Nota della CGIL–FP regionale coordinamento regionale dell’Umbria per l’Agenzia delle Entrate avente a riferimento la posizione assunta dall’Agenzia , nelle sue varie articolazioni , riguardo alla fruizione dei permessi ad ore di cui all’art. 71 del D.L. 112/2008.
Piattaforma rivendicativa riguardanti il CCNL 2006 – 2009 del personale non dirigente degli Enti Pubblici non Economici
– Al Presidente della Repubblica On. Giorgio Napolitano
– Al Presidente del Consiglio dei Ministri On. Silvio Berlusconi
– Al Ministro dell’Economia e Finanze On. Giulio Tremonti
– Al Ministro della Funzione Pubblica Prof. Renato Brunetta
– Al Direttore dell’Agenzia delle Entrate Dr. Attilio Befera
– Al Direttore Centrale del Personale Dr. Girolamo Pastorello
– Al Direttore Regionale delle Entrate per il Lazio Dr. Orlando De Mutiis
– Al Direttore dell’Ufficio delle Entrate di Roma 1 Dr. Nunzio Garagozzo
– Ai Sigg. Capi Area dell’Ufficio di Roma 1
– A tutte le OO.SS.
– A tutti gli Uffici dell’Agenzia delle Entrate
– Agli organi di stampa
Il giorno 12 settembre 2008 si è tenuta presso l’Ufficio di Roma 1 l’assemblea unitaria FP Cgil, Cisl FPS, Uil PA e Confsal Salfi sulla vertenza per la modifica del comma 165 per mezzo del D.L. 112/08 convertito in Legge 133/08.
Il dibattito scaturito dopo le introduzioni dei rappresentanti sindacali territoriali della FP Cgil, Cisl FP e Uil PA ha evidenziato la profonda delusione del personale che ha creduto nel progetto Agenzia e si è impegnato nel raggiungimento degli obiettivi, ma si è visto coinvolto nella campagna denigratoria e qualunquista nei confronti dei lavoratori delle pubbliche amministrazioni inscenata dal Ministro della Funzione Pubblica.
Il personale ha aderito allo stato di agitazione proclamato dalle organizzazioni sindacali di categoria.
A seguito di consultazione promossa dalla RSU con l’adesione della maggioranza del personale presente, si è quindi deciso di attuare le misure indicate nella piattaforma unitaria, ed in particolare:
– l’astensione da tutte le attività esterne (verifiche, accessi, ecc.) in mancanza della corresponsione anticipata delle spese di trasporto nella misura del 70%, prevista dal testo coordinato in materia di trattamento di trasferta e di trasferimento;
– il ritiro della disponibilità all’utilizzo del mezzo proprio di trasporto per l’attività esterna;
– l’indisponibilità a recarsi fuori sede al di fuori dell’orario di lavoro o di servizio;
– la rigida applicazione della pausa di 15 minuti prevista dalla L 626/94 per l’utilizzo dei mezzi informatici ogni due ore a partire dalla seconda ora;
– l’astensione dalle prestazioni di lavoro al di fuori delle 36 ore settimanali.
Attraverso tale forma di lotta il personale dell’Ufficio delle Entrate di Roma 1, denuncia, al di là del grave danno economico, che interviene a tagliare le remunerazioni per obiettivi già raggiunti e lavoro già svolto, anche la mancata difesa del personale da parte dei dirigenti dell’Agenzia.
L’attacco portato ai dipendenti pubblici coinvolgerebbe anche i vertici, accusati di permettere, nei propri Uffici, la presenza di personale assenteista o fannullone, poiché le norme contrattuali prevedono sanzioni per le inadempienze del personale che spetta ai direttori applicare: invece nella nostra Amministrazione nessun dirigente ha assunto la responsabilità di dichiarare pubblicamente che negli Uffici delle Entrate non ci sono assenteisti e fannulloni e che i risultati raggiunti nei sette anni di vita dell’Agenzia ne sono la testimonianza.
Questi risultati vanno attribuiti quasi esclusivamente al personale, senza il cui apporto gli obiettivi non sarebbero mai stati raggiunti.
Il modello organizzativo delle Agenzie Fiscali doveva garantire crescita a tutto il personale, ma di fatto gli unici vantaggi economici e professionali sono stati per i dirigenti, che hanno avuto carriere determinate dai risultati raggiunti non solo grazie alla propria capacità organizzativa, ma anche e soprattutto attraverso l’apporto competente e generoso del personale.
CON LA MODIFICA DEL COMMA 165, A QUESTO PERSONALE VIENE DECURTATA LA REMUNERAZIONE PER DIRITTI GIÀ ACQUISITI MATURATI NEL 2007, VENGONO TAGLIATE LE RISORSE PER LA PRODUTTIVITÀ PER IL 2008 IN CORSO D’OPERA ED ADDIRITTURA AZZERATE PER IL 2009!
Pertanto il personale dell’Ufficio delle Entrate di Roma 1, per mezzo della propria RSU:
– decide di rivendicare con orgoglio la propria appartenenza ad un Ufficio di eccellenza dell’Agenzia delle Entrate e dell’intera Pubblica Amministrazione nella lotta all’evasione e nel recupero delle imposte sottratte alla collettività e rivendica il pagamento integrale delle spettanze dovute;
– avverte sin da ora gli alti vertici dell’Agenzia delle Entrate che l’eventuale mancato raggiungimento degli obiettivi convenzionali per il 2008 da parte di questo Ufficio strategico dovrà essere imputato al mancato riconoscimento, da parte dei vertici stessi dell’Agenzia e del Ministro della Funzione Pubblica, sia del valore e dell’alta professionalità e specializzazione del proprio personale, sia della equa remunerazione per il lavoro sin qui svolto;
– diffida il Ministro della Funzione Pubblica dal continuare ad indirizzarsi ai lavoratori delle Pubbliche Amministrazioni con toni denigratori che tradiscono l’ignoranza delle diverse realtà organizzative all’interno del vasto settore della vita del Paese di cui dovrebbe, per il proprio ruolo, conoscere le peculiarità; per questo
– invita il Ministro della Funzione Pubblica a visitare l’Ufficio di Roma 1, che si è distinto nella lotta all’evasione fiscale;
– decide di contattare gli organi di stampa per contrastare la campagna denigratoria e populista di questo Governo con I DATI ED I FATTI.
La RSU si impegna, nell’espletamento del mandato ricevuto, a garantire che qualsiasi pressione o condizionamento a livello personale o collettivo nei confronti dei lavoratori che aderiranno allo stato di agitazione verrà dalle stesse considerato comportamento antisindacale ai sensi dell’art. 28 delle L. 300/70.
IL TAGLIO DELLE RISORSE DI CUI AL COMMA 165 ALLE AGENZIE FISCALI E’ UNA SCELTA STRATEGICA CHE TRADISCE LA VOLONTA’ POLITICA DI AFFOSSARE LA LOTTA ALL’EVASIONE FISCALE, CHE E’, IN ULTIMA ANALISI, LOTTA PER L’EQUITA’ E LA GIUSTIZIA SOCIALE.
La RSU dell’Ufficio delle
Entrate di Roma 1
AI LAVORATORI DEGLI UFFICI DELL’UMBRIA DELL’AGENZIA DELLE ENTRATE
Alle ore 15.30 del 30 luglio 2008 si è tenuta – presso la sede della Direzione Regionale dell’Umbria dell’Agenzia delle Entrate – la riunione convocata dal Direttore , con nota 2008015548 del 25/07/2008 , avente ad oggetto lo stato delle relazioni sindacali presso gli uffici della regione. Erano presenti rappresentanti territoriali di CGIL – CISL – SALFI – FLP.
Nella prolusione introduttiva il Direttore Regionale ha così motivato la convocazione:
1) necessità di andare ad un superamento degli equivoci e delle spiacevoli conseguenze scaturiti dalla sua nota prot. 2008014158 del 15/07/2008 avente ad oggetto lo “Stato di agitazione proclamato dalle OO.SS.” indetto dalle OO.SS. e dalle RSU dell’ufficio di Perugia il 10/07/2008. Nota sospesa con successiva prot. 2008014630 di pari data. Il superamento , ad avviso della D.R. , doveva scaturire dal fatto che le materie trattate nella nota non erano questioni sindacali e che comunque le OO.SS. non ne erano destinatarie e quindi il successivo intervento delle medesime a livello nazionale è stato anch’esso frutto di incomprensioni delle reali volontà del Direttore Regionale nell’estenderla.;
2) recupero delle turbative abbattutesi sui dipendenti a fronte delle ultime , in ordine di tempo , indagini giudiziarie. Indagini che hanno visto coinvolti alcuni colleghi , per il solo svolgimento delle proprie attività d’istituto , a seguito di millantati crediti altrui e di prese di posizione di organi tecnici di supporto all’indagini: trapelate quest’ultime su quotidiani d’informazione;
3) necessità di addivenire ad una ripresa del confronto sindacale regionale con regole condivise. Confronto che dovrebbe avere ad oggetto in particolare: l’organizzazione degli uffici , lo svolgimento delle attività , i carichi di lavoro , il controllo di gestione ed il raggiungimento degli obiettivi programmati.
Nel corso del dibattito, a tratti aspro , è purtroppo emerso , ancora una volta , che alla teoria non corrisponde la pratica. Le regole condivise sono sempre quelle decise da una parte e la discussione può avvenire solo a condizione che non si disturbi il navigatore di turno. Chi non comprende le volontà inalienabili del nostromo è un vetero sindacalista, culturalmente arretrato , che si preoccupa solo dei dipendenti , trascurando i diritti dell’utenza e della cittadinanza e dimenticando che è quest’ultima a pagare gli stipendi dei dipendenti pubblici.
La CGIL , esprimendo massima solidarietà ai colleghi indagati , ha rigettato in toto una simile impostazione coerentemente con le motivazioni con cui sta combattendo le strumentali , menzognere e vergognose accuse del Ministro Brunetta. La gogna alla quale il dipendente pubblico è esposto in questi ultimi mesi è una ignobile farsa mediatica posta in essere da chi non conosce e non ha il coraggio di affrontare i veri problemi della P.A e del paese e peggio ancora si ammanta di una verginità moralizzatrice che è lungi dall’avere. Nazionale o locale la musica suonata è purtroppo sempre la stessa: annientare il ruolo di garante sociale e istituzionale della P.A. in favore dell’imprenditoria privata. Tutti Robin Hood al contrario…
La riunione si è conclusa con l’invito della parte pubblica a riprendere le relazioni sindacali locali nel mese di settembre p.v. Invito al quale la CGIL ha risposto che aderirà solo se le regole del confronto saranno “veramente condivise” e se l’attuale situazione di estrema conflittualità nazionale troverà una soluzione “equa e solidale” per tutti i cittadini italiani.
31/07/2008
Coordinatore Regionale dell’Umbria
Agenzie Fiscali – Lavoratori pubblici improduttivi? Sig. Ministro controlli i dati – Comunicato stampa della Fp Cgil Roma e Lazio
Nel 2007 gli incassi derivanti dall’attività di controllo dell’Agenzia delle Entrate nel Lazio sono stati pari a 712 milioni di euro.
Da un raffronto con i dati del 2006, per ciò che concerne l’evasione accertata, si può riscontrare un incremento di ragguardevole entità, infatti nel 2007 ammonta a più di 2,32 miliardi rispetto ai 1,99 miliardi del 2006.
I risultati dell’attività di accertamento relativa alle imposte dirette, IRAP e IVA condotta nel 2007 risulta essere stata più efficace di quella relativa al corrispondente periodo del 2006: 55.328 accertamenti contro i 39.728 del 2006 con un incremento di oltre il 39%.
La determinazione nel perseguire l’evasione ha causato nei contribuenti raggiunti da accertamenti la volontà di risolvere i problemi con il fisco, infatti si è registrato un incremento dell’89% del numero degli accertamenti chiusi con adesione o con acquiescenza che ha generato una maggiore imposta pari al 60% rispetto al 2006.
Inoltre le verifiche relative ai soggetti di grande dimensione sono cresciute rispetto a quelle dell’anno precedente dell’84% e per tutti gli altri soggetti sono stati eseguiti 900 controlli circa contro i 663 del 2006.
Ma ai lavoratori, pubblici dipendenti, che hanno ottenuto tutto questo,con la nuova normativa del Decreto Tremonti-Brunetta, convertito in legge, vengono decurtati significativamente i finanziamenti del salario accessorio e del salario di produttività del 2007, quindi indennità, incentivi e premi che sono serviti per il lavoro già egregiamente svolto. Inoltre dal 2009 viene disapplicata definitivamente la norma che finanziava fino ad oggi le quote di salario corrisposte ai singoli settori dell’Amministrazione Finanziaria ed erogate in modo differenziato al personale sulla base dei maggiori risultati conseguiti proprio in termini di maggiori imposte accertate e riscosse dagli uffici a favore dell’Erario, con una conseguente perdita di 5.000 euro medi l’anno per addetto in cambio di un aumento contrattuale irrisorio.
Il ministro Brunetta dice che vuole migliorare i servizi pubblici: spieghi all’opinione pubblica perché non premia i lavoratori delle agenzie fiscali: non interessa la lotta all’evasione fiscale, oppure siamo alla propaganda contro i lavoratori pubblici finalizzata al taglio dei salari?
I lavoratori delle Agenzie Fiscali hanno compiuto per intero il loro dovere, e anche di più, in cambio sono additati all’opinione pubblica come fannulloni, creando profondo disagio agli addetti al servizio di front–office ormai troppo frequentemente destinatari di veri e propri insulti.
I lavoratori delle Agenzie continuano la lotta e saranno insieme ai lavoratori dei Ministeri lunedì 22 settembre, davanti al Parlamento, per manifestare la loro indignazione.
Roma, 18 settembre 2008
Eleonora LAURI
Fp Cgil Roma e Lazio
Al Ministro Renato Brunetta
Al Ministro Giulio Tremonti
Al Direttore dell’Agenzia
delle Entrate Attilio Befera
Al Direttore Regionale
dell’Agenzia delle Entrate Ciro De Sio
Al Direttore
Ufficio di Forlì Lidia Cocchis
Agli Uffici dell’Agenzia delle Entrate
Alle OO.SS Nazionali
I lavoratori dell’Ufficio di FORLI’ dell’Agenzia delle Entrate riuniti in assemblea il giorno 30 luglio 2008 in considerazione dei recenti provvedimenti emanati dal governo contenuti nel D.L. 112/2008
ADERISCONO
ALLO STATO DI AGITAZIONE DI TUTTO IL PERSONALE DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
Nel corso dell’assemblea i lavoratori hanno evidenziato il loro vivo sdegno verso la campagna diffamatoria e denigratoria posta in essere in maniera sistematica nei loro confronti anche da parte di esponenti del Governo.
Le accuse di “FANNULLONI” e “ASSENTEISTI ” non trovano riscontro con i risultati ottenuti nella lotta all’evasione fiscale.
I lavoratori dell’Agenzia garantiscono le entrate per il sostentamento dello Stato e finora hanno dimostrato di essere perfettamente in grado di raggiungere gli obiettivi assegnati nonché incrementare il gettito fiscale.
I lavoratori dell’Agenzia rilevano in particolare:
– la decurtazione del salario in caso di malattia
– le fasce di reperibilità da arresto domiciliare
– il blocco delle carriere
– il taglio del salario accessorio
– gli obiettivi sempre più pressanti
– l’utilizzo del mezzo proprio per attività esterne, senza anticipi e con rimborsi dopo parecchi mesi
– il mancato rinnovo del CCNL
Denunciano inoltre l’utilizzo dello strumento del decreto legge che impone in modo unilaterale e dall’alto regole e condizioni di rapporto di lavoro da sempre oggetto di contrattazione tra le parti.
Per tutte le considerazioni che precedono l’assemblea ha così deliberato in ordine alle seguenti azioni di protesta:
1. Massima pubblicità sullo stato di agitazione con l’esposizione di cartelli e volantini ;
2. Non utilizzo del mezzo proprio per le attività esterne di contrasto all’evasione;
3. Richiesta di anticipo delle spese di missione per lo svolgimento dell’attività esterna;
4. Ricevimento del pubblico, ad esclusione del Front-Office, solo su appuntamento;
5. Trattazione allo sportello del front–office di una sola pratica per ogni biglietto emesso;
6. Rispetto dei “Tempi Unitari Medi” (TUM) di lavorazione;
7. Rifiuto a fornire ai contribuenti informazioni per via telefonica con invito a recarsi in Ufficio o rivolgersi al numero verde 848.800.444 dalle ore 09,00 alle ore 17,00 dal lunedì al venerdì, sabato dalle ore 9,00 alle ore 13,00;
8. Rigoroso rispetto delle pause previste dal D.Lgs 81/2008 per il lavoro al personal computer (15 minuti ogni due ore) contemporaneamente a partire dalle ore 10,45 alle ore 11,00;
9. La possibilità di indire assemblee non preventivamente programmate;
10. Astensione dalle prestazioni di lavoro straordinario
La RSU si impegna, nell’espletamento del mandato ricevuto, a garantire che qualsiasi pressione o condizionamento a livello personale o collettivo nei confronti dei lavoratori che aderiranno allo stato di agitazione verrà dalla stessa considerato comportamento antisindacale.