Dgmc – Schema di decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri recante modifiche al Regolamento di riorganizzazione del Ministero della Giustizia di cui al Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 15 giugno 2015, n. 84

14 Giugno 2022

Al Dott. Raffaele Piccirillo

Capo di Gabinetto del Ministro della Giustizia

e, p.c.

Alla Dott.ssa Gemma Tuccillo

Capo Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità

Al Dott. Giuseppe Cacciapuoti

Direttore Generale del personale, delle risorse

e per l’attuazione dei provvedimenti del giudice minorile

Oggetto: Schema di decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri recante modifiche al Regolamento di riorganizzazione del Ministero della Giustizia di cui al Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 15 giugno 2015, n. 84.

Il decreto in oggetto è stato approvato, su proposta della ministra Cartabia, per potenziare gli uffici di esecuzione penale esterna, la cui attività è destinata ad aumentare in modo significativo in vista dell’entrata in vigore della riforma della giustizia che, modificando il sistema sanzionatorio penale, valorizza le pene sostitutive alle pene brevi, compreso il lavoro di pubblica utilità, oltre ad aumentare la pena editale fino a sei anni per i casi per i quali è possibile richiedere la misura della messa alla prova ed il potenziamento della giustizia riparativa.

Nel merito ricordiamo che la FP CGIL è da sempre impegnata perché l’area dell’esecuzione penale esterna veda riconosciuto il suo ruolo strategico nella corretta realizzazione del mandato costituzionale dell’intero sistema penitenziario. Riconoscimento che passa sicuramente dall’incremento degli organici, come da tempo chiediamo, e dalla effettiva valorizzazione delle professionalità presenti in tutte le articolazioni dell’amministrazione.

La costituzione del Dipartimento della Giustizia minorile e di Comunità, istituito nel 2015 con l’intento di valorizzare l’esecuzione penale esterna a fronte del sovraffollamento delle carceri, in un’ ottica di contaminazione con gli uffici minorili, non ha visto negli anni un’assegnazione adeguata delle risorse umane e strumentali per far fronte al forte incremento del carico di lavoro, dovuto anche alla grave carenza di Funzionari di Servizio sociale, assistenti amministrativi e funzionari contabili. Negli anni abbiamo assistito infatti ad un aumento della gestione delle misure alternative e della Messa alla prova, ma anche delle numerose attività in capo agli Uepe, svolte per progetti con gli enti pubblici e del privato sociale, progetti cassa delle ammende, giustizia riparativa, gestione degli sportelli di prossimità presso tribunali e comuni, funzione delle antenne operative presso gli istituti penitenziari.

Si evidenzia inoltre che la realizzazione dell’area di coordinamento all’interno degli Uffici interdistrettuali è stata realizzata attingendo il personale dagli uffici di esecuzione penale.

L’ultimo concorso dei F.S.S. del 2018, indetto dopo circa 20 anni dall’ultimo bando, ha ricoperto soltanto in parte la scopertura del personale e la riformulazione della dotazione del 2020 non ha tenuto conto del personale in quiescenza o transitato ai servizi minorili e dell’impatto prodotto sul carico di lavoro dall’introduzione della Messa alla prova. Frequentemente i F.S.S., poiché debbono sopperire alla carenza sempre più pesante degli assistenti amministrativi, vengono distolti dal loro ruolo professionale. Inoltre l’introduzione del sistema di protocollazione e gestione della documentazione “Calliope”, a cui si sta aggiungendo in questi giorni l’introduzione del sistema “Siepe”, ha determinato un ulteriore aggravio dei carichi di lavoro.

Dai dati pubblicati dal DGMC si rileva che attualmente i soggetti in carico al 15.05.2022 sono 119.734. La situazione lavorativa è divenuta insostenibile, con ricadute notevoli sul benessere organizzativo e non consente un adeguato perseguimento della mission. Gli uffici rischiano di non poter garantire i propri compiti istituzionali, non riuscendo a rispondere nei tempi previsti alle richieste dei committenti istituzionali (Magistratura, Ordinaria, Di Sorveglianza, II.PP).

Per valorizzare gli uffici dell’esecuzione penale esterna in qualità di promotori del cambiamento sociale, al fine di sostenere il percorso di reinserimento e d’inclusione sociale delle persone sottoposte alle misure alternative e alla messa alla prova, con la finalità di prevenire il fenomeno della recidiva, occorre realizzare un grande investimento in termini di risorse umane (FSS, Assistenti amministrativi, Funzionari contabili), strumentazione e sedi adeguate.

Sicuramente la revisione della dotazione organica contenuta nello schema di decreto con la previsione dell’incremento di 11 unità dei dirigenti penitenziari del ruolo di esecuzione penale esterna e di 1092 unità di personale del comparto funzioni centrali, comporterà l’assunzione di personale che andrà a ricoprire le situazioni di più grave carenza di organico; nel contempo, però, occorrerà monitorare le ricadute operative prodotte dall’attuazione della riforma della giustizia al fine di misurare il reale fabbisogno del personale e prevedere per tempo l’assunzione di altro personale.

Di conseguenza sarà importante conoscere di quali profili professionali afferenti all’Area III e II, l’Amministrazione intenda procedere all’assunzione, al fine di garantire la piena operatività degli uffici territoriali, tenuto conto del mandato istituzionale.

Al fine di rafforzare la costituzione del dipartimento della giustizia minorile e di comunità, si auspica inoltre il completo scorrimento delle graduatorie vigenti dei concorsi per dirigenti penitenziari (dell’Esecuzione penale esterna e degli IPM), al fine di superare il fenomeno delle molteplici reggenze in capo ad un unico Direttore.

Infine, ribadiamo la necessità di avviare un percorso legislativo utile al definitivo riconoscimento e alla valorizzazione delle competenze già maturate all’interno delle strutture di esecuzione penale esterna che vedono da anni coinvolte diverse unità di personale anche in attività di programmazione e gestione delle risorse umane, strumentali, economiche finanziarie degli Uffici Locali dell’Esecuzione Penale Esterna pur essendo ancora inquadrate nell’ambito del comparto anziché in quello della dirigenza delle Funzioni Centrali, determinando una insostenibile ed eccessiva disparità di trattamento con colleghi che assolvono alla stessa funzione in altre unità.

Distinti saluti.

Per la Segreteria Nazionale FP CGIL

Florindo Oliverio

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