate risorse economiche per il
personale dell’INL, anche alla luce delle nuove e importanti competenze attribuite e del suo
importante ruolo, superando così quella palla al piede che è il “costo zero”.
La seconda questione è di carattere organizzativo: occorre ripristinare anche “fisicamente”
e “visivamente” la vigilanza tecnica all’interno degli uffici, superando così l’infausta
riorganizzazione di anni addietro, che ancora oggi si riferisce genericamente alla vigilanza.
Se la strada da percorrere deve essere quella di una progressiva specializzazione (che non
significa creare compartimenti stagni, sia chiaro), occorre vi siano anche contenitori diversi in cui far confluire i due diversi profili professionali oggi esistenti nell’ambito della vigilanza
ispettiva.
Roma, 23 novembre 2021
Il Coordinatore nazionale FP CGIL INL
Matteo Ariano
Pubblichiamo l’avviso della Direzione Centrale per gli Affari Gnerali, che regolamenta la prova finale per il ruolo Capo Sqaudra decorrenza 2020 per il personale asssente per le problematiche legate all’emergenza sanitaria in atto
Pubblichiamo le indicazioni sulla prosecuzione della campagna vaccinale e somministrazione della terza dose del vaccino anti sars cov 2 emanate dall’Ufficio Attività Sanitarie Medicina del Lavoro
“Finalmente abbiamo registrato una minima accelerazione del confronto, come da noi richiesto con forza, e abbiamo ricevuto le proposte su nuovi stipendi, indennità pensionabile e retribuzione delle prestazioni di lavoro straordinario, con la quantificazione dei costi. Ma lamentiamo la mancata previsione di una indennità specifica per il personale di Polizia Penitenziaria che presta servizio nelle sezioni detentive e della previdenza complementare anche per i lavoratori di questo comparto”. Lo afferma la Fp Cgil al termine della riunione di oggi a Palazzo Vidoni sul rinnovo del contratto di lavoro del personale del comparto Sicurezza e Difesa.
Nel merito della trattativa, fa sapere la Fp Cgil: “Confermato l’aumento medio lordo per il personale della Polizia Penitenziaria di 129.27 euro e la ripartizione delle risorse per l’80% sulla parte fissa e continuativa del salario (circa 24,4 milioni su stipendio tabellare, più 22,8 milioni per l’indennità pensionabile) e il 20% sul salario accessorio. Confermato anche l’aumento dell’indennità di missione e delle spese documentate dalla stessa, l’indennità di compensazione, quella notturna, festiva e superfestiva. Proposto anche un aumento della retribuzione del lavoro straordinario ma riteniamo ancora insufficiente l’importo proposto”.
Inoltre, prosegue il sindacato, “continuiamo a rivendicare una indennità specifica per il personale che presta servizio nelle sezioni detentive, l’istituzione della possibilità di aderire a un fondo di previdenza complementare per il personale di questo comparto, a partire dal primo gennaio 2022, e di eleggere i rappresentanti sindacali unitari come nel resto del pubblico impiego”, conclude la Fp Cgil.
Con avviso pubblicato il 18 novembre u.s. sulla Intranet, avente per oggetto “Procedure
di selezione finalizzate alle progressioni economiche all’interno delle Aree I, II e III –
PEO 2021”, si segnala l’iter da seguire, ovvero fac–simile dell’istanza da inviare
esclusivamente a:
– a) per il personale delle Aree I e II: progressionieconomiche2@corteconti.it
– b) per il personale dell’Area III: progressionieconomiche3@corteconti.it
Vi inviamo di seguito, altresì, il link dove troverete gli esercitatori/simulatori, le banche
dati, nonché l’elenco dei quiz aggiornati:
Intranet Corte dei conti – Progressioni economiche orizzontali (corteconti.it)
Le istanze di partecipazione alle procedure di selezione devono pervenire, a pena di
esclusione, entro e non oltre il 29 novembre 2021;
Le prove si svolgeranno, presumibilmente, tra il 7 e il 10 dicembre 2021 presso la sede
di Roma, edificio Montezemolo, con le medesime modalità utilizzate per le PEO 2020 e
per il personale non residente a Roma è previsto il trattamento di missione.
Al personale diversamente abile che abbia partecipato alle PEO 2019 o 2020, senza
ottenere la riqualificazione, è concessa la possibilità, come da accordo che dovrebbe
essere stato già certificato dal Collegio dei Revisori, di fruire di un punteggio
convenzionale pari a 20 punti, secondo le modalità disciplinate dal Bando.
Roma, 22 novembre 2021
S. Di Folco F. Amidani U. Cafiero A. Benedetti M. Centorbi
Roma, 22 novembre 2021
Alla c.a.
On. Ministro della Cultura
Avv. Dario Franceschini
E, p.c.
Consigliere del Ministro per la Relazioni Sindacali
Prof. Giampaolo D’Andrea
Capo di Gabinetto
Prof. Lorenzo Casini
Segretario Generale del MiC
Dott. Salvatore Nastasi
Direttore Generale Organizzazione
Dott.ssa Marina Giuseppone
Direttore Generale Bilancio
Paolo D’Angeli
Dirigente Servizio Relazioni Sindacali
Dott.ssa Sara Conversano
Oggetto: Pagamento Fondo Risorse Decentrate 2021
Egregio Sig. Ministro,
nei mesi scorsi le Direzioni Generali Organizzazione e Bilancio, insieme con le OO.SS. tutte,
hanno compiuto un importante lavoro per sottoscrivere l’accordo per il Fondo Risorse Decentrate
2021 del personale del Ministero della Cultura.
Ad oggi però i pagamenti di circa 30 milioni, dei quasi 90 di cui si compone il Fondo, rischiano di
slittare all’estate del 2022 in quanto il Ministero dell’Economia e Finanze non ha ancora trasmesso
i decreti per l’assegnazione delle risorse.
Nel rimarcare, come più volte fatto nei precedenti incontri, che non sono più tollerabili i ritardi a cui
sono soggetti i nostri accordi, chiediamo un Suo autorevole e personale intervento presso il
Ministro dell’Economia affinché si possano liquidare le spettanze al personale entro l’anno, come
sempre avvenuto.
Consapevoli di un suo fattivo interessamento, porgiamo cordiali saluti.
FP CGIL CISL FP UIL PA
Claudio Meloni Giuseppe Nolè Federico Trastulli
Valentina Di Stefano
Nonostante lo straordinario successo dello sciopero dello scorso 8 novembre, con percentuali uniche nel panorama italiano, e dopo il nostro ennesimo tentativo di provare a chiudere il rinnovo del CCNL, l’atteggiamento intransigente delle associazioni datoriali nega ancora una volta i legittimi diritti dei lavoratori e le loro speranze di avere il rinnovo del contratto collettivo nazionale scaduto da 29 mesi.
Oramai le ragioni della vertenza – sostenute dalla mobilitazione di migliaia di lavoratori della categoria – sono note ma, nonostante ciò, le pesanti condizioni che le associazioni datoriali hanno posto al tavolo della trattativa non sono state rimosse.
Evidentemente le imprese, come più volte detto, vogliono perseverare sul loro obiettivo di non far crescere industrialmente il settore e, attraverso la riduzione del costo del lavoro e la cancellazione della rappresentanza sindacale dei lavoratori e delle lavoratrici, destrutturare il settore verso la povertà.
Peraltro, anche oggi, dopo tante riunioni, non hanno ancora chiarito minimamente il valore economico del rinnovo contrattuale e del recupero dei mesi perduti sottolineando, però, le presunte difficoltà che il settore vive senza valorizzare il ruolo di migliaia di lavoratrici e lavoratori che garantiscono – ogni giorno – un servizio pubblico indispensabile.
Andremo avanti, come deciso dall’Attivo Nazionale Unitario del settore, fino a quando non saranno rimossi i pretestuosi macigni che sono stati posti davanti al settore e a tutti i lavoratori.
Dobbiamo fermare l’idea di chi vuole precarizzare il lavoro, di chi immagina il settore disfatto in una miriade di piccole aziende che si azzuffano in un “mercato” senza regole, da chi non si è ancora reso conto che i lavoratori vanno tutelati nella loro salute e che i 29 mesi senza rinnovo contrattuale non possono essere tollerati.
Vanno programmate e intensificate le assemblee per preparare al meglio lo sciopero del 13 dicembre, coinvolgendo i sindaci, le forze politiche e la cittadinanza, evidenziando il nostro fondamentale ruolo per la tutela dell’ambiente e del decoro delle nostre città.
Anche stavolta il giorno dello sciopero non dobbiamo restare a casa ma occorre essere tutti uniti nelle piazze per tutelare il nostro futuro, il settore e le comunità in cui viviamo.
Lo scorso venerdì, anche grazie alle nostre pressanti sollecitazioni, l’Amministrazione ha
comunicato, con un’informativa resa alle organizzazioni sindacali, la prossima
pubblicazione del bando nazionale relativo alle procedure di selezione per le progressioni
orizzontali all’interno delle Aree A e B con decorrenza al 1° gennaio 2021.
L’avvio dell’iter per le progressioni orizzontali a partire dalle Aree A e B, per l’area
C, lo ricordiamo, il CCNI 2020/2021, stante l’onere economico di circa 23 milioni di euro
che ne deriverebbe a carico del Fondo del personale delle Aree, prevede, con una specifica
dichiarazione congiunta, l’impegno tra le parti all’attivazione dei passaggi all’interno di
quell’area quale forma di utilizzo di eventuali risorse aggiuntive derivanti dal superamento
del tetto sulla costituzione dei Fondi, rappresenta non un atto dovuto, come qualcuno
potrebbe suggerire, ma la conseguenza dell’avvenuta sottoscrizione in via
definitiva del CCNI 2020/2021 che le organizzazioni sindacali firmatarie hanno portato
a casa ed i cui effetti si incominceranno a manifestare già con il cedolino del mese corrente
a dispetto dei proclami di illegittimità dello stesso contratto integrativo che qualche
improvvido dirigente sindacale, oggi silente sul punto, si era affrettato a lanciare
all’indomani della firma dell’ipotesi negoziale avvenuta lo scorso mese di luglio.
La procedura selettiva disegnata dal CCNI 2020/2021, anticipando sotto questo profilo i
contenuti della Legge n.113 del 6/8/2021 di conversione del DL n.80 del 9 giugno 2021,
non prevede la somministrazione di quiz, ma una valutazione che valorizza criteri quali
l’anzianità lavorativa, i titoli di studio ed i coefficienti di merito ossia parametri già utilizzati
nel recente passato per le progressioni orizzontali e verticali: a questo punto auspichiamo
una celere definizione della procedura, stante l’assenza dell’espletamento di prove, con la
pubblicazione dei relativi esiti entro il 31.12.2021 in modo da dare ai colleghi, le risorse
stanziate nel CCNI 2020/2021 sono sufficienti a coprire i costi per tutto il
personale interessato dalle riqualificazioni, la decorrenza del 1° gennaio di
quest’anno.
Con l’occasione sollecitiamo l’Amministrazione a farsi parte attiva presso i
Ministeri competenti affinché sia licenziato in tempi rapidi anche il D.P.C.M. che, in
applicazione del Piano Triennale dei Fabbisogni del Personale 2021/2023, autorizza le
progressioni verticali in modo da inquadrare in Area C, sulla base di uno specifico
bando, i colleghi interessati da questa ulteriore procedura di riqualificazione professionale,
una procedura alla quale, allo stato degli atti, non sono interessati i colleghi di area A
stante la colpevole mancata previsione, da noi denunciata già ad aprile scorso,
di concorsi pubblici in area B da parte dell’Istituto nella programmazione delle
assunzioni per gli anni 2021, 2022 e 2023.
Per quanto attiene alle progressioni verticali, le Federazioni Nazionali del pubblico
impiego di CGIL, CISL e UIL sono impegnate da diversi mesi in un serrato confronto con
l’ARAN per il rinnovo del CCNL 2019/2021 del Comparto Funzioni Centrali e ci si augura
che anche sul questo tema, viste le aperture manifestate dal legislatore in sede di
conversione del DL n.80/2021 sulla possibilità di derogare al titolo di studio per l’accesso
all’area superiore, si possano individuare soluzioni capaci di dare risposte alle legittime
aspettative di colleghi il cui unico orizzonte professionale è, in alcuni casi, rappresentato
ad oggi dalle progressioni orizzontali.
Roma, 22 novembre 2021
FP CGIL
Matteo Ariano
Antonella Trevisani
CISL FP
Paolo Scilinguo
UIL PA
Sergio Cervo