Le problematiche all’interno di questo Ministero interessano tutto il territorio nazionale e quella che tempo fa abbiamo chiamato “Vertenza Difesa” non ha ancora avuto riscontro.
Le cogenti problematiche dell’Area Tecnico Industriale della Difesa, nonché la prevista riforma del Ministero Difesa, necessitano delle valutazioni e riflessioni che questo coordinamento offre alla vostra attenzione.
Gli argomenti da discutere e le iniziative che dovremo attuare non sono elencati in ordine di priorità, poichè riteniamo abbiano tutti la stessa valenza, ma riteniamo possano essere utili per informare i lavoratori di quanto sta avvenendo alla Difesa.
* Arsenali Marina Militare
Come avete potuto leggere dai precedenti comunicati e dalle note unitarie CGIL–CISL e UIL, non è più procrastinabile una urgente riorganizzazione degli Stabilimenti Industriali, che allo stato attuale, se non verrà effettuato un rilancio delle attività con risorse certe, piani industriali, sblocco del turn over, formazione professionale, autonomia gestionale e funzionale, adeguamento delle infrastrutture alla normativa vigente in materia di sicurezza, rischiano uno stallo insormontabile.
* Area Tecnico Industriale dell’Esercito
Da notizie apprese in via informale, risulta che il decreto di struttura dei Poli di Mantenimento (Piacenza -Nola -Roma-Terni), che modifica le dotazioni organiche così come concordate in sede locale e in sede nazionale,sia stato firmato dal Dipartimento di Funzione Pubblica, quindi le difficoltà procedurali relative all’invarianza della spesa sono state superate. Sarà nostra cura inviare il decreto non appena sarà firmato dal Ministro Economia.
La prospettiva di funzionalità dei Poli si rende oggi ancora più urgente, in relazione all’attività che questa compagine governativa intende attuare per la valorizzazione di aree non più di interesse strategico per le FF.AA. e quindi nella possibilità di dismissione con conseguente riduzione delle stesse. Non è più sostenibile che solo attraverso gli organi di stampa le parti sociali vengano a conoscenza di “probabili” accordi di programma tra esponenti del governo e istituzioni locali per dismissioni di immobili e aree della Difesa (vedi articoli su immobili in Lombardia – Liguria -Emilia Romagna ecc.).
In questo contesto, ricordiamo inoltre lo Stabilimento Militare di Capua, il Centro Polifunzionale di Montelibretti, il Centro Tecnico Logistico Interforze NBC Civitavecchia, anche per questi Enti rivendicheremo a breve un incontro che ci consenta di informare i lavoratori civili con riguardo al futuro delle attività che la Forza Armata intende far svolgere presso queste strutture.
* Agenzia Industria Difesa
Il rilancio delle Unità Produttive entrate nella gestione dell’A.I.D. sembra, ad oggi, ben lontano dalle previsioni prospettate al tempo dell’istituzione dell’Agenzia.
Dall’ultimo incontro del 21 aprile 2009, durante il quale il Direttore Generale ha illustrato la situazione di ciascun stabilimento in modo dettagliato ed aveva indicato la predisposizione di piani industriali, a tutt’oggi non abbiamo ancora notizie al riguardo.
Alcune situazioni delle Unità produttive stanno diventando sempre più problematiche, sia per la mancanza di relazioni sindacali corrette che per le “visite” di privati che con la compiacenza dei Direttori degli Stabilimenti effettuano sopralluoghi senza informare le parti sociali di quanto avviene sul loro posto di lavoro.
Abbiamo nei giorni scorsi sollecitato un incontro con i vertici dell’Agenzia per un confronto sullo stato degli Stabilimenti, laddove ciò non dovesse avvenire, ci siamo riservati di mettere in atto tutte le iniziative di lotta. Gli stanziamenti previsti per gli Enti dell’Agenzia hanno scadenza 31.12.2011, necessaria un’attività di verifica se nel corso dell’anno 2009 quanto comunicato dal Direttore sia stato attuato e di sapere le attività progettuali per gli Stabilimenti.
* Area Operativa
L’applicazione del d.lgs 253/2008 che prevede soppressioni/ristrutturazioni di Enti della Difesa e continue riorganizzazioni di questa Area rendono sempre più problematica la situazione dei dipendenti civili che vedono ridotte le loro attività lavorative e vengono sostituiti nelle loro funzioni da personale militare che subentra al loro posto. (vedi attività dei Cerimant – Sanità Militare – Enti Territoriali dello SME ecc.). La sostituzione di personale civile con personale militare non trova nessuna giustificazione, se non quella di coprire vacanze organiche di personale civile con personale militare che secondo la riforma risulta in esubero. Lesa la dignità dei lavoratori che nel reclamare “lavoro”, vengono emarginati in situazioni di disattività. Anche in questa Area del Ministero la situazione non è più sostenibile!
* Dirigenza Civile
In un contesto di paventata riforma della Pubblica Amministrazione con “aumentato” ruolo della Dirigenza (nomina, autonomia e valutazione da parte del vertice politico – Riforma Brunetta – Decreto di attuazione della legge 15/2009) ed un sempre maggiore inasprimento della campagna mediatica nei confronti di dipendenti pubblici “fannulloni”, alla Difesa si assiste ad una profonda ristrutturazione con riduzione delle figure dirigenziali (già poche) e ad un depotenziamento di quel processo di civilizzazione che era stato il principio ispiratore della Riforma Difesa del 1998. Laddove la FPCGIL ha rivendicato negli anni, sia nella gestione degli Stabilimenti Industriali, sia nel settore Amministrativo, una Dirigenza Civile non sottoposta a continui spostamenti dovuti ad avanzamenti di carriera, così come avviene per la Dirigenza Militare, assistiamo ad una drastica riduzione di queste figure dirigenziali. Attualmente il vertice politico, pur sollecitato, non procede alla nomina di importanti figure dirigenziali, ci riferiamo alla mancata nomina del Direttore Generale di COMMISERVIZI e di quella più recente del Direttore Generale di PERSOCIV. Tale mancanza di nomine è, a nostro avviso, un’ulteriore limitazione del ruolo negoziale delle OO.SS. e della contrattazione, a vantaggio del potere unilaterale dell’Amministrazione.
Si modifica il rapporto tra rappresentanti dei lavoratori e Amministrazione, che alla Difesa è stato da sempre contraddistinto da grande senso di responsabilità delle parti sociali, anche quando la riforma strutturale del Ministero della Difesa ha prodotto riorganizzazioni con conseguente reimpiego di personale civile che si è visto spostare da un Ente all’altro più volte anche con ricadute sulla professionalità acquisita in anni di servizio.
* Formazione del Personale
In un’Amministrazione che ha al suo interno professionalità in grado di attuare specifica formazione e corsi di aggiornamento, questa O.S. unitariamente a CISL e UIL, da tempo richiede una riorganizzazione della Scuola di Formazione (CIVILSCUOLADIFE) che dovrebbe assicurare una continua formazione del personale procedendo all’effettuazione di corsi anche nelle sedi di lavoro, razionalizzando i costi ed utilizzando le strutture del Ministero così come viene fatto per il personale militare.
* Riqualificazione del personale
Nella nostra azione sindacale rivendichiamo l’annosa problematica dei dipendenti ancora relegati nella I Area (ex posizione economica A1 Super) e dei dipendenti della II Area (ex posizione economica B1) che non hanno potuto partecipare né ai corsi-concorsi, né al processo di riqualificazione e che vedono penalizzata la loro posizione in una mancata riqualificazione professionale.
RIFORMA STRISCIANTE DEL MINISTERO:
A fronte di varie iniziative di questa compagine governativa che vanno dalla “Difesa S.p.A., al CRAMM, alla Commissione di alta consulenza per una generale riforma del Ministero” la FPCGIL ribadisce quanto già espresso in un precedente documento,
OCCORRE UNA:
* RICAPITALIZZAZIONE DEL SISTEMA DIFESA mediante riorganizzazione del settore industriale con individuazione di chiari piani industriali e risorse certe che con opportuni investimenti, consentano di effettuare un rilancio della attività di questo Ministero anche in prospettiva dello sviluppo futuro della FUNZIONE DIFESA in senso interforze.
* RIORGANIZZAZIONE DEL MINISTERO DELLA DIFESA
E’ necessaria ed urgente una profonda riorganizzazione di quest’Amministrazione, al fine di consentire l’aumento della capacità produttiva, della qualità dei servizi offerti, garantendo al contempo il mantenimento del valore pubblico delle diverse attività lavorative delle tre aree in cui questo Ministero è configurato. Le riorganizzazioni/ristrutturazioni dovranno vedere coinvolte le organizzazioni sindacali e dovrà essere fornita idonea documentazione dei costi e dell’impatto sull’organizzazione del lavoro, riducendo le esternalizzazioni laddove i costi risulteranno ad un’analisi approfondita, maggiori rispetto al mantenimento dei servizi all’interno della Difesa, mediante:
a) Interventi atti a garantire lo sblocco del turn-over in quei settori dove maggiormente è necessario un ricambio generazionale e contemporaneamente adeguati piani di formazione e riqualificazione del personale;
b) interventi laddove emergano problemi di ricollocazione del personale conseguenti a piani di reimpiego, che agevolino la mobilità del personale della Difesa verso altre Amministrazioni, mediante Accordi di mobilità e con il coinvolgimento del Dipartimento della Funzione Pubblica. (Attivazione di un Tavolo permanente locale che consente ai lavoratori posti in situazione di reimpiego di essere ricollocati nel territorio di appartenenza presso altre Amministrazioni -es. Stabilimento Genio Pavia);
c) interventi tesi a definire quel processo di “civilizzazione” mai portato a termine, mediante la valorizzazione della componente civile e la definizione dell’opportuna distinzione di ruolo e funzioni tra dirigenza civile e militare.
* EQUIPARAZIONE DI ATTIVITA’ LAVORATIVE TRA PERSONALE CIVILE E MILITARE
Ripristino mediante interventi legislativi e contrattuali di condizioni di uguaglianza tra lavoratori che operano all’interno dello stesso Ministero e che a parità di condizioni lavorative non hanno lo stesso trattamento economico (indennità di missione – indennità di campagna).
FPCGIL DIFESA
Noemi Manca
Roma, 02.11.2009