Pubblichiamo la nota unitaria delle strutture regionali Fp Cgil VVF, Fns Cisl e Confsal VVF con la quale chiedono un incontro per le problematiche relative alla carenza di organici, l’organizzazione del soccorso e il trattamento della banca ore

Al Direttore Generale ENAC
Dott. Alessio Quaranta

Al Direttore Centrale Sviluppo Organizzativo
Dott. Mauro Campana

Alla Direttrice del Personale
Dott.ssa Fabiola Cardea

Al Direttore Centrale Economia e Vigilanza Aeroporti
Dott. Fabio Marchiandi

p.c. Alla Direttrice Aeroportuale Nord-Est
Dott.ssa Roberta Carli

Oggetto: Direzione Aeroportuale Nord Est – Relazioni sindacali.

Si fa seguito alle precedenti note inviate dalla RSU della Direzione Aeroportuale in oggetto,
trasmesse per conoscenza anche a codeste Direzioni, e alle richieste di chiarimento formulate per
le vie brevi da parte di rappresentanti delle scriventi Organizzazioni Sindacali, in merito allo stato
delle relazioni sindacali presso la Direzione Aeroportuale Nord-Est e all’adozione di comportamenti
al limite dell’abuso di potere nonché dell’attività antisindacale del Direttore Roberta Carli.
A tutt’oggi non si è avuta nessuna risposta concreta né in merito alle numerose richieste di
convocazione da parte della RSU, né in merito alle problematiche esposte. Anzi, da parte della
Dirigente continuano ad essere poste in essere azioni che, a nostro avviso, sono ingiustificabili e
verosimilmente ritorsive e vessatorie nei confronti del personale.
Prima di procedere con l’adozione di azioni formali, riteniamo opportuno chiedere con la presente
un intervento risolutivo da parte dell’Amministrazione.
Crediamo che la situazione sia ormai giunta ad un livello difficilmente sopportabile dal personale,
pertanto chiediamo di assumere le necessarie azioni per il ripristino di corrette relazioni sindacali
nella DA Nord-Est.
Qualora la presente non trovasse adeguato riscontro, a tutela degli interessi delle lavoratrici e dei
lavoratori della Direzione Aeroportuale Nord-Est e della funzionalità dell’organizzazione, le
scriventi OO.SS. avvieranno le necessarie azioni sindacali e legali.
Distinti saluti,

Roma 25/11/2021
F.to
FP-CGIL     FIT-CISL/CISL-FP        UIL-PA/UIL-Trasporti                 FLP / CIDA               USB-PI
E.Billi               S.Ingrassia               C.Conti/R.Giametta              E.Bergamini/R.Concilio    C.Del Villano

“Educatori socio-pedagogici, cosa cambia con il decreto nei presidi socio sanitari e della salute?”. È finalmente uscito il decreto del Ministro della Salute, d’intesa con il Ministro dell’Università e della Ricerca, che definisce ruolo e funzioni dell’educatore socio-pedagogico nei servizi socio-assistenziali e nei servizi e nei presidi socio sanitari e della salute.

Dopo questo importante risultato che valorizza e mette in sicurezza migliaia di posti di lavoro, è necessario un processo di compresenza, armonizzazione e integrazione dei diversi profili educativi coinvolti.

Ne parleremo mercoledì 15 dicembre alle ore 17 in diretta streaming sulla pagina della Facebook della Fp Cgil Nazionale (@fpcgil) con le testimonianze di educatrici ed educatori e il segretario nazionale Fp Cgil, Michele Vannini.

Comunicato unitario FP CGIL FIT CISL UILTRASPORTI FIADEL

Valide le ragioni e la mobilitazione della categoria dell’igiene ambientale

Dopo il successo dello sciopero del 30 giugno, la Corte Costituzionale mette finalmente la parola fine all’ennesimo tentativo di affermare per legge un modello di mercato basato solamente sulla riduzione del costo, delle condizioni di lavoro e della qualità dei servizi offerti ai cittadini.

Abbiamo sempre sostenuto come organizzazioni sindacali che occorrono norme e modelli gestionali industriali anche per i servizi pubblici locali, dove le imprese pubbliche e private possano concorrere per le loro capacità d’investire e d’innovare, in un contesto dove la crescita dimensionale delle stesse deve essere perimetrata in ambiti territoriali ottimali.

L’art. 177 del codice appalti è stata una scelta folle, che sull’altare del libero mercato voleva sacrificare le imprese industriali e di qualità capaci, anche durante la pandemia, di garantire servizi essenziali con l’apporto fondamentale di migliaia di lavoratori e lavoratrici.

La salvaguardia dei servizi fondamentali e dell’occupazione non può e non deve essere messa in discussione in nessuno modo da nessuna legge; la Corte costituzionale ha reso giustizia.

Il Sindacato è per le regole, per le garanzie occupazionali e per l’applicazione dei contratti di settore; occorre investire in impianti, tecnologia e nella salute e sicurezza dei lavoratori e non frantumare i servizi pubblici locali in un mercato selvaggio favorevole anche ai soggetti spesso legati alla criminalità organizzata.

Resta il rammarico per l’ennesima occasione persa dalla politica di svolgere il suo ruolo, demandando alla Corte Costituzionale la decisione finale; il Parlamento non avuto il coraggio di assumersi la responsabilità, spinta dalla pressione di alcune “lobbies”, di decidere il futuro di un settore strategico per il Paese come quello dei servizi pubblici locali.

Continueremo a vigilare e a contrastare ogni tentativo di smantellamento del settore, continueremo a chiedere alla politica – a partire dal DL Concorrenza – di impegnarsi per favorire la crescita dimensionale e industriale di imprese pubbliche e private senza inseguire dottrine ultra liberiste e ideologie pseudo-ambientaliste.

Pubblichiamo la nota elle strutture Fp Cgil VVF, Fns Cisl e Confsal riguardo la richiesta di convocazione dell’ Osservatorio Bilaterale per le Politiche sulla Sicurezza sul Lavoro e Sanitarie per proseguire e portare a termine i lavori sulla salute e sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori

 

Pubblichiamo la nota delle strutture Fp Cgil VVF, Fns Cisl e Confsal VVF in merito i ritardi degli invii nelle comunicazioni da parte dell’Amministrazione

25 novembre, Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Istituita dalle Nazioni Unite il 17 dicembre del 1999 per aumentare la sensibilità dell’opinione pubblica su questa piaga di livello globale. Una questione sociale di cui ormai c’è piena consapevolezza ma per cui manca ancora la determinazione ad agire.

I dati: sono 103 le donne uccise da inizio anno

Eppure, secondo i dati del Viminale, dall’inizio dell’anno (fino al 7 novembre) sono state 103 le donne uccise in Italia, di cui 87 in ambito familiare e affettivo, per mano di persone di cui queste donne si fidavano, o in passato si erano fidate. Di queste, 60 sono morte per mano del partner o ex partner. Ogni giorno 89 donne sono vittime di reati di genere.

La violenza sul posto di lavoro

Ma sulle donne si scatena anche – con meno clamore e maggiore frequenza – la violenza nei luoghi di lavoro. Uno dei più grossi problemi di questa violenza è la non emersione del fenomeno, perché è ancor più difficile denunciarlo. Una denuncia, infatti, non rischia di compromettere solo l’ambito sociale ma anche quello professionale.

I settori professionali più colpiti dal fenomeno sono quello sanitario e l’assistenza socialeNel quinquennio 2015-2019 sono stati quasi 11 mila i casi di violenza, aggressione o minaccia in questi ambiti: una media di oltre 2 mila casi l’anno. E, di questi, tre quarti hanno riguardato le donne.

Cosa è stato messo in campo?

Un tentativo di risposta nel settore sanitario arriva dalla Legge 113 del 2020 che prevede, tra le altre cose, un inasprimento delle pene per gli aggressori. Per gli assistenti sociali, invece, è risultato d’esempio il protocollo del Comune di Genova, firmato il 18 dicembre 2018, che mira a sensibilizzare il personale sul tema, al fine di prevenire gli episodi di violenza, di ridurli e di imparare a segnalarli prontamente.

La Convenzione Ilo 190

Lo scorso 29 ottobre l’Italia ha finalmente completato il processo di ratifica della Convenzione OIL, il primo trattato internazionale sulla violenza e le molestie nel mondo del lavoro, entrato in vigore il 25 giugno 2021. Per la prima volta si dà una definizione comune di violenza e molestia sul luogo di lavoro, e viene riconosciuto che la violenza non sia solo quella fisica, ma anche quella psicologica, verbale, sessuale ed economica.

Una battaglia della Fp, da sempre.

La Fp Cgil è da sempre impegnata nel contrasto alla violenza sulle donne e ad ogni forma di abuso e discriminazione. Bisogna adeguare i contratti pubblici e privati, potente strumento di regolamentazione e garanzia di diritti, prevedendo sempre più strumenti per i rappresentanti sindacali di intervento nella prevenzione e nel contrasto alla violenza di genere. Bisogna presidiare l’applicazione e il rispetto della legge sulla parità salariale, contrastare le violenze e le molestie nei luoghi di lavoro attraverso attività di monitoraggio, attraverso la formazione per uomini e donne, dirigenti e non, e con campagne di sensibilizzazione dell’opinione pubblica tutta. Bisogna promuovere politiche per la condivisione delle responsabilità familiari e genitoriali, e contrastare tutte le forme di discriminazione.

Quello della violenza sulle donne è un fenomeno che va debellato dalla nostra società. Stiamo parlando di un dramma che necessita di rendere operativi tutti i protocolli, tutte le leggi, tutti i provvedimenti esistenti. La violenza sulle donne è una sconfitta di tutti. Soprattutto è l’affermazione dell’esercizio di un potere maschile sulle donne che viene vissuto come assoluto fino a legittimare la cancellazione della vita delle donne. Non basta più la condanna pubblica, serve un cambiamento culturale che riguardi i comportamenti degli uomini e il rapporto tra i generi, sia nelle dimensione pubblica che privata.

Nella riunione di oggi per il rinnovo del contratto del comparto Sicurezza e Difesa la parte pubblica ha aperto sulla possibilità di accogliere la nostra proposta di istituire un’indennità per i Poliziotti Penitenziari che lavorano nelle sezioni detentive. Un importante passo in avanti che registriamo con favore, anche se le risorse destinate agli aumenti del salario accessorio sono ancora insufficienti e la strada da fare è ancora in salita”. Questo il commento della Fp Cgil dopo l’incontro di oggi a palazzo Vidoni per il rinnovo del contratto di lavoro del personale del comparto Sicurezza e Difesa.

“Stiamo lavorando per reperire le risorse necessarie per istituire questa nuova indennità – fa sapere il sindacato – e consentire comunque un aumento della retribuzione delle prestazioni di lavoro straordinario e delle indennità che avevamo chiesto di aumentare nella nostra proposta di rinnovo contrattuale, inviata prima dell’inizio della trattativa. Per questo abbiamo ribadito, ancora una volta, che serve un incremento delle risorse destinate alla parte variabile del salario. Prima di fare una valutazione complessiva ed esprimere un giudizio definitivo, attendiamo di ricevere una nuova bozza che, recependo le nostre proposte, possa quantificare gli aumenti specifici di ogni voce del salario accessorio. Nella speranza che la trattativa proceda in modo serrato e senza ulteriori ritardi”, conclude la Fp Cgil.

Pubblichiamo la nota unitaria delle strutture Fp Cgil, Fns Cisl Uil Pa VVF e Conapo riguardo la richiesta dell’applicazione lavoro agile

Pubblichiamo il resoconto dell’incontro del Tavolo Tecnico per la Formazione in merito la discussione sulla Circolare USAR-L e TAS

Al Direttore Generale ENAC
Dott. Alessio Quaranta
SEDE

e,p.c.
Al Direttore Centrale Sviluppo Organizzativo
Dott. Mauro Campana
SEDE

Oggetto: smart working.

Egr. Direttore Generale,
lo stato di emergenza epidemiologica persiste, l’indice dei contagi sale vertiginosamente, i
mezzi pubblici (dove non esiste l’obbligo di Green Pass) sono pericolosamente sovraffollati
e l’Enac insiste nel non prendere atto di una realtà che ormai è allarmante in tutta Europa.
Ovunque, anche nella P.A., si procede con l’adozione di misure sempre più stringenti e
orientate a contrastare l’avanzata della quarta ondata di contagi. L’Enac è una delle
pochissime realtà della P.A. a operare ancora richiedendo una presenza in ufficio di 4 giorni
su 5 quando invece altre amministrazioni stanno adottando il lavoro agile come primo
strumento per tutelare la salute pubblica e dei propri dipendenti.
Non c’è più margine per ragionamenti filosofici e di metodo: chiediamo che i giorni di
lavoro agile, per le attività remotizzabili, diventino da subito 2 alla settimana per tutti
i dipendenti dell’Enac, senza alcuna distinzione di ruolo e incarico, visto che la salute
di tutti è da salvaguardare in egual misura.
L’adozione di questa immediata soluzione rispetterebbe quanto disposto dal legislatore
relativamente al fatto che la modalità ordinaria di lavoro resti quella in presenza e, al
contempo, dimezzerebbe l’attuale rischio di esposizione al contagio per lavoratrici e
lavoratori.
La richiesta, più volte reiterata, per l’apertura di un tavolo che affronti il problema, che pure
ha trovato accoglimento verbale nell’Amministrazione, è superata dalla velocità con cui la
quarta ondata di contagi sta investendo l’Europa e il pianeta.
In attesa di un urgente e responsabile riscontro, invitiamo l’Amministrazione all’adozione di questa prima misura di buon senso e all’apertura di un tavolo per ridefinire il protocollo di
contenimento del contagio sottoscritto a suo tempo.

Roma, 23 novembre 2021

F.to F.to F.to F.to F.to F.to
FP-CGIL            FIT-CISL/CISL-FP          UIL-PA UIL-Trasporti                 USB-PI         CIDA –FLP
Billi                               Ingrassia                     Conti Giametta                            Del Villano      Concilio

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