Con la nostra nota del 1° agosto scorso, “VIGILANZA, I NODI VENGONO AL PETTINE”, ancora una volta, abbiamo chiaramente ribadito la nostra distanza in merito alla riorganizzazione della vigilanza ispettiva di questo Istituto, voluta dall’Amministrazione con la circolare 141/2021.
In particolare, con quella nota tra l’altro, avevamo chiesto, all’Amministrazione, un incontro in quanto, a seguito dell’emanazione della circolare 86/2022 sulle missioni, è parso necessario (invero sin dalla stesura della prima bozza), richiedere chiarimenti sulla definizione di un parametro univoco sui criteri utili all’individuazione del tragitto liquidabile, perché il personale non incorresse in assurde penalizzazioni.
Ci vediamo costretti a tornare su questo punto, perché cominciano ad arrivare dai territori notizie di interpretazioni ed applicazioni disomogenee da parte dei “presìdi” deputati alla valutazione e poi alla liquidazione delle missioni degli ispettori nelle diverse sedi Regionali. Galeotto fu il concetto di “ … percorso più breve in termini di tempi di percorrenza … ”, imposto nella nuova circolare, nei casi di “ … percorsi per i quali siano disponibili autostrade a pedaggio … ”. Nel caso degli ispettori, infatti, era evidente da subito che, tali disposizioni, sarebbero state incompatibili con la particolare modalità di svolgimento della loro attività istruttoria e investigativa;
Gli ispettori infatti, diversamente da tutti gli altri dipendenti in missione, espletano, più tappe nell’ambito dello stesso tragitto, NORMALMENTE raggiungendo PIU’ località nella stessa giornata per effettuare le verifiche e gli accessi ispettivi, raccogliere documenti, incontrare i consulenti presso le sedi aziendali o presso gli studi professionali, effettuare sopralluoghi sui cantieri, effettuare attività di intelligence, collaborare con i funzionari ispettivi di altre amministrazioni o svolgere attività di polizia giudiziaria … e così via;
Ma davvero si può ritenere che, per ciascuna di queste “tappe”, preliminarmente, l’ispettore fermi la propria vettura, accenda il portatile, si posizioni (anche in aperta campagna, o in montagna) in una località che assicuri la presenza di “campo” per il wi-fi, al fine di consultare tutti e tre (o più) i siti on line citati in circolare (tutti tra l’altro, siti “privati” senza alcuna investitura o riconoscimento di “valenza ufficiale pubblicistica”), per verificare se il tratto di strada che intraprende fino al prossimo “obiettivo” sia coperto o meno da autostrada a pedaggio? E sì, perché se lo fosse, e non producesse agli uffici la ricevuta del pedaggio autostradale, anche per uno solo dei tragitti tra quelli percorsi quel giorno, non otterrà, in toto, il rimborso delle spese anticipate, nell’ambito dei propri compiti istituzionali!
Tutti comprendono (tranne la nostra Amministrazione) che l’attività svolta dagli ispettori all’esterno è attività possibile solo “all’impronta” e non “andata e ritorno”. Invece sembra proprio che ci sia qualcuno (e questo è grave, perché decide per gli Ispettori dimostrando di conoscere poco il loro lavoro) che forse pensa che il contrasto all’evasione e all’elusione contributiva, si faccia muovendo con il telecomando gli Ispettori! Chi sostiene questo, non solo offende la logica, ma espone l’Istituto alla soccombenza di fronte al rischio dell’avvio di scongiurabili contenziosi, nei casi di mancato pagamento delle spese anticipate!
Nonostante tutto speriamo ancora che, sulla questione, l’Amministrazione proceda ad un ragionevole “ripensamento” e, a questo proposito, ancora una volta, a distanza di 45 giorni dalla precedente richiesta, chiediamo subito un incontro chiarificatore.
Roma, 13 settembre 2022
Coordinatrice nazionale FP CGIL – INPS |
Antonella Trevisani |