“Continua la mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori del Ministero della Cultura, annunciata per settembre una giornata di sciopero nazionale”. È quanto affermano Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Pa nel dare conto dell’assemblea nazionale unitaria dei dipendenti del dicastero guidato dal ministro Franceschini, tenuta ieri, sui temi della vertenza nazionale avviata con i presidi in tutta Italia del 4 luglio scorso.
Una assemblea, fanno sapere i sindacati, “molto partecipata e che ha visto numerosi interventi di lavoratori che hanno tutti denunciato il grave peggioramento delle condizioni di lavoro, dovuto soprattutto alla inammissibile carenza di personale più volte e inutilmente segnalata, ma anche agli altri noti fattori che stanno determinando un declino apparentemente inarrestabile dei cicli lavorativi interni del Ministero”.
Al termine dell’assemblea, riportano Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Pa, “è stato approvato all’unanimità un ordine del giorno che, oltre a riassumere i punti di vertenza nazionale inerenti la richiesta di un piano straordinario di assunzioni e la ripresa del confronto negoziale sui temi specifici relativi all’applicazione del nuovo Ccnl, ovvero regolazione del lavoro a distanza, mobilità volontaria, processi di riqualificazione giuridica ed economica dei lavoratori, ripristino delle condizioni di sicurezza nei luoghi della cultura, ha deciso la continuazione delle iniziative di protesta tramite il blocco del lavoro straordinario e la mancata elevazione alla metà dei festivi lavorati nei musei, dando mandato a Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Pa di avanzare richiesta di confronto urgente con il Ministro Franceschini”.
All’esito di questa richiesta, proseguono i sindacati, “qualora non soddisfacente, si avvieranno le procedure previste dalla legge finalizzate all’indizione di una giornata di sciopero generale nazionale dei lavoratori del Ministero da tenersi nel mese di settembre prossimo. Sui temi al centro dell’iniziativa è pertanto urgente e necessario un atto di responsabilità da parte del Ministro Franceschini: qualunque ulteriore sottovalutazione dei problemi denunciati porterà inevitabilmente a un inasprimento del conflitto”, concludono Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Pa.