Sicurezza: il Ministro Alfano smetta di promettere nuovi agenti di Polizia Penitenziaria, senza soldi le 2000 assunzioni non si possono fare. Comunicato Stampa di Francesco Quinti Responsabile Nazionale Comparto Sicurezza

18 Luglio 2011

Sicurezza: il Ministro Alfano smetta di promettere nuovi agenti di Polizia Penitenziaria, senza soldi le 2000 assunzioni non si possono fare. Comunicato Stampa di Francesco Quinti Responsabile Nazionale Comparto Sicurezza

Apprendiamo dalla stampa che mercoledì il Ministro della Giustizia Angelino Alfano, nel corso di un incontro elettorale svoltosi a Sulmona, ha garantito l’arrivo di altri agenti selezionati con il bando di concorso che prevedrebbe 2000 nuove assunzioni.

Un annuncio che rischia di rivelarsi infondato, perché a quanto ci risulta allo stato attuale l’assenza degli stanziamenti economici necessari a finanziare l’assunzione di quel contingente impedisce al Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria di bandire il concorso. Inoltre, tra i limiti di spesa che sarebbero comunque imposti alle nuove assunzioni e quelli determinati quali quota del turn-over per le Forze di Polizia e i Vigili del fuoco, è plausibile immaginare che non sarà possibile garantire l’incremento del personale di Polizia Penitenziaria, ma si potrà solo operare un piano di assunzioni di 350 unità per l’anno in corso, 700 per il 2011, 550 per il 2012 e 200 per il 2013, a fronte di 820 cessazioni dal servizio avvenute l’anno scorso, di altre 720 registrate nel corso del 2009 e, stando al trend, di almeno altre 800 a partire dall’anno 2010.
1800 assunzioni spalmate nei prossimi tre anni per sopperire a 2200/2500 pensionamenti. Dov’è, quindi, l’incremento promesso dal Ministro Alfano?

Invece di offrire false speranze ai poliziotti che operano negli istituti di pena in condizioni di estremo disagio operativo, professionale e personale, il Guardasigilli e il Governo si preoccupino di arginare il sovraffollamento spaventoso delle strutture penitenziarie, che in questi giorni ha sfondato la quota record di 67.000 presenze. Si preoccupino di assumere le 6000 unità che mancano dall’organico nazionale della Polizia penitenziaria, di rispettarne i diritti contrattuali, di rendere dignitose le condizioni di lavoro, di assicurare il puntuale pagamento delle numerosissime ore di lavoro straordinario, che anche questo mese non sono state liquidate. Davvero intollerabile.

Nel frattempo in carcere si muore, continuano a susseguirsi episodi di aggressione ai danni dei colleghi della Polizia Penitenziaria come, da
ultimo, quello consumatosi presso il carcere di Spoleto ai danni di tre agenti e di un medico di guardia, ai quali va tutta la nostra solidarietà.

Cosa deve ancora succedere affinché il Governo e il Ministro Alfano assumano quei provvedimenti urgenti che il sistema penitenziario e il
mondo del lavoro in carcere attendono?

Roma, 26 marzo 2010

 

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