L’assemblea nazionale dei lavoratori del MIC, convocata in data 13 luglio 2022 dalle OO.SS. FP CGIL, CISL FP e UILPA, con all’ordine del giorno i temi della vertenza nazionale che sono alla base della giornata nazionale di mobilitazione del 4 luglio 2022, esprime fortissima preoccupazione per la grave situazione di degrado organizzativo più volte denunciata, senza che allo stato siano pervenuti riscontri soddisfacenti in merito alle richieste avanzate alla Direzione politica del Ministero.
In particolare l’assemblea nazionale denuncia:
• i ritardi inammissibili nell’attuazione del piano assunzionale approvato dal piano dei fabbisogni 2019/21, a partire dalla mancata assunzione dei 1052 AFAV e dei più volte annunciati scorrimenti della graduatoria fino al suo totale assorbimento, allo stato fermi all’ipotesi di ulteriori 400 assunzioni. Inoltre non risultano emanati i bandi relativi all’assunzione di 270 funzionari archivisti e 250 funzionari tecnici, mentre ancora sono sconosciute le tempistiche relative al bando emanato per 300 assistenti amministrativi e 100 assistenti informatici;
• la grave insufficienza dell’attuale programmazione a fronte di un dato di carenza strutturale medio del 50% con una tendenza rilevantissima alle uscite per cessazioni previste nel prossimo triennio. In particolare risulta impegnata meno della metà delle risorse teoriche a disposizione del Ministero per effetto del turnover e non sono ancora disponibili le risorse derivanti dalle uscite anticipate per effetto della cosiddetta quota 100 e per altre motivazioni;
• la mancata previsione di assunzioni in profili professionali necessari al funzionamento dei servizi, quali, ad esempio, gli assistenti tecnici, i funzionari fisici, chimici e diagnosti;
• l’aumento esponenziale dei ricorso alle esternalizzazioni per la sostituzione, tramite specifiche previsioni normative, di tutte le figure professionali presenti nell’ordinamento interno, nonché la prassi consolidata relativa all’affidamento, a soggetti esterni, di compiti che il Codice dei Beni Culturali prevede esclusivamente per il personale interno;
• il mancato investimento nella digitalizzazione delle prassi amministrative interne ed il comportamento unilaterale nella regolazione del lavoro a distanza, che il CCNL affida al confronto sindacale. Un comportamento retrivo e fortemente ostativo verso tutti i progetti di modernizzazione dell’organizzazione interna dei lavori, con gravi ripercussioni sull’efficacia dei servizi e sui tempi di risposta ai cittadini;
• la mancata programmazione di interventi straordinari al fine di garantire un corretto approccio alle attività connesse alla realizzazione del PNRR, sia per le soluzioni di accentramento decisionale che per l’inconsistenza delle soluzioni organizzative adottate, con ripercussioni inammissibili sui già pesantissimi carichi di lavoro ordinari in capo ai pochi funzionari rimasti in servizio;
• i ritardi nella definizione di accordi contrattuali attesi dai lavoratori, come la mobilità volontaria che rimane materia gestita unilateralmente dall’Amministrazione e l’attuazione degli accordi relativi ai passaggi d’area, compresi gli ulteriori scorrimenti della graduatoria attualmente vigente;
• un quadro assolutamente preoccupante rispetto al mancato adeguamento, nel periodo di pandemia, delle deficienze strutturali in relazione alla sicurezza che affliggono i luoghi della cultura e gli Uffici amministrativi, dove non risultano adeguati in gran parte dei luoghi della cultura i sistemi di video sorveglianza, l’ammodernamento dei sistemi elettrici e la carenza di organico sta producendo in alcuni casi il ricorso indiscriminato alle esternalizzazioni dei cicli di vigilanza persino in riferimento a procedure per le quali il Codice dei Beni Culturali prevede espressamente l’utilizzo del solo personale di ruolo.
L’assemblea nazionale, considerato tutto quanto sopra esposto, ritiene imprescindibile e necessario l’avvio di un confronto con il Ministro Franceschini finalizzato a:
• valutazione di un incremento dei numeri e delle professionalità con un apposito e tempestivo aggiornamento del Piano dei Fabbisogni che preveda l’utilizzo di tutte le risorse disponibili nonché di ulteriori risorse straordinarie finalizzate alla copertura integrale, nel medio periodo, delle carenze in organico. In tale contesto si rivendica il pieno assorbimento della graduatoria relativa al concorso dei 1052 AFAV in tempi utili a coprire le reali carenze di questo settore professionale, una definizione corretta dei fabbisogni con particolare riferimento alle qualifiche professionali attualmente escluse dalla programmazione, un intervento occupazionale straordinario a sostegno dei lavoratori di tutti i settori impegnati nell’attuazione del PNRR e infine la definizione adeguata dei numeri relativi alla composizione della Quarta Area delle elevate professionalità;
• definizione ed applicazione tempestiva di un accordo relativo alla mobilità volontaria dei lavoratori, definizione dei processi relativi ai passaggi di area, sia tramite gli scorrimenti della graduatoria vigente che in riferimento alla previsione delle riserve previste dalla legge per il personale interno e per i lavoratori con contratto flessibile nella programmazione assunzionale, nonché relativamente a quanto previsto dal nuovo CCNL tramite lo stanziamento dello 0,55% a valere sul monte salari complessivo del 2018. Ritiro delle Circolari che dispongono unilateralmente le quote percentuali di lavoro agile e ripristino delle prerogative contrattuali in materia di regolazione del lavoro da remoto. Garanzie sul rispetto delle tempistiche previste per l’entrata in vigore del nuovo ordinamento professionale e per l’attuazione dei processi di progressione economica con decorrenza 1 gennaio 2022.
L’assemblea dà mandato ai rappresentanti sindacali della FP CGIL, della CISL FP e della UIL PA affinché il presente ordine del giorno sia trasmesso al Ministro con richiesta urgente di avvio del confronto sui punti sopra elencati.
L’assemblea decide, nelle more dell’eventuale riscontro, di proseguire le iniziative di mobilitazione tramite il blocco del lavoro straordinario e la mancata elevazione al 50% dei festivi lavorati, nonché altre iniziative assembleari o di mobilitazione a livello locale.
In caso di mancato riscontro o di esito negativo dello stesso, l’assemblea nazionale dà mandato alle OO.SS. FP CGIL, CISL FP e UIL PA per l’attivazione delle procedure di conciliazione previste dalla legge 146/90 finalizzate all’inizio e di una giornata di sciopero nazionale da calendarizzarsi nel mese di Settembre 2022.
Roma, 13 luglio 2022
Documento approvato all’unanimità dall’assemblea dei lavoratori.