RESOCONTO DELL’INCONTRO CON IL SIG. MINISTRO
Ieri si è svolto il primo incontro con il Ministro, il suo staff e la delegazione di parte pubblica. Come di consueto, per una migliore gestione degli interventi delle sigle, il tempo degli interventi è stato contingentato; pertanto, ogni Organizzazione si è riservata di produrre note scritte rispetto ai temi che non è stato possibile affrontare in quella sede. Di seguito gli argomenti su cui siamo intervenuti:
IMPLEMENTAZIONE DELL’ORGANICO NAZIONALE
Questa è la prima e più importante delle richieste, che abbiamo formulato ad ogni Ministro che si è succeduto negli ultimi anni. Riteniamo necessario riportare l’organico nazionale almeno a 23.000 unità per garantire l’assolvimento delle mansioni e delle funzioni ordinarie. Si tratta di un atto politico per eccellenza e ci rendiamo benissimo conto della difficoltà insita nel raggiungimento di un simile obiettivo, eppure vale la pena provarci. Non pretendiamo immediatamente di ritornare alle 25.000 unità degli anni Novanta, anche se la distribuzione capillare dei nostri uffici sul territorio lo richiederebbe. E va considerato anche che all’epoca il patrimonio da tutelare era quantitativamente inferiore a quello attuale, cui si aggiungono i carichi di lavoro scaturiti dalla gestione dei progetti sul PNRR. Sul piano delle scelte organizzative degli uffici abbiamo ribadito la preoccupazione inerente al depauperamento ed al forte indebolimento dei cicli della tutela, cui abbiamo assistito nel passato recente per effetto delle riforme Franceschini, che hanno indubbiamente privilegiato la valorizzazione, e abbiamo chiesto al Ministro un maggiore coinvolgimento delle OO. SS., nelle forme consentite dalla norma, in merito alle scelte strategiche del Ministero.
IMPLEMENTAZIONE DELLE ASSUNZIONI E MIGLIORAMENTO DELLE PROCEDURE
Conseguentemente, vanno implementate le assunzioni. Gli studi sul settore dimostrano che di qui al 2030 sarà necessario assumere in tutti i servizi pubblici 1.200.000 lavoratori e il nostro Ministero rientra, per effetto delle carenze strutturali in organico, pienamente in questo scenario. Con l’occasione abbiamo fatto presente che le ultime procedure concorsuali hanno evidenziato almeno tre difficoltà per noi assolutamente sanabili: 1) la gestione procedurale di RIPAM/Formez non ci consente il controllo integrale dei processi; a ciò si aggiunga che dopo mesi di attesa ci ritroviamo puntualmente di fronte a un 20% di rinunce, che si traducono in una perdita di efficacia ed economicità dei concorsi. Pertanto abbiamo chiesto la completa reinternalizzazione dei concorsi (il concorso per dirigenti tecnici dimostra che si può fare), da realizzarsi mediante un potenziamento dell’organico della DG Organizzazione; 2) il tempo di espletamento eccessivamente lungo, accompagnato al fatto che spesso i numeri messi a bando sui profili non garantiscono nemmeno la sostituzione delle cessazioni, perché dal momento dell’attivazione della procedura all’immissione in ruolo i pensionamenti ulteriori peggiorano il livello di sottorganico; 3) concorsi su base regionale per contrastare gli effetti negativi dati dai costi degli spostamenti sul territorio nazionale. PNRR Come già accennato, siamo molto preoccupati degli esiti che potrebbe avere la gestione del PNRR sul personale che vi si trova coinvolto. La situazione è nota. La Soprintendenza Speciale è una scatola vuota, pertanto le procedure amministrative di tutela sono state scaricate sull’organico della DG ABAP e sulle SABAP territoriali, con un consistente aggravio di carichi di lavoro. Come sapete, non abbiamo mai ritenuto che l’indennizzo economico potesse essere la soluzione (semmai una forma di compensazione del disagio, ma non l’eliminazione del disagio); la soluzione è fare assunzioni e potenziare i servizi coinvolti. Oltretutto le ultime decisioni governative sul tema PNRR sembrano orientate verso una semplificazione amministrativa delle procedure e dei tempi di risposta che costringerà ad evitare il più possibile il sottorganico e la trappola del silenzio-assenso (quasi sempre originato dal fatto che non abbiamo sufficiente personale che possa dedicarsi alle pratiche). CONCORSO 1052 AFAV Su questo argomento eravamo intervenuti con una nota al Ministro, invitandolo a riflettere che l’emendamento nel Milleproroghe che consente lo scorrimento di 750 unità non avrebbe, però, consentito l’assorbimento integrale della graduatoria (un altro emendamento sullo scorrimento totale degli idonei è stato bocciato; lo avevamo abbondantemente previsto, dopo qualche anno di esperienza sulle dinamiche politiche). Pertanto gli chiedevamo di provvedere ad ulteriori atti amministrativi ordinari per lo scorrimento di ulteriori 772 unità, sempre facendo riferimento al contingente di posti da assumere in seconda area autorizzato nel Fabbisogno occupazionale triennale. Ieri abbiamo, quindi, ribadito la nostra posizione sottolineando come l’assorbimento della graduatoria sia molto meno complicata da realizzare di quanto possa pensarsi, utilizzando lo strumento della programmazione ordinaria prevista dal DM 360/2022.
ESPERTI A CONTRATTO
Pur avendo salutato positivamente l’emendamento che ha consentito la riattivazione dei contratti di collaborazione degli esperti che hanno lavorato fino al 31 dicembre nei nostri uffici abbiamo chiesto al Ministro di impegnarsi per la stabilizzazione del contingente, anche di coloro che sono ancora in servizio per via di contratti ancora attivi. Si tratta di colleghi e colleghe già formati, che hanno consentito la prosecuzione dell’azione amministrativa e di tutela in condizioni di grave sottorganico delle strutture. Per questi lavoratori abbiamo chiesto un aggiornamento normativo delle clausole propedeutiche alla stabilizzazione contenute nella legge Madia.
CONTRATTI FLESSIBILI
Per i lavoratori che invece hanno maturato i requisiti previsti dalla stessa legge Madia abbiamo chiesto il concretizzarsi delle disposizioni già previste nel Piano dei fabbisogni 2022/24 e quindi avviare le relative procedure nel corso di quest’anno.
PERSONALE ALES
Abbiamo chiesto al Ministro di avviare con le parti sociali anche un ragionamento sulla società in house e sul suo personale, che dai dati in nostro possesso ha raggiunto la ragguardevole cifra di 2000 unità. In taluni luoghi i contingenti di ALES superano quelli dei dipendenti di ruolo. Riteniamo imprescindibile avviare quel confronto che ci era stato promesso dalla precedente compagine politica, che però non è stato mai avviato, e che riguarda sia l’applicazione di un contratto collettivo di filiera (Federculture) che il riconoscimento di punteggi spendibili nei concorsi pubblici per l’accesso ai ruoli del ministero.
FUNZIONARI OMBRA
Al Ministro abbiamo chiesto di sanare definitivamente questa procedura di riqualificazione, riattivando con un emendamento la graduatoria e assorbendo il contingente di idonei con un provvedimento senza riserve di percentuali (come avvenuto improduttivamente in passato), anche per i passaggi dalla prima alla seconda area.
NUOVI PASSAGGI FRA LE AREE
Il tema precedente ci ha dato occasione di evidenziare come l’individuazione di un percorso specifico per i funzionari ombra serva ad ampliare la platea dei nuovi passaggi verticali previsti dal rinnovato CCNL, coinvolgendo coloro che sinora sono rimasti esclusi da questa opportunità. Com’è noto il finanziamento delle procedure grava sullo 0,55% del monte salari 2018; la determinazione del budget a disposizione non consentirà in prima battuta di coprire l’integrale platea di aventi diritto (per un mero calcolo aritmetico, non per l’ostracismo di qualcuno). Nell’attuale seconda area insistono lavoratrici e lavoratori che non soltanto hanno maturato nel tempo una legittima aspettativa di carriera ma anche titoli e competenze, con una scolarizzazione elevata. Garantire il massimo esaudimento di questa platea verrebbe favorito dall’individuazione di percorsi distinti a cui aggiungere, come ulteriore opzione, l’inserimento delle riserve dei posti per i lavoratori interni nella programmazione assunzionale ordinaria. Il Ministro si è dichiarato consapevole delle cose da fare, pur rimarcando che è impossibile modificare un assetto ultradecennale in poco tempo. Nel breve tempo della replica: ha garantito di voler riportare l’organico nazionale a livelli accettabili (non si riuscirà ad arrivare alle 23.000 unità, presumibilmente), andando a migliorare l’attrattività di un impiego nel MIC soprattutto per i profili specialistici; di voler garantire una certa continuità amministrativa ma senza cadere in provincialismi; sul PNRR ha detto di aver evitato di metter mano ai progetti avviati nell’interesse del Paese, ma ha dichiarato di stare lavorando ad una soluzione per la Soprintendenza Speciale; ha detto di voler implementare le giornate di gratuità per i nostri siti; ha preannunciato a breve la nomina del Segretario Generale e la riconferma/nuova nomina di 6 Direttori Generali; ha confermato l’intenzione di aumentare gli introiti da bigliettazione. Sui dossier e le proposte della parte sindacale si è riservato un approfondimento ed una risposta entro tempi congrui. Complessivamente riteniamo positivo che si sia finalmente intrapreso un confronto con la nuova Direzione politica, ma al Ministro abbiamo chiesto relazioni sindacali costanti e di qualità. Si è dimostrato disponibile e la cosa ci ha, ovviamente, fatto piacere. Il tempo ci dirà come saranno andate le cose.
Roma, 18 febbraio 2023
FP CGIL MIC UIL PA MIC
Claudio Meloni Federico Trastulli