CGIL CISL e UIL RESPINGONO LE PROPOSTE DELL’AMMINISTRAZIONE
Si è svolto il 28 luglio scorso l’incontro tra rappresentanze sindacali e amministrazione in ordine alla definizione di una bozza di protocollo condiviso contenente le linee guida del rientro in sicurezza dei lavoratori e sul piano dei fabbisogni assunzionali per il triennio 2021-2023.
Per l’amministrazione erano presenti il Segretario generale Dott. Andrea Bianchi e il Direttore generale del personale dott.ssa Stefania Cresti.
Preliminarmente CGIL CISL e UIL hanno stigmatizzato l’atteggiamento posto in essere dall’amministrazione in ordine al tardivo invio della documentazione oggetto di discussione.
Nel merito e quindi sui contenuti della bozza di protocollo per il rientro in sicurezza CGIL CISL e UIL hanno espresso la loro netta contrarietà. Il documento proposto dall’amministrazione (cfr. allegato) è stato ritenuto dalle scriventi organizzazioni del tutto generico in quanto privo di qualsivoglia indicazione concreta sul rientro dei lavoratori in presenza. Lo stesso, infatti, non dice nulla in ordine alla decorrenza cioè non indica un periodo preciso dal quale i lavoratori dovrebbero dare avvio al rientro in sede, non dice nulla in ordine alla misura, alle percentuali, molto poco sulle fragilità e sulle specificità ed inoltre nega, a differenza del precedente protocollo, il riconoscimento del buono pasto per coloro che effettuano la prestazione lavorativa in modalità agile. Su quest’ultimo punto, abbiamo espresso la nostra totale opposizione, considerando che non si capirebbe per quale motivo il Ministero debba fare questo passo indietro e abbiamo chiarito che senza tale riconoscimento verranno garantite solo le tre ore di reperibilità, così come previsto dall’accordo dell’Organismo Paritetico.
Per tutti questi motivi, CGIL CISL e UIL hanno respinto la proposta dell’Amministrazione, proponendo una ricognizione nel personale per verificare, nel mese di settembre, chi sia disponibile al rientro in sede su base volontaria, anche alla luce delle future evoluzioni del quadro pandemico.
Le scriventi – nel ricordare che la materia della salute e sicurezza è oggetto di contrattazione ai sensi dell’art. 7 del CCNL delle Funzioni Centrali – hanno ribadito ancora una volta che il personale del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali in tutta la fase emergenziale ha sempre assicurato piena operatività a tutte le attività dell’amministrazione garantendo – sempre – elevati standard di produttività, di efficienza, di efficacia dell’azione amministrativa. Per tale motivo hanno invitato l’amministrazione a mantenere le più elevate percentuali di lavoro agile. A tal proposito le scriventi hanno richiamato i contenuti del recentissimo decreto-legge n. 105 del 23 luglio 2021 il quale proroga lo stato di emergenza al 31/12/2021 e le tutele speciali per fragili al 31/10/2021.
Abbiamo inoltre ricordato che ci pare quantomeno azzardato ipotizzare rientri in sede, non avendo ancora un quadro chiaro sia della riorganizzazione – su cui non abbiamo avuto aggiornamenti – sia della situazione logistica delle sedi, anche considerando che i lavori di via Flavia non sono ancora iniziati.
Su tale questione l’Amministrazione si è impegnata a incontrare nuovamente le OO.SS. e la RSU, non comunicando però una data precisa entro cui aggiornare la riunione, cosa che ci sembra grave.
In ogni caso CGIL CISL e UIL, nel ribadire la propria volontà di arrivare a un protocollo condiviso senza dubbi atti unilaterali sul punto, anche alla luce del buon protocollo sottoscritto in precedenza, hanno invitato il Segretario generale a prestare la massima attenzione alle iniziative unilaterali dei singoli CDR che, a quanto risulta, hanno già invitato il personale a rientrare. CGIL CISL e UIL hanno chiesto espressamente di sedare le spinte in avanti delle singole Direzioni Generali e di garantire comportamenti omogenei all’interno del Ministero.
Relativamente al Piano dei fabbisogni assunzionali per il triennio 2021-2023, avuto modo di leggere finalmente i contenuti del documento ufficiale dell’amministrazione (cfr. allegato), CGIL CISL e UIL hanno ritenuto lo stesso insoddisfacente poiché oltre a riportare le facoltà assunzionali già note, nulla dice in ordine ai passaggi verticali. Sul punto, l’Amministrazione ha assunto un generico impegno, che CGIL CISL e UIL ritengono del tutto insufficiente, ad inserire gli stessi nell’anno 2022.
Relativamente alle future assunzioni, si è chiesto se vi fossero aggiornamenti ma senza ricevere sostanziali novità. Nel ribadire l’urgenza di premere sugli organi competenti, perché vengano finalmente banditi e rapidamente chiusi i concorsi da troppo tempo bloccati, abbiamo anche ricordato che non basta assumere personale, ma occorre trattenerlo. L’emorragia di dipendenti degli ultimi anni si è prodotta per la scarsità di risorse economiche su salario accessorio e indennità di Amministrazione, non in grado di costituire un elemento attrattivo per il personale, nonostante l’importanza delle attività svolte in questa Amministrazione. Si è pertanto ribadita l’urgenza di fare pressioni sul vertice politico perché siano finalmente trovare risorse adeguate in grado di valorizzare i dipendenti.
Abbiamo infine ricordato che occorre chiudere rapidamente l’accordo sul Fondo Risorse Decentrate, altrimenti rischia di non essere pagato entro l’anno e abbiamo chiesto informazioni sul pagamento delle progressioni economiche ma la risposta è stata tragicamente vaga…
Roma, 30 luglio 2021
FP CGIL
Giuseppe Palumbo – Matteo Ariano
Francesca Valentini
CISL FP
Michele Cavo – Marco Sozzi
UIL PA
Bruno Di Cuia- Orlando Grimaldi