17.02.2010 – Si è tenuto oggi mercoledì 17 febbraio, alle ore 10.00 presso la sede CGIL nazionale, un dibattito pubblico sulla privatizzazione della Protezione Civile. Cliccando sul link riportato in basso è possibile ascoltare l’intervento di Guglielmo Epifani, Segretario Generale della CGIL, e consultare diversi materiali inerenti l’iniziativa. Inoltre, riportiamo di seguito il comunicato stampa di Carlo Podda, Segretario Generale della FP CGIL Nazionale.
Comunicato Stampa di Carlo Podda
Segretario Generale FP CGIL Nazionale
No protezione civile Spa
Torniamo alla prevenzione ed abbandoniamo grandi eventi e deroghe
“Travolgere l’intervento pubblico privatizzando lo stato è la priorità di questo Governo. In questi mesi è passata silenziosamente l’istituzione della Difesa Servizi Spa, e se lo scandalo non avesse messo in luce il disastro del sistema di Protezione Civile, sarebbe passata anche la Protezione Civile Spa. Vi annuncio, quindi, un nuovo scandalo in arrivo. La sovrapposizione tra politica e affari, l’ingresso a piè pari della politica negli apparati dello stato, è il vero scandalo del paese. Non possiamo però attendere sempre e solo le evoluzioni delle indagini per porre rimedi alla deriva in atto”. Con queste parole il Segretario Generale della Fp-Cgil Nazionale Carlo Podda apre il suo intervento alla conferenza “No Protezione Civile Spa” organizzata dalla Cgil confederale e dalla Funzione Pubblica Cgil, tenutasi stamane a Roma in Corso d’Italia 25..
“Bisogna scongiurare – aggiunge Podda – con tutta la forza che abbiamo il nuovo “codice di Protezione Civile”, che oltre agli appalti ed al business consegnerebbe nelle mani di pochi persino la gestione e la risoluzione dei conflitti “economico sociali e ambientali”. Inquietante come prospettiva, vista la gestione del sistema di protezione Civile dell’era Bertolaso: una gestione autoritaria e svincolata dalle leggi, sempre in deroga. Ma sui diritti delle persone non c’è deroga che tenga”.
“La cancellazione della Protezione Civile Spa – continua Podda – non basta. Su un bilancio di quasi un miliardo di euro la Protezione Civile spende meno di 80 milioni in prevenzione. Non è accettabile in un paese che giorno dopo giorno vede paesi, città intere, cadere a pezzi, che vive una situazione di dissesto che è davvero emergenziale”.
“Il sistema va abbattuto e ricostruito. Vanno rimesse in campo le proposte della Cgil, aggiornate in base ai nuovi assetti istituzionali ed ai nuovi poteri concessi a regioni ed autonomie locali. Tenere insieme in un sistema integrato la prevenzione e la pianificazione che spettano ad enti locali e regioni, il mondo del volontariato, integrare i Vigili del Fuoco dando il rilievo che spetta al loro ruolo, puntare alla prevenzione del rischio ed alla tutela del territorio per combattere il dissesto idrogeologico, e quindi gestire le emergenze. Ma soprattutto – conclude Podda – abbandonare la strada della gestione dei “grandi eventi”, che rappresenta l’elemento determinante della degenerazione. Questa vicenda non si può concludere senza mettere mano definitivamente ad un sistema che ha mutato le regole democratiche e modificato la costituzione materiale di questo paese”.
Roma, 17 Febbraio 2010