Gentile Sig. Ministro,
mentre ieri alcune centinaia di lavoratori manifestavano fuori dall’Aula Occorsio contro chi sfascia la giustizia, lei, impegnato in una delle sue kermesse mediatiche con il Ministro Brunetta, parlava, secondo le agenzie stampa riportate sul sito del Ministero della Giustizia, di contestazioni di alcuni lavoratori ‘precari’.
Certo, sig. Ministro, il suo deve essere stato un lapsus, forse voleva dire che erano alcuni lavoratori giudiziari che lavorano in condizioni precarie, per una giustizia precaria, senza riconoscimento professionale, mezzi adeguati né risorse.
Infatti la folla che ha occupato il corridoio antistante l’aula era composta da lavoratori giudiziari del Tribunale di Roma che giornalmente garantiscono, da molti anni, con fatica e spirito di abnegazione, il diritto scritto nella Costituzione alla giustizia, diritto per il quale il suo governo fino ad oggi non ha fatto nulla: tutti i provvedimenti emanati sono andati in direzione opposta e, qualora dovesse entrare in vigore l’ordinamento professionale firmato dalla sua Amministrazione e alcune OO.SS minoritarie ci sarà un sicuro ed ulteriore peggioramento del servizio, con la generale dequalificazione di tutto il personale giudiziario.
Sig. Ministro, la sua battuta sulla giustizia ‘Giano bifronte’, in cui le sue presunte digitalizzazioni sono il ‘futuro’ mentre i lavoratori che lottano rappresentano il ‘passato’ non è certo degna della sua posizione: dovrebbe sapere infatti che se resta qualcosa della giustizia in Italia non si deve certo all’azione del suo governo ma all’operato giornaliero dei lavoratori e dei magistrati e allo spirito di adattamento degli avvocati e degli utenti.
Ancora una volta ha dimostrato la sua indifferenza verso i lavoratori della giustizia e, con loro, verso i cittadini italiani.
Sarebbe ora che li ascoltasse.
Roma, 18/03/10
La coordinatrice nazionale
FPCGIL Organizzazione Giudiziaria
Nicoletta Grieco