“Con oggi non si conclude la mobilitazione per rivendicare contratti dignitosi, salari adeguati, dignità sociale. Il governo non ascolta il lavoro, ma i diritti non si cancellano e i bisogni sociali aumenteranno proprio per le risposte sbagliate sulla politica economica e sociale della legge di Bilancio, si premia l’evasione e si aumenta la sofferenza economica delle famiglie che sul caro vita non hanno alcuna risposta”. Così Serena Sorrentino, segretaria generale della Fp Cgil, dalla manifestazione di Roma, promossa da Cgil e Uil, in occasione della giornata di sciopero per cambiare una ‘manovra sbagliata’.
Rivolgendosi al governo, aggiunge la dirigente sindacale, “diciamo che non ci rassegniamo al fatto che non ci siano risorse per i contratti di sanità, funzioni centrali e funzioni locali, e non ci raccontino che se ne occuperanno con la prossima legge di Bilancio. Con un’inflazione a due cifre il lavoro pubblico sta pagando tre volte la crisi: meno salario, niente contratto e assunzioni, meno servizi pubblici”.
Inoltre, prosegue, “siamo in stati in piazza in questa settimana con vertenze legata alla giustizia, all’Inl, per difendere il Servizio sanitario nazionale, per lottare contro le esternalizzazioni dei servizi educativi, per difendere il diritto al contratto delle lavoratrici e dei lavoratori del terzo settore, delle Rsa e della sanità privata. Andremo avanti contro le politiche che attaccano la dignità del lavoro, aumentano la precarietà, negano il diritto a rinnovare i contratti nazionali ai lavoratori dei servizi fondamentali, impoveriscono le famiglie e privatizzano i servizi. Contro la divisione sociale e per la solidarietà e la giustizia sociale, continueremo la nostra lotta, perché i diritti non sono favori e noi siamo ‘Partigiani del Lavoro’”, conclude Sorrentino.