INL, Fp Cgil – L’urgenza di riorganizzare il territorio

07 Settembre 2022

Lo scorso 1° settembre i primi ispettori del lavoro e ulteriori funzionari amministrativi hanno preso servizio in diverse sedi dell’INL. Inutile girarci attorno: dai dati che ci risultano, il numero di rinunce è stato molto alto. I motivi di questo sono molteplici, alcuni riguardano direttamente l’INL – la questione della mancata perequazione, che non riteniamo affatto chiusa, ha plausibilmente inciso parecchio – ma altri riguardano più probabilmente l’appetibilità del lavoro pubblico, considerando che anche molte altri Enti stanno riscontrando un inaspettato numero di rinunce.

Al di là dell’analisi sui motivi di un così alto numero di rinunce, riteniamo improcrastinabile ciò che da anni proponiamo, inascoltati: l’urgenza di intervenire sul territorio, introducendo degli accorgimenti organizzativi che potrebbero aiutare sia lavoratrici e lavoratori dell’INL sia coloro su cui le attività dell’INL impattano.

A tal proposito, torniamo a ripetere che è indispensabile rivedere il ruolo degli Ispettorati Interregionali, che potrebbero divenire dei centri in cui svolgere rilevanti attività di backoffice, così da sgravare le sedi territoriali. Ad esempio, agli IIL si potrebbe affidare il compito di amministrazione del personale (acquisto buoni pasto, gestione presenze e assenze sul cloud, pagamento missioni e straordinari, gestione pensionamenti, ecc.) così da agevolare l’omogeneità di trattamento dei lavoratori che spesso manca, anche perché si avrebbero solo quattro sedi cui fornire istruzioni in quest’ambito.

Similmente, gli IIL potrebbero occuparsi degli appalti che riguardano il proprio ambito territoriale, così sgravando le sedi anche da questo compito e magari creare un’economia di scala che possa produrre risparmio di spesa.

Naturalmente, per far questo potrebbe essere prima necessario un irrobustimento del personale in servizio presso le sedi interregionali, magari combinato ad un uso sapiente del lavoro a distanza e delle tecnologie informatiche (ossia potrebbe accadere che un lavoratore non sia fisicamente in servizio presso la sede interregionale, ma lavori per essa da altra sede, come già accade in altri Enti).

A proposito di tecnologie informatiche e di lavoro a distanza, torniamo a ripetere che già oggi il protocollo informatico consente di protocollare le pratiche di una sede da parte di colleghi di altra sede. Perché non farlo subito?

Ciò che, in sostanza, serve, è avvalersi della propria autonomia, dispiegando una pronta reazione organizzativa rispetto alla sempre più grave carenza di personale, che permetta di bloccare il circolo vizioso nel quale l’INL è entrato e che rischia di compromettere l’efficienza o addirittura l’erogazione stessa dei servizi.

Altre due questioni dovrebbero essere affrontate in modo urgente: la rotazione degli incarichi dirigenziali e l’allineamento temporale delle scadenze dei loro incarichi. Riteniamo più che opportuno che un dirigente non permanga in uno stesso ufficio per troppi anni, perché questo potrebbe ripercuotersi molto negativamente sul benessere organizzativo interno alla sede. D’altra parte, la sfasatura temporale che intercorre tra molti incarichi dirigenziali di seconda fascia, impedisce agli stessi dirigenti di poter scegliere davvero tra tutti i posti disponibili e non aiuta la rotazione.

Altro tema da affrontare è quello della distribuzione territoriale degli uffici, con possibilità di accorpare a sedi limitrofe quelle che storicamente sono di difficile copertura.

Pertanto, chiediamo che anche su questo vi sia un intervento in tempi rapidi, prevedendo sia una scadenza temporale uguale per tutti gli incarichi di seconda fascia, sia stabilendo che dopo un massimo di nove anni – a nostro parere più che sufficiente, visto che si tratterebbe di tre incarichi – un dirigente non possa più permanere nella medesima sede e debba necessariamente andare in altra sede.

Coordinatore per l’area della dirigenza FP CGIL – INL

Coordinatore nazionale FP CGIL – INL

Alberto Gardina

Matteo Ariano

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