Roma 28 ottobre 2021
Alla Cortese ed Urgente attenzione del Signor
Presidente e ai Signori componenti della Commissione ex art 14 D.Leg. 13 febbraio 2006 n. 63
Al Segretario della Commissione
Dottoressa Antonella Rasola
SEDE
Al Signor Direttore Generale della Direzione Generale personale e risorse
Dott Massimo Parisi
All’ Ufficio delle Relazioni sindacali
Direzione generale del personale e delle risorse
DAP
Oggetto: Convocazione presso la Commissione di valutazione.
Lo scorso 18 ottobre 2021, con nota n. 401/U di questa O.S. indirizzata all’attenzione di codesta Commissione di valutazione per gli incarichi superiori ex art. 14 del D. Lgs. 63/2006, si rappresentava che la reiterazione della audizione di dirigenti che avevano già partecipato alle procedure di selezione per il conferimento dell’incarico di direttore penitenziario della Casa Circondariale di Frosinone non poteva essere espletata per le ragioni ivi contenute (Cfr. nota allegata).
Il giorno successivo avemmo modo di apprendere dai dirigenti convocati che era stato loro comunicato che la programmata audizione era stata rinviata a data da destinarsi. Successivamente, per le vie brevi, questo coordinamento veniva informato che detta convocazione era stata annullata.
In data 27 ottobre u.s. apprendiamo che codesta Commissione ha deliberato di convocare ad audizione, per la seconda volta, i dirigenti penitenziari che hanno partecipato all’interpello per il posto di funzione, incarico superiore, di direttore dell’Ufficio I presso il Provveditorato Regionale del Piemonte, Liguria e Val D’Aosta.
Per quanto sopra esposto, facendo riferimento a quanto già rappresentato da questa OS per analoga situazione lo scorso 18 ottobre (cfr. nota allegata)ed il cui contenuto viene ribadito fermamente anche in tale circostanza, dobbiamo denunciare l’utilizzazione impropria di tale secondo colloquio, per finalità diverse da quelle per le quali il colloquio è previsto, oltre che per introdurre senza alcuna giustificazione, indici di valutazione non previsti normativamente.
Siamo costretti a ribadire, non disponendo di alcun elemento che consenta di comprendere e giustificare “la legittimità della scelta” che, unitamente alle ragioni alla stessa sottesa – a fronte della singolarità e gravità della determinazione conseguenziale – andava quanto meno partecipata alle OOSS.
La procedura selettiva continua ad essere impiegata da questa Amministrazione nonostante la sua sopravvenuta inefficacia: infatti, come più volte ricordato, il DM del 28 settembre 2016 definiva sin dalla sua emanazione la sua durata temporale in tre anni.
Quindi, oltre ad avere proceduto in questi mesi nella selezione dei dirigenti per il conferimento degli incarichi utilizzando una normativa non più vigente , e per ciò stesso priva di alcuna efficacia, codesta Amministrazione e quindi codesta Commissione aggiungono, in un contesto già privo di alcuna valevole disciplina, se non quella di rango legislativo, una nuova modalità procedimentale che non appare rispondere a nessun criterio di legittimità, contro ogni trasparenza ed imparzialità, considerato che tale riconvocazione è decisione dell’ultim’ora, postuma rispetto all’indizione dell’interpello, che produce un impatto negativo sulla sfera di tutela dei dirigenti penitenziari.
Questa OS aveva con nota dello scorso novembre 2020 ( allegato 2) già invitato il Dipartimento a fornire chiarimenti in merito alle procedure che intendeva adottare per il conferimento degli incarichi ai dirigenti che progressivamente erano in scadenza di mandato.
In quella circostanza ci era stato comunicato che era in programma l’emanazione di un nuovo DM. Fatto questo che non si è mai realizzato, prova ne è che l’Amministrazione ha proceduto con la pubblicazione dei bandi continuando a fare riferimento alla procedura già cessata di efficacia!!
Pertanto, se l’Amministrazione continua a considerare, all’evidenza dei fatti, quel DM “ancora vigente”, se cioè a tale DM l’Amministrazione ha ritenuto di auto vincolarsi, allora è inevitabilmente illegittima la determinazione di alterare e modificare le regole del gioco in corso di selezione. Vale la pena rammentare che è proprio quel DM a prevedere un solo colloquio di valutazione al quale il dirigente è convocato al fine di valutare l’attitudine professionale a ricoprire l’incarico per il quale si candida, anche con aggancio al proprio percorso formativo (art. 7).
Per tutto quanto sopra esposto e senza elementi che possano confortare e quindi modificare le gravi considerazioni fin qui rappresentate in aggiunta a quelle che per analoga vicenda abbiamo comunicato nella nota allegata(all.to1 ), questa OS non può che denunciare una chiara violazione dei diritti dei dirigenti penitenziari.
Senza una comunicazione motivata circa le ragioni che legittimano una seconda convocazione e quindi una seconda valutazione con criteri che saranno diversi, aggiuntivi e che ovviamente altereranno le valutazioni già verbalizzate nel corso della precedente audizione, questa O.S. rinnova la richiesta di annullare anche questa seconda audizione disposta per la posizione di dirigente direttore dell’Ufficio I del Provveditorato Regionale del Piemonte e Liguria.
In caso contrario, sosterremo le doglianze di tutti i dirigenti (non solo di quelli che hanno applicato per l’incarico de quo) che per qualunque motivo avranno visto mortificate le loro aspettative legittime non ottenendo l’incarico auspicato e che avvieranno ricorsi giurisdizionali. Ci riserviamo anche di avviare azioni sindacali, anche mediante comunicazione alla Corte dei Conti ed agli organismi di vigilanza preposti per valutare le determinazioni assunte.
E’ bene ricordare sempre che i dirigenti penitenziari per l’ignavia reiterata di questa Amministrazione (dopo 20 anni) sono ancora senza un contratto che ne tuteli e ne disciplini i diritti e i doveri.
Una classe dirigente quella dei direttori penitenziari che ha assunto con oneri morali e personali (anche di salute fisica e psicologica) una responsabilità professionale che nessun altro dirigente pubblico assolve ! Tutto questo viene ricompensato con una reiterata umiliazione agita da questa Amministrazione che vuole sempre e solo assegnare al dirigente penitenziario il ruolo di “capro espiatorio”.
NON pagheremo per gli errori degli altri.
Di tal che, non poche perplessità suscita la determinazione ultima dell’Amministrazione la quale, più che finalizzata alla corretta valutazione di dirigenti già valutati, sembra perfettamente rientrare nel solco di quella attività amministrativa, che da ultimo spesso si registra, la quale attraverso ispezioni e provvedimenti emanati “inaudita altera parte”, spesso oscuri nelle motivazioni e di dubbio contenuto, finisce per scaricare sui dirigenti direttori degli istituti penitenziari la responsabilità di tutte le inadempienze ed assenze gestionali che l’amministrazione del DAP, in particolare, e della Giustizia in generale non è stata in grado di fronteggiare in questi ultimi 20 anni, omettendo l’adozione di tutte le necessarie iniziative di programmazione, dotazione di mezzi personale e risorse, volte a garantire l’efficacia della gestione operata dal Dirigente il quale, è bene ricordarlo, ancora oggi opera senza contratto, destinatario di incombenze e responsabilità che non trovano corrispondenza in alcun paradigma contrattuale frutto della interlocuzione con la categoria.
Non può consentirsi ulteriormente che i lavoratori della Giustizia, dirigenti compresi, continuino a pagare per colpe che non sono a loro attribuibili!
Alla luce di quanto precede,
Si invitano pertanto le SSLL a sospendere tale abnorme procedura, revocare la convocazione in oggetto procedendo all’ultimazione del procedimento con i dati già disponibili, così individuando il dirigente idoneo e più meritevole a ricoprire l’incarico.
Anche al fine di prevenire la proposizione di ricorsi giurisdizionali potenzialmente abili a compromettere la procedura e altre azioni anche sindacali che saranno proposte da questa OS, anche mediante comunicazione alla Corte dei conti ed agli organismi di vigilanza preposti delle determinazioni assunte.
Con viva cordialità
La coordinatrice nazionale Fp Cgil
Dirigenza penitenziaria
Carla Ciavarella