A TUTTI I LAVORATORI DELL’AGENZIA ENTRATE DELLA CAMPANIA
Un anno fa, con il tristemente famoso Decreto 112 del 25 giugno 2008, poi convertito nella Legge 133/2008, i Ministri Tremonti e Brunetta, oltre a bloccare il turn-over (dieci vanno in pensione, ne entra uno solo), oltre ad eliminare la tracciabilità dei pagamenti, importante strumento per la lotta all’evasione fiscale, tagliarono il salario accessorio dei Lavoratori Pubblici, disapplicando per l’anno 2009 le norme che ne prevedevano il finanziamento.
L’eliminazione della tracciabilità dei pagamenti e l’eliminazione del salario accessorio dei Dipendenti delle Agenzie Fiscali sembrarono da subito due facce della stessa medaglia: un incentivo a chi pratica l’evasione fiscale e un disincentivo a chi la combatte.
A questo progetto di destrutturazione la Fp CGIL si è opposta con fermezza, mobilitando i Lavoratori con tutti gli strumenti di conflitto democratico disponibili, dal referendum sui contratti che non recuperavano nemmeno in parte il potere d’acquisto, agli scioperi (14 novembre, 12 dicembre e 13 febbraio) ed alle manifestazioni.
Nell’Agenzia delle Entrate, dopo il fallimento del grottesco tentativo di escludere la CGIL dalle trattative per indebolire e dividere il Sindacato, le nostre mobilitazioni democratiche ed il senso di responsabilità di tutte le OO.SS. hanno portato alla ricomposizione dell’iniziativa unitaria, nella consapevolezza che le valutazioni divergenti sui rinnovi contrattuali e sul nuovo modello contrattuale non devono impedire la ripresa di un percorso unitario sulla riorganizzazione e sul ripristino del salario accessorio.
Proprio come è accaduto nella nostra regione il 20 aprile scorso, quando abbiamo incontrato il Direttore Befera presso la Direzione Regionale della Campania, ottenendone l’assunzione di importanti impegni poi mantenuti sulla ripresa del confronto, a tutti livelli, con le OO.SS..
Nella nostra regione, dove appena il 48 % del personale è collocato in terza area (è la percentuale più bassa d’Italia), dove in otto anni, dal 2000 al 2008, i Dipendenti in servizio sono diminuiti del 16%, dove il ricambio generazionale è stato di fatto abolito, dove si verificano episodi inquietanti come quello accaduto all’Ufficio di Napoli 3, dove l’azione denigratoria nei confronti dei Lavoratori Pubblici si concretizza in una disaffezione dei Cittadini verso la Pubblica Amministrazione, dove l’attuale modello organizzativo stava comunque assicurando il pieno svolgimento delle attività istituzionali dell’Agenzia, questa riorganizzazione imposta dall’alto e immotivata può rappresentare un elemento devastante per i Cittadini e per i Lavoratori, come dimostra l’esperienza delle Direzioni Provinciali già attivate, che stanno provocando una significativa diminuzione delle entrate tributarie e pesanti difficoltà per i Dipendenti.
In questo scenario l’azione anche diversificata delle sigle sindacali ha fatto emergere la forte volontà dei Lavoratori di contrastare unitariamente e con fermezza i provvedimenti governativi che riducono il salario e peggiorano la qualità del Servizio Pubblico.
La spinta dei Lavoratori verso un percorso fortemente unitario, sia a livello nazionale che regionale, rappresenta la sintesi delle diverse iniziative sindacali e assicurerà un’azione comune per il ripristino del comma 165 e per la tutela dei Dipendenti nel processo di riorganizzazione.
I Lavoratori ne usciranno tutti a testa alta, nella valorizzazione delle proprie azioni rivendicative e nel ritrovare iniziative unitarie rivolte alla difesa dei propri diritti, attraverso le organizzazioni sindacali che li rappresentano.
Napoli, 8 giugno 2009
Il Coordinatore Regionale La Segretaria Regionale
Fp CGIL Agenzia Entrate Fp CGIL Campania
Bruno Ronca Rosa Anna Ferreri