La FP CGIL non firma!
Si è svolta nella giornata di giovedì 14 ottobre la prevista riunione per la sottoscrizione dei criteri per le progressioni economiche decorrenza 01.01.2021. La scrivente O.S., coerentemente a quanto precedentemente espresso nelle progressioni 2017 e 2018 e 2020, non ha firmato l’accordo.
Nel dettaglio la CGIL non ha sottoscritto l’ipotesi di accordo in quanto la stessa ripropone gli stessi principi e lo stesso identico impianto penalizzante per quanto attiene i titoli di studio, culturali e professionali degli anni precedenti.
1) Appare, infatti, inaccettabile inserire tra i criteri valutabili, a fior di punti, gli incarichi di posizione organizzativa, già retribuiti e paradossalmente non previsti assolutamente dalle norme contrattuali in materia.
2) La stessa definizione di incarichi, estremamente generica – in quanto non esistono soltanto gli incarichi di posizione organizzativa, i quali sono ben chiari e riconoscibili – non consente di appurare se davvero esistano o siano individuabili disposizioni normative o contrattuali alle quali ricondurre la fattispecie di incarico, così da fornire almeno una garanzia di certezza e trasparenza. Al tavolo del 14 u.s. invece, l’Amministrazione, ancora una volta, non avendo voluto oggettivare/descrivere la natura e l’attribuzione di tali incarichi, ha lasciato aperta la strada alla SUA unilaterale, più ampia, incontrollata e soprattutto incontrollabile, discrezionalità nell’attribuire punteggi anche ad attività lavorative del tutto improbabili, ma poi utili ai fini delle progressioni. È invece saltato l’esclusione delle nomine degli incarichi di carattere sindacale…(?) Francamente a nostro modesto avviso tutto ciò è incomprensibile nonché estremamente imbarazzante……
3) Infine, per quanto attiene ai titoli di studio, è stato introdotto un meccanismo di valutazione discriminante per gli appartenenti all’area seconda e terza. Questi lavoratori, seppur in possesso di titoli di studio e culturali superiori, saranno di fatto valutati con un solo e soltanto singolo punto al contrario di quelli dell’area prima; facciamo un esempio: un lavoratore della terza area in possesso di laurea a ciclo unico e/o magistrale con abilitazione professionale e semmai con master universitario sarà sempre e comunque valutato con un singolo punto. Anche qui il criterio appare incomprensibile….
Rimangono, solo piccole briciole di soddisfazione: siamo finalmente riusciti – ci sono voluti ben tre progressioni per farlo capire!!! – a far valere quasi interamente l’anzianità di servizio nel calcolo totale dell’esperienza professionale inserendo anche una valutazione, seppur parziale, del servizio pre-ruolo. Ma rimane sempre ben poca cosa rispetto alle grandi discriminazioni sopra descritte.
Per tutti questi motivi non potevamo che ribadire un forte NO!
Per la Delegazione trattante CGIL FP
Il coordinatore nazionale Vincenzo Malatesta