Alla Direzione generale del personale civile
dr. Lorenzo Marchesi
e, p.c.
Al Vice capo di Gabinetto personale civile
dr. Francesco Rammairone
Al Segretario generale del
Segretariato generale Difesa/DNA
Gen. c.a. Luciano Portolano
Oggetto: Pratiche pensionistiche personale civile A.D..
Continuano a pervenire alle scriventi OO.SS. molteplici segnalazioni circa le inusuali modalità con le quali codesta Direzione gestisce le pratiche in argomento. Risulta, in particolare, che l’amministrazione stia attribuendo l’onere di esibire ogni documento utile al riconoscimento del predetto diritto – anche nel caso tali atti siano stati emanati dalla stessa Direzione Generale e riportati “a matricola” – esclusivamente ai dipendenti che sono in procinto di andare in pensione.
Accade così che venga richiesto alla lavoratrice e al lavoratore suo malgrado coinvolto di esibire, solo a titolo di esempio, buste paga risalenti addirittura a 30/35 anni fa, che ovviamente in pochi sono riusciti a conservare. Onere di ricerca che invero spetta esclusivamente all’amministrazione attivare, ove ritenga necessario conseguire quella o altra documentazione.
Tale modus operandi, apertamente in contrasto con la norma che sull’argomento prevede espressamente che ….“la P.A. non può richiedere atti di cui è già in possesso e che sono stati emanati dalla stessa P.A.”, contraddice anche quanto riportato nella circolare del 20 aprile 2022 di codesta amministrazione, la quale tra l’altro testualmente reca: …“la Direzione Generale mantiene in via residuale la competenza per l’emanazione dei decreti di riscatto, ricongiunzione e computo del personale civile della Difesa dell’area centrale, le cui istanze sono pervenute prima del 1° ottobre 2005…”. Peraltro, quanto sopra evidenziato va ad aggiungersi all’unilaterale interpretazione compiuta da codesta direzione generale – già oggetto di reiterata contestazione sindacale – sulla corretta applicazione dell’art. 25 del dpr n. 1092/1973 per gli operai addetti ai polverifici o ai lavori insalubri di cui al d.lgt. n. 1100/1919, rischiando così di penalizzare ulteriormente le lavoratrici e i lavoratori del Ministero Difesa che dopo tanti anni di servizio corrono anche il pericolo di non vedersi riconosciuto quanto legittimamente preteso. Tanto premesso, le chiediamo di intervenire con urgenza sul tema sollevato nella circostanza e far tenere l’immediata correzione delle procedure fin qui adottate dagli uffici preposti di codesta direzione, assunte in completa disapplicazione delle norme e disposizioni vigenti. Ciò al fine di garantire ai dipendenti civili l’accesso pieno e incondizionato al diritto alla pensione, e al contempo evitare che le scriventi organizzazioni sindacali assumano tutti i provvedimenti e le azioni ritenute necessarie a tutelare il personale civile della difesa.
Si resta in attesa di cortese urgente riscontro.
Cordiali saluti
FP CGIL CISL FP UIL PA
Francesco Quinti Massimo Ferri Carmela Cilento
Roberto De Cesaris Franco Volpi