Nella giornata del 25 ottobre è proseguita la discussione sulle famiglie professionali, sulla base dell’ulteriore documentazione inviataci da INL.
Da parte nostra abbiamo evidenziato in premessa che il lavoro inviatoci dà finalmente un’idea più chiara della direzione che questo Ente intende percorrere. Tuttavia, ci sembra che il sistema ipotizzato – per come appare declinato – non evidenzi spesso una differenza tra famiglie professionali e profili di ruolo, anzi per alcuni versi rischi di determinare una confusione tra il concetto di “famiglia” e quello di “profilo”.
La logica che, a nostro parere, dovrebbe indirizzarci e che ci viene consegnata dal CCNL dev’essere quella di avere poche famiglie professionali ben caratterizzate nei loro ambiti di competenze, al cui interno ricomprendere profili di ruolo più specifici.
Il nuovo sistema delle famiglie professionali, in sostanza, dovrebbe poter valorizzare adeguatamente le professionalità presenti, ma garantendo al tempo stesso: mobilità tra le aree (da qui la necessità di prevedere passaggi dalla prima alla seconda e dalla seconda alla terza, stanziando le risorse appositamente previste dal CCNL), mobilità tra famiglie e profili (su base esclusivamente volontaria e sulla base di un regolamento concordato al tavolo nazionale, per poter accrescere la propria professionalità), mobilità da/verso altri Enti. Tutto questo può avvenire se le famiglie sono costruite in modo intelligente e non come “prigioni” da cui non si può uscire ovvero “orticelli” in cui non si può entrare.
Per questo – pur considerando che la contrattazione e il confronto dovranno ancora proseguire -, in coerenza con l’impianto previsto per la seconda area nella proposta dell’Amministrazione, che individua le famiglie di assistente tecnico e assistente amministrativo abbiamo avanzato una prima proposta per la terza area, che prevede: una famiglia dei funzionari amministrativi, una dei funzionari tecnici, una degli ispettori del lavoro e una degli ispettori di salute e sicurezza sul lavoro.
All’interno di queste famiglie, si dovrebbero poi declinare specifici profili professionali: così ad esempio, noi riteniamo che la famiglia degli ispettori di salute e sicurezza debba a sua volta prevedere almeno due ulteriori profili di ruolo, non potendosi immaginare che anch’essi possano essere “tuttologi” del settore.
Riguardo ai possibili profili di ispettore di previdenza e ispettore assicurativo che l’Amministrazione ha ipotizzato di inserire insieme a quello di ispettore del lavoro, se da un lato comprendiamo la scelta di voler prevedere questi due profili e le sue ragioni, dall’altro dobbiamo ricordarci che, ad oggi, abbiamo del personale ispettivo che è stato scelto con i criteri più svariati per ricevere quel tipo di formazione. Andare a far confluire questi lavoratori, sic et simpliciter, in questi due ipotetici profili, potrebbe rischiare di alimentare inutilmente disparità di trattamento e conflittualità tra colleghi.
Nella famiglia dei funzionari amministrativi, inoltre, si potrebbero prevedere il profilo dei funzionari giuridico-amministrativi e quello dei funzionari del contenzioso.
Nella famiglia dei funzionari tecnici, infine, si potrebbero inserire il profilo professionale del funzionario informatico e quello del funzionario gestionale.
Riguardo all’area delle elevate professionalità, l’Amministrazione ha ribadito l’intenzione di prevederla ma, allo stesso tempo, ha confermato la necessità di accompagnare questa previsione da un parallelo ragionamento sulla riorganizzazione di INL, così da individuare in modo più preciso chi ne possa far parte, per evitare che quella previsione resti priva di applicazione o abbia criteri poco chiari di ingresso.
L’intera operazione che stiamo realizzando si deve accompagnare ad altri due elementi, per noi imprescindibili: la necessità di prevedere passaggi di area, come disposto dall’art. 18 del nuovo CCNL, partendo dal presupposto che ci sono colleghi attualmente in prima area che svolgono mansioni di seconda e colleghi di seconda area che svolgono da tempo mansioni di terza e vanno quindi reinquadrati nelle aree superiori, in base alle competenze sinora acquisite. E’ questo il momento storico per fare quest’operazione con un accordo specifico, usando le risorse disponibili previste dal CCNL. Per questo, abbiamo ribadito la richiesta di avere i conti delle somme disponibili per i passaggi verticali e capire i numeri delle progressioni verticali possibili.
Ulteriore elemento che va disciplinato è quello della mobilità volontaria tra famiglie/profili, così da garantire che un lavoratore possa scegliere periodicamente nel corso della sua vita lavorativa, sulla base anche della disponibilità di posti in organico, di mutare il proprio profilo, così da ampliare la propria professionalità, le proprie competenze e da favorire una mobilità interna professionale. Si rende quindi necessario un accordo che stabilisca che periodicamente – es. una volta all’anno – ci si incontri al tavolo nazionale per prevedere la disponibilità di posti nei vari profili, procedendo poi al reinquadramento del personale che abbia presentato domanda.
Prossimo incontro previsto per il 31 ottobre. Registriamo, intanto, che nella sua replica finale, l’Amministrazione si sia resa disponibile a prevedere due famiglie professionali ispettive (una degli ispettori del lavoro e una degli ispettori tecnici) e a fare i conti per quantificare i passaggi verticali in deroga, come disposto dal CCNL.
Coordinatore nazionale FP CGIL – INL |
Matteo Ariano |