“Il ministro della Difesa Crosetto, il Governo e l’intero parlamento, prendano atto della grave situazione e si adoperino per restituire funzionalità al sistema con risorse pubbliche e l’occupazione necessarie, a partire da un piano straordinario di investimenti e l’assunzione di almeno 10.000 civili”. Ad affermarlo sono i coordinamenti Difesa di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Pa, rilanciando le affermazioni del Capo di Stato Maggiore della Marina, Ammiraglio Enrico Credendino, nell’audizione avuta in Commissione Difesa della Camera (‘ho visitato Tolone e sembra di essere su un altro pianeta dal punto di vista infrastrutturale’).
“Condividiamo le puntuali affermazioni del Capo di Stato Maggiore della Marina – aggiungono – ma ricordiamo che la Francia è un altro pianeta anche perché ci sono 62.000 civili mentre in Italia appena 13.000. Il sindacato confederale – proseguono – è da anni impegnato a denunciare la contrazione delle risorse necessarie per mantenere gli asset strategici, oltre la drammatica riduzione del personale civile in tutte le articolazioni tecnico amministrative, operative e industriali, in particolare nei Centri tecnici e negli Arsenali militari. Segnalando come indici del declino il totale fallimento della legge 244/2012, il blocco del turn over del personale, la gravissima perdita di know-how, i mancati concorsi per le assunzioni e l’assenza di investimenti nel sistema”.
Per Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Pa, “a differenza di altri paesi europei, nei quali sembra di essere realmente su un altro pianeta solo perché lo Stato investe davvero sulle strutture e sull’occupazione civile pubblica qualificata, non solo in Francia, ma in Germania dove i dipendenti sono 82.000 e oltre 60.000 in Gran Bretagna, in Italia con appena 13.000 civili si inseguono le privatizzazioni delle attività che costano alla collettività il triplo, come da ultimo testimoniato dai rappresentati sindacali dell’Arsenale di Augusta che hanno denunciato l’ennesima incomprensibile e antieconomica esternalizzazione”.