Martedì 28 giugno si è svolto un confronto, ai sensi dell’art. 5 del CCNL, tra Amministrazione e OO.SS. sui criteri per l’attribuzione degli incarichi dirigenziali.
Abbiamo manifestato grande contrarietà al testo che ci è stato presentato, perché non indica alcun criterio, ma si limita a riproporre pedissequamente quanto scritto nel D.Lgs. 165/01 e nel nuovo CCNL.
Enunciare i titoli senza entrare nel merito significa non avere nessun criterio oggettivo, significa lasciare mano libera al vertice.
In questo modo si crea un clima di sudditanza, che può pregiudicare il buon andamento dell’azione amministrativa tra dirigenti già sottoposti al “ricatto” delle rotazioni triennali.
Ci siamo fatti interpreti di un diffuso disagio per interpelli banditi quando tutto è già stato deciso; un disagio sempre più forte di fronte ad una prassi che premia quasi esclusivamente le carriere fatte “all’ombra dell’Esedra”.
Auspichiamo una decisa inversione di rotta, con la definizione di percorsi di carriera chiari e trasparenti, come da tanto (troppo) tempo chiediamo.
Roma, 5 luglio 2022
FP CGIL
Fabrizio Ottavi