La Fp Cgil denuncia, infatti, “la mancanza di risposte da parte della ministra Cartabia su tre questioni cruciali per la Polizia Penitenziaria: assunzioni, sicurezza e contratti. Sulle assunzioni la situazione, già critica prima della pandemia, è diventata insostenibile: tra croniche carenze di organico e prossimi pensionamenti, nei prossimi due anni servono almeno 7.000 assunzioni. Le criticità delle attuali carenze di organico si sono acuite in pandemia con le assenze dovute ai contagi da Covid tra gli agenti e le conseguenti misure di isolamento. Questo ha determinato la fatica per un poliziotto penitenziario di ricoprire più posti di servizio nello stesso turno e a lavorare fino a 16 ore al giorno, senza poter fruire dei diritti soggettivi”.
Parallelamente, prosegue il sindacato, “sono cresciute in maniera preoccupante le aggressioni nei confronti del personale, dimostrazione di un evidente problema nell’attuale organizzazione del lavoro e concausa di un forte stress tra i Poliziotti Penitenziari, con un aumento anche dei casi di burn out. Se a tutto questo aggiungiamo che il personale è ancora in attesa del rinnovo del contratto di lavoro, per cui abbiamo chiesto un ulteriore stanziamento di risorse, e della possibilità di poter aderire a fondi di previdenza complementare, risulta evidente il motivo per cui abbiamo deciso di portare la protesta davanti al dicastero cui è preposta la Ministra Cartabia”. Alla luce della carenza di riposte da parte della Guardasigilli, la Fp Cgil porta domani la protesta davanti al Ministero della Giustizia.