“Lo stato di agitazione dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta non si ferma. È necessario costruire una mobilitazione ampia e partecipata su tutto il territorio nazionale, che coinvolga le cittadine, i cittadini e tutti gli operatori sanitari. Perché l’assistenza di base offerta alla cittadinanza riguarda tutto il Paese e non le corporazioni”. Così in una nota la Fp Cgil nazionale.
“Se vogliamo costruire sui territori delle comunità di cura, superando l’attuale frammentazione organizzativa della medicina generale, – continua – dobbiamo coinvolgere la società civile a sostegno dei professionisti, soffocati dagli obblighi burocratici e isolati negli studi privati, senza tutele contrattuali e senza sostegno organizzativo. Con il Pnrr che prevede la costruzione delle case di comunità abbiamo l’occasione unica di costruire servizi di salute bio-psico-sociali integrati con gli enti locali e con la scuola. Opportunità da non sprecare, lasciando immodificato l’attuale sistema delle cure primarie”.
Per queste ragioni, prosegue, “serve ricomporre la filiera formativa e contrattuale, integrando le cure territoriali in modelli organizzativi che mettano al centro l’assistenza complessiva ai bisogni della cittadinanza. Per questo prosegue la nostra mobilitazione che ha lo scopo di parlare agli operatori ma anche ai cittadini”, conclude la Fp Cgil.