CCNI 2020 Professionisti in stand-by
Brutta sorpresa, purtroppo, all’incontro fissato per la sottoscrizione definitiva del CCNI 2020 per i professionisti.
Il MEF – Ragioneria Generale dello Stato ha fatto pervenire all’Istituto osservazioni sul computo degli incrementi contrattuali derivanti dal CCNL 2016/2018 rilevando che erroneamente sarebbero stati considerati nella base di riferimento per la determinazione degli incrementi anche i compensi professionali degli avvocati (onorari).
Per effetto di tale rilievo il fondo per la retribuzione accessoria per l’anno 2020 si ridurrebbe di circa un milione di euro rispetto a quanto previsto nell’ipotesi sottoposta a luglio.
L’amministrazione, a richiesta delle OO.SS., riscontrerà la nota pervenuta argomentando a favore della correttezza del computo effettuato.
In attesa che si concluda tale interlocuzione, la firma del CCNI è stata ovviamente rinviata.
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Nessuna sorpresa, purtroppo, quanto al testo della dichiarazione congiunta sulla quale l’amministrazione pretende la firma delle OO.SS. in uno a quella del CCNI.
Dichiarazione congiunta, lo ricordiamo, con cui l’amministrazione e le OO.SS. si impegnano a concordare, per il 2021, le indennità da corrispondere ai professionisti cui vengano conferiti incarichi di coordinamento “ad interim”, laddove, come chiarito dall’amministrazione, per interim si intende il conferimento di veri e propri incarichi di coordinamento provvisori, in assenza di alcun criterio, nelle more dell’approvazione del nuovo regolamento per il conferimento di tali incarichi.
Riconoscendo che il CCNI 2020 recepisce contiene alcune nostre storiche richieste, quale ad esempio un consistente aumento della indennità di funzione per tutti i professionisti, abbiamo dato la nostra disponibilità alla sottoscrizione del contratto a condizione che fosse eliminata tale dichiarazione congiunta, ma l’amministrazione non ha inteso rinunciarvi.
Si tratta di un contegno estremamente grave.
Il CCNL sottoscritto il 9/3/2020 ha ribadito una volta per tutte la perdurante vigenza delle pregresse previsioni contrattuali, secondo le quali tali incarichi devono essere attribuiti attraverso procedure selettive e sulla base di criteri oggettivi.
A fronte di tali disposizioni l’amministrazione doveva avviare immediatamente il confronto con le OO.SS. sui nuovi criteri per il conferimento di detti incarichi. Cosa che ha fatto invece solo lo scorso mese di luglio, con un anno e mezzo di ritardo. Non solo, ma esauriti i tavoli tecnici programmati per i primi di settembre, siamo ancora in attesa della nuova bozza di regolamento preannunciata dall’amministrazione.
In tale contesto, l’intenzione dichiarata di voler procedere a conferire incarichi provvisori appare chiaramente una forzatura, mirata solo a riaffermare la volontà dell’amministrazione di sottrarsi, come ha fatto da molti anni a questa parte, alle norme vigenti, conferendo incarichi di coordinamento senza l’osservanza di alcuna procedura né criterio, quindi in totale discrezionalità.
Né è accettabile che un simile contegno venga giustificato con la mancanza di professionisti nei territori. Ciò che serve nei territori sono i professionisti, appunto, ossia gli avvocati, i tecnici, non i coordinatori. Si assumano avvocati, tecnici, attuari; nell’attesa, si creino veri incentivi alla mobilità, si affini l’attuale sistema di sussidiarietà, anche attraverso una vera perequazione dei carichi di lavoro.
Se e dove davvero occorrano coordinatori, si proceda con proroghe ed interim veri e propri, non con nuovi incarichi conferiti arbitrariamente. E nel frattempo si acceleri e si concluda l’iter per il nuovo regolamento in conformità alle disposizioni contrattuali.
Che sia questa l’intenzione dell’amministrazione lo dimostra il fatto che lo scorso 8 ottobre veniva pubblicato l’interpello per l’incarico di Coordinatore Generale Tecnico-Edilizio sulla base della determinazione 33/2018.
Anche in questo caso si tratta di un atto grave ed inopportuno.
Fermo restando che la determinazione n. 33/2018 non prevede affatto lo svolgimento di una vera procedura selettiva come prescritto dalla norma contrattuale, non vi è alcuna ragione di necessità o urgenza che giustifichi il fatto che, tuttora pendente (e per ragioni imputabili esclusivamente all’amministrazione) il confronto, contrattualmente previsto, sui criteri per il conferimento degli incarichi di coordinamento, anche generale, venga bandita una procedura per il conferimento di detto incarico.
C’è un vicario, peraltro ampiamente compensato per tale incarico, e non si vede perché, come per ogni altra vacanza di coordinatori o dirigenti generali, non sia possibile attendere l’esito del confronto e bandire una vera procedura selettiva sulla base dell’emanando nuovo regolamento.
A fronte di tale contegno dell’amministrazione confermiamo che non firmeremo il CCNI 2020.
Riteniamo inoltre necessario che anche le altre OO.SS. firmatarie del CCNL si sottraggano a tale imposizione, evitando di offrire copertura ad atti che, come già avvenuto per l’attribuzione del secondo livello di professionalità, comportino l’elusione delle disposizioni contrattuali.
FP CGIL/INPS
Matteo ARIANO
Antonella TREVISANI
Maria ASSUMMA
Giuseppe CIPRIANI