LA NOSTRA RISPOSTA A FLP.
La crisi economica mostra ogni giorno di più i suoi effetti devastanti sulle condizioni di vita dei lavoratori italiani:l’aumento della disoccupazione, del lavoro precario, la diminuzione delle retribuzioni sono la causa della disgregazione sociale in atto. E’ incerto il futuro della Nazione, il federalismo fiscale rischia di recidere quei pochi legami di solidarietà che ancora tengono unito lo Stato Italiano. Una situazione che dovrebbe agitare il sonno di tutti i cittadini dotati d’intelligenza e buonsenso, sembra invece non preoccupare L’UFFICIO STAMPA di FLP, che nel NOTIZIARIO N° 47 ritiene utile per la difesa dei lavoratori attaccare frontalmente la CGIL FP, rea di aver espresso solidarietà e sostegno incondizionato alla vertenza messa in atto dai lavoratori della DP delle Entrate di Foggia e colpevole di aver invitato FLP ad evitare strumentalizzazioni e facile demagogia. Purtroppo il bon ton è una merce rara, difficilmente acquistabile, a differenza della rozzezza, molto diffusa e a basso prezzo: si è passati dagli attacchi alla CGIL FP agli insulti personali . E’ una modalità di confronto che non ci interessa e non vogliamo perseguire: le risse da pollaio non fanno parte della storia della CGIL, è uno spazio, il pollaio, che non frequentiamo, i nostri spazi sono le piazze italiane piene di lavoratori in lotta per la difesa dei loro diritti e del loro salario: ognuno sceglie gli spazi che vuole. Noi stiamo al merito delle questioni.
Il problema delle mansioni superiori è annoso, tutti i sindacati nel corso degli anni hanno cercato delle soluzioni. Un primo tentativo ci fu con la Legge 312/1980, che istituì i profili professionali e diede la possibilità, in prima applicazione, di veder riconosciute le mansioni superiori;anche la cosiddetta legge Bartolomei, nome del senatore che la presentò, permise a molti lavoratori, su semplice attestazione del capo reparto di essere inquadrati in un livello giuridico superiore. Purtroppo l’applicazione clientelare di queste due leggi determinò ingiustizie che ancora oggi molti lavoratori ricordano. Un coadiutore superiore, (qualifica ante L. 312/80), ebbe la possibilità con la legge Bartolomei di essere inquadrato nella carriera superiore di segretario o segretario principale; successivamente con la L. 312/80 venne inserito nel profilo professionale della sesta qualifica e ricompattato nel settimo livello; con la istituzione delle aree professionali venne inserito in terza area, livello economico C1, e transitato successivamente in F2 o F3 con le progressioni economiche del CCNL delle Agenzie Fiscali. Altri colleghi, nonostante avessero svolto mansioni superiori, ma che non vennero certificate dal capo reparto, rimasero bloccati al V livello e forse solo recentemente qualcuno è riuscito ad essere inquadrato nella terza area. Attualmente nell’Agenzia delle Entrate ci sono circa 18 mila lavoratori inquadrati nella seconda area, di cui circa 9 mila svolgono sicuramente mansioni superiori. L’art. 52 del D.Lgs. 165/2001, purtroppo non dà nessuna certezza d’inquadramento nella terza area funzionale:ciò è possibile solo per sei mesi e per comprovate esigenze di sevizio. Se fosse un diritto acquisito, perché FLP non ha mai promosso ricorsi al giudice del lavoro? Perché l’art. 52 non è stato applicato in nessuna Amministrazione Pubblica?
Se con il CCNI del 2006 fosse stato possibile per circa 2000 o 3000 lavoratori essere inquadrati nella qualifica superiore, che garanzie si sarebbero date agli altri 7 mila? Quali criteri si sarebbero utilizzati? Quali attestati sarebbe stato necessario produrre? Non pensa L’UFFICIO STAMPA di FLP, che se l’Amministrazione fosse stata disponibile avrebbe avuto pronto l’elenco dei potenziali prescelti? Tale ipotesi era talmente indefinita che ancora oggi FLP non conosce di preciso l’eventuale numero di passaggi: 2000 o 3000?
Rinnoviamo a FLP l’invito: serietà, non giocate con le legittime aspettative dei colleghi.
P.S.
Non conosciamo i livelli di democrazia interni a FLP, conosciamo i nostri :sappiamo che i nostri congressi sono veri, gli iscritti con il loro voto decidono i programmi e le linee della Confederazione e tutta l’organizzazione si attiene alle scelte congressuali. I nostri segretari durano in carica per due mandati congressuali;i nostri coordinatori sono eletti dai delegati. Se tutto ciò suscita stupore e derisione dobbiamo pensare che FLP è una organizzazione a gestione monarchica? Gli incarichi sono assegnati per tutta la vita?
Roma, 26 aprile 2010
FP CGIL Nazionale
Coordinatore Agenzia delle Entrate
Luciano Boldorini