Si è consumato ieri sera l’ultimo atto della “querelle” per la firma del CCNL della Presidenza del Consiglio dei Ministri, sigle firmatarie SNAPRECOM, FLP e CISL.
E’ bene subito ricordare che la FP–CGIL non ha preso parte alla trattativa perché non era rappresentativa al tavolo dell’Aran per la stipula di questo contratto, anche se abbiamo dato o tentato di dare suggerimenti per migliorarne il contenuto.
Comunque è bene precisare che la FP–CGIL, da gennaio u.s. è tornata al ruolo che gli compete, ad essere rappresentativa anche nel comparto della PCM.
Da una prima veloce lettura, il contenuto del contratto non ci soddisfa e lo giudichiamo negativamente per più ragioni, innanzi tutto perché non tiene conto delle aspirazioni di gran parte del personale della PCM:
– vengono ignorati gli appelli rivolti dagli apicali dell’ex II° Area;
– ignorate le richieste del personale del Dip. Della Protezione Civile, non si tiene in alcun conto della specificità dei loro profili;
– non si apre un tavolo sulla mobilità che affronti l’esteso problema dei comandati;
– non c’è alcun richiamo al precariato presente nel DPC;
– l’aumento dell’orario di lavoro a 38 ore settimanali, inoltre mal retribuite, rappresenta più una forzatura mediatica, voluta dalla politica, che una vera esigenza dell’Amministrazione.
– l’introduzione delle disposizioni previste dalla recente normativa in materia di “meritocrazia” e di valutazione.
Una delle poche note positive è rappresentata dall’abolizione dell’ex Area “A”, che viene accorpata alla seconda, e in parte risolve il problema del mansionismo.
Infine è da registrare la parziale stabilizzazione dell’art.18 nel tabellare ( circa 100,00 Euro medie lorde ) e nell’indennità di amministrazione ( circa 250,00 medie lorde ).
Daremo una valutazione più attenta, dopo un’analisi più approfondite del testo.
Roma, 2 luglio 2009
p. Il Coord. Naz. FP CGIL MEF
Gianni Massimiani