– Comunicato incontro Ministro Speranza –
Si è finalmente tenuta ieri la tanto attesa, e da noi più volte richiesta, riunione con il Ministro della Salute Roberto Speranza.
Dopo una breve introduzione ai lavori compiuta dal Direttore generale del personale, è iniziato il giro degli interventi di parte sindacale. Il primo dei quali è stato richiesto alla delegazione della FP CGIL, per l’occasione rappresentata dal Segretario nazionale con delega alle funzioni centrali – Florindo Oliverio -, e dal responsabile nazionale del Coordinamento del Ministero della salute – Francesco Quinti -.
Nella prima parte del suo intervento il Segretario nazionale della FP CGIL ha illustrato al Ministro Speranza le annose problematiche che da troppo tempo a questa parte condizionano pesantemente l’accesso ai diritti contrattuali da parte delle lavoratrici e dei lavoratori delle aree funzionali, soffermandosi inizialmente sulle relazioni sindacali, di fatto compromesse sia nel comparto che nella dirigenza.
Da questo punto di vista, è stata in particolare stigmatizzata l’indisponibilità della dirigenza del Ministero a confrontarsi realmente con il sindacato, la quale continua ad abusare di quella modalità di contatto che risponde al canonico “sentite le organizzazioni sindacali” per giustificare un rapporto tra le parti che semplicemente non esiste, che di fatto esclude la partecipazione delle rappresentanze sindacali del personale e della dirigenza dai processi decisionali, organizzativi e lavorativi del Ministero della salute.
Nello specifico, è stata poi messa in evidenza l’attuale precaria condizione vissuta dalle lavoratrici e dai lavoratori delle aree funzionali – sempre più demotivati e ridotti nel numero degli addetti, rispetto ad uno smisurato aumento della platea dei dirigenti – i quali, a parità di ruolo e funzione, continuano a percepire circa la metà dell’indennità di amministrazione garantita da tutte le altre amministrazioni pubbliche ai propri dipendenti, anche per effetto dei considerevoli stanziamenti ottenuti con le leggi di bilancio annuali e, con ogni probabilità, attraverso il diretto coinvolgimento della responsabilità politica dei ministeri a cui sono stati elargiti.
In tal senso, si è avuto modo di sottolineare la necessità di dar finalmente corso alla stabilizzazione di quei circa 100 lavoratori precari non medici a convenzione impiegati in prima linea da almeno un ventennio negli USMAF – SASN, e di affrontare la questione del salario accessorio delle lavoratrici e dei lavoratori del Ministero della salute.
La cui quota annuale pro capite, per effetto dell’attuale – e da noi più volte invano segnalata – incapienza del relativo Fondo, non è affatto dignitosa, e non premia la competenza, l’impegno e il lavoro assicurato con grande senso di responsabilità soprattutto in questo lungo e drammatico momento storico connotato da un’emergenza sanitaria che non accenna a recedere. Condizione che, allo stesso modo, impedisce di garantire il legittimo pagamento delle spettanze dovute per le progressioni economiche fatte dal personale negli anni 2017/2018/2019, o individuare le posizioni organizzative previste dal CCNL, unico caso in tutta la P.A. in cui non sono presenti.
In ultimo, non certo per importanza, è stata segnalata al Ministro la pessima condizione vissuta dai pochi lavoratori rimasti ad operare negli ambulatori e negli uffici degli USMAF – SASN, come pure lo strano caso dell’Accordo Collettivo Nazionale del personale sanitario a convenzione che opera in quelle strutture sanitarie, il cui protocollo è stato firmato una prima volta nel novembre 2019, dopo una lunghissima trattativa durata oltre due anni, e successivamente, a seguito delle osservazioni trasmesse dal MEF, nuovamente sottoscritto ad aprile del 2020, che non si capisce che fine abbia fatto.
Al termine del giro di interventi ci è stato comunicato che l’ACN è stato firmato dal Ministro lo scorso 27 luglio, e che le somme dovute per l’art. 7 saranno corrisposte entro il mese di settembre.
Ha poi preso la parola il Ministro Speranza, il quale, partendo dall’analisi dello stato dell’arte ante pandemia, dall’impatto e dalle conseguenze generate dall’emergenza sanitaria determinata dalla diffusione del virus SARS – CoV – 2 sul S.S.N. e sul Ministero della salute, ha sottolineato come l’avvento dell’emergenza tuttora in atto e la risposta ottenuta dal Servizio sanitario nazionale e dal Ministero della salute attraverso l’impegno costantemente profuso dalle lavoratrici e dai lavoratori, fortemente ridotti nel numero per effetto delle politiche sbagliate condotte nel passato sulla P.A., costituisca per lui motivo di orgoglio, e abbia fatto maturare oggi in ambito politico e sociale una diversa considerazione dell’importanza degli stessi per la collettività.
Alla luce di questa nuova consapevolezza, ritiene sia possibile ragionare con il governo sulla necessità di investire sul S.S.N. e sul Ministero della salute anche ben oltre i fondi che verranno stanziati dal PNNR, per raccogliere la sfida di rendere sempre migliore il servizio pubblico, l’attività e i servizi assicurati dal Ministero della salute, anche in ambito territoriale, e dare soluzione alle problematiche che le OO.SS. nell’occasione hanno inteso consegnare alla sua attenzione.
Il che per il Ministro starebbe a significare: impegnarsi a migliorare sensibilmente il sistema delle relazioni sindacali tra le parti, assumere tutto il personale ritenuto necessario a praticare l’indirizzo politico affermato nell’occasione, stabilizzare quello ancora attualmente precario, e valorizzare le lavoratrici e i lavoratori attualmente presenti, sia dal punto di vista lavorativo che da quello economico, anche attraverso gli interventi che al tal fine saranno ritenuti necessari in funzione dell’avvio della discussione sulla prossima legge di bilancio.
Per quanto ci riguarda, come abbiamo avuto modo di comunicare nell’ambito del nostro intervento, saremo lieti di offrire il nostro contributo affinché tali obiettivi vengano perseguiti e raggiunti nei prossimi mesi, nella consapevolezza di essere comunque obbligati a giudicare il Ministro non dagli impegni che assume formalmente di fronte alle organizzazioni sindacali, ma dai risultati che saprà eventualmente garantire a sostegno delle legittime aspettative delle lavoratrici e dei lavoratori del Ministero e delle sue articolazioni territoriali.
Il Responsabile nazionale FP CGIL Il Segretario nazionale FP CGIL
Francesco Quinti Florindo Oliverio