Il settimanale “L’espresso” in edicola questa settimana, propone un indagine sulla Polizia Municipale intitolata “Scusi ha visto un Vigile? Un esercito di 55 mila ma in strada vanno meno della metà e tra turni e permessi ridotti ad uno sparuto drappello. Con buona pace del traffico”
L’importanza delle problematiche trattate nel corpo dell’articolo ed alcune delle conclusioni che emergono, testimoniano ancora una volta la centralità di questo servizio pubblico nel vivere quotidiano delle persone e quanto è indispensabile rendere sempre più presente sul territorio le scelte della FPCGIL sul ruolo e la centralità della Polizia Locale nelle politiche integrate di sicurezza urbana, maturate in anni di confronto con lavoratori e cittadini.
Nessun servizio pubblico può trovare futuro sganciato dalla capacità di rispondere appieno alle necessità delle persone in termini di reale miglioramento delle loro condizioni di vita.
Questo, in particolare in un settore qual, è la Polizia Locale che attiene alla vivibilità delle città, alla libertà dei singoli ed al comune vivere tra diversi.
Servizio pubblico oggi fortemente penalizzato dalla carenza di piante organiche rese asfittiche da cinque anni di blocchi, dalla totale carenza di norme a tutela degli operatori quotidianamente impegnati dove disagio sociale e degrado sono fattori determinanti, da percorsi professionali insufficienti, da disarticolazioni organizzative che duplicano compiti e sovraespongono gli addetti, dall’ assenza di una legge nazionale coerente con il ruolo svolto nelle politiche integrate di sicurezza urbana.
Di certo, la soluzione non può essere un superlavoro senza domeniche di sosta con agenti impegnati 24 ore al giorno con giubbotti antiproiettili ad inseguire prostitute.
Si dimentica che la Polizia Locale, già interviene in materie quali l’abusivismo edilizio, quello commerciale, la Polizia Stradale, ambientale, dove più forte e subdola s’insedia l’illegalità e la sopraffazione, che sono, a nostro modesto avviso, i suoi compiti primari e il reale contributo alla sicurezza delle città.
E’ sbagliato, pertanto, pensare ai lavoratori del settore come ad una casta responsabile delle disfunzioni esistenti.
Su questi temi la FPCGIL è pronta e disponibile sempre a dare il proprio contributo, anche in confronti pubblici con dati alla mano.
Roma, 26 febbraio 2007