Non possiamo far altro, nell’aprire questo nostro intervento, che ricordare le nostre due colleghe Luana MASTRACCI e Maria Gabriella PAOLUCCI che nell’evento disastroso del 6 aprile hanno perso la vita.
E’ un pensiero doveroso e se vi è stata una qualche dimenticanza vogliamo imputarla alla ovvia disorganizzazione che ha seguito le giornate successive al terremoto, che ha devastato non solo gli edifici ma evidentemente anche gli animi.
Intanto ci preme affermare, visto l’oggetto della convocazione, che la tutela nei confronti dei lavoratori che prestavano servizio nell’ufficio locale dell’Aquila e nella Direzione Regionale deve essere massima sia per quanto attiene alla mobilità sia per ciò che attiene gli aspetti amministrativi.
A questo proposito nel prendere atto che la convocazione a questo tavolo avviene con la presenza di una disposizione che stabilisce l’allocazione della DRA provvisoriamente a Pescara demandando ad un successivo atto del Direttore dell’Agenzia la decisione sulla data della ripresa dell’attività nella sua sede naturale, avanziamo le nostre proposte avendo anche a riferimento la disposizione datata 12 maggio 2009 della Direzione Centrale del Personale:
1. mentre la suddetta disposizione detta indirizzi operativi che ci sono sembrati ad una prima riflessione alquanto rigidi, noi riteniamo che la tragicità dell’evento e l’eccezionalità della situazione debbano far cadere qualsiasi remora sul fatto che il trattamento per i lavoratori coinvolti debba essere improntato all’eccezionalità: ogni lavoratore sia libero di stabilirsi dove vuole nell’ambito del territorio regionale ed anche nazionale, senza tenere conto delle procedure ordinarie di mobilità, perché sarebbe difficile far comprendere come una scelta effettuata nell’immediatezza dell’evento sismico e sull’onda della reazione emotiva debba diventare stabile e definitiva senza tenere conto delle condizioni che dal 6 aprile potrebbero essere mutate. Vogliamo anche rammentare che in una situazione ordinaria sia nel passato che in un ieri recente si è provveduto a dare risposte a situazioni personali con logiche di assenza di principi e regole definite, trasparenti e condivise che hanno lasciato invece spazio ad operazioni che sono figlie di insofferenza alle regole e che hanno sostituito ai valori della responsabilità e della legalità, quelli della furbizia e della spregiudicatezza;
2. troviamo anche non rispettoso che in presenza di un disastro così grande che ha colpito tanti nostri colleghi si precisi che a coloro che troveranno ospitalità lavorativa e di vita in altri luoghi non spetta l’indennità di missione, non solo la chiediamo ma con forza invitiamo l’Agenzia a verificare se all’interno del proprio bilancio vi sia la disponibilità di somme che possano essere utilizzate per supportare economicamente questi lavoratori che stanno affrontando oltre al resto anche difficoltà economiche;
3. riteniamo che l’attivazione della Direzione Provinciale di Pescara in data 6 aprile si sia sovrapposta con un effetto amplificatore, per quanto attiene alla città di Pescara, al sisma e per questo motivo, data l’eccezionalità della situazione ne chiediamo la sospensione fino allo stabilirsi della data di riattivazione della DRA all’Aquila, non potendo sottacere che la decisione di stabilire la sede dell’ufficio territoriale in un particolare luogo della stessa privo di parcheggi sia una scelta non rispondente a quelli aspetti di fruizione di servizi di assistenza ai cittadini che sono assolutamente all’oscuro di questa decisione, non essendo stati né consultati né coinvolti in questa scelta che dovrebbe essere partecipata anche con gli Enti che saranno coinvolti, il tutto in presenza di una struttura oggi sede dell’ex Ufficio Locale, del CAM e del COP che se opportunamente suddivisa avrebbe potuto ospitare sia la Direzione Provinciale che l’Ufficio Territoriale, con presenza di luoghi adatti alla mobilità personale e collettiva e un risparmio di risorse utilizzabili per i nostri colleghi, per questi motivi chiediamo che sia verificata questa possibilità non lasciandola alla gestione dei singoli dirigenti ma che questo aspetto sia oggetto di confronto a livello centrale;
4. da ultimo nel ribadire che l’Aquila capoluogo di regione, non può essere scippata di alcuna funzione, chiariamo che se la decisione di spostamento a Pescara è stata dettata dalla necessità di continuare nel lavoro ordinario non possiamo che rivolgere un ringraziamento ai colleghi della DRA che si sono attivati in questo senso, senza peraltro tacere il timore che l’immediatezza della decisione, ha dato l’impressione che si trattasse di uno spostamento definitivo di funzioni non tollerabile, figlio anche di vecchie aspirazioni che non possono essere condivise: la presenza della Direzione Regionale all’Aquila è oggi più che mai necessaria, in coordinamento con le altre istituzioni, anche per quell’aspetto di controllo fiscale che nella fase della ricostruzione sarà garanzia di rispetto delle regole e di corretto utilizzo dei fondi a disposizione per evitare il ripetersi di condizioni che hanno contribuito ad accrescere la devastazione del territorio e rubato il futuro a tanti giovani.
RSU Ufficio PESCARA
Carlo TRAFFICANTE